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“L’INDAGINE SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE”

2.10. I valori assunti dall’indice NIC negli anni 2008-2013

2.10.8. Classificazione COICOP/NIC “Mobili, articoli e servizi per la casa”

Nel 2008 il capitolo analizzato presenta un andamento abbastanza oscillatorio a causa dei mutamenti nelle quotazioni di prezzo dei beni energetici e delle principali materie prime. Il valore del tasso di cambio dollaro-euro (mediamente dell’1,40%) attenua in parte gli incrementi di queste ultime. Inoltre bisogna anche contemplare fattori come la competizione nazionale e internazionale (specialmente ad opera di Cina e Polonia) e le condizioni della domanda. Tutti questi elementi concorrono alla formazione di una variazione tendenziale media calcolata su base annua del 3,12%. Nell’aggregato dei grandi elettrodomestici si nota una situazione di stabilità o di leggera crescita dei prezzi. Si citano a titolo esemplificativo i casi del frigorifero (i prezzi si attestano a 620€ a dicembre) e delle lavatrici (375€ nell’arco dell’anno), i più significativi del settore262. In aggiunta si evidenzia che le lavastoviglie, dopo un’epoca di rallentamento, negli ultimi mesi dell’anno, segnano un’accelerazione dei prezzi giungendo a 620€. Anche il costo dei congelatori, forni da cucina e delle cappe subisce un leggero rialzo a novembre- dicembre. Si precisa, infine, che nel mese di novembre del 2007 è stato approvata una legge che prevede per gli elettrodomestici un contributo di smaltimento (RAEE). Quest’accadimento produce sicuramente effetti anche sui prezzi medi di tali beni. Per i piccoli elettrodomestici si osserva un analogo trend. A livello territoriale si nota che la macroregione Isole sottolinea un dato tendenziale medio annuo superiore a quello nazionale (+3,72%) seguita dal Sud (+3,20%), dal Centro (+3,14%) e dal Nord-Ovest (+3,13%). Tale considerazione non si applica, però, alle regioni Valle d’Aosta

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Una famiglia italiana spende in media 22€ in aggiunta per il gas, ma ottiene una riduzione di 7€ sull’energia elettrica. [fonte: http://www.autorita.energia.it]

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Si registra per entrambi una crescita dei volumi e a valore rispettivamente del +25% e del +22% per il primo e del +22,60% e del +27,60% per il secondo [fonte: http://www.enea.it].

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(+2,89%), Liguria (+2,19%), Toscana (+2,88%), Umbria (+2,69%), Marche (+2,59%), Molise (+1,53%), Puglia (+2,53%) e Basilicata (+2,91%). Nel Nord-Est (+2,73%), invece, l’unica eccezione è rappresentata dal Trentino Alto Adige (+3,79%). Per quest’ultima regione questa tendenza si conferma anche nel mese di dicembre (la variazione tendenziale è pari al +3,10%, mentre quella rilevata sul territorio nazionale è del +2,90%), In questo arco temporale non sussistono cambiamenti drastici in diminuzione, mentre denotano una crescita i prodotti per la pulizia e manutenzione della casa e tutti i beni di natura non durevole (per entrambe le voci il valore è del +0,10%)263. A luglio, invece, il comune di Reggio Calabria sottolinea un leggero rincaro per gli apparecchi domestici non elettrici (+0,20%) e una lieve flessione per i prodotti per la manutenzione della casa (-0,50%)264.

Nel 2009 si determina una leggera riduzione della pressione inflazionista. Il mese di gennaio si apre con un valore del 2,20% e durante l’arco dell’intero anno le cifre si riducono fino a giungere all’1,40% di dicembre. Quest’andamento è in parte spiegabile dal calo della domanda interna e dal ribasso dei prezzi di listino degli elettrodomestici bruni. Infatti, questi evidenziano un incremento dei volumi di vendita del +11% con una perdita a valore del -6% dovuta principalmente alla decelerazione dei prezzi pari al -16%265. Il comparto dei mobili denota i primi sintomi di crisi. Si assiste a un abbassamento delle vendite del -10% a volume e a valore del -7% con un decremento dei prezzi del -2,50%. Al contrario i beni per la casa, a causa del rialzo delle quotazione delle materie prime come legno e acciaio, subiscono una riduzione dei consumi pari al -3%. Anche per i detersivi si sottolinea un rialzo in tutti i segmenti, in quanto il consumatore italiano si orienta verso beni di qualità maggiore, in termini di durata e performance266. Se si analizza la situazione a livello regionale e locale i maggiori rincari si contemplano a Trento e Bolzano, mentre il fenomeno opposto si rileva ad Ancona e Campobasso. In Basilicata, nel II semestre, la pressione inflazionista decelera passando dal 4,80% di giugno all’1,30% di dicembre (il dato nazionale è pari al +1,40%). Nel capoluogo regionale Potenza si segnalano aumenti contenuti (a dicembre la percentuale

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Fonte: http://www.tn.camcom.it

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La variazione tendenziale è pari al 2,40% mentre quella italiana è del 3% [fonte: http://www.rc.camcom.gov.it].

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Il contributo maggiore al raggiungimento di tale risultato è fornito dalla televisione a schermo piatto e dai navigatori satellitari [fonte: http://www.osservatoriofindomestic.it].

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è vicina allo zero); al contrario a Matera i valori si attestano all’1% in linea con l’andamento nazionale. Anche in questa regione si sottolinea il decremento del prezzo degli elettrodomestici (-3,80% nel mese di dicembre), mentre un leggero rialzo si produce per i beni non durevoli (+1,40%) e per i servizi per la pulizia della casa (+1%)267. Analoga tendenza si riscontra a Padova in cui i maggiori ribassi sussistono per gli elettrodomestici, in particolare per frigoriferi (-8,40%), lavastoviglie (-7%) e robot da cucina (-4,80%). I rialzi degni di nota riguardano il tubo per innaffiare (+13%) e i detersivi in polvere (+8,50%). Al contrario nel mese di settembre a Lecco, quest’ultima voce è segnalata in diminuzione, mentre in aumento si contemplano i frigoriferi (+2%) e la multipresa (+1%)268.

L’anno 2010 si caratterizza per una situazione stazionaria. I valori dell’inflazione inerente tale capitolo di spesa oscillano tra l’1,10% e l’1,40%. Il tasso di crescita tendenziale medio calcolato su base annua si attesta al +1,18%. Gli aggregati manifestano andamenti divergenti. Il settore dell’arredamento registra una parziale uscita dalla crisi verificatasi nel 2009. Si assiste a una crescita dei volumi di vendita del +1,10% con un rialzo dei prezzi di vendita del +1,80%. Al contrario, per quanto concerne i beni della casa, in particolare gli elettrodomestici, si osserva una decelerazione pari a -9% con un incremento dei volumi del +3% e una perdita a valore del -6%. I segmenti piccoli elettrodomestici e elettrodomestici bruni seguono questo trend269. Se si analizza la ripartizione territoriale si nota che solamente le macroregioni Nord-Ovest e Sud rilevano una variazione tendenziale media annua superiore a quella nazionale (rispettivamente del +1,28% e del +1,53%)270, tranne le regioni Liguria (+0,55%), Lombardia (+1,06%), Abruzzo (+0,27%), Molise (+0,63%) e Basilicata (+1,13%). A livello locale quest’andamento si conferma con le esemplificazioni di Cagliari, della Toscana e di Bologna. Nel primo caso a novembre si contempla un tasso

267 Fonte: http://www.bas.camcom.it 268 Fonte: http://www.lc.camcom.gov.it 269

Nel segmento piccoli elettrodomestici si registra una riduzione dei prezzi del -2% con una flessione dei volumi e a valore rispettivamente del -5% e del -3,50%. Gli elettrodomestici bruni segnalano anch’essi un ribasso dei prezzi del -20%, ma in questo caso sussiste un aumento dei volumi del 16% ( a valore si perde il -4%). I consumatori acquistano soprattutto nel comparto video (+30%), in particolare TV LCD, TV al plasma e decoder. Al contrario è considerato superfluo il possesso di personal audio e audio HI FI [fonte: http://www.enea.it].

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I dati tendenziali medi calcolati su base annua ammontano all’1% per il Nord-Est, all’1,08% per il Centro e all’1,13% per le Isole.

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di crescita tendenziale del +0,80%, la stessa cifra di ottobre271. I maggiori rincari sussistono unicamente per la voce “Accessori per il giardino” (+4,50%), mentre non si manifestano riduzioni di prezzo considerevoli. Nel secondo si denota la medesima casistica sopracitata a novembre-dicembre272. Nelle città di Lucca, Pisa e Livorno i prezzi crescono maggiormente (rispettivamente del +1,50%, del +1,40% e del +1,30%), mentre leggeri rialzi si delineano a Firenze (+0,60%) e Siena (+0,70%). Infine nel comune di Bologna si osserva una notevole diminuzione della pressione inflazionista (mediamente -0,10%) rispetto alla regione Emilia Romagna (+0,92%) e all’Italia (+1,18%)273. Per le voci “riparazione degli elettrodomestici” e “riparazione dei mobili,

della cristalleria e del vasellame” si registrano aumenti di prezzo (+6,50% e +1,90%).

Al contrario i ribassi si evidenziano per gli elettrodomestici (-1,70%), gli articoli tessili per la casa (-0,60%) e i mobili (-0,40%)274.

Nel I semestre del 2011 l’inflazione registra percentuali oscillanti tra +1,40% e +1,60%. Successivamente si assiste a costanti rialzi fino al mese di dicembre in cui si raggiunge un risultato del +2,20%. Il tasso di crescita tendenziale medio annuo risulta pari a +1,68% (+0,50% rispetto al 2010). Per questo capitolo, nel corso dell’anno, generalizzando, un single sostiene un esborso monetario in crescita di 9€, una coppia con un figlio di 18€, una coppia con due figli di 16€ e un nucleo familiare con a capo un quadro o un impiegato di 17€275. Il comparto elettrodomestici presenta andamenti contradditori. Per gli elettrodomestici bianchi si segnala una debolezza della domanda dopo il cambiamento positivo del 2010. Questo è dovuto principalmente alla crisi economica con conseguente riduzione del reddito percepito, al clima di incertezza e alla mancanza dei meccanismi di incentivazione alla sostituzione di prodotti come lavastoviglie e cucine e così via. Tutti questi fattori impongono al consumatore una particolare attenzione e valutazione e un processo d’acquisto maggiormente ponderato. Il ribasso dei prezzi del -2,30% non produce particolari effetti sul settore. Al contrario, per quanto riguarda i piccoli elettrodomestici, nonostante l’andamento della domanda si

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In Sardegna, nel medesimo arco temporale, si rileva una variazione tendenziale dello 0,90% e in Italia dell’1,20%.

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Il tasso di crescita tendenziale è pari a +1,10% in Toscana, mentre sul territorio italiano è pari a +1,20%. Si specifica, inoltre, che il capitolo considerato nella regione gode di un peso del 9,10%; al contrario per la nostra penisola esso è pari all’8,70% [fonte: http://www.tos.camcom.it].

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Il punto di minimo viene raggiunto nel mese di ottobre con una percentuale pari al -0,30%.

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Fonte: http://www.bo.camcom.gov.it

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evidenzia un lieve incremento dei prezzi (-0,80%)276. Anche questo comparto come il precedente segnala una crisi nei consumi con valori più bassi del 2007-2008. Se si considerano le macroregioni la situazione non muta rispetto al 2010, ovvero queste presentano un dato tendenziale medio annuo maggiore rispetto a quello rilevato a livello nazionale277. La regione Basilicata nel II semestre conferma quest’affermazione. Infatti, nel mese di dicembre si sottolinea una variazione tendenziale positiva del 2,70% superiore a quella del territorio italiano (+2,20%). La voce che segnala una brusca caduta è rappresentata dagli elettrodomestici (mediamente -2%), mentre i maggiori rincari sussistono per i servizi per la pulizia della casa (tra il +9% e il +10%; al contrario dell’Italia in cui i valori medi si attestano intorno al +2%)278. Il Trentino Alto Adige, invece, nell’ultimo trimestre dell’anno, denota un andamento divergente rispetto a quello descritto nella nota 173 a piè pagina (la variazione tendenziale media della regione è pari a +1,60%, mentre per la nostra penisola è pari del +2,10%). In aumento si rilevano i servizi di lavanderia (+3,20%) e gli apparecchi per la pulizia della casa (+2,20%), mentre alcune contrazioni si osservano per frigoriferi e freezer (-1,10%) e prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa (-0,60%)279.

Per i primi nove mesi del 2012 l’inflazione si attesta intorno al 2,10%-2,40%. Successivamente si registra una leggera contrazione, finché i valori non giungono all’1,50% nel mese di novembre-dicembre. In ogni caso il tasso di crescita tendenziale medio annuo si aggira intorno al +2,09% (+0,41% rispetto al 2011). Quasi tutti gli aggregati inclusi nel capitolo analizzato subiscono leggeri rincari. Si citano a titolo esemplificativo i piccoli elettrodomestici (variazione tendenziale media annua pari allo 0,79% e +0,62% rispetto al 2011), mobili e arredi (2,06% con +0,19%) e utensili e attrezzature per la casa e il giardino (2,07% con +0,89%). Il segmento grande elettrodomestici prosegue il trend iniziato a fine 2011. Si evidenzia una contrazione a volume che oscilla dal -7% al -18% e a valore dal -6% al -20%. Siccome i cambiamenti a valore risultano sempre maggiori di quelli a volume, ciò denota un rallentamento nelle

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Dal 2009 le variazioni di prezzo per questo comparto non superano l’1% [fonte: http://www.osservatoriofindomestic.it].

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Le macroregioni Nord-Ovest e Sud evidenziano, quindi, una variazione tendenziale media calcolata su base annua superiore a quella nazionale (+1,83% per entrambe rispetto a +1,68%) ad eccezione di Valle d’Aosta (-0,03%), Abruzzo (+1,59%) e Molise (+1,10%). Per il Nord-Est, il Centro e le Isole si verifica il fenomeno opposto (rispettivamente +1,48%, +1,64% e +1,33%), ad eccezione di Trentino Alto Adige (+2%) e Lazio (+2,21%).

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Fonte: http://www.bas.camcom.it

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dinamiche di formazione dei prezzi (nell’anno in questione pari a -1,20%)280. La situazione delle macroregioni non muta, tranne per la macroregione Nord-Est che rileva un dato analogo a quello nazionale. Le uniche eccezioni sono rappresentate dalle regioni Abruzzo (+1,60%), Molise (+0,24%) e Campania (+1,78%)281. Alcuni dati interessanti si osservano a livello regionale. Nel IV trimestre dell’anno in Liguria si sottolineano leggeri aumenti tendenziali per materasso (+0,90%) e tavolo da cucina (+0,20%), mentre ribassi per tavolo per sala da pranzo (-0,30%) e per letto per bambino

(-1,10%)282. A Padova, invece, i maggiori rialzi concernono i detersivi per stoviglie (+11,10%) e i mobili e gli arredi, in particolare gli articoli per l’illuminazione (+6,30%) e i mobili da cucina (+4,60%) e quelli per il soggiorno (+4,30%). Si assiste a una forte decelerazione per le tovaglie (-9,80%) e ad una leggera flessione per i tappeti (-1,30%) e per i vari articoli tessili per la casa (-1,80%)283.

Nei mesi di gennaio e febbraio del 2013 l’andamento è stazionario (+1,50%), mentre a partire da marzo si nota una leggera flessione che prosegue anche nel mese di aprile (i valori si attestano a +1,10%/+1,20%). Per l’aggregato mobili si denotano ancora una volta aumenti dei prezzi di vendita (+1,15%), anche se negli ultimi due mesi le cifre scendono intorno allo 0,80%-0,90%. I grandi e i piccoli elettrodomestici seguono il trend del 2012 (rispettivamente +0,70% e +0,75% anche se per questi ultimi nell’ultimo periodo i valori sono pari al +0,60%). In questi primi mesi del 2013 solamente la macroregione Centro registra dati tendenziali medi superiori a quelli nazionali (+1,48% rispetto a +1,33%), tranne le regioni Toscana (+1,23%) e Marche (+0,93%). La situazione a livello locale si presenta alquanto disomogenea. A Perugia, infatti, i dati congiunturali a marzo manifestano sintomi di stabilità, mentre quelli tendenziali si attestano all’1,70% (l’Umbria evidenzia un valore pari a +1,20% in linea con quello della nostra penisola)284. A Bolzano ad aprile il dato raggiunge cifre pari all’1% (in Trentino Alto Adige si sottolinea un valore pari a +0,80%; al contrario sul territorio nazionale è pari a +1,10%). I maggiori aumenti riguardano i mobili per il bagno (+2,80%) e la cristalleria, stoviglie e porcellane (+2,40%). I ribassi si segnalano, invece,

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Fonte: http://www.enea.it

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Si precisano alcune informazioni riguardanti le macroregioni: per il Nord-Ovest il dato tendenziale medio annuo è pari al 2,30%, per il Centro all’1,82%, per il Sud al 2,18% e per le Isole all’1,83%.

282 Fonte: http://www.li.camcom.it 283 Fonte: http://www.pd.camcom.it 284 Fonte: http://www.pg.camcom.gov.it

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per prodotti per la pulizia e manutenzione della casa (-1,10%) e gli apparecchi per la cottura dei cibi (-0,60%)285.