“L’INDAGINE SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE”
2.10. I valori assunti dall’indice NIC negli anni 2008-2013
2.10.3. Classificazione COICOP/NIC “Indice generale”
Nel I semestre del 2008 l’indice NIC, rilevato sull’intero territorio nazionale, registra lievi incrementi di valore rispetto alla stessa epoca del 2007. L’apice si raggiunge nei mesi di luglio/agosto con una variazione tendenziale del 4,10%124. Questo trend si delinea già negli ultimi mesi del 2007 a causa della crescita dei prezzi dei prodotti energetici125 e di quelli alimentari126. Infatti per i primi si osserva un’inflazione media annua del 16% dovuta principalmente all’aumento del prezzo del petrolio127. Questo fattore innesta un effetto a catena sul costo dei carburanti e sulle tariffe di energia elettrica e gas. Per i secondi si segnala, invece, una spinta inflazionistica al rialzo del +6%128. Soprattutto quest’ultimo fenomeno incide sul livello di spesa media mensile sostenuta dalle famiglie italiane, visto che i generi alimentari rappresentano i beni attraverso cui soddisfare i bisogni primari e la loro possibilità di sostituzione risulta
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Ciò in ottemperanza della legge n.81/1992.
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Il coefficiente di raccordo tra le due basi è pari a 1,373.
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Si tratta del valore più elevato rilevato dal 1996.
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Si assiste a un incremento da -0,10% a +1,10% da dicembre 2007 a dicembre 2008 [fonte: http://www.mef.gov.it].
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Si segnala un aumento da +0,40% a +1,10% nell’epoca temporale sopracitata [fonte: Ibidem].
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Fonte: Ibidem.
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limitata. Nell’ultimo periodo dell’anno si evidenziano ancora una volta dei rialzi più contenuti129. Confrontando l’andamento dell’indice NIC per ripartizione geografica si può notare che per l’intero anno i valori registrati nelle macroregioni Nord-Ovest, Nord- Est e Centro sono inferiori alla media nazionale, tranne la regione Piemonte. Al contrario il trend si inverte per il Sud e le Isole130. Influisce su questa tendenza, come si è già ribadito precedentemente, l’aumento del prezzo dei prodotti energetici soprattutto nelle prime tre macroregioni, mentre al Sud e nelle Isole il fattore predominante è la crescita del costo dei prodotti alimentari.
Nel 2009 prosegue il trend inflazionistico verificatosi negli ultimi mesi del 2008 con una riduzione progressiva della dinamica inflazionistica fino a raggiungere l’azzeramento di quest’ultima nel mese di luglio. Nell’ultima parte dell’anno si registra, invece, una lieve ripresa131. E’ proprio in quest’epoca temporale che l’inflazione nazionale media evidenzia uno dei valori più bassi degli ultimi anni. Si rammenta, infatti, che nella precedente annata il dato nazionale medio è pari al 3,36%, mentre nel 2009 ammonta allo 0,78%. Le cause principali del fenomeno dipendono essenzialmente dall’inflazione alimentare e dall’andamento controverso del mercato dei beni energetici. Quest’ultimo segnala una caduta delle quotazione petrolifere del 60% tra luglio e dicembre 2008 e nei primi sette mesi del 2009, ma nel successivo semestre per queste si comincia a delineare una leggero incremento132. Anche a livello di macroregione si sottolineano queste tendenze. Infatti, nel Nord-Ovest la variazione tendenziale raggiunge valori prossimi allo zero nei primi sei mesi dell’anno, a luglio/agosto le cifre sono negative per poi conseguire un segno positivo dello 0,70% nel mese di dicembre. Anche per il Nord-Est sussistono i medesimi andamenti. In ogni caso per queste due macroregioni i valori non oltrepassano quello nazionale. Nel Centro, invece, si assiste a un’inversione di tendenza rispetto all’anno precedente. Infatti, nella maggior parte dei casi, i valori rilevati sono superiori alla media nazionale. Nel Sud e nelle Isole il trend è
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Nel mese di novembre e dicembre si sottolinea una variazione tendenziale rispettivamente del 2,70% e del 2,20%.
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Su base annua l’inflazione nazionale media è pari a +3,36%. Nel Nord-Ovest si registra un valore medio del 3,23%, nel Nord-Est del 3,34%, nel Centro del 3,13%, nel Sud del 3,60% e nelle Isole del 3,81%. Si osserva, però, che nel Nord- Est i valori risultano superiori al dato nazionale a partire da settembre, mentre nel Sud sono inferiori alla media nazionale nel bimestre settembre-ottobre.
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A dicembre l’indice NIC raggiunge una quota del +1%.
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similare a quello nazionale con una maggiore intensità sia nella fase di caduta che in quella di rialzo133.
Nel 2010 il percorso di ripresa continua con un mutamento significativo negli ultimi mesi. Infatti, a dicembre si registra una variazione tendenziale dell’1,90%, 0,90 punti percentuali in aggiunta rispetto allo stesso arco temporale dell’annata antecedente (+1%). La media nazionale è pari all’1,53% con una differenza dello 0,75%. Questa tendenza risulta essere più marcata al Sud e nelle Isole con dati mensili superiori a quelli nazionali134. Il Centro, invece, evidenzia incrementi più moderati, similari a quelli del Nord-Est. Il medesimo andamento si osserva per il Nord-Ovest, anche se nei mesi di aprile, agosto, settembre e ottobre il valore mensile oltrepassa quello nazionale135. Nel mese di dicembre del 2011 l’indice NIC raggiunge il livello del 3,30%, registrando una media annua del 2,78%. Si tratta del valore più elevato evidenziato negli anni della crisi. Questo risultato dipende ancora una volta dall’aumento dei prezzi dei beni energetici, dalle misure adottate dall’Autorità per l’Energia per il mercato tutelato, ma soprattutto dalla crescita dell’aliquota dell’Iva (dal 20% al 21%). Sono soprattutto le voci di spesa non alimentare a risentire di questo incremento, in particolare i capitoli di spesa “Abbigliamento e calzature” e “Trasporti”. Per la prima volta dal 2008 l’inflazione media annuale rilevata nel Nord-Ovest supera quella media nazionale (rispettivamente +2,84% e +2,78%)136, mentre nelle Isole si verifica l’accadimento opposto (+2,58%)137. Lo stesso trend si registra per il Centro e il Sud in cui si osserva il medesimo valore (+2,87%).
Nel 2012 l’indice NIC si stabilizza a livello del 3%-3,30%. A partire dal mese di ottobre, però, si assiste a una brusca caduta che comporta il raggiungimento della quota del 2,30% a dicembre. Gli effetti dell’aumento dell’aliquota Iva si sono ormai esauriti, le variazioni tendenziali dei prezzi sottolineano un confronto statistico positivo rispetto all’arco temporale antecedente e per tale motivo cominciano a perdere punti percentuali (settembre/ottobre -0,60% e novembre/dicembre -0,20%). Inoltre continuano a
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La differenza percentuale a favore delle regioni risulta essere in media pari allo 0,10%.
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L’inflazione media annuale che si osserva, però, nella macroregione Isole è pari a quella nazionale (+1,53%), mentre al Sud si assesta all’1,59%.
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Per le macroregioni Nord-Ovest, Nord-Est e Centro si sottolinea un’inflazione media calcolata su base annua rispettivamente dell’1,52%, dell’1,42% e dell’1,47%, inferiore a quella nazionale.
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I dati mensili segnalano un distacco dello 0,20% dal dato medio nazionale nei mesi di maggio, giugno, luglio e settembre.
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Si evidenziano variazioni negative del -0,40% nei mesi di ottobre e novembre e del -0,30% a gennaio, settembre e dicembre.
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manifestarsi costanti oscillazioni nei mercati dei beni energetici e delle tariffe per il servizio pubblico. Questo trend sussiste anche a livello di macroregioni dove si ristabilisce la situazione del 2008138.
Vista la situazione di contrazione della domanda interna, anche nei primi mesi del 2013 si evidenzia una diminuzione della pressione inflazionistica che ad aprile si attesta al +1,10%. Un eventuale aumento dell’indice NIC è ipotizzabile in questi giorni, dato che è entrato in vigore l’incremento dell’aliquota Iva, dal 21% al 22%. Ciò potrebbe comportare uno slancio oltre il +2%.