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Prima di fornire una classificazione degli errori più frequenti, va premesso che frequenti sono i casi in cui non sembra possibile una definizione sicura del tipo di errore, soprattutto nel caso dei pazienti globali che spesso producono solo alcuni frammenti di parole, sillabe isolate o neologismi. Ad esempio, il paziente AG/G: cascare > catazzo, scala pen…; il cane morde il

ragazzo > il catto, uomo, pol … con la … c’ha le ba … no,no…; il ragazzo fischia > un terazzo orde, cichia, orde la… corde i … + gesto; oppure il paziente TD/G che spesso

produce una sorta di “lallazione”: fischiare > fi … pi … pa … + gesto (imita l’azione di fischiare); la bambina sorride > la donna ca … pa …; penna > pa… pi… pa…

Difficile anche la classificazione degli errori prodotti dalla paziente JJ/G (di origine polacca): spesso comunica attraverso il gesto accompagnato da parole in polacco.

Al contrario, in molti casi sembrano presenti contestualmente due o più tipi di errori. Ad esempio: accarezzare > natto (MT/G) - il paziente vuole dire gatto - in questo caso è una parafasia fonemica, una parafasia semantica e anche un cambio di classe lessicale; oppure

vincere > che fai te? Fa una corsa ma taglia il tragarmo, traguaglio … ha cosato la cosa

(AMG/TCS): qui la paziente, attraverso una circonlocuzione, produce una parafasia fonemica (traguaglio invece di traguardo) e, probabilmente, un’anomia (ha cosato la cosa: vuole dire che il soggetto ha tagliato la corda del traguardo); lacrima > piance (JJ/G): la paziente produce una parafasia fonemica e un cambio di classe lessicale (vuole infatti dire piange).

58 Errori frequentemente prodotti soltanto dai pazienti afasici nella denominazione di nomi e verbi e nella produzione di frasi sono:

Parafasie fonemiche: ad esempio, omissioni: applaudire > appludire (BP/B);

annaffiare > affiare (BP/B); stirare > tirare (AG/G); sostituzioni: la donna spreme il limone > la mamma sprime limone (EDP/A); scivolare > scivelare ( BP/B); sigaretta > cigagetta (CF/W); inserzioni: cascare > scascare (AG/G); mordere > mordorere

(EDP/A); desonorizzazioni: il ragazzo sbuccia la banana > lacazzo spuccia panana (TD/G); il rubinetto gocciola > cocciola (AG/G); perseverazioni: la donna pulisce la

finestra > donna ‘na pinestra … pupisce i vetri (AG/G); pianoforte > pafoforte

(BP/B); metatesi: il cane morde il ragazzo > il cane annazza (la paziente vuole dire

azzanna) al bambino (IS/TCMo).

Parafasie semantiche: vincere > correre (MT/G); annaffia > pianta con una piantina

(MN/TCMi); mordere > una belva che attacca il braccio (GB/W); scivolare >

cascare (EL/TCMo, GM/G); fumare > accende la sigaretta (RMG/G); gatto > un cane (CF/W); coppa > vaso (MS/A); uccello > pesce (GB/G); martello > zappa

(FM/TCMi); mela > pera (IS/TCMo); la donna starnutisce > la bimba si soffia il naso (BP/B); la donna spreme il limone > una signorina sbuccia le cipolle + gesto (MN/TCMi).

Parafasie verbali (soprattutto i pazienti OB/W e GB/G): accendere > picchiano

(OB/W); legare > chiama…prendono (RMG/G); pettinare > imbuca una lettera (GB/G); naso > vaso (GB/G); pianoforte > termometro (RMG/G); camicia >

autostrada (GB/G) mano > bere (OB/W).

Anomie (soprattutto la paziente EDP/A che spesso tende a sostituire il verbo con il

gesto): accarezzare > ca..ca… no così… + gesto (EDP/A); suonare > su… su… così +

gesto (EDP/A); candela > è una c… (SM/TCMi); limone > si mangia… po’… rosso

(CF/W); il bambino accarezza il gatto > il ragazzo che cosa il gatto… mi manca la

parola (AL/TCMo); la bambina canta > applaude… no, fa col microfono (IS/TCMo).

“Insalata di parole” e non parole: questo tipo di errore lo troviamo sempre nel

paziente RP/W e nella paziente AM/G (sia nella prova di denominazione di nomi e verbi sia in quella di descrizione di figure). Ad esempio, RP/W: mordere > è come

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una patata e come un amarocco; guardare > sembra sala pomodoro cestini vi tata norta; gatto > la bocchia è marottala; candela > qui fa un pannonnono come avesse un patato; il ragazzo vince la gara > vanno ti calci a barottani, c’ha il tofano asì fino a qui e chi ni fanno il compito al garofano.

AM/G: la donna stira la camicia > o adatto ette a otetate; il ragazzo calcia il pallone

> o anatto totte a petetta; la mamma pettina la bambina > u attino tettine entine a attitato.

Circonlocuzioni: annaffiare > pianta l’acqua perché hanno freddo, hanno bisogno

di..soffrono.. acqua (CF/W); spremere > l’arancio, spremuta con le mani (IS/TCMo); sbucciare > aregge, scuote questo qui per mangiarla (CF/W).

Neologismi (frequenti soprattutto nei pazienti globali): guardare > leda (MT/G);

piangere > potta (AM/G); cantare > anone (AM/G); candela > luvolo (VM/G); sole > pira (GM/G); limone > vanna (RMG/G); martello > tretto (VM/G); sudare > enidona (AM/G).

Nessun tipo di produzione verbale: il paziente non dice nulla, scarta la figura e passa

alla successiva (soprattutto i globali come la paziente IT e il paziente BO).

Uso del gesto: molti pazienti, sia nella prova di denominazione che in quella di

descrizione, ricorrono al gesto in sostituzione del verbo. Viene considerato errore anche quando ricorrono al gesto coverbale ma la produzione verbale che lo accompagna è scorretta.

Denominazione invece di descrizione: raramente nella prova di descrizione viene

fornita una denominazione. Questo tipo di errore è assente nel gruppo di controllo (ad eccezione del soggetto AM nella frase l’uomo suda > luna). Per quanto riguarda gli afasici è interessante riportare il caso di GB/B che spesso, di fronte alla prova di descrizione, risponde soltanto con il verbo (sempre corretto) in terza persona singolare: ad esempio, la donna spreme il limone > spreme; il ragazzo calcia il

pallone > calcia; la bambina sorride > ride e così via. In questo caso il paziente

produce correttamente il verbo ma salta il nome. Raramente anche qualche globale riesce a produrre soltanto il verbo o il nome: l’uccello vola > vola (MT/G); la ragazza

60 risposta viene considerata errore per quanto riguarda il verbo e corretta per quanto riguarda il nome. Ad esempio, il rubinetto gocciola > rubinetto (GB/B); la donna

annaffia i fiori > fiori, fiori (MT/G); il cane morde il ragazzo > cane (TD/G).

Altri errori prodotti sia dai pazienti che dal gruppo di controllo (di cui parlerò in modo dettagliato nel prossimo capitolo) sono:

Sostituzione del verbo con nome: sbucciare > banana (LL/TCMo); sorridere >

bocca (TD/G); accendere > candela (AMA/TCMi); volare > uccello (SDS/TCMo,

MN/TCMi); calciare > pallone (MT/G); cantare > pianoforte (GB/G); cascare >

scala (AMA/TCMi).

Sostituzione del nome con verbo: sigaretta > fumare (EL/TCMo); penna > scrivere

(AMA/TCMi); pattino > pattinare (BP/B); lacrima > lacrimare (MS/A); scarpa >

allacciare (AMG/TCS); martello > martellare (AMA/TCMi); pettine > pettina

(IT/G).

Omissione del nome-tema nella frase: nel caso di omissione del nome nelle frasi con

verbo variabile nella valenza (ad esempio, fumare e stirare), quindi: la donna fuma

una sigaretta/ la donna fuma; la donna stira una camicia/ la donna stira, l’omissione

di sigaretta e camicia non è un errore poiché, in questi casi, l’omissione dell’oggetto riguarda la cancellazione di un elemento i cui tratti semantici sono già contenuti nella semantica lessicale del verbo (Jezek, 2003). Difatti, un conto è la completezza semantica della frase e un conto è la sua correttezza. Nel caso invece di omissioni del nome nelle frasi contenenti un verbo bivalente (come ad esempio, spremere e legare >

allacciare), quindi: la donna spreme il limone > la donna spreme; il ragazzo si lega la scarpa > il ragazzo si allaccia, l’omissione di limone e scarpa è un errore anche dal

punto di vista sintattico della frase. Ci sono anche casi di omissione del nome-soggetto (i soggetti in questione, come ho già specificato, si limitano dunque a fornire soltanto una denominazione invece della descrizione: l’uccello vola > vola: BP/B).

61 Dal punto di vista funzionale del test queste omissioni sono state considerate errore: il test è stato strutturato appositamente, come ho già ricordato, con scenette composte da tre disegni per stimolare i soggetti a strutturare una frase SV(O).

Descrizione invece di denominazione: molte volte nella prova di denominazione sia

di verbi che di nomi, come vedremo, i pazienti e il gruppo di controllo rispondono con una descrizione. Se tale descrizione contiene la parola target o una semanticamente affine, la risposta viene considerata corretta (ad esempio, scrivere > scrivere con la

penna: SDS/TCMo; calciare > il bambino gioca con la palla: SDS/TCMo), altrimenti

no (ad esempio, pescare > questo guarda i pesci per apprenderli: GB/W; sbucciare >

mangiare la banana: BP/B). Nel compito di denominazione di verbi occorre

distinguere tra descrizioni verbali, come gli esempi appena riportati (il paziente produce una frase semplice o aggiunge un complemento che può essere un complemento oggetto o di specificazione). Per fare qualche altro esempio: cantare >

la bimba che parla forte, canta via (CF/W); accarezzare > accarezzare il gatto

(AMA/TCMi); e descrizioni nominali (senza cioè l’uso del verbo): mordere > braccio

e sopra c’è un cane (GB/B); pattinare > le rotelle, la signorina vestita corta … le pattini a rotelle (FM/TCMi). Le descrizioni nominali sono sempre considerate errore.

Con i nomi, come vedremo più avanti, si parla invece di espansioni del sintagma nominale (ad esempio, cane > cane con una macchia all’occhio: FM/TCMo; bambina

> una bimba, è messa bellina: GB/W). Queste espansioni del sintagma nominale sono

considerate corrette.

Per l’analisi e l’elaborazione dei dati statistici ho utilizzato il Test T di Student per dati appaiati.

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