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Come usano gli italiani le nuove tecnologie

Prima di presentare quali sono le potenzialità e nel contempo gli aspetti critici dell’utilizzo delle nuove tecnologie in ambito culturale e nello specifico in ambito

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museale si presenteranno di seguito alcuni dati significativi riguardanti l’uso delle tecnologie da parte degli italiani.

Negli ultimi dieci anni lo sviluppo tecnologico ha cambiato il modo di vivere delle persone, specialmente attraverso lo sviluppo di nuovi servizi capaci di migliorare la qualità della vita degli individui.

Una prima precisazione quando si parla di utilizzo delle nuove tecnologie si rende necessaria fra coloro che sono nati in un’epoca in cui la tecnologia era capillarmente diffusa stanno tutt’ora crescendo con essa, ovvero i nativi digitali, ed al contrario coloro che con la tecnologia hanno dovuto convivere, ovvero gli immigranti digitali.

Si viene a creare, infatti, un atteggiamento profondamente diverso tra queste categorie create dallo sviluppo tecnologico.

Gli immigranti digitali, coloro che hanno vissuto un fenomeno di migrazione verso le tecnologie informatiche, possono essere già integrati nel nuovo mondo digitale o stentare nell’adattarvisi.

I nativi digitali, al contrario, richiederanno sempre soluzioni tecnologiche innovative e coinvolgenti per accedere anche al patrimonio culturale poiché sono in grado di padroneggiare le tecnologie in modo naturale.

I dati forniti dall’Istat ne il Rapporto innovazione e tecnologie digitali in Italia27

delineano una situazione profondamente diversa dall’ atteggiamento degli italiani verso questo fenomeno all’inizio della rivoluzione informatica: la diffidenza e la paura per il “nuovo” sono stati gradualmente sostituiti dalla fiducia e dall’entusiasmo.

Lo studio dell’Istat ha inoltre individuato diverse categorie di utilizzatori, reali o potenziali, sulla base di due parametri:

 la maggiore o minore propensione all’adozione di nuove tecnologie,  la natura dell’utilizzo delle nuove tecnologie.

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Si tratta della rielaborazione Cotec su dati GPF & Associati riportati dal Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie.

Il Rapporto fornisce un quadro dello stato dell’innovazione digitale in Italia; riscontri statistici considerazioni approfondiscono le caratteristiche, le problematiche, le prospettive e le necessità di intervento in questo importante settore.

Lo studio dell’Istat al quale ci si riferisce,seppur relativamente datato trattandosi di uno studio del 2002, offre degli spunti interessanti per lo sviluppo della trattazione.

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I pionieri sono coloro che vedono la tecnologia come un piacere e non come uno strumento. Questo profilo di utenza rappresenta circa il 7% della popolazione nazionale, si tratta di individui generalmente di età inferiore ai 40 anni di età, soprattutto single, giovani coppie e ragazzi che vivono in famiglie di cultura universitaria con uno status socio-economico elevato.

Il 20% della popolazione italiana rappresenta i cosiddetti tecno-pragmatici, ovvero coloro che attivano con la tecnologia un rapporto di tipo esclusivamente strumentale. Questo segmento di utilizzatori utilizza i nuovi servizi solo se ritiene che questi migliorano concretamente la qualità della vita. Si tratta, generalmente, di individui di età compresa tra i 35 e i 45 anni di età soprattutto single e coppie con bambini, con un livello di istruzione medio superiore o universitario ed uno stato socio-economico medio alto.

I tecno ludens sono invece coloro che attivano un approccio alle tecnologie più ludico e finalizzato all’intrattenimento, essi rappresentano il 20% della popolazione. Si tratta prevalentemente di uomini sotto trent’anni di età con un’istruzione media superiore e uno status socio-economico medio alto.

I tecno-videns costituiscono il 18% della popolazione nazionale e sono coloro che associano alle nuove tecnologie un valore di status sebbene privi delle conoscenze informatiche necessarie. Si tratta di individui compresi in una fascia di età tra i 40 e i 60 anni; generalmente questa categoria è composta da nuclei famigliari di cultura media inferiore o elementare e con uno status socio-economico medio basso.

Un altro 18% è costituito dai tecno-basici ovvero coloro che sono dimostrano un atteggiamento interessato e nello stesso tempo diffidente verso le nuove tecnologie; questo fa sì che la loro dotazione tecnologica sia basica ma sufficiente a supportare il loro stile di vita. Sono in genere coppie di età compresa tra i 40 e i 60 anni e di status socio-economico medio.

Infine vi è la categoria degli spaventati e degli esclusi che rappresenta il 17% della popolazione. Si tratta di coloro che per motivi di scolarità e reddito sono estranei

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alle tecnologie; generalmente questo target ha un’età superiore ai 60 anni, un livello di istruzione elementare e uno status socio-economico basso o medio basso.

La diffusione delle nuove tecnologie è legata ad altri fattori che rappresentano un ostacolo per molti cittadini; in particolari si possono individuare tre tipologie di barriere che si interpongono fra gli individui e l’utilizzo delle nuove tecnologie:

 il costo: è l’impedimento più rilevante sebbene la sua incidenza si riduca con il passare del tempo,

 la complessità: essa è dovuta sia all’utilizzo delle nuove tecnologie sia all’estrema diversificazione dell’offerta. Anche questa barriera sembra ridursi con l’avanzare del tempo,

 le barriere di secondo livello: molti utenti sono scoraggiati ad accedere a servizi innovativi a causa di esperienze negative dovute, ad esempio, alla qualità dei servizi offerti. Nonostante non siano ostacoli paralizzanti, come i fattori individuati precedentemente, si dimostrano degli elementi sempre più critici.

Dopo aver individuato i possibili profili di utenza e segnalato alcuni fattori che impediscono l’utilizzo delle nuove tecnologie si procederà ora, al fine di comprendere gli effetti dell’innovazione sulle domanda culturale, la diffusione effettiva di alcune particolari tecnologie che possono avere un ruolo significativo nel campo dei beni culturali.

Utilizzo dei pc e di Internet 28. Nel 2011 oltre la metà degli italiani con almeno 3 anni di età (52,2%) utilizza il personal computer e oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (il 51,5%) naviga su Internet.

Rispetto al 2010 la quota degli utenti aumenta sia con riferimento al personal computer (51% nel 2010, si riscontra un incremento dell’1,2 punti percentuali) sia a Internet (era 48,9% nel 2010 registrando un aumento del 2,6% punti percentuali). Rispetto al 2010 cresce la quota delle famiglie che possiede un personal computer (dal 57,6% al 58,8% ) e che ha accesso a Internet (dal 52,4% al 54,5%). Le famiglie

28I dati utilizzati nell’analisi sono ripresi dallo studio condotto dall’Istat Cittadini e nuove tecnologie, pubblicato il 20 dicembre 2011

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con almeno un minorenne risultane essere le più tecnologiche.

Il 31,3% delle persone di 3 anni e più utilizza il pc quotidianamente e il 28,3% di quelle di 6 e più si connette al web tutti i giorni. Nuovamente si assiste ad un incremento rispetto ai dati del 2010 in relazione alla frequenza con cui tali strumenti vengono utilizzati, si passa dal 30,7% al 31, 3% per l’utilizzo del computer e dal 26,4% al 28,3% per l’utilizzo di Internet.

Tra 2010 e 2011 rimane stabile il divario nell’utilizzo delle nuove tecnologie relativo al territorio e alle differenze sociali.

Le famiglie del Centro nord che dispongono di un accesso a Internet sono oltre il 56% , mentre nel sud la quota è del 48,6%.

I dati relativi alle differenze di genere confermano il trend di attenuazione del divario tecnologico, le donne che utilizzano Internet nel 2005 rappresentavano il 26,9% della popolazione nazionale, nel 2011 il 46,7% ovvero quasi la metà.

Le attività che gli italiani svolgono su internet sono varie: vengono utilizzati maggiormente per controllare la posta elettronica e cercare informazioni.

Tra i servizi maggiormente utilizzati nel web spiccano i dati relativi a coloro che si connettono per usufruire dei servizi relativi a viaggi e soggiorni, circa il 49,3% degli italiani.

Un ulteriore dato significativo che emerge dallo studio dell’Istat riguarda i social network: quasi la metà degli utenti utilizza Facebook e Twitter.

Accanto alla navigazione in rete per la consultazione dei siti si affiancano forme di fruizione più attiva come, appunto la partecipazione a blog, wiki e social network. I dati che emergono sono significativi: nel 2011 il 58,3% degli utilizzatori di Internet consulta un wiki per ottenere delle informazione e il 48,1% ha un profilo utente su Facebook e Twitter.

L’aspetto rilevante di questo studio è che i social network vengono utilizzati non solo come strumento relazionale ma anche come strumento informativo e comunicativo riguardo a temi sociali, culturali e politici.

Utilizzo dei mobile devices 29. I mobile devices sono dispositivi che permettono di

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I dati utilizzati sono ripresi da uno studio pubblicato da comScore nel report annuale sull’andamento della tecnologia

Mobile, 2012 Mobile Future in Focus.Key insights from 2011 and what they mean for the coming

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accedere a diversi servizi indipendentemente dal luogo in cui ci si trova senza bisogno di cavi. Ciò avviene mediante una connessione attraverso reti differenti, soprattutto il Wifi.

I dispositivi utilizzati sono oltre i telefono cellulari tradizionali e i palmari, gli smartphones e i tablet.

Dall’indagine pubblicata da comScore sull’andamento della tecnologia mobile risulta che gli smartphone, i telefoni intelligenti, abbiano raggiunto a fine 2011 il 44% del mercato italiano.

Circa la metà degli italiani, di quel 91,6% della popolazione nazionale che possiede un telefono cellulare, riesce ad accedere ad internet ovunque si trovi e in qualunque momento, godendo delle potenzialità che una volta offriva solo il computer.

L’Italia è in linea con le tendenze europee nell’adozione degli smartphone: l’adozione di tali strumenti in Inghilterra e in Spagna raggiunge il 51% del mercato, mentre in Germania e in Francia vengono toccati rispettivamente il 37% e il 40%. Anche l’utilizzo dei tablet inizia a riscuotere grande successo seppur ancora limitato rispetto al telefono intelligente; si pensi che l’iphone, divenuto emblema degli smartphone e insieme feticcio per gli amanti della tecnologia è stato immesso nel mercato nel 2007 mentre l’ipad, altro prodotto di punta della Apple appartenente alla categoria dei tablet, è stato presentato solamente nel 2010.

Un dato significativo che emerge nel report di comScore riguarda le statistiche relative all’utilizzo di tali dispositivi: il 30% dei possessori li utilizza per giocare e la sesta applicazione per iPhone più utilizzata negli Stati Uniti è un gioco.

Non è un caso che un modello emergente di fruizione culturale che sfrutta la tecnologia mobile è proprio basato sulla dimensione e sulle dinamiche del gioco. Si tratta di progetti finalizzati a coinvolgere il visitatore in esperienze interattive che coniugano l’apprendimento al coinvolgimento emotivo del gioco.