3. Conflitti ambientali
3.2 Cittadinanza attiva a Venezia
3.2.1 Comitato No Grandi Navi – Laguna bene comune Il Comitato No Grandi Navi nasce nel
Gennaio 2012, in seguito alla volontà di unire varie associazioni e comitati (ad esempio il comitato No. Mo.S.E.) che dialogano attorno alla medesima problematica: il passaggio delle grandi navi crocieristiche in bacino San Marco. All'inizio erano
tra le trenta e le quaranta persone331, ad oggi il numero degli iscritti non è dato
saperlo visto che non esiste la procedura di tesseramento. Tutto nasce da un'assemblea dell'associazione AmbienteVenezia332, in cui i partecipanti si
accorgono di una strana coincidenza: la profondità delle bocche di porto volute dal progetto Mo.S.E. toccava i 14 metri. Fatalità333, proprio una profondità di 14
metri era necessaria al passaggio delle grandi navi. Così «in 30 siamo andati […] cogli striscioni a dire “fuori le grandi navi dalla laguna”, mettendoci da un lato e dall'altro del Canale della Giudecca»334. Dopo il naufragio della Costa
Concordia335, a Venezia si ravvivò la questione delle grandi navi e dell'“inchino”
331Canino Marta, intervista del 10 Luglio 2015, Cortile grande Ca' Foscari (VE)
332Il presidente dell'associazione è Luciano Mazzolin, ex operaio del petrolchimico di Marghera, che da anni svolge un'accurata attività di reportage ambientale veneziano. Traggo dalla pagina Facebook dell'associazione «Associazione ambientalista Veneziana. Lavoriamo per la difesa e tutela del fragilissimo ed unico ambiente lagunare, della gronda e del sistema costiero; e alla difesa e tutela dei diritti delle popolazioni residenti (cittadini, studenti, lavoratori) per questo abbiamo costituito all’interno dell’associazione un “Osservatorio delle Trasformazioni Territoriali e Sociali” che ha già prodotto e diffuso diversi Dossier; I documenti e materiali che ricevete e che potete vedere all’interno di questo gruppo aperto, fanno parte di una campagna informativa che affronterà diverse tematiche che interessano la nostra città e il nostro territorio»
https://www.facebook.com/groups/235209909867909/
333«Era stato fatto uno scavo a quella profondità con tutte le implicazioni poi da un punto di vista ambientale, e di ecosistema lagunare, che erano proprio dovute alle grandi navi». Canino Marta, intervista del 10 Luglio 2015, Cortile grande Ca' Foscari (VE)
334Ibidem
335Avvenuto il 13 Gennaio 2012, a nord di Giglio Porto (Grosseto). Ha comportato la morte di 33 persone e 110 feriti; fortunatamente è stato evitato il disastro ambientale grazie alle operazioni di svuotamento dei serbatoi. La causa del naufragio è da imputare ad una procedura eseguita per scopi commerciali ma non approvata, definita “inchino”, ovvero il passaggio ravvicinato della nave alla costa. Il comandante Francesco Schettino eseguì l'”inchino” nei pressi di Giglio Porto, un'area notoriamente caratterizzata da un fondale
nel canale della Giudecca. Per coincidenza, pochi giorni prima della tragedia, era stata indetta una riunione aperta alla cittadinanza, per chiunque volesse discutere del tema del gigantismo navale.
Proprio da quella riunione nasce il comitato No Grandi Navi – Laguna bene comune. Di lì a pochi giorni, accade il naufragio e «[...] immediatamente si è dato il link tra quello che stava accadendo lì e i rischi [...] devastanti che correva una città come Venezia[...]»336. Per comprendere i rischi percepiti, e far
valere questa percezione come un rischio oggettivamente plausibile, inclusi i danni socioambientali verificabili, il comitato ha lavorato per due anni e mezzo dedicandosi all'autoformazione, a cui si è unita un'opera di «[...]informazione capillare[...]»337 nei riguardi «[…] dell'inquinamento atmosferico e quindi
ambientale e rispetto alle persone, cioè i danni che provocavano queste navi alle persone [...]»338. Il coinvolgimento della cittadinanza era ritenuto fondamentale,
per non ripetere la parziale sconfitta accusata dal comitato No Mo.S.E., che non aveva saputopotuto raccogliere una grande adesione. Proprio per questo sorgono spesso iniziative per sensibilizzare la cittadinanza, e non solo. Due esempi su tutti sono #awakening339, gigantografie a forte impatto visivo ed
emotivo che a Febbraio tappezzarono le calli di Venezia; e il corteo del 9 Maggio 2015, una mobilitazione di più di tremila persone per contestare conflitti sociali ed ambientali, denunciare grandi opere e corruzione a scala nazionale340. Una scoglioso. L'impatto con uno scoglio provocò una lacerazione di 70m sul fianco sinistro, il conseguente arresto del natante e il suo piegamento laterale. 336Canino Marta, intervista del 10 Luglio 2015, Cortile grande Ca' Foscari (VE) 337Ibidem 338Ibidem 339http://www.veneziatoday.it/cronaca/awakeninggrandinaviappeseavenezia.html (ultima consultazione 19 Agosto 2015) 340«[...] Tornavamo dall'esperienza di Francoforte, […] era un esperimento di piazza che noi volevamo fare. Diverso da come magari si costruiscono manifestazioni e cortei, [...] non è che facevamo i comizi alla fine de 'na manifestazione, giusto?[...] I contenuti li mettevi prima [...]. […] Questa volta abbiamo detto “vogliamo che sia una sorta di assemblea”, anche se non è un'assemblea perché c'è un palco, dev'essere analogica, ci devono essere dei contenuti e vogliamo delle risposte da dei soggetti a cui noi poniamo dei problemi, perché volevamo che uscisse la voce della città, dalle case, agli studenti, ai luoghi... E avevamo attivato delle diverse connessioni, no? Quindi c'era noi, insieme a Villa Heriot e Quo Libero, cioè chi fa il discorso contro la vendita della città […] che mettevano nella discussione un tema […] sentito! Ed è veramente maggioritario, come attitudine della città. Così sulla questione navi,
manifestazione che ha riscosso molto successo. I partecipanti, legati ad associazioni341 o meno, hanno manifestato pacificamente e festosamente, hanno sfilato con striscioni a ritmo di musica e slogan342, da campo Santa Margherita a Campo Sant'Angelo, per richiamare l'attenzione sulla pericolosità e sui danni ambientali derivanti dal passaggio delle grandi navi da crociera in bacino San Marco. Oltre a questo, la protesta allargava lo sguardo alla messa in vendita di isole ed edifici veneziani, ai problemi di corruzione nei casi delle grandi opere, e alle questioni sociali che affliggono Venezia, tra cui il problema delle case sfitte343. Una manifestazione a cui è seguito un comizio con interventi di Ottavia
Piccoli e quattro candidati sindaci344, tutti aderenti al documento redatto dal
comitato per impegnarsi a opporsi al progetto ContortaSant'Angelo345,
promuovere alternativa per la questione crocieristica e incentivare la salvaguardia lagunare.
Una piccola curiosità. Mentre in tremila manifestavano contro le grandi navi, una ventina di persone manifestava prograndi navi. Qualche lavoratore portuale accompagnava la contromanifestazione del candidato sindaco Luigi Brugnaro, a bordo di uno dei quattro rimorchiatori decorati con palloncini rosa (suo colore elettorale), che sfilavano lungo il canale VittorioEmanuele. La proposta alternativa al ContortaSant'Angelo siglata Brugnaro, è proprio lo scavo del Vittorio Emanuele III, che prevede l'escavazione del MalamoccoMarghera, «la creazione di un bacino di evoluzione (400500 m di raggio) per consentire a navi lunghe più di 300 m di curvare e immettersi nel canale Vittorio Emanuele perché se ti vengono i comitati No Triv dalla Lombardia vuol dire che tu gli stai parlando! E volevamo che il discorso si collegasse: grandi opere – stop mafia – corruzione, anche verso lo “sblocca Italia” che di nuovo rimetterà in cantiere grandi opere inutili dannose[...]». Canino Marta, intervista del 12 Luglio 2015, giardino di Ca' Bembo (VE) 341Circa 70 tra associazioni e comitati hanno aderito alla manifestazione. Per una lista, anche se parziale, consultare https://it it.facebook.com/comitatonograndinavi/posts/769006766530121 342Alcuni esempi: “Fuori le navi dalla laguna”, “Venezia è di tutti”, “Venezia non è in vendita”. 343 http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/11/26/news/laternellaparalisi 1365alloggi sfittidipendentiincorteo1.10382538 (ultima consultazione 7 Luglio 2015) 344Felice Casson, Giampiero Pizzo, Camilla Seibezzi, Davide Scano.
III»346, che va anch'esso ripristinato secondo gli standard (100 m x 160 m). «Dunque 20 km per il canale MalamoccoMarghera più il bacino di evoluzione, più i 4 km del Vittorio Emanuele III: 24 km di percorso interno alla laguna!»347. Nonostante il parere VIA astenuto a causa della mancanza di un vero progetto e di documentazione ambientale adeguata, l'ormai nuovo sindaco di Venezia in concordanza con Paolo Costa, sta continuando a promuovere l'opzione Vittorio Emanuele III. Nel frattempo il progetto De PiccoliDuferco è stato affondato dalla municipalità di CavallinoTreporti348, in assetto con il volere del sindaco
neoeletto. Nonostante questo, la proposta De PiccoliDuferco è l'unica ammissibile349 dopo la pronuncia del TAR del 20 Luglio che boccia il progetto
ContortaSant'Angelo.
Pagina Facebook350 aggiornatissima, magliette solidali con i loghi del
comitato, un libro bianco351 sugli introiti del turismo crocieristico e i suoi danni
ambientali, dépliant, manifesti, assemblee pubbliche, manifestazioni, collaborazione con altre associazionicomitati, punti informativi352... Il comitato
No Grandi Navi è contraddistinto da una particolare vivacità ed operosità, nonché dalla capacità di saper avvicinare e coinvolgere persone di tutte le età e idee politiche. Come mi spiega Marta353, la possibilità di coinvolgere persone di
ogni generazione è basata essenzialmente su tre aspetti chiave: età354 delle
346Fabbri G. (a cura di), Venezia... op. cit., p.51 347Ibidem
348«È un'opera ha spiegato Brugnaro che non ha mai avuto la dichiarazione di interesse pubblico e noi ribadiamo che non abbiamo intenzione di concederla, non essendo d'accordo con un progetto che i cittadini non vogliono. Ho fatto vedere giovedì al ministro Delrio ha proseguito il luogo dove dovrebbe essere realizzato il terminal e, in quell'occasione, il sindaco del Cavallino ha detto: "Dio ce ne scampi". Spiace, ma la riteniamo un'opera illegittima e chiediamo dunque di stralciarla». http://www.ilgazzettino.it/PAY/VENEZIA_PAY/brugnaro_scarica_de_piccoli/notizie/148188 4.shtml (ultima consultazione 21 Agosto 2015) 349http://www.ilgazzettino.it/PAY/VENEZIA_PAY/171_dopo_il_tar_resta_solo_il_progetto_de_ piccoli_187/notizie/1496200.shtml 350https://www.facebook.com/comitatonograndinavi 351Fabbri G. (a cura di), Venezia....op. cit. 352http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/04/19/news/nograndinavipunti informativiintrediciluoghi1.11270580 353Canino Marta, intervista del 25 Agosto 2015, giardino di Ca' Bembo (VE) 354Alla differenza generazionale non segue una distinzione di ruoli nel comitato: ad esempio, il 21 Settembre 2014, i membri coinvolti nel blocco dei turisti erano tanto giovani quanto
persone aderenti al comitato, metodo e linguaggio di comunicazione355, tipo di
iniziative. Dopo il 21 Settembre 2014, ovvero dopo la manifestazione richiamata nel capitolo 1.3, l'aspettativa delle persone era davvero alta, così come la richiesta di mantenere lo stesso livello d'impegno, in modo determinato, colorato, e attivo. Il comitato aveva così la responsabilità e al tempo stesso l'orgoglio, di mantenere le aspettative percepite.
La perseveranza e l'appoggio a esperti di ogni settore, ne ha garantito la credibilità pubblica. Un dato tecnico di grande rilevanza è stato fornito dalla collaborazione con gli esperti dell'associazione tedesca NABU (Nature and Biodiversity Conservation Union):«[...] È stata la prima volta dove abbiamo potuto affermare che una grande nave equivale a 14mila automobili. […] E quindi che, con una media stagionale nei weekend di 78 navi, il nostro inquinamento atmosferico era pari a quello di Pechino»356. Scattò allora la
richiesta all'ARPAV di installare delle centraline dov'era possibile effettuare le rilevazioni e dunque monitorare la situazione, ma ad oggi nulla è stato fatto.
Le grandi navi non creano moto ondoso, ma sono coinvolte in quell'azione di erosione dei fondali a causa della perdita di sedimenti descritto nel capitolo 2.2.4.2. Le grandi navi non fanno rumore, ma solo in superficie. Ne è testimonianza il cortometraggio La perla sotto i solchi dei giganti, di Valeria degli Agostini, che si è aggiudicato il primo premio alla 12^ edizione del Festival Pasinetti357. Si tratta di un video di animazione 4D dalle tinte sgargianti e
favoleggianti, riguardo all'assordante rumore subacqueo delle grandi navi percepito dalla fauna lagunare. Un rumore per nulla fantastico, in quanto registrato con un idrofono.
Non è solo questione di inquinamento, salute umana e della fauna
adulti. In quell'occasione, e non solo, Marta mi assicura della meticolosa organizzazione in preparazione dell'evento, si decide in anticipo e con sicurezza «chi fa cosa e dove lo fa». 355La pagina Facebook del comitato è scritta in alternanza dai giovani e dalle «mummie», i meno
giovani del comitato. Il diverso tipo di linguaggio utilizzato dagli autori, riesce così ad indirizzare il messaggio a generazioni diverse, aumentando il grado di diffusione e partecipazione.
356Ibidem
lagunare. Si tratta di contestualizzare il problema del gigantismo navale in un quadro superiore e più completo. Il problema della democrazia: non spetta ai cittadini veneziani decidere come intervenire sulla laguna e sulla portualità, poiché il bacino di San Marco e il canale della Giudecca sono di competenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il problema delle grandi opere – corruzione: uno dei progetti per convogliare il passaggio delle grandi navi all'infuori del bacino di San Marco, era la realizzazione del canale artificiale Contorta – Sant'Angelo. Il progetto apparteneva all'Autorità Portuale, diretto358
dal 2008 da Paolo Costa, ex docente di Ca' Foscari in Economia, ex sindaco di Venezia dal 2000 – 2005359, che nel 2013 presentò all'Autorità Marittima (che
fece da tramite al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) un progetto di escavazione di 6.400.000 mc di fanghi360, per tramutare il piccolo canale
ContortaSant'Angelo profondo al massimo 4m, in un canale del tutto nuovo, cementificato e profondo 10,5 m, lungo 5 km e largo 160 m.
La questione sulle grandi navi è diventata, come si evince dal suo evolversi, uno scontro politico. Ne fornisce un buon esempio la diatriba Luigi Brugnaro vs Giovanni Berengo Gardin, uno dei fotografi più ammirati al mondo, ligure ma 358Il mandato terminerà nel 2016, e uno dei probabili successori sarà proprio l'ex vicesindaco di Venezia Cesare De Piccoli, che insieme alla multinazionale Duferco Italia Holding spa ha proposto il progetto alternativo per le grandi navi “Venis Cruise 2.0”, tramite la costruzione di un porto offshore alla Bocca di Lido. I passeggeri, una volta sbarcati dalle navi, continueranno la crociera verso la Marittima a bordo di motonavi tecnologicamente avanzatissime: dei catamarani lunghi 60m, dotati di pannelli solari, che creano un innalzamento d'onda entro i 12cm, dotati di propulsori cicloidali per consentire una manovrabilità della motonave fino a 360°, la cui rumorosità subacquea è ridotta. Insomma, dei veri gioielli ingegneristici. 359Dal 1993 politici appartenenti allo schieramento di centrosinistra si susseguirono a capo del comune (Massimo Cacciari 19932000, Paolo Costa 20002005, nuovamente Massimo Cacciari 20052010, Giorgio Orsoni 20102015) 360Fabbri Gianni (a cura di), op. cit., p.43
affezionato a Venezia, alla quale ha dedicato già molti scatti durante la sua lunga carriera, come quelli che immortalano il passaggio delle grandi navi (Fig.17) davanti a piazza San Marco tra il 2012 e il 2014, e che come concordato da mesi avrebbero costituire la mostra Mostri a Venezia, ai Musei civici di Palazzo Ducale, da inaugurare il 18 Settembre e di cui il fotografo aveva già in stampa i cataloghi. Ma il 9 Agosto scorso la mostra è stata inaspettatamente bloccata361 dal nuovo sindaco di Venezia, nonché assessore alla Cultura, pur
concorde nel ritenere che le grandi navi non debbano più attraversare il canale della Giudecca. La mostra è stata posticipata a data da destinarsi, per lo meno fino a quando le tavole riguardanti il progetto del Vittorio Emanuele III saranno pronte per l'esposizione. Declinato il cortese invito362 di Paolo Costa ad esporre la
mostra allo scalo portuale di San Basilio, il fotografo replica: «Se vogliono mostrare le tavole del nuovo canale facciano, ma separate, sono cose diverse: quello è un progetto tecnico, il mio è un racconto fotografico.»363
Insomma, la mission del sindacoimprenditore è «rendere Venezia una città normale»364, ed intende farlo agendo, opponendosi al centrosinistra, o come
lui lo chiama il «partito del no»365. Ma come già ribadito, nel caso del comitato
No Grandi Navi – Laguna Bene Comune, la contesta non si esaurisce in un assoluto e generale “no”. L'azione del comitato è concentrata sull'opporsi alla realizzazione di grandi opere – come il ContortaSant'Angelo366 – che portino
ancora l'ombra del Mo.S.E., e dire un fervente “sì” a progetti che sappiano conciliare il turismo crocieristico367 modulandolo secondo le necessità di tutela di 361http://www.silvenezia.it/?q=node/114 (ultima consultazione 9 Agosto 2015) 362http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/07/14/news/costaoffreilportoa berengogardin1.9599981 363http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/08/10/veneziailsindaco bloccalamostrasullegrandinavicitta21.html 364http://www.veneziatoday.it/politica/elezioni/comunali2015/brugnarosindacovenezia15 giugno2015.html (ultima consultazione 17 Giugno 2015) 365http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/06/15/news/brugnarosconfittoil partitodelno1.11620642 (ultima consultazione 17 Giugno 2015) 366http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/12/17/news/lacriccadelmose volevailcontorta1.10514084 367Traggo dal libro bianco del comitato, pp. 3738, la stima dell'occupazione diretta (cioè legata alle attività portuali) nel settore crocieristico a Venezia, che si aggira tra i 10002000 addetti; la stima dell'occupazione indiretta varia tra 600800 addetti). Marta, nell'intervista del 25
una laguna così fragile e precaria.