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UNA PROPOSTA METODOLOGICA

6.4 Commento dei risultat

Il calcolo del bilancio ambientale, compiuto sia da un punto di vista dei gas climalteranti, sia rispetto all’utilizzo delle risorse naturali, ha mostrato che l’azienda caso di studio si trova in una situazione di sostenibilità.

Se si esaminano i risultati dei processi colturali ottenuti con le due differenti metodologie di valutazione delle performance ambientali, si può riscontrare una profonda differenza: lo stesso ordinamento produttivo che risulta sostenibile secondo un bilancio tra emissioni ed assorbimenti, in realtà non è sostenibile da un punto di vista ambientale. Nello specifico, si nota come il bilancio ambientale non sia contenuto dalla capacità produttiva delle colture, mentre quello tra emissioni e assorbimenti riesce ad esserlo.

La tabella 6.15 propone un confronto tra i risultati delle due metodologie, standardizzato su base ettaro, per determinare il contributo di ciascun processo colturale alla definizione della performance ambientale. Secondo la metodologia del bilancio di emissioni e assorbimenti, tutti i processi colturali che riguardano le colture arboree sono sostenuti dai relativi assorbimenti. Nella categoria delle orticole e dei seminativi nessuna coltura riesce, invece, a essere sostenuta dagli assorbimenti, eccezion fatta per cardo, carciofo, asparago ed erba medica. Queste, infatti, a differenza delle altre, ricadono nel novero delle colture cespugliose e foraggere che, secondo lo standard IPCC, hanno una determinata capacità di assorbimento. Questa assunzione metodologica determina che tutte le colture, eccetto le arboree e le ultime elencate, siano insostenibili per definizione in quanto non presentano alcuna capacità di assorbimento.

Questa difformità ha ancor più rilievo se si mettono a confronto i risultati della valutazione della performance condotta con il bilancio ambientale; infatti, sembra che con questa metodologia si evidenzino maggiori difformità tra le colture. Nel bilancio ambientale conta molto la tecnica produttiva e pertanto assume un ruolo decisivo il livello di impiego degli input e la pressione sull’ecosistema; ne deriva che la sostenibilità delle colture è, in questo caso, è più legata alle scelte produttive piuttosto che alla tipologie (arboree, poliennali, annuali) delle coltivazioni. A conferma di ciò, sono molto interessanti anche i dati sulle arboree che rivelano una generale insostenibilità ambientale dovuta alle tecniche colturali dei frutteti specializzati (pesco e vite) ed una tecnica sostenibile delle colture più estensive (olivo).

Attraverso la metodologia del bilancio ambientale, quindi, sembra si colgano le differenze tra colture produttrici nette di servizi ambientali e consumatrici di risorse; mentre, se si utilizza un bilancio di emissioni e assorbimenti, queste distinzioni si perdono e si appiattiscono. Questo risultato è dovuto in parte al vizio metodologico sugli assorbimenti ed in parte al ruolo che le differenti tecniche colturali rivestono.

Tabella 6.15 - Confronto fra flussi netti di GHG e EB dei processi colturali

Categoria Coltura Flussi GHG

[t CO2] EB [gha] Seminativi Frumento Duro -0,44 0,68 Frumento Tenero -0,45 2,28 Erba medica 9,34 -0,01 Orticole Patata -0,65 0,46 Pomodoro da industria -1,35 0,18 Asparago 8,88 0,45 Melone -0,84 -0,13 Anguria -0,82 0,00 Zucchino -0,79 -0,33 Zucca -1,22 1,66 Carciofo 9,02 -0,98 Cardo 9,11 -1,15 Cavolo Broccolo -0,80 1,81 Cavolfiore -0,73 2,94 Cavolo Cappuccio -0,75 1,33 Finocchio -0,79 2,70 Aglio -0,63 -1,08 Scalogno -0,74 -0,75 Fragola -0,77 -0,53 Melanzana -0,77 2,15 Pomodoro da mensa -0,80 0,61 Insalata da cespo -1,63 -2,00 Arboree Olivo Bio 3,07 2,17 Olivo 2,96 1,81

Vite - Alta qualità 3,40 -1,01

Pesco 2,74 -1,43 Albicocco 3,38 -1,87 Susino 3,31 0,81 Melo 3,27 0,21 Pero 3,34 -1,30 Fico 3,87 0,18

Vite - Media produzione 3,12 -1,95

Vite – Quantità 3,29 -1,38

Il risultato del surplus di bilancio si realizza in entrambe le metodologie attraverso le aree non produttive ma, mentre nel bilancio carbonico queste raggiungono oltre l’81% delle immobilizzazioni per la presenza del bosco, con la metodologia del bilancio ambientale ricoprono solo il 42% della capacità di generazione di servizi ambientali a livello aziendale. Il diverso valore, in termini assoluti, che queste aree ricoprono, mostra una forte divergenza delle metodologie anche in termini di valutazione delle aree ritenute

non produttive, le quali, in un’ottica agricola, dovrebbero essere marginali.

Per quanto riguarda le altre attività, industrie, servizi e gestione, queste presentano un simile livello di impatto ambientale nelle due differenti metodologie, il che si spiega essenzialmente con il fatto che in entrambi i casi sono i consumi di energia e carburanti, oltre che le emissioni prodotte dalla fermentazione del vino, ad originare il carico ambientale oggetto di valutazione. Nonostante i diversi coefficienti di conversione in emissioni di CO2 e in EF è comprensibile che, in termini relativi, l’incidenza di queste

componenti non risulti significativamente differente.

Il prospetto di tabella 6.16 pone a confronto i risultati di sintesi dei bilanci ambientali, espresso da un indicatore di sostenibilità, calcolati con le due metodologie.

Tabella 6.16 – Gli indicatori di sostenibilità ambientale della Tenuta La Parrina

Metodologia flussi di GHG [t CO2]

Metodologia Impronta Ecologica [gha]

Emissioni GHG 342,51 Consumo risorse 1.261,81

Assorbimenti GHG 2.858,64 Servizi ecologici 1.420,16

Indice di sostenibilità +2.516,14 Indice di sostenibilità +158,35

Un intervento politico a sostegno delle prestazioni ambientali, che siano esse legate agli assorbimenti o alla fornitura di servizi ecologici, dovrebbe partire da queste valutazioni. Nell’azienda caso di studio è stato verificato che sia il bilancio ambientale, sia il bilancio emissioni/assorbimenti sono in surplus. Definire quindi dei requisiti ambientali specifici, legati ai processi colturali o alle imprese, dipende anche dalle prestazioni economiche dei singoli processi e delle imprese.

Per questa ragione nel prossimo capitolo si proverà a valutare il costo legato alla prestazione ambientale sia dei processi, sia dell’impresa in funzione dei dati di bilancio legati alla conduzione dell’anno 2012 per l’azienda caso di studio.

Saranno così prodotte alcune simulazioni per verificare la possibilità di modificare le tecniche colturali in un’ottica di miglioramento delle performance ambientali e di garanzia al reddito degli agricoltori.

C

APITOLO

7

R

ELAZIONI FRA PERFORMANCE ECONOMICHE E AMBIENTALI

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