• Non ci sono risultati.

UNA PROPOSTA METODOLOGICA

5.3 L’ IMPLEMENTAZIONE DEI MODELLI DI CALCOLO

I due modelli presentati nelle pagine precedenti, finalizzati alla valutazione di un indice sintetico descrittivo delle performance ambientali dell’azienda agricola, sono stati implementati attraverso lo sviluppo di un software sviluppato in ambiente Microsoft Excel.

Senza entrare nel merito della struttura informatica del modello, che prevede diversi

file e, all’interno di questi, numerosi fogli di lavoro con i relativi collegamenti, è

importante sottolineare che l’organizzazione logica del software segue, in linea di massima, la configurazione proposta nello schema di 5.5. Ciò avviene non solo per il modello relativo alla valutazione del bilancio ambientale basato sulla metodologia dell’impronta ecologica, ma anche per il modello che valuta l’indicatore di impatto ambientale dell’azienda come saldo dei flussi di assorbimento e di emissione dei GHG.

Partendo dalla valutazione ambientale delle attività colturali, questa è basata sull’inserimento di una scheda tecnica di processo che tiene conto degli eventi legati alla conduzione di una determinata coltura, distinguendo tra fattori in input e prodotti in output, ed è articolata in diverse sezioni (Bruni e Franco, 2003):

1. Meccanizzazione, in cui sono riportati tutti i dati delle operazioni colturali e ne vengono valutati sia i costi che gli impieghi di fattori che determinano un impatto ambientale, in particolare il consumo di carburante e di energia elettrica (in particolare per gli impianti di irrigazione);

2. Materie prime, in cui sono dettagliati gli input di processo utilizzati (fertilizzanti, fitofarmaci, altri materiali) e i relativi costi; per i fertilizzanti, in particolare, vengono distinti quelli organi da quelli chimici e, per questi ultimi, il titolo in N, P e K dato che questi elementi sono determinanti nel calcolo di emissioni e, conseguentemente, impatti;

3. Fabbisogno di lavoro; in cui è riportata la necessità della manodopera nei diversi periodi dell’anno suddivisa per qualifica con le differenti tariffe (trattorista, operaio specializzato, operaio comune);

4. Risultati economici; in cui viene valutato il reddito lordo unitario del processo come differenza fra le diverse voci di ricavo (prodotti, sottoprodotti, integrazioni) e i costi dei fattori produttivi a logorio totale;

5. Emissioni di CO2; in cui viene valutato l’ammontare delle emissioni, espresse in CO2

coefficienti di emissione standard;

6. Ecological Balance; in cui viene confrontato il consumo di risorse del processo produttivo, espresso in global hectares di EF e calcolato applicando la metodologia illustrata nel paragrafo precedente, con la produzione di servizi ecologici originata dal processo stesso ed espressa dalla biocapacità BC;

7. Sommario; in cui sono riportati i dati sintetici dei risultati economici e ambientali del processo (figura 5.8); nel caso di colture arboree e poliennali viene anche valutato l’assorbimento di CO2 che, comparato con le emissioni, consente di determinare il

flusso netto di GHG del processo.

Figura 5.8 – Riepilogo dei risultati economici e ambientali di un processo colturale

Per gli allevamenti è stata adottata una formalizzazione meno analitica di quella implementata per le coltivazioni. Per i risultati economici dei diversi allevamenti zootecnici il modello prevede l’inserimento di quantità e prezzi delle diverse tipologie di prodotti e di fattori produttivi coinvolti nel processo.

Per quanto riguarda invece la valutazione degli aspetti ambientali, si è proceduto come illustrato nello schema di figura 5.7. In particolare, per la fermentazione enterica e la gestione delle deiezioni, dei coefficienti standard sono stati applicati al numero e alla tipologia di capi presenti e quindi si è operata la conversione del risultato (espresso rispettivamente CH4 e N2O) in termini di CO2 equivalente; per i consumi energetici, sia di

carburante che elettricità, si sono calcolate le emissioni applicando i coefficienti di riferimento alle quantità che esprimono il loro utilizzo.

!"#$%&'('

!"#$%& '&()*+, !( Seminativi

'-.%/(&0 1&$(&%% 2%3 Orticole

!-#% 4%35( Arboree

4%&%667-8 2%3

27%89:;.(63<=-> ?@ABBB C76D:76)".:07%89:;.(63<=-> ?EABBB

)!#*#+,!%")-./(- !#0%1'/'*!) )!#/#2,!'/%1'/'*!)

F-8"%:(G:)&(9"5.7(6 ?+DHIBABB J6%&/0 ?A+EE JK:L6)".3 EA@,B

M"$3797%3 E+BABB K%&.787N-.7(6 BA+OP JK:QR%&)&(9"5.7(6 BAHPP

"3435637%89: ;<=<>?@?? Q.=%&:76)".3 BABB+ )ABCBDEAFC%GBBHIJE5H%8DKF: L@>0M

C%5=-67N-.7(6:5(3.3 ODE,EAO+ )NE77EB57%8HB57: ;@O>O

L6)".:5(3.3 +DOBOA?B

S-$("&:5(3.3 ,I?ABB 'P7BJIHEB57%8HB57: O@000 1EBAFIFAEHQ%8DKF: O@<RL

!B7H7%89: M=<;>@O0

Le emissioni così calcolate, utili per valutare il bilancio carbonico dell’azienda, vengono quindi convertite in global hectares, adottando la metodologia standard dell’impronta ecologica, e opportunamente inserite nel Bilancio Ecologico aziendale.

Aggregando i risultati dell’insieme dei processi produttivi colturali e zootecnici si ottiene la valutazione complessiva, in termini economici e ambientali, della componente agricola (caratteristica) dell’azienda.

Per quanto riguarda le attività extra-caratteristiche, costituite da industrie agrarie e dall’offerta di servizi, la valutazione ambientale tiene conto delle emissioni di CO2

attribuibili ai fattori utilizzati e, per il consumo di risorse, della conversione di tali emissioni in gha ottenuta applicando, anche in questo caso, la metodologia base dell’Impronta Ecologica. A scopo esemplificativo in figura 5.9 viene riportato il prospetto di sintesi relativo al riepilogo dei risultati economici e ambientali di una attività di trasformazione, in particolare una cantina per la produzione del vino da uve aziendali. Bisogna sottolineare che, come rappresentato nello schema generale del modello, tutte le attività extra-caratteristiche risultano generatrici di soli impatti ambientali, siano essi espressi in termini di GHG o di consumo di risorse, dal momento che non è possibile ipotizzare,per queste attività, un contributo alla produzione di servizi ecologici.

Per quanto riguarda, infine, la valutazione dell’impatto delle componenti relative alla gestione aziendale, rappresentate da manutenzioni, amministrazione e marketing, la valutazione è molto semplice, in quanto si tratta semplicemente di valutarne i consumi energetici (combustibili ed elettricità) e applicare ad essi gli opportuni coefficienti.

Sul fronte delle componenti positive della valutazione ambientale, oltre a quelle attribuibili ai processi colturali, il sistema prevede l’inserimento delle diverse tipologie di superfici, così come individuate nello schema di figura 5.5 all’interno del blocco “Aree non produttive”. A tali superfici vengono applicati i coefficienti di assorbimento, così come stabiliti nei LULUCF dell’IPCC, e la produzione di servizi ecologici determinata dall’ammontare della BC determinata applicando la metodologia dell’impronta ecologica.

Una volta inseriti tutti i dati, i risultati vengono sintetizzati in un file di riepilogo generale i cui tre fogli contengono il bilancio economico, il flusso netto di GHG e il bilancio ecologico dell’azienda.

Le modalità con cui vengono presentati i risultati del modello, le informazioni aggiuntive calcolate e rese disponibili e le possibilità di utilizzo rispetto agli obiettivi di politica agricola e di valorizzazione privata vengono descritte nei due successivi capitoli nei quali si mostreranno i risultati ottenuti nell’applicazione empirica del modello stesso in un caso di studio.

   

C

APITOLO

6

A

PPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA A UN CASO DI STUDIO

Al fine di verificare il modello per il calcolo delle performance ambientali dell’azienda agraria proposto nel capitolo precedente, si è scelto di operare su di un’azienda dove sono presenti le principali colture agricole (orticole, cereali e arboree), alcuni piccoli allevamenti e anche delle attività connesse all’agricoltura che potessero consentire verificare il modello anche nella sua componente extra-caratteristica.

La scelta è ricaduta sulla Tenuta La Parrina, un’azienda della bassa Maremma Toscana ove vengono coltivate alcune tra le principali colture orticole e frutticole della costa tirrenica, oltre ai cerali, alla vite e all’olivo; all’interno della Tenuta sono inoltre presenti una cantina vinicola, un caseificio, un frantoio oleario, un vivaio, una fattoria didattica e un agriturismo. La complessità stessa dell’azienda, in cui insistono attività di coltivazione, attività di trasformazione e ricezione connesse all’agricoltura hanno permesso di osservare una realtà particolarmente significativa per il test del modello.

Nei prossimi paragrafi, dopo aver descritto la storia, la struttura e le caratteristiche produttive dell’azienda, saranno proposti i risultati di sintesi riguard le performance ambientali dell’azienda, valutate secondo le due metodologie illustrate nel capitolo precedente, vale a dire il confronto tra emissioni ed assorbimenti di GHG e il bilancio ecologico. Sarà così osservato un primo risultato del modello rappresentato dai due indici di performance ambientale e dalle informazioni di corredo elaborate, con lo scopo di comprendere le principali fonti dell’impatto sull’ecosistema da parte dell’azienda e le conseguenti possibilità di intervento sul sistema produttivo analizzato.