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Concezione estensiva e concezione restrittiva dell’estoppel nel diritto internazionale

Nel documento L'acquiescenza nel diritto internazionale (pagine 133-136)

Capitolo V. Altri “silenzi”: l’estoppel by silence e la prescrizione estintiva

2. L’estoppel

2.2. Concezione estensiva e concezione restrittiva dell’estoppel nel diritto internazionale

La concezione estensiva dell’estoppel trova applicazione ogniqualvolta uno Stato pone in essere una condotta contraddittoria e impedisce allo stesso di sollevare in giudizio un’istanza mediante la quale contestare ciò che ha in precedenza detto, fatto o lasciato ragionevolmente intendere29. Il principio ha

un campo di applicazione potenzialmente molto vasto e non sempre trova espressa menzione nella prassi e nella giurisprudenza internazionale, ma pare sottendere il contenuto degli atti diplomatici di numerosi Stati, oltre che il ragionamento alla base di diversi lodi arbitrali, specie nella prima metà del XX secolo30. Anche la CPGI (e la CIG poi) ha applicato il principio dell’estoppel l.s.. In Factory

at Chorzów la CPGI faceva ricorso a un estoppel l.s. sottolineando come la parte di una controversia non potesse domandare l’adempimento di un’obbligazione qualora la controparte non avesse potuto adempiere alla stessa a causa di una condotta posta in essere dalla parte che domandava l’adempi- mento31.

2006, pp. 143 ss. Cfr. anche D. W. BOWETT, op. cit., p. 176; I. MACGIBBON, Estoppel, op. cit., p. 468 e T. COTTIER, J. P.

MÜLLER, Estoppel, in MPEPIL, 2007, parr. 9-11.

25 T. COTTIER, J. P. MÜLLER, ibid., par. 4.

26 Ibid., par. 5. Cfr. anche D. W. BOWETT, op. cit., pp. 176-183. 27 T. COTTIER, J. P. MÜLLER, ibid., par. 5.

28 A. MARTIN, op. cit., pp. 71-72. Cfr. anche H. DAS, op. cit., p. 611-612. 29 A. MARTIN, ibid.

30 Ibid., p. 74. Per una ricognizione sull’impiego della concezione estensiva dell’estoppel nella prassi diplomatica e nella giurisprudenza dei tribunali arbitrali precedenti la prima metà del XX secolo, cfr. ibid., pp. 78-82.

31 Case Concerning the Factory ad Chorzów (Claim for Indemnity) (Jurisdiction), P.C.I.J., Collection of Judgments,

In Interpretation of Peace Treaties32, l’Ungheria, la Romania e la Bulgaria si rifiutavano di nomi-

nare un rappresentante nella commissione istituita dai Trattati di Pace del 1947. La commissione, il cui scopo era di risolvere le controversie derivanti dall’applicazione degli stessi Trattati, doveva com- porsi di un membro nominato dagli Alleati, un membro nominato da Ungheria, Romania e Bulgaria e un membro nominato dal Segretario delle Nazioni Unite. Poiché questi tre Stati, in violazione dei Trattati, si rifiutavano di nominare il proprio rappresentante, gli Alleati chiedevano alla CIG se la commissione non potesse comunque essere istituita per risolvere la controversia. In particolare, il Regno Unito e gli Stati Uniti sostenevano che, rifiutandosi di nominare il proprio rappresentante, questi tre Stati non avrebbero poi potuto sconfessare la decisione raggiunta dalla commissione33. La

CIG non si esprimeva sul punto, limitandosi a osservare che, ai sensi dei Trattati, la commissione doveva obbligatoriamente comporsi di tre membri e decidere a maggioranza34. Nella sua opinione

dissenziente, il giudice Read accoglieva invece la posizione di Regno Unito e Stati Uniti notando che «a defaulting government […] would be […] estopped from alleging its own treaty violation in sup- port of its own contention»35.

In questi e in altri casi36, il principio dell’estoppel non incontra requisiti specifici per poter essere

invocato nella risoluzione di una controversia. Esso rappresenta in un’applicazione del principio di buona fede, declinato secondo il principio del nemo venire contra factum proprium37. La definizione

classica del principio dell’estoppel l.s. è fornita da Georg SCHWARZENBERG secondo il quale l’istituto

vieta a uno Stato di negare la veridicità di un’affermazione sull’esistenza di un fatto quando uno o

32 Interpretation of Peace Treaties (second phase), Advisory Opinion, I.C.J. Reports 1950 [Interpretation of Peace Trea-

ties], p. 221.

33 «This point may be clearer on the basis of an application of the principle of estoppel. […] In brief, the party concerned is estopped or incapacitated from challenging the validity of the decision, because it cannot do so except by pleading its own wrong. In that case the decision would remain unchallenged in law and therefore binding», ibid., Written Statements

of the Government of the United Kingdom, 11 January 1950, p.190. Cfr. anche ibid., Written Statements of the United States of America on Questions III and IV, 22 October 1949, p. 237: «[n]o State can claim that its right it’s denied when

it refuses to avail itself of the right which it claims is denied it». Cfr. l’analisi del caso in I. MACGIBBON, Estoppel, op.

cit., pp. 480-482 e A. MARTIN, op. cit., pp. 82-84.

34 Interpretation of Peace Treaties, p. 230. 35 Ibid., J. E. READ, Dissenting Opinion, p. 244.

36 Cfr. in particolare i casi che coinvolgono un estoppel by silence, infra, §§ 2.3.2 e 2.3.3.

37 «[I]n international jurisprudence one finds decisions based on the non concedit venire contra factum proprium principle which corresponds to the Anglo-Saxon institution of estoppel», Fleghenheimer Case – Decision No. 182, 20 settembre 1958, UNRIAA, Vol. XIV, p. 372, par. 63. Il parallelo non è corretto. Il principio nemo venire contra factum proprium corrisponde all’estoppel l.s., mentre l’estoppel by representation (tipico degli ordinamenti di common law) richiama mag- giormente l’estoppel s.s. In ambito probatorio il principio viene declinato secondo il brocardo allegans contraria non

audiendus est. Questo principio non impedisce a una parte di presentare un’istanza dinanzi al giudice, ma stigmatizza la

scarsa affidabilità dello Stato che, senza motivo, adotta una condotta contradditoria. Come osservato da A. D. MCNAIR,

«[t]his is not estoppel eo nomine, but it shows that international jurisprudence has a place for some recognition of the principle that a State cannot blow hot and cold», op. cit., p. 35. Per un approfondimento sulla differenza tra gli effetti dell’estoppel e il valore probatorio di una condotta contradditoria cfr. D. W. BOWETT, op. cit., pp. 195-197.

altri soggetti giuridici hanno fatto affidamento su tale condotta38. Ciò vale, a maggior ragione, qualora

la condotta in questione costituisca una violazione di diritto internazionale (nullus commodum capere de sua injuria propria)39.

Parallelamente, la dottrina e la giurisprudenza internazionale hanno sviluppato una concezione maggiormente articolata dell’istituto. A partire da Tinoco, alcuni tribunali arbitrali cominciarono a negare l’applicabilità del principio dell’estoppel in assenza di un danno imputabile alla condotta con- traddittoria dello Stato40. Allo stesso modo, la dottrina ha proposto una nozione più elaborata di e-

stoppel, individuando alcuni requisiti necessari per una corretta applicazione del principio. Tra questi rientrano la chiarezza della condotta in relazione alla quale viene eccepito l’estoppel, la prova del- l’affidamento in buona fede della controparte e l’esistenza di un danno per quest’ultima, ovvero di un vantaggio per lo Stato che ha adottato la condotta contraddittoria41. La CIG da un lato ha con-

fermato l’applicabilità dell’estoppel nella sola concezione restrittiva42, dall’altro, soprattutto nei casi

di estoppel by silence, ha applicato il principio in una concezione più estensiva43.

Una definizione spesso utilizzata dell’estoppel s.s. è quella offerta dal giudice Spender in Temple of Preah Vihear:

38 G. SCHWARZENBERG, A Manual of International Law, 5a ed., London, Stevens & sons, 1967, p. 631. Autorevolmente, I. MACGIBBON: «[u]nderlying most formulations of the doctrine of estoppel in international law is the requirement that a

State ought to be consistent in its attitude to a given factual or legal situation. […] [A] State ought to maintain towards a given factual or legal situation an attitude consistent with that which it was known to have adopted with regard to previous occasions. At its simplest, estoppel in international law reflects the principle of consistency», Estoppel, op. cit., pp. 468, 512. Cfr. anche E. PECOURT GARCÍA, op. cit., p. 103 e i vari autori citati in A. MARTIN, op. cit., p. 187.

39 I. MACGIBBON, ibid., p. 486; R. KOLB, Good Faith, op. cit., p. 102, nota 268. Cfr. anche H. LAUTERPACHT: «[a] State is estopped from relying on its own non-fulfilment of an international obligation», The Development of International Law

by the International Court, Cambridge, CUP, 1982, p. 169.

40 «An equitable estoppel to prove the truth must rest on previous conduct of the person to be estopped, which has led the

person claiming the estoppel into a position in which the truth will injure him. There is no such case here», Aguilar- Amory and Royal Bank of Canada claims (Great Britain v. Costa Rica), 18 ottobre 1923, UNRIAA, Vol. I, p. 369, p. 384,

corsivo aggiunto. Cfr. anche Cornelia J. Pringle, et al. (Santa Isabel Claims) (U.S.A.) v. United Mexican States, 26 aprile 1926, UNRIAA, Vol. IV, p. 783, p. 803 e Shufeldt claim (Guatemala, USA), 14 luglio 1930, UNRIAA, Vol. II, p. 1079, p. 1094. La CPGI menziona per la prima volta il principio, impiegando una concezione restrittiva, in Case Concerning

the Payment of Various Serbian Loans Issued in France, P.C.I.J., Collection of Judgments, Series A. – Nos. 20/21, 12 July 1929, pp. 38-39. Per un’analisi del caso con riferimento al principio dell’estoppel cfr. A. MARTIN, op. cit., pp. 147-

153.

41 Tra i primi fautori di un approccio restrittivo vi sono D. W. BOWETT, op. cit., pp. 201-202; B. CHENG, op. cit., pp. 143- 144; E. SUY, op. cit., p. 64, nota 53; R. JENNINGS, op. cit., pp. 41-42; A. MARTIN, op. cit., pp. 272-302. Per una descrizione

dettagliata delle caratteristiche del principio dell’estoppel nella sua concezione restrittiva cfr. R. KOLB, Good Faith, op.

cit., pp. 102-118 e A. MARIE, op. cit., pp. 579-586, La concezione restrittiva dell’estoppel è oggi maggioritaria, T. COT- TIER, J. P. MÜLLER, op. cit., par. 3.

42 Cfr. Barcelona Traction, Light and Power Company, Limited, Preliminary Objections, Judgment, I.C.J. Reports 1964, p. 3, pp. 24-25 e Land, Island and Maritime Frontier Dispute (El Salvador/Honduras), Application to Intervene, Judg-

ment, I.C.J. Reports 1990, p. 92, par. 63; Land and Maritime Boundary (1998), parr. 57-58.

43 Cfr. infra, §§ 2.3.2 e 2.3.3. Per una ricognizione recente sull’impiego del principio dell’estoppel dinanzi alla CIG cfr. A. OVCHAR, Estoppel in the Jurisprudence of the ICJ. A Principle Promoting Stability Threatens to Undermine It, 21

«the principle [of estoppel] operates to prevent a State contesting before the Court a situation contrary to a clear and unequivocal representation previously made by it to another State, either expressly or impliedly, on which representation the other State was, in the circumstances, entitled to rely and in fact did rely, and as a result that other State has been prejudiced or the State making it has secured some benefit or advantage for itself»44.

La definizione dell’istituto dell’estoppel s.s. qui impiegata coinciderà con quella formulata dal giudi- ce Spender45. Essa, oltre che autorevole, risulta infatti particolarmente esaustiva e, pertanto, utile ai

fini della presente analisi.

2.3. L’estoppel by silence e l’estoppel by acquiescence

Nel documento L'acquiescenza nel diritto internazionale (pagine 133-136)