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Da quanto emerge nel presente capitolo, è interessante evidenziare come il programma Erasmus+ investa in maniera rilevante nell’istruzione e nella formazione. Come abbiamo visto, il 75% del budget totale è infatti destinato al sostegno delle azioni legate a questo settore. Si rileva inoltre che l’Azione Chiave 1, che sostiene le attività di mobilità, ricopre una rilevanza particolare all’interno del Programma. L’obiettivo che l’Unione Europea si prefigge, investendo nell’istruzione e nella formazione e nelle opportunità di mobilità, è quello di sviluppare e rafforzare le conoscenze e le competenze delle nuove generazioni, nonché degli adulti, e di espanderle al di là delle frontiere, in una dimensione europea. Questo si colloca, come abbiamo visto nei primi paragrafi, in un contesto politico europeo, caratterizzato da una forte spinta verso la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva dell’Europa.

Il piano strategico Europa2020 intende infatti rilanciare, entro l’anno 2020, “un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione (…), più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e competitiva (…), con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale”64. In questa direzione

l’Unione Europea propone una serie di azioni che mirano ad affrontare le sfide e i cambiamenti attuali, legati soprattutto alla globalizzazione, alla crisi economica e finanziaria, a promuovere una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva dell’Europa. In particolare è interessante mettere in luce alcuni obiettivi e campi d’intervento definiti nell’attuale strategia. Innanzitutto, in una prospettiva di “crescita intelligente”, l’Europa si prefigge di investire sulla qualità dell’istruzione e della ricerca, di incentivare l'innovazione, il trasferimento e lo scambio di conoscenze. In relazione alla “crescita inclusiva” sono individuate invece le seguenti strategie: creare più posti di lavoro e di qualità, sostenere lo sviluppo di competenze, in un’ottica di apprendimento permanente, ridurre la povertà. In altri termini, è necessario modernizzare e migliorare la qualità delle politiche europee in materia di occupazione, istruzione e

63 European Commission, Annex I. Erasmus+ Programme - Annual Report 2014, Statistical Annex, Bruxelles, 2015

64 Commissione Europea, EUROPA 2020. Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, Bruxelles, 03/03/2010,

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formazione e dei sistemi di protezione sociale, favorendo ad esempio la partecipazione al mercato del lavoro, l'accesso ai servizi per l'infanzia e ai sistemi di istruzione e di formazione.65

Da quanto emerso si può notare che gli obiettivi inerenti alla crescita economica dell’Europa sono stati fortemente collegati all’investimento nel capitale umano e al rafforzamento della coesione sociale. Ciò si colloca in linea con il paradigma fondato sul concetto dell’investimento sociale, affermatosi in Europa, a livello politico, alla fine degli anni Novanta. Alla base di questo approccio vi è l’idea secondo la quale le politiche sociali hanno un potenziale produttivo, poiché possono contribuire alla crescita economica e non rappresentare quindi solo un costo, ma piuttosto un investimento. In questa prospettiva le istituzioni assumono un ruolo chiave, in quanto devono sostenere e favorire lo sviluppo del capitale umano, investendo nell’educazione, istruzione e formazione, garantire incentivi e servizi in grado di promuovere la partecipazione al mercato del lavoro (ad es. i servizi per l’infanzia). Esse devono inoltre attuare misure di sostegno ai lavoratori e di contrasto al loro sfruttamento, come ad esempio azioni di supporto alla formazione professionale continua. Nel “paradigma dell’investimento sociale” viene quindi attribuita una particolare rilevanza al settore dell’istruzione e formazione: investire nella promozione della partecipazione ai vari cicli scolastici e della qualità dei sistemi di istruzione e formazione favorisce e rinforza lo sviluppo di conoscenze e abilità, in una prospettiva di apprendimento permanente. È possibile così agevolare l’ingresso delle nuove generazioni nel mondo del lavoro, ridurre i tassi di disoccupazione, creare più posti di lavoro e di qualità, formare una forza lavoro preparata e competente e cittadini in grado di percepire un reddito, di mantenere così un certo standard di vita e di dipendere meno dai sussidi assistenziali. I risultati possono essere quindi, in generale, la crescita economica e la realizzazione di un’economia basata sulla conoscenza. Nell’ottica di raggiungere questi esiti viene posta inoltre un’attenzione particolare sulla possibilità di ridurre il trasferimento intergenerazionale della povertà e le disuguaglianze sociali, garantendo a tutti i cittadini uguali opportunità di accesso ai sistemi scolastici e di istruzione superiore, ai percorsi di formazione e al mercato del lavoro.66

In sintesi, possiamo affermare che un maggiore investimento nell’ambito delle politiche sociali e delle politiche attive del lavoro può contribuire in maniera rilevante all’incremento e alla qualificazione dell’occupazione e, di conseguenza, alla crescita economica, nonché al contrasto delle disuguaglianze sociali e della povertà.

65 Commissione Europea, EUROPA 2020. Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, Bruxelles, 03/03/2010,

COM (2010) 2020 def., pp. 13-20

66 Morel N., Palier B., Palme J. (eds.), Towards a social investment welfare state?, Bristol, The Policy Press - University of Bristol, 2012,

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CAPITOLO QUARTO

ERASMUS+ ALLA PROVA: ANALISI DI UN PROGETTO DI SCAMBIO GIOVANILE

In questo ultimo capitolo viene presentata un’esperienza concreta di scambio giovanile, sostenuto e finanziato nell’ambito dell’Azione Chiave 1 del programma europeo Erasmus+, in un contesto territoriale italiano in provincia di Trento, l’Altopiano della Vigolana. Tale progetto è stato promosso e coordinato da Orizzonti Comuni, l’Associazione di Promozione Sociale locale che gestisce il Centro di Aggregazione Giovanile (CAG) della Vigolana. La scelta di questo caso è correlata alla mia diretta esperienza in qualità di educatrice e referente, all’interno dell’equipe del CAG, dei progetti interculturali e di mobilità internazionale.

L’analisi permette di osservare i punti di forza e le criticità di questo progetto. Il focus si pone sul livello di partecipazione attiva e di collaborazione dei vari soggetti coinvolti, quali i giovani e gli attori partner. L’obiettivo è quello di individuare ed approfondire i fattori che hanno influito sullo sviluppo dei processi partecipativi e collaborativi, in particolare le caratteristiche e le modalità proprie del programma Erasmus+, nonché le dinamiche e gli aspetti organizzativi nell’ambito del CAG.