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Attraverso lo svolgimento di questa analisi si è potuto notare come sembri una convinzione diffusa all’interno di tutto il segmento Mib 40 la necessità di conformarsi il più possibile a codici che individuano le best practice, a livello nazionale ed internazionale, che delineano le caratteristiche fondamentali che deve presentare un buon governo societario al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di tutti gli stakeholder aziendali nell’ottica della creazione del valore.

Il Codice di Autodisciplina propone un modello di amministrazione e controllo che presenta le seguenti caratteristiche:

- la centralità del Consiglio di Amministrazione e l’indipendenza di giudizio e di comportamento dei suoi componenti;

- la ripartizione tra Amministratori esecutivi e non esecutivi; - trasparenza delle nomine;

- rilevanza dei Comitati per il controllo interno e per la remunerazione.

Attraverso i dati raccolti si può affermare che il 95% delle società che costituiscono il segmento Mib 40 aderisce al Codice di Autodisciplina emanato dalla Borsa Italiana nella sua versione del 2006, mentre le restanti società, benché non vi aderiscano, in quanto sottoposte ad un’altra legislazione,

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rispettano comunque gli standard di corporate governance che sono generalmente richiesti dalla Borsa Italiana per le società quotate.

In primo luogo si è potuto notare che, benché la legislazione italiana preveda per le società di capitali due modelli di amministrazione e controllo alternativi a quello tradizionale, all’interno del segmento Mib 40 non si è ancora registrata una grande adesione a tali “nuovi” sistemi di governo a causa del breve tempo trascorso dall’emanazione della versione del Codice di Autodisciplina successiva alla Riforma Vietti con cui si sono previsti i modelli alternativi.

Il Codice si prefigge l’obiettivo di incentivare le società quotate a seguire un modello di Corporate Governance che si adatti perfettamente agli assetti proprietari attraverso scelte organizzative che si configurano come ottimali.

La gran parte delle società che compongono il segmento Mib 40 continuano a prediligere il modello di amministrazione e controllo di tipo tradizionale anche in virtù dei loro assetti proprietari , in quanto tali imprese si presentano a carattere famigliare ed i loro titoli azionari sono poco diffusi all’interno del mercato.

Le società del segmento Mib 40 che, invece, presentano titoli azionari fortemente diffusi preferiscono il sistema dualistico, in quanto tale sistema di corporate governance è caratterizzato dalla presenza di un organo di controllo, il Consiglio di sorveglianza, che, poiché è composto da professionisti, a differenza del Collegio Sindacale nel sistema tradizionale, porta avanti un controllo estremamente stringente, tutelando maggiormente gli interessi degli azionisti che a causa della forte diffusione del titolo azionario non riescono ad incidere significativamente sulla gestione aziendale.

Nel compiere tale analisi, si è potuto osservare che, anche quando non sono rispettate le specifiche raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, le società

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pongono comunque in essere decisioni e comportamenti tali da garantire il raggiungimento degli obiettivi sottesi alle raccomandazioni del Codice.

Ciò accade ad esempio in relazione alla previsione del Codice che raccomanda la costituzione all’interno del Consiglio di Amministrazione del Comitato per le nomine, infatti, nella gran parte delle società considerate tale Comitato non viene istituito garantendo comunque la trasparenza del processo di nomina dei membri degli Organi sociali attraverso la previsione da parte dello Statuto del cosiddetto voto di lista che, per le proprie caratteristiche, riesce a garantire il raggiungimento dell’obiettivo di trasparenza che si prefigge il Codice di Autodisciplina.

Nell’ andare ad esaminare le imprese che presentano un sistema di amministrazione e controllo di tipo dualistico si è potuto comprendere che, a causa del poco tempo trascorso dall’emanazione del Codice nella versione 2006, non è ancora stato possibile andare a stabilire best practice da seguire, ma viene lasciata alle Società la libertà di delineare un sistema di governo societario che si adatti nel miglior modo possibile alla propria realtà specifica attraverso disposizioni contenute all’interno dello Statuto sociale.

Il Codice di Autodisciplina vuole andare a :

- stimolare le aziende italiane ad accedere al mercato dei capitali;

- garantire un modello di organizzazione societaria competitivo in grado di massimizzare lo shareholder value, nonché gestire i rischi di impresa ed i potenziali conflitti di interesse.

Aderendo al Codice di Autodisciplina e seguendo i principi in esso esposti, le società implementano quindi un sistema di amministrazione e controllo che si adatta perfettamente alla specifica realtà aziendale, basato sulla condivisione a tutti i livelli delle informazioni tra gli organi responsabili della conduzione della Società e sulla definizione di specifiche procedure a cui ci si deve attenere per la risoluzione di determinati problemi.

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Le società, quindi, cercano di conformarsi il più possibile alle raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina, in quanto, attraverso la conformità a detto documento, riescono a portare avanti la gestione in maniera efficace ed efficiente.

Le imprese attraverso l’attuazione delle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina e la disclosure verso il mercato in relazione a quello che è il loro sistema di amministrazione e controllo, riescono a migliorare la loro immagine sul mercato dei capitali in quanto tale apertura è la manifestazione della qualità della gestione e del management, creando un clima di fiducia tra gli investitori.

Attraverso tale comportamento, le imprese riescono a reperire nuovi fondi a titolo di capitale di rischio e di debito che sono necessari per la crescita e per lo sviluppo aziendale nel lungo periodo, in quanto, attraverso le informazioni fornite al mercato vengono messe in luce le azioni che la Società ha posto in essere per raggiungere l’obiettivo della tutela degli interessi degli azionisti attraverso metodi che garantiscono una gestione dell’impresa tesa alla creazione di valore ed al soddisfacimento di tutte le esigenze espresse dagli stakeholder aziendali .

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