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CONS. GIULIO CESARE DI MANNO

Nel documento COMUNE DI FONDI (provincia di Latina) (pagine 27-31)

Grazie, Presidente. Buonasera. A proposito di questo punto, credo che all’interno del Consiglio Comunale di questa sera sia il punto più importante che andiamo a trattare, perché si tratta di un atto d’indirizzo in una materia così importante per il Consiglio Comunale e così importante per la città di Fondi, per questa città. Gli usi civici, in particolar modo nella zona di Selva Vetere, hanno interessato tutte le amministrazioni che si sono succedute in questa città da tantissimo tempo, proprio perché si tratta di una materia che evidentemente non ha mai avuto delle soluzioni e non ha mai trovato risposte. Allo stesso tempo è una materia.. il collega Bruno Fiore prima chiedeva al Presidente se poteva autorizzarlo a leggere dei documenti: io vorrei- ma purtroppo non è possibile – essere autorizzato a portare all’interno di questo Consiglio Comunale la voce di chi purtroppo per tanti anni ha aspettato la sistemazione di questi terreni: persone che ho conosciuto e che purtroppo non sono più tra noi. E allora voglio dire che questo è un problema che veramente.. e gli interventi che mi hanno preceduto, il calore con il quale questi interventi sono stati fatti all’interno del Consiglio Comunale dimostrano l’importanza di questa problematica, però allo stesso tempo dobbiamo andare avanti e dobbiamo guardare al futuro: è troppo facile, quando si parla di usi civici, parlare del passato e di ciò che è stato nel passato. In precedenza, negli interventi che sono stati fatti qualcuno ha troppo puntato sull’aspetto del ritorno alla collettività di questi terreni: ritorno che si dovrebbe fare ancora tutt’oggi, in un periodo come questo attuale, *** un periodo congetturale estremamente negativo. Io dico invece che dovrebbero entrare all’interno della discussione altri punti, perché se è vero che si tratta di beni demaniali, di beni che godono di tutto un particolare regime, per cui sono beni sui quali non si acquistano diritti e sono imprescrittibili i diritti stessi a favore della collettività su questi terreni, è pur vero che però ci sono delle norme più importanti, secondo me; c’è un valore giuridico fondamentale che è quello della certezza dei rapporti giuridici: il cittadino deve sapere la sua posizione, ma questa posizione non è che la possa sapere dopo cento o duecento anni, la deve sapere in un tempo ragionevole e tutto questo non è mai accaduto, caro Bruno, perché è vero che.. le cose che tu hai detto da un punto di vista del diritto potrebbero anche essere inappuntabili, ma è pur vero che ci sono persone che a tutte le varie verifiche demaniali che si sono svolte giù a Selva Vetere hanno sempre risposto “ presente” e, dopo quattro /cinque verifiche demaniali, purtroppo non hanno mai avuto una risposta. Il problema è che la legge del

1927, come ho avuto già modo di ribadire in qualche intervento precedente all’interno del Consiglio Comunale, è una legge eminentemente agraria, è una legge che doveva portare alla dissoluzione dei diritti di uso civico, specialmente in territori come quelli di Selva Vetere, a favore di uno sviluppo di questi terreni dal punto di vista agricolo e invece la legge puntava a togliere i diritti di uso civico sulle proprietà private e soprattutto puntava invece a incrementare i diritti di uso civico per esempio sulle montagne, dove ci sono i boschi e dove ci sono.. in queste situazioni. Ora tutte queste cose purtroppo nel tempo sono state disattese: dal 1927 possiamo immaginare quanti decenni sono trascorsi e tutto questo non è accaduto. Oggi con questo atto d’indirizzo vogliamo invece, come dicevo, guardare al futuro: da qui in avanti vogliamo dare vita a tutte le attività necessarie per la parte che ci compete come comune, ma anche per la parte che competerà inevitabilmente alla Regione Lazio. Sapete benissimo che, per quanto riguarda le legittimazioni, l’ente preposto non è certamente il comune, ma si tratta della Regione Lazio; il perito nominato che è il Dott. Gavone, è chiaramente un professionista incaricato dalla Regione Lazio, non è un professionista che ha incaricato il Comune di Fondi o il Sindaco, si tratta di un perito che fa le sue stime e risponde del suo operato direttamente alla Regione Lazio, nei confronti della regione che l’ha nominato, perciò questo perito avanzerà le proposte di legittimazione, avanzerà tutte le proposte di sistemazione del territorio e, all’interno di queste proposte di sistemazione, sapete benissimo che ci potrebbero anche essere dei casi in cui purtroppo la situazione è tale che i terreni potrebbero essere soggetto di reintegra a favore della collettività. Queste cose chiaramente all’interno della legge ci sono e sono..

Voglio dire, si tratta di tutta un’attività che dobbiamo intraprendere, rispetto alla quale c’è la necessità di fare in fretta: di fare in fretta, perché ci sono delle istanze che da troppo tempo vengono disattese. Sapete benissimo che, all’indomani dell’emanazione del cosiddetto primo condono edilizio, la Regione Lazio dovette emanare una norma, una legge proprio per poter far sì che il condono edilizio si potesse applicare anche alle aree di uso civico e quindi venne emanata la famosa legge 1 /86, legge che consentiva l’attribuzione definitiva della proprietà a favore di quelle persone che avevano occupato abusivamente questi terreni e vi avevano edificato delle case. Poi erano previste anche delle norme di favore per i possessori di prima casa: norme che a un certo punto erano state tolte e che adesso invece mi sembra che, come tutti sapete, siano state reintrodotte dalla Regione Lazio. Adesso andremo – mi auguro al più presto possibile – a specificare l’entità di quest’abbattimento che ci sarà a favore dei possessori di prima casa che hanno edificato queste costruzioni su terreni di uso civico.

Nell’impostazione che stiamo dando con questa deliberazione, così come già ha premesso il nostro Assessore Piergiorgio Conti, sono due fondamentalmente i punti salienti e sono il punto 2

del deliberato e il punto 4. Per quanto riguarda il punto 2, praticamente qui si parla del territorio che va dalla Flacca fino alla battigia del mare e qui sapete benissimo che nel 1967 vi è stato quel provvedimento, il cosiddetto Decreto Schietroma, con il quale è stata mutata la destinazione di questa fascia di terreno in parte, per poter accogliere le previsioni del cosiddetto lido di Fondi (pensate, nel 1967 a seguito di richieste fatte nel 1965). A tutt’oggi però, rispetto a queste richieste e rispetto a tutto il previsto, purtroppo i risultati stanno sotto gli occhi di tutti. Ripeto ancora una volta: non voglio dare la colpa a nessuno, non guardo al passato e penso che l’Amministrazione comunale non guardi al passato, noi dobbiamo guardare al futuro per la soluzione dei problemi e, a tale proposito, proprio per venire incontro alle esigenze delle molte aziende agricole e dei molti residenti di quella fascia costiera, proprio per consentire sia la legittimazioni che le alienazioni, andiamo a richiedere che il Decreto Schietroma sia abbassato verso il Mar Tirreno fino a una fascia di 300 metri. E qui vengo all’altro punto che voglio sottolineare, il punto numero 4 all’ordine del giorno.

A tale riguardo debbo ribadire che il punto 4 ha una formulazione abbastanza felice, anzi direi molto felice, perché il deliberato mantiene quell’elasticità tale che non prevede, come in passato, una misura assoluta, un divieto assoluto all’interno di questa fascia dei 300 metri, che poi è una fascia che non è delimitata in modo arbitrario dal Comune di Fondi, dall’Amministrazione comunale, ma è una fascia che grossomodo corrisponde con il limite di rispetto che è stabilito dallo stesso piano territoriale paesistico regionale. All’interno di questa fascia di rispetto l’Amministrazione comunale demanda a degli studi più approfonditi, ovviamente, perché si tratta della fascia di maggiore importanza.. all’interno di questa fascia non vieta di escludere interventi a favore della collettività, ma potrebbero esserci.. perché due deroghe già ci sono e sono previste nel deliberato: una è a favore delle attività di campeggio e quindi delle attività ricettive all’aria aperta, un’altra necessariamente è prevista per le attività produttive e ci potrebbero essere anche delle altre deroghe. Posso immaginare questa sera – ma parliamo tra persone che capiscono questa materia e che soprattutto sanno che cosa si intende nel deliberato – che ci potrebbero essere delle altre situazioni tali dove quanto previsto dal Decreto Schietroma potrebbe essere ugualmente superato, ci potrebbero essere delle situazioni che, al di là della normativa di assoluto vincolo prevista prima dalla legge 74, poi dal piano territoriale paesistico regionale, poiché preesistono all’imposizione di questi vincoli, necessariamente potrebbero avere una diversa sistemazione, potrebbero avere una diversa via. Tutto questo mi fa ben sperare che effettivamente il problema possa avere quella giusta impostazione e soprattutto possa avere quel giusto favore che ci deve essere per la soluzione definitiva.

Oggigiorno venire ancora una volta a dire che queste terre debbono tornare nella disponibilità immediata del comune attraverso la reintegra secondo me, oltre che antistorico, è proprio impossibile da un punto di vista privato, perché credo che queste misure genererebbero un contenzioso talmente vasto che probabilmente altro che l’ammanco che ci sarebbe poi: ci sarebbe da rimpinguare il capitolo del bilancio relativo al contenzioso a dismisura e veramente non sapremmo più dove andare a prendere i soldi. Penso che tutti insieme dobbiamo capire – è questo l’accorato invito che faccio a tutti, perché quando si parla di usi civici dobbiamo cercare di prendere delle misure, di prendere delle decisioni il più possibile tutti insieme, per cui dobbiamo – valutare l’importanza storica di questo momento: forse è giunto veramente il momento di non fare più le campagne elettorali, di non fare più politica su quest’argomento, su questo problema, ma di volgere tutti insieme alla soluzione del problema. Secondo me, nel momento in cui nel 65 si è deciso di fare il lido di Fondi e successivamente nel 1967 c’è stato il mutamento di destinazione con il Decreto Schietroma, che cosa è successo? Nel frattempo tutte le attività, soprattutto le attività *** sono comunque continuate su questa fascia di territorio e quindi questa previsione non ha impedito che tutto questo accadesse. Allora dico una cosa: immaginate se nel 1954, quando se non erro ci fu l’ingegner Renna che passò da quelle parti a fare le ricognizioni, questo terreno a quel tempo fosse stato sistemato; successivamente con degli espropri mirati si poteva procedere tranquillamente a fare tutte quelle infrastrutture che, secondo me, avrebbero effettivamente permesso la realizzazione di strutture di servizio a un turismo che purtroppo, nella fascia costiera, a tutt’oggi è garantito soltanto da quelle poche realtà campeggistiche, da quei pionieri. È vero, qualcuno ha detto che sono attività che hanno guadagnato, ma secondo me invece sono attività che vanno – e lo dimostra.. anche questo è un segno importante di questo tempo, del momento che stiamo vivendo, perché abbiamo fatto una deliberazione che riguarda queste attività e l’abbiamo votata all’unanimità all’interno di questo Consiglio Comunale.

Dicevo- si tratta di pionieri che in quella zona hanno assicurato un minimo di ricettività turistica, non vi è altro. Venire a Fondi e poter alloggiare in un albergo è una cosa impossibile, quando invece vediamo che le realtà vicine a noi (Terracina e Sperlonga) hanno alberghi, hanno tutto, hanno tanti posti letto e quindi possono ospitare delle persone. Purtroppo tutto questo sulla fascia costiera non lo possiamo fare, dobbiamo quindi.. ma anche la stessa presenza di servizi minimi per il turismo e questi servizi sono assicurati dalla presenza di queste attività campeggistiche che stanno sulla fascia costiera.

Concludo …(intervento fuori microfono) Arnaldo, non è che abbia detto …(intervento fuori microfono) probabilmente me lo faccio spiegare da te! …(intervento fuori microfono) va beh, intanto sto intervenendo …(intervento fuori microfono) no, ci possiamo andare..

PRESIDENTE

Consigliere Comunale Faiola, adesso prenderà la parola!

Nel documento COMUNE DI FONDI (provincia di Latina) (pagine 27-31)

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