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CONS. PADULA

Nel documento COMUNE DI FONDI (provincia di Latina) (pagine 41-47)

Sull’uso civico anche questa sera abbiamo fatto un minestrone, abbiamo detto di tutto e di più.

Volevo fare un intervento diverso, però a questo punto non so chi attaccare, ho delle difficoltà oggettive: mi limiterò …(intervento fuori microfono) attacco il Sindaco, attacco Salvatore, va bene. Mi limiterò a dire delle cose e a fare comunque delle riflessioni.

Ho sentito di applicazioni degli sconti, di riduzioni dei valori economici, di indennità risarcitorie ridicole, di perizie ridimensionate e della Corte dei Conti, “ le valutazioni sono altre e devono essere inviate all’Ute” (Ufficio Tecnico Erariale), “ sconti e agevolazioni”: va bene guardare al futuro, sono venti anni che stiamo a aspettare questo futuro, tutti capiscono la materia, lo sconto..

la scorsa Amministrazione comunale di fatto ha fatto molto in materia degli usi civici e poi si dice che la concessione dei diritti di superficie è uguale alla concessione d’uso, che sono due cose diverse, ma veramente diverse. In Commissione Consiliare ho detto “ guardate, dobbiamo capirci qualcosa di più” e ho invitato il Sindaco e la Commissione Consiliare a prendere tempo, siccome l’Assessore ci ricordava che ormai sono passati 18 mesi- ma ben vengano pure 24, basta che facciamo le cose con un senno, con una logica – avevo invitato la Commissione Consiliare a prendere tempo, a riflettere e, al limite, a fare atti ricognitivi per capire di che cosa stavamo parlando, invece purtroppo mio malgrado devo dire che ancora una volta si fanno le cose – non lo so perché – di corsa. Qui non stiamo facendo – mi pare di capire, da quello che ho visto, che non stiamo facendo – mutazioni di destinazione d’uso: c’è una bozza, c’è uno schema di deliberazione d’indirizzo dove ci sono delle cose che non condivido e poi vi dirò anche quali sono e perché. Prima di tutto volevo dire una cosa: nel glossario degli usi civici la concessione amministrativa- siccome ho visto che si parla di diritto di superficie, che è una cosa completamente diversa – che è un altro strumento degli usi civici della legge che tratta gli usi civici.. si dice questo: “la concessione amministrativa contratto assimilabile a un contratto agricolo, istituto non previsto per i terreni sottoposti a vincolo di uso civico”, quindi il contratto non è previsto, ma una concessione amministrativa che va di fatto a assimilare delle cose. “Ha durata predefinita, di logica non potrebbe superare i 66 anni, eventualmente è rinnovabile.

L’ufficio regionale usi civici, a seguito di un’apposita istanza autorizza il comune a stipulare il contratto di mutazione di destinazione d’uso delle aree da concedere, se il concessionario intende utilizzarle nel periodo di concessione diversamente dalla destinazione originaria, di norma agrosilvopastorale. Al termine della concessione i terreni concessi devono essere ripristinati dal punto di vista ambientale secondo le indicazioni degli uffici regionali competenti in materia di tutela ambientale”. Le concessioni amministrative o concessioni d’uso sono cose che io chiesto da anni, già nelle scorse amministrazioni feci presente questa cosa, però nessuno …(intervento fuori microfono) sì, tu.. l’Assessore non c’era, però c’erano tanti che siedono nel banco della maggioranza: Assessori, Consiglieri Comunali, oggi Consiglieri Comunali e ieri Assessori etc.

etc. …(intervento fuori microfono) l’opposizione.. io sono Claudio Padula, Sergio Gentile e ti parlo da Claudio Padula, poi se hai qualcosa da dire sul mio conto me la dirai e mi farai sentire, io parlo per Claudio Padula e per quello che penso …(intervento fuori microfono) molti … (intervento fuori microfono) ci sono o non ci sono io parlo da Claudio e rispondo per me stesso e per la mia coerenza, che mi sembra di aver dimostrato all’inverosimile!

Dico – e dicevo – che per quanto riguarda questa cosa l’ho fatta presente, per cui oggi c’è un passo indietro dell’Amministrazione comunale: prima non ha mai preso in considerazione questa

cosa, oggi la prende in considerazione e quindi ha fatto un passo indietro in base a quello che diceva ieri, a quello che voleva fare ieri. Io sono per le concessioni, laddove possono essere applicate, però anche per i coltivatori e questa cosa viene a mancare nel punto 5 del vostro schema di deliberazione: si parla di attività turistiche e non parliamo di attività produttive volte all’agricoltura, perciò abbiamo fatto quell’emendamento con questo scopo, con questo spirito, affinché tutti possano avere concessioni. Non capisco perché nei 300 metri le attività turistiche ricettive sì e i coltivatori no, indipendentemente da se ce ne sono dieci, quindici, una o due: è un diritto e questo diritto va rispettato, ecco perché forse serviva un atto ricognitivo per renderci conto. Comunque vi assicuro che sono più di sette /dieci come si diceva, le attività, eh: non ci sono una o due serre, ce ne sono diverse, non molte ma diverse realtà agricole e ripeto ancora una volta che non capisco perché non dovremmo dare loro una concessione d’uso.

In merito a Gavone, l’ingegnere Gavone non ha fatto alcun tipo di stima: i criteri che stanno qui sopra sono criteri.. badate bene: in tutte le regioni d’Italia bene o male l’uso civico è stato risolto, l’unica regione che ha dei grossi buchi è la Regione Lazio: la Regione Lazio ha pochissime leggi che riguardano l’uso civico e, nello specifico, ha la 1 /86 etc. etc. che ha tirato fuori quando ci fu la problematica del condono edilizio, la 47 /85. Perciò diciamo che è stata costretta a tirare fuori normative che potevano in qualche modo dare delle indicazioni in merito: parliamo della 1 /86, della 14 /99 e della 6 /2005. Nessuna di queste leggi ha mai trattato l’aspetto della valutazione perciò, quando sento dire “ mandiamola all’Ute”.. l’Ute è l’ufficio tecnico erariale: vi ricordo che tutte le altre regioni.. e ve ne prendo una a caso: l’Abruzzo, che è vicina a noi, già dal 1999 con la 14 /99 ha stabilito i criteri della valutazione, il Trentino ha fatto uguale, Marche, Umbria e Toscana hanno regolamenti, hanno fatto di tutto e di più. Sentite quello che dice l’Abruzzo – questo per rispondere a qualcuno, quando diceva “ ma la valutazione, ma l’Ute, non Ute..” – “ per le concessioni in godimento temporaneo per le costituzioni di servitù, per le legittimazioni di suoli gravati da diritto di uso civico aventi natura agricola la base di riferimento per la determinazione del valore dei suoli è quella più recente, fissata dalla regione ai sensi dell’articolo 16 della legge 1, della legge numero 865 /71 i cui valori agricoli medi (Vam) sono attualmente pubblicati sul Bura distinti per regione agraria”, cioè quando parliamo di Vam (Valori Agricoli Medi), sono i valori che ogni anno l’ufficio tecnico erariale pubblica, per cui tutte – e dico tutte – le altre regioni hanno già preso dal 99 questo tipo di criterio, la Regione Lazio non l’ha mai fatto perché dell’uso civico probabilmente gliene fregava poco e nulla. Quando vedo le stime di Gavone, non sono stime: sono parametri, sono riferimenti, considerate che faccio anche il – ho la qualifica di – perito tecnico regionale demaniale territoriale e faccio le stesse stime per alcuni comuni; applichiamo i Vam, c’è un massimo e c’è un minimo a cui bisogna “ togliere”.. c’è

un’altra cosa che non ho detto e che mi sfuggiva: la Regione Abruzzo applica uno sconto – questo per rispondere alla Corte dei Conti etc. etc. – una riduzione pari al 50% per i naturali residenti, “i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli a titolo principale e solo per le finalità connesse alla coltivazione e all’incremento della proprietà coltivatrice i valori determinati ai sensi del precedente comma sono ridotti del 50%”, poi c’è un ulteriore abbattimento del 40% e questo per un altro tipo di aspetto. Se c’è stata edificazione addirittura c’è un’altra ipotesi di valutazione.

Voglio dire, attenzione quando diciamo “ sono alti, sono bassi, sono medi”: questo è un criterio di stima che tutte le altre regioni da venti anni a questa parte adottano, Gavone non ha detto altro che questo “ applicherò la stima per quanto riguarda i terreni, farò una media tra il valore minimo e il valore massimo dei Vam e a questo dovrò togliere le migliorie. Ho notato che ha scritto che ci sono le migliorie.. “ si farà riferimento al prezzario della Regione Lazio”: me lo auguro e queste dovranno essere tolte dalla base. E poi non è ammesso lo sconto per i coltivatori diretti, se non per il 20, il 18 e il 15%: veramente questo non l’ho capito, perché tra le altre cose non si riferisce neanche a una legge; se avesse fatto riferimento alla normativa comunitaria avrebbe dovuto parlare del 40%: qua vedo 20, 18 e 15%, sarà un suo pensiero, però non vedo basi che possano supportare questo pensiero.

Noto che finalmente per quanto riguarda le affrancazioni, che potrebbero comunque seguire le legittimazioni, si è previsto che tutti quei poveracci che hanno pagato l’illecito arricchimento – e dico “ poveracci” perché hanno buttato il sangue e secondo me non era dovuto – potrebbero, nel caso di affrancazione, non pagare le famose dieci annualità: cosa che invece, tra virgolette, la scorsa Amministrazione comunale ha fatto pagare. Tra le altre cose ha applicato un tasso d’interesse – vi siete ravveduti e avete fatto un ulteriore passo indietro: meno male! – che, invece del 15%, cosa che l’altra Amministrazione comunale ha applicato.. scusate, invece del 5% qui si dice, ovviamente, il tasso legale rapportato agli ultimi dieci anni. Tutte le altre regioni hanno sempre fatto così, quello che si poteva applicare era solo e esclusivamente il tasso legale, non certamente il 5%. Voglio dire, diciamo che siete di fatto non nuovi, non è un’Amministrazione comunale nuova, è un prosieguo delle vecchie amministrazioni: io dico che c’è un passo avanti, nella bozza ci sono delle cose che non vanno, perché quando parliamo dello Schietroma e quindi stiamo parlando del punto .. scusate un attimo …(intervento fuori microfono) del punto 2 … (intervento fuori microfono) no, parliamo del punto 2, “ di richiedere alla Regione Lazio, direzione regionale agricoltura, una rimodulazione della classificazione”: attenzione, il Decreto Schietroma – Schietroma era il Sottosegretario all’agricoltura negli anni 60 – nasce da un progetto che era un progetto dove il Comune di Fondi , come tantissimi altri comuni tra cui

Sabaudia, Formia, etc., aveva svincolato la fascia “ a mare”. Per fortuna Terracina ce l’aveva a due passi, noi ce l’abbiamo a qualche chilometro. Anche il Comune di Fondi con il Decreto Schietroma andò comunque a presentare e a chiedere la mutazione della destinazione d’uso, dicendo “ nei 90 ettari voglio comunque fare delle attività turistico /ricettive, voglio fare parcheggi e questo è il mio progetto”, alla luce del progetto il Ministero allora – oggi è competenza della regione – diede il parere favorevole e disse “ muto la destinazione d’uso a patto e a condizione che tu attuerai questo tipo di progetto” e il progetto non è mai stato attuato, è stato chiuso in un cassetto probabilmente perché forse, alla fine, toccava dei terreni che non doveva toccare, forse cambiò Amministrazione comunale – diciamo “ forse”! – e quindi quel progetto fu chiuso in un cassetto.

Morale della favola, il progetto è lì: il progetto non è stato attuato, è vero, ma la mutazione è passata. È un decreto e quindi a tutti gli effetti c’è mutazione di destinazione d’uso, non capisco come faccia questa Amministrazione comunale a proporre una rimodulazione: come faccio a dire

“ lascio comunque la destinazione a mare del Decreto Schietroma, però sopra, nei 40 ettari tolgo di mezzo Schietroma”, Schietroma o c’è o non c’è, o toglieranno la mutazione.. riporteranno all’origine la mutazione della destinazione d’uso.. perché di fatto, quando si fa la richiesta di mutazione della destinazione d’uso alla Regione Lazio, bisogna fare una richiesta, cioè un modulo dove di fatto si dice “ istanza di autorizzazione alla mutazione della destinazione d’uso.

Il sottoscritto bla bla bla, in esecuzione della deliberazione comunale chiede, ai sensi e per gli effetti della normativa indicata in oggetto, l’autorizzazione alla mutazione della destinazione d’uso del comune.. omissis.. foglio… omissis.. particella.. omissis.. della superficie complessiva di ettari.. omissis.. per destinarlo a.. omissis” . Vorrei capire, se c’è lo Schietroma i 40 ettari li destiniamo all’origine: possiamo attuare lo Schietroma nei 40 ettari come avevano modulato 40 e oltre anni fa gli amministratori? Penso proprio di no: il Decreto Schietroma o diciamo e ci convinciamo di dire che non l’attuiamo più, non è più attuabile, vogliamo toglierlo di mezzo e riportiamo la destinazione d’uso d’origine e allora va bene, o se chiediamo la metà stiamo perdendo tempo e non stiamo facendo una cosa che, secondo me, può essere attuata. Questo è il mio pensiero, però ripeto: avevo rivolto già quest’invito, ma ogni volta che si fa un invito nelle Commissioni Consiliari o avete fretta per altri motivi, o non capisco per quale motivo non si vogliano approfondire gli argomenti.

L’altro punto sul quale non mi trovo d’accordo e che mi mette in crisi è il 5, è quello di “dare mandato agli uffici di procedere alla regolarizzazione dei rapporti con gli occupatori nell’ambito degli istituti riconosciuti dalla normativa vigente”; gli istituti sono sempre gli stessi: alienazione, legittimazione, affrancazione, concessione d’uso amministrativa …(intervento fuori microfono)

e reintegre. Ricordo al Consigliere Comunale Turchetta che le reintegre fanno parte di un piano di legittimazione che bisognerebbe trovare a monte, prima di parlare di uso civico e mi sono stancato per quante volte l’ho fatto presente.

Dicevo “per quanto riguarda la fascia citata dei 300 metri dalla battigia limitatamente alle aree inserite nella proposta di perimetrazione adottata dalla 59 , nonché in quelle in cui insistono attività produttive consolidate che contribuiscono allo sviluppo turistico del territorio”:

scusatemi, ma se una persona per 50 anni ha coltivato il fondo a destinazione agricola come l’origine, è stato talmente stupido e idiota di coltivare pomodori e non mettere le roulotte e le tende, quindi sotto l’aspetto della conservazione dell’ambiente è stato molto più onesto e diligente, a questo punto questo viene penalizzato, perché voi dite “soltanto lo sviluppo turistico del territorio, soltanto quelli che rientrano nella Legge regionale 59” e tutti gli altri, che possano essere uno o 200, devono andare a casa, cioè staranno lì, non si saprà che fine si farà, perché è una vostra volontà.

Non capisco per quale motivo, perché dobbiamo discriminare, perché dobbiamo dire “il coltivatore no”! E non penso che le aziende agricole possano creare il problema della fruizione al litorale, all’arenile etc. etc., non lo penso davvero. Forse è il caso - lo ripeto - di fare delle indagini ricognitive, perché non penso che possano creare problemi le aziende che sono lì.

Altro discorso. Per quanto riguarda la valutazione, e questo è un invito che volgo ai miei Consiglieri, ai Consiglieri dell’opposizione, quando si parla che purtroppo andiamo a penalizzare, svendiamo e diciamo, faccio presente che nel 2009 ci sono delle delibere, delle determinazioni del Piano Amati in cui si riprendono alcune posizioni e si dice che è possibile fare la legittimazione. Questo è il vecchio Piano Amati, ci sono alcuni che hanno riproposto questa cosa e la Regione cosa fa? La Regione è da capire, una volta dice una cosa e una volta ne dice un’altra!

Gradirei veramente, e qui volgo l’invito al Sindaco, che ci mettesse un attimo a conoscenza anche dei documenti, della documentazione che il Dott. Ottaviani, Aiello etc. etc. manda al Comune di Fondi, perché una volta dice una cosa, lo stesso Ottaviani dice che il decreto Schietroma vale, poi sento la lettera che ha letto il Cons. Paparello e dice “no, Cavone, ti rimando il tutto, veditela tu”, sinceramente dice “sì si può fare, ma riveditela tu come stima”.

Dicevo per quanto riguarda, per tranquillizzare qualche consigliere, la stessa Regione con i mezzi regionali, quindi gli istruttori della Regione, i dirigenti, i funzionari etc. etc., ha quantificato un canone per la legittimazione, su 3.432 metri, di 6.535 Euro: siamo precisamente nei valori Vam, né più né meno, quindi la Corte dei Conti penso che potrebbe vedere altre cose,

ma queste le potrebbe pure lasciare perdere. Ce n’è un’altra, non solo una, ma ne ho 20 o 25, una cosa del genere.

Siamo sui 5 mila metri e non parlo di seminativo, 10.558 con la rivalutazione Istat, quindi parliamo del 2009. Stiamo parlando tutti nei prezzi medi, io penso che quelli che hanno fatto di tutto e di più e non ci hanno capito assolutissimamente niente sono i periti delle precedenti amministrazioni, perlomeno una, la Riccardo, che era un perito che poi lavorava per l’Amministrazione Comunale vostra tra le altre cose, che ha valutato i terreni in una maniera esagerata, applicando dei tassi di interesse esagerati, che non hanno riscontrato da nessuna altra parte d’Italia.

Concludo. Io ho fatto il mio intervento tecnico, non l’ho fatto politico, sicuramente dico all’Assessore di stare molto attento quando parla di anno zero, programma elettorale 2010/2015, definizione totale della problematica degli usi civici: questa è una canzone, una musica che ho sentito già tanti e tanti e tanti anni fa, con la vostra stessa amministrazione, con i vostri stessi partecipanti. L’uso civico è un qualcosa dove tutti vanno a metterci le mani all’occorrenza e alle campagne elettorali.

Invito l’Amministrazione Comunale, invece, a rivedere questi emendamenti che abbiamo proposto, di tenerli in considerazione, perché altrimenti fanno capire espressamente che di agricoltura gliene interessa poco o niente. Poi parliamo della proposta fatta dalla Coldiretti, del Made in Italy, di questo e di quell’altro. Io penso che dobbiamo partire da cose molto semplici, diamo la possibilità alle persone di lavorare, diamo la possibilità di potere fare i loro piani, senza alcun tipo di difficoltà. Cominciamo da queste piccole cose, quindi invito l’Amministrazione Comunale a fare propri gli emendamenti che abbiamo presentato e invito l’Amministrazione Comunale a veramente lavorare sotto questo aspetto per questo tipo di problematica, perché penso che sia indispensabile per tutti i fondani, ma in modo particolare per quelli che hanno gli interessi, i nostri concittadini che hanno lavorato e continuano a lavorare giù in Selva Vetere e in altre località.

Nel documento COMUNE DI FONDI (provincia di Latina) (pagine 41-47)

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