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Come affermato in precedenza, il Consorzio è un ente privato d’interesse pubblico che raggruppa produttori, vinificatori e imbottigliatori e rappresenta all’interno delle denominazioni, uno dei principali soggetti promotori della comunicazione collettiva. Il Prosecco DOC e le due tipologie di Prosecco DOCG, sono oggi tutelate dai loro tre rispettivi Consorzi.

Il primo Consorzio di Tutela, quello dell’area storica di Conegliano- Valdobbiadene, risale al 7 luglio 1962, anno precedente alla legiferazione del parlamento italiano in merito alla disciplina delle denominazioni d’origine. In quell’anno, undici produttori costituirono il Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene (che ancora oggi ha sede nel Comune di Pieve di Soligo) e proposero un disciplinare di produzione. L’impegno del gruppo di produttori fu riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura, il 2 aprile 1969, il quale conferì al territorio di Conegliano e Valdobbiadene, il merito di essere l’unica area atta a produrre l’allora

Prosecco DOC e Superiore di Cartizze. Il Consorzio rappresentò la base che diede impulso a quello che nel 2003 venne riconosciuto come primo distretto spumantistico italiano, contribuendo a realizzare diversi spin-off produttivi e a costituire un’intera filiera produttiva. Quarant’anni più tardi, nel 2009, quest’area venne riconosciuta come

Denominazione di Origine Controllata e Garantita 13

, posizionandosi tra le Denominazioni italiane al vertice della classificazione europea dei vini di qualità. (e- Bacchus)

Fig. 22: marchio del Consorzio di tutela del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene DOCG

Fonte: Consorzio Tutela Conegliano-Valdobbiadene

Oggi, associati al Consorzio di Tutela Prosecco Superiore Conegliano-Valdobbiadene DOCG, vi sono 2.340 produttori, fra i quali 168 imbottigliatori; 148 di questi dispongono di un proprio impianto di imbottigliamento e producono il 93% del Prosecco imbottigliato dell’intera Denominazione. Di 168 imbottigliatori, quattordici sono di grandi dimensioni e ognuno di essi produce oltre un milione di bottiglie, diciotto sono di medio-grandi dimensioni per una produzione da parte di ognuno compresa tra 500.000 e un milione di bottiglie, i rimanenti sono di medie e piccole dimensioni. (CIRVE, 2012).

Nei casi in cui la singola denominazione non riesca a raggiungere una dimensione partecipativa ed economica sufficiente a costituire uno specifico consorzio, allora più denominazioni ricadenti nella stessa area territoriale potranno appartenere ed essere tutelate da un unico consorzio comune. E’ il caso del Consorzio dei vini del Montello –                                                                                                                

13 Come già detto con il D.M. 17 luglio 2009, si è realizzato il processo di cambiamento da una DOC Prosecco

(Conegliano Valdobbiadene e Colli Asolani) e da un IGT Prosecco (Treviso e limitrofi), “varietali”, a una DOCG (Conegliano Valdobbiadene e Colli Asolani) ed a una DOC Prosecco, “territoriali”.

Colli Asolani, nato nel 1985 per promuovere iniziative volte alla valorizzazione alla tutela e alla promozione dei vini del territorio. Negli ultimi anni è riuscito ad ottenere, insieme all’impegno dei viticoltori, l’importante riconoscimento della DOCG per l’Asolo Prosecco e per il Montello Rosso e della DOC per i vitigni tradizionali Bianchetta trevigiana, Manzoni bianco, Recantina, Carmenère.

Fig. 23: marchio del Consorzio di tutela dei vini del Montello e dei Colli Asolani

Fonte: Consorzio Tutela Vini Montello Colli Asolani

I soci del Consorzio hanno caratteristiche molto diverse fra loro: all’interno, coesistono strutture agro-industriali di rilevanza e piccoli imprenditori agricoli che si stanno strutturando sempre più. Ad ogni modo tutti condividono tecniche di allevamento dei vigneti basate sulle ridotte produzioni unitarie di uva per ceppo con l’obiettivo di produrre dei vini che, oltre a mantenere le ben note eccellenze di profumi e di complessità, appaiano anche più strutturati. Il Prosecco viene prodotto nelle tre versioni tranquillo, frizzante e spumante. La produzione di vino imbottigliato cresce anno dopo anno ma non ha ancora raggiunto i volumi adeguati alla superficie vitata totale, pari ad oltre 1.500 ettari di cui 1.000 di Asolo Prosecco Superiore DOCG, 250 di Montello Superiore DOCG ed il rimanente suddiviso tra altri vini DOC. Nel 2011, nei Colli Asolani, sono state prodotte su una superficie di circa 500 ettari, 1,5 milioni di bottiglie Prosecco DOCG, un volume piuttosto modesto se confrontato con l’altra DOCG, ma l’obiettivo è quello di incrementare la produzione a 5 milioni di bottiglie nei 3 anni seguenti. Il Consorzio dei vini del Montello – Colli Asolani riunisce infatti 35 produttori di cui solo 13 producono anche Prosecco e il riconoscimento della ex DOC è avvenuta nel 1977, 8 anni dopo il riconoscimento della ex DOC Conegliano-Valdobbiadene. Si tratta di una produzione di nicchia, un vino (e dunque una denominazione) meno noto ai consumatori rispetto al Conegliano-Valdobbiadene e quindi probabilmente, più difficile da proporre sui mercati anche se si tratta comunque di un'eccellenza.

Il primato per la produzione dei vini di qualità è stato, fino ai primi anni ‘50, una prerogativa dei territori e delle colline del Montello e di Asolo. Successivamente, con

l’accentuarsi dello sviluppo industriale, in quest’area si sono maggiormente sviluppate le attività industriali rispetto alle agricole. Per questo, i principali obiettivi del Consorzio sono oggi quelli di valorizzare l’unicità del territorio e dei suoi vini, di rafforzare la coesione tra i Soci e migliorare l’utilizzo dei mezzi di comunicazione. Gli sforzi del Consorzio si concentrano in modo particolare sullo sviluppo della produzione dell’Asolo Prosecco Superiore DOCG e del Montello superiore DOCG, ma anche sulla riscoperta della Recantina DOC e della Bianchetta DOC, due varietà autoctone a rischio di estinzione, e sullo sviluppo delle altre DOC Montello – Colli Asolani ottenute dai vitigni internazionali. Per raggiungere tali obiettivi, il Consorzio si propone di lavorare in stretta collaborazione con tutti i Consorzi di Tutela vini ad esso vicini e con gli enti di promozione quali Altamarca, Strade del vino, Pro Loco, Amministrazioni Comunali ed altri, coordinando tutte le manifestazioni vinicole del territorio, in modo da farle diventare parte di un unico progetto. Infine, è di fondamentale importanza che il Consorzio riesca ad incrementare la base sociale, attualmente composta da 35 produttori di cui 13 di Prosecco, per aumentare il proprio peso produttivo e finanziario. Al fine di favorire questo processo, ha avviato un iter volto a ottenere l’innalzamento della resa di uva per ettaro a 135 quintali (Consorzio Tutela Vini Montello Colli Asolani).

Il più giovane dei tre Consorzi delle denominazioni Prosecco è il Consorzio di Tutela del Prosecco DOC, nato in seguito al passaggio nel 2009, da una IGT varietale ad una DOC territoriale. Il Prosecco venne infatti riconosciuto come vino DOC il 17 luglio 2009, successivamente, il 19 novembre, venne costituito il Consorzio di Tutela del Prosecco DOC. Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con il decreto 22 marzo 2012 ha riconosciuto il Consorzio di Tutela del Prosecco DOC e conferitogli l’incarico di svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi relativi alla denominazione Prosecco DOC.

Fig. 24: marchio del Consorzio di tutela del Prosecco DOC

Fonte: Consorzio di Tutela della DOC Prosecco

Come accade negli altri Consorzi, il Consorzio di Tutela del Prosecco DOC associa in modo volontario i viticoltori (singoli ed associati), i vinificatori e le case spumantistiche per garantire lo sviluppo della Denominazione ed il rispetto delle regole previste dal Disciplinare. Poiché svolge le proprie funzioni nell’interesse generale della denominazione e nei confronti di tutti i produttori della stessa, anche non aderenti, il Consorzio rappresenta 10.021 aziende viticole, 1.344 aziende vinicole e 307 imbottigliatori.

2.7 Compiti, settori di attività e obiettivi dei Consorzi di