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Contare per capire

Nel documento I Villaggi medievali abbandonati del Meilogu (pagine 176-183)

TERRENO NON LAVORATO

6.2 Contare per capire

Considerando i suddetti fattori di correzione ai fini della presente ricerca è stata seguita la seguente strategia di analisi delle fonti scritte: sono stati censiti come centri demici i luoghi citati, sicuramente o probabilmente, come sedi di insediamento stabile, e quindi villas, domos, domesticas, monasteri e chiese, dei quali sono stati registrati data di prima e eventualmente ultima attestazione, nonchè la terminologia che li definisce1.

A partire da questa base di dati sono state effettuate delle analisi cronologiche (numero di insediamenti, prime e ultime attestazioni per secolo) e tipologiche, raggrupando i nuclei demici nei seguenti gruppi: villas, domos (con accorpamento di domesticas e curtes), castelli (castra, castelli, bastide), chiese e monasteri (chiese diocesane e monastiche, priorati, sede della diocesi) e Non Definite (luoghi non meglio definiti); le stesse analisi cronologiche sono quindi state applicate ai singoli gruppi e alle singole curatorias.

Il censimento delle fonti scritte ha permesso l’individuazione di un totale di 86 insediamenti per il periodo compreso fra XI e XV nell’area della Diocesi di Sorres e del territorio comunale di Ardara, fra cui 45 villas (o rettorie), 8 domos, 4 castelli, 23 fra chiese e monasteri e 6 non definiti. Naturalmente tali dati, di discreto interesse intrinseco, devono essere trasformati in informazione storica tramite le analisi cronologiche succitate.

L'insediamento prevalente dell'area appare essere, sin dall’XI secolo, la villa, il cui numero è attestazioni è sempre largamente maggioritario e superiore al 50%, fatta eccezione per il XIII secolo, periodo per il quale tuttavia possediamo pochi documenti scritti e perlopiù di produzione ecclesiastica (soprattutto della curia papale).

Dalla Tabella 6.5 si evince invece la scarsa incidenza della tipologia "Domus", insediamenti riferibili a questa categoria (domos, domesticas, donnicas) sono attestati solo nei secoli XI e XII secolo in numero (8) e rilevanza percentuale (27,59%) limitati. Tale dato non corrisponde al cosidetto "Sistema Domus", ovvero il complesso di proprietà signorili basato su aziende agrarie e sulle loro interrelazioni2, che sembrano costituire l’insediamento più diffuso in questo periodo, o almeno il più citato nelle fonti scritte. Un confronto con la curatoria di Anglona, comprensorio limitrofo ma di minor estensione e

1 Vd. M

ILANESE 2006b per la definizione di "villaggio degli storici" e "villaggio degli archeologi". 2 Definizione di D

E SANTIS 2001. Cfr. ORTU 1996, pp. 6-8. FOIS 1990, pp.96-97, n°25; MILANESE 2006d, pp. 202-

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177 interessato da dinamiche storico- insediative in parte differenti, può meglio porre in evidenza tale differenza: qui infatti i centri rurali di proprietà privata sono in numero maggiore (16), attestati per un arco di tempo più lungo (le domos permangono nel XIII e nella prima metà del XIV secolo) e in percentuale largamente maggioritaria nel XII secolo, quando le attestazioni di domos sono il doppio rispetto a quelle delle villas (12 contro 7) 1. Nell'area del Meilogu particolarmente questa tipologia insediativa è equamente distribuita in tutte le curatorie.

I castelli si confermano tipici del periodo signorile seguito al crollo del Giudicato di Torres (II metà del XIII secolo) e della lunga fase bellica che vede come protagonisti la Corona d'Aragona, il Giudicato di Arborea e i membri della famiglia dei Doria e sono quindi presenti fino al 1450 circa2. E' interessante notare che in due casi (Ardara e Sorres) si vada a fortificare un centro di potere presistente, che due castra (ancora Ardara e La Capula) assurgano al rango di capoluogo distrettuale, e che nella maggior parte dei casi le fortificazioni non sopravvivano dopo il Quattrocento; non sembrano comunque certificati processi di incastellamento. Al contrario 2 delle 4 fortificazioni, nate con scopi eminentementi militari, hanno breve durata e scarsa consistenza materiale, tanto che in alcuni casi è addirittura dubbia la loro effettiva esistenza.

La "colonizzazione" monastica appare consistente, soprattutto in relazione all'eterogeneo ventaglio di attori sulla scena territoriale, con la presenza di chiese, priorati e proprietà di molte congregazioni ed enti ecclesiastici.

Riguardo gli abbandoni invece, o per meglio dire le ultime attestazioni scritte della vitalità degli insediamenti, la fase di crisi appare essere il Trecento (22 delle 45 villas sono abbandonate in questo secolo) con una percentuale del 50% di abbandoni. Questa percentuale cresce al 55% se consideriamo anche il XV secolo; se invece allarghiamo il campo a tutte le tipologie insediative fino al XIII secolo scompaiono 23 insediamenti (26,74%) su 86, e nel XIV e XV altri 39 (45,35% del totale e 61,9% di quelli noti a inizio

1 I dati relativi all'Anglona derivano dalla ricerca "L'Anglona Madievale"dello scrivente e della collega Maria

Cherchi, che si ringrazia per la disponibilità a fornire i risultati del suo studio, finanziata dal programma Master&Back-Programma di Rientro PRI-MAB-A2008-262 e 264, condotta presso il Dipartimento di Storia dell'Università di Sassari nel 2008-2011, tutor prof. Marco Milanese.

2

Circa il fenomeno dei castelli e dell'Incastellamento nella Sardegna medievale si possono vedere CAMPUS 2004; 2006.

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178 XIV); notevole la percentuale di sopravvivenza dei centri già testimoniati dall'XI e XII secolo (rispettivamente il 25% e il 20% di questi giungono fino a oggi). Un lento stillicidio dei centri più deboli prosegue fino al XIX secolo con casi molto interessanti, e parzialmente studiati dal punto di vista archeologico, come quelli di Villanova Montesanto, Terchiddo, Lachesos e Todorache1.

Sporadici sono i casi di villas che spariscono nella documentazione prima del Trecento: interessante è il caso della villa di Puthu Passaris, ubicabile fra Thiesi e Cheremule, che non viene più nominata nei documenti d'archivio dopo la seconda metà del Millecento, dopo che la sua comunità, così come quella dei centri limitrofi (Thiesi, Sauren) era stata coinvolta in svariati kertos con il monastero di San Pietro di Silki per il godimento di alcune terre2. In un'area limitata erano infatti presenti un gran numero di attori istituzionali (domos monastiche, villas) la cui contemporanea presenza e azione sul territorio ha causato nel volgere di 150 anni (dalla fine del XII secolo alla metà del XIV, quando la documentazione scritta torna ad essere consistente) l'abbandono di diversi centri.

Per quanto riguarda questo periodo studi recenti quantificano a circa il 55% la percentuale di abbandoni in tutta la Sardegna, con cifre molto differenti tuttavia a dipendere dal contesto economico e geografico3. Nel Regno di Calari si ha una percentuale del 66% di abbandoni definitivi (con un ulteriore e significativo 11% di ripopolamento) sul totale4. Nel regno di Torres la desertificazione fu quasi totale nell'area compresa fra Sassari e Alghero (curatorie di Flumenargia, Nurra, Ulumetu e Nulauro dove alla fine del medioevo erano abitati solo 4 centri (Sassari, Porto Torres, Alghero e Olmedo) su 45 (Angela Terrosu-Asole) o 47 (John Day) abitati, con percentuali superiori al 90%; un caso simile è attestabile per il distretto signorile di Montes, dove sopravvisse alla fine del medioevo il solo borgo incastellato di Osilo5.

In Anglona, distretto per certi versi non dissimile dal Meilogu (area rurale ma interessata da dinamiche storiche e insediative paradigmatiche con presenza di centri "forti"),

1 S IAS c.d.s.; DEIANA c.d.s.. 2 CSPS 96, 293, 294, 305, 310. 3 M ELONI 2004, pp.125-127. 4 SERRELI 2006, p.150, Grafici 1-5. 5 C HESSA 2002.

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179 possediamo dati maggiormente articolati1. Considerando i centri per cui il periodo d'abbandono può essere determinato con precisione accettabile può essere calcolato un 73% di scomparse, che salgono all'83% considerando tutti gli insediamenti citati nelle fonti.

Secoloop

Tipologia XI XII XIII XIV XV

Chiese e monasteri 2 0% 14 25% 9 75% 4 8% 6 19%

Domos 2 22% 8 15% 0 0% 0 0% 0 0%

Villas 5 56% 28 51% 3 5% 45 84% 22 71%

Castelli 0 0% 0 0% 0 0% 4 8% 2 7%

Non definiti 0 0% 5 9% 0 0% 0 0% 1 3%

Tab.6.5. Tipologie insediative del Meilogu nelle fonti scritte (XI-XV secolo).

Graf. 6.1. Ultime attestazioni di villas per secolo.

Graf. 6.2. Percentuale delle ultime attestazioni per secolo delle varie tipologie insediative. 1 M AXIA 2001. 2 22 3

XI XII XIII XIV XV

2 22 3 8 1 5 4 4 5 2 2 3 1 1 18 4 28 11

XI XII XIII XIV XV

Villas Domos Chiese e monasteri Castelli Non definito Totale

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180 Fig. 6.1 L'area di Sauren nel XII secolo.

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182

Insediamento Tipo XI XII XIII XIV XV

Fonte Datazione Fonte Datazione Fonte Datazione Fonte Datazione Fonte Datazione MEILOGU Banari Villa CSNT 195 1140/60 RD, TBRS, Meloni 1995, Pax 1388 1342- 1388 Me 2008 C.XI.9 1445 Bonnanaro Villa CSNT 280 1140/60 RD, TBRS, Meloni 1995, Pax 1388 1342- 1388 * Borutta Villa RD, TBRS, Meloni 1995, Pax 1388 1342- 1388 * Siligo Villa CSMS 166; CSNT 312 1125/40; 1180/98 RD, TBRS, Meloni 1995 1342- 1358 Me 2008 C.XI.9 1445 Torralba Villa CSNT 119 1140/60 RD, TBRS, Meloni 1995, Pax 1388 1342- 1388 *

La Capula Castrum Meloni 1971

171; Pax 1388 1353-1388 (ultima) CDS XV XV; D’arienzo 1977 102; Me 2008 C.XI.9; CSP 124 1412; 1445; 1440 donnica de

Pelago Donnica (Dominica) CSNT 288 1153/91

donnica de

Petru de Serra Boe

Donnica

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183

Insediamento Tipo XI XII XIII XIV XV

Fonte Datazione Fonte Datazione Fonte Datazione Fonte Datazione Fonte Datazione

Melbo Villa RD, TBRS,

Meloni 1349 1342- 1358

Querqueto Villa CSPS 297 1073/92 CSPS 349 1153/91 RD, Meloni

1995 1349-1358 Me C.XI.9 2008 1445

Ruta Villa CSMS 64 1125/40 RD, TBRS,

Meloni 1995 1342- 1358

S. Maria de

Bubalis Chiesa cassinese

CDS XI VI 1064

S. Maria de

Soralbo Chiesa cassinese

CDS XII

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