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Signorie e castell

I L C ASE STUDY :

2.4 Signorie e castell

La parabola storica del Giudicato di Torres ebbe termine tra il 1259 (probabile data di morte della Giudicessa Adelasia, fine "di fatto" del regno) e il 1272 (morte di Re Enzo, ultimo Giudice, fine "di diritto")1, periodo nel quale la struttura amministrativa giudicale è ancora attiva2. Negli stessi anni il territorio giudicale venne spartito, secondo logiche ereditarie3, fra i Malaspina, i Doria, il Giudice di Arborea e il Comune di Sassari. I nuovi assetti politici sono resi visibili materialmente dalla fenomeno dell’incastellamento

1

CASULA 1994.

2 Per le persistenze giudicali nel periodo signorile vd. S

ODDU 2008.

3 S

Gianluigi Marras, I villaggi medievali abbandonati del Meilogu. Tesi di Dottorato in Storia, Letterature e Culture del Mediterraneo- Indirizzo Archeologico. Università degli studi di Sassari

69 signorile, che comportù anche un nuovo assetto territoriale e insediativo, un “…processo di razionalizzazione e gerarchizzazione…” in un lasso di tempo relativamente breve1.

L'area della diocesi Sorrense fu suddivisa fra i Doria2, che ebbero le antiche curatorie di Oppia, Ardar, Meilogu, Cabuabbas e Nurcara, e i Malaspina, i quali ebbero potere sull'area ora denominata Costa de Addes, che faceva parte del distretto di Bosa, passato dopo il 1317 ai Giudici di Arborea3. Nel Trecento il signore fu dapprima Ugone II4 e quindi Giovanni d'Arborea, fratello del Giudice Mariano, che lo imprigionò nel 1349 e ne incamerò i beni5.

Fig. 2.6. Le signorie territoriali.

1 C

AMPUS 2010, pp.58-60, da cui (p.59) proviene anche la citazione nel testo..

2 Sulla signoria dei Doria in quest’area cfr. SODDU 2007; 2013, pp.28-33; 2014, pp.49-71,

3 S

ODDU 2005, doc.578 e p.XXXIX.DERIU- CHESSA 2011, p.35. SODDU 2008, p.39. Ancora nel 1328 i Malaspina

accampavano diritti sul distretto, SODDU 2005, doc. 227.

4 S

ODDU 2005, doc.228.

5 S

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70 La prima attestazione certa del domino doriano è del 1308, quando Brancaleone e suo figlio Barnabò sono confermati da Giacomo II di Aragona nei loro beni, fra i quali sono

castrum et Villa Ardene…curatariam de Mezologo, curatariam de Capodalbas1. Il primo, e

longevo, signore dei Doria fu Brancaleone, fra il 1317 e il 1323 la diocesi di Sorres è nelle mani di Saladino2. Le successive vicende sono date dal continuo evolversi dei fatti storici e dal gran numero di appartenenti alla famiglia Doria, spesso in lite fra di loro. A questa situazione si aggiungono i tentativi di Pietro IV d’Aragona di impadronirsi dei territori tramite acquisto3.

Sappiamo infatti da un documento aragonese4 che intorno al 1349 il territorio del Meilogu è spartito fra i sottocitati personaggi della casata dei Doria5:

 Dayan, o Damiano, possiede il castello di Ardara e i villaggi dell'antica curatoria di Meilogu. Dopo lunghe trattative con il Re Pietro IV cederà infine i suoi beni al Giudice Mariano di Arborea nel 13536.

 Balarano era signore dei villaggi posti nel territorio di Oppia.

 Muruel, o Moruello, possedeva alcuni villaggi nel circondario di Padria.  Mamfre (Manfredi) e Galiatso (Galeazzo) possedevano pochi centri.

 Branca Leyon (Brancaleone), signore del castello di Monteleone, possedeva un ampio distretto coincidente con le antiche curatorie di Nurcara e Cabuabbas.

È possibile restituire corporeità topografica al suddetto documento. Georeferenziando le ubicazioni proposte dal Meloni (Fig.2.7) si può già notare una distribuzione sul territorio che ricalca parzialmente i distretti giudicali. Alcune vistose anomalie (Padro, proprietà di Branca Leyon, posto nelle vicinanze di Mores; Querquedo, proprietà di Dayan, vicino a Ittireddu) sono eliminate quando utilizziamo le ubicazioni proposte da G. Deriu7 (Tav.2.8): seguendo questo studioso, profondo conoscitore del territorio si ottiene un quadro omogeneo.

1 S

ALAVERT Y ROCA 1956, pp. 317-9, doc. 258 (11/7/1308);pp.346-8, doc. 280 (21/9/1308), con le varianti

Mesologo e Cabo Dabbas;pp. 356-7,doc. 287 (16/10/1308), testo uguale al doc. 258.

2 S

ODDU 2005, doc. 117

3 S

ODDU 2005, doc. 431. 4 MELONI 1995.

5 Il documento era finalizzato all’infeudazione dei villaggi censiti a Giovanni e Mariano d’Arborea e alla stessa

curia regia, cui tornavano le aree di Ardar e Meilogu e alcuni villaggi del Caputabbas (Soddu 2014, p. 78, n°300).

6 Infra, cap. 6.8.

7 D

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71 Dayan possiede l'antica curatoria del Meilogu cui si aggiunge Ardara, che tuttavia i documenti contemporanei che citano i feudi doriani distinguono dalla curatoria1. Balarano concentra i suoi possedimenti nell'area denominata a partire dal Quattrocento curatoria di Oppia; si tratta del primo documento in cui tale area, di cui in epoca giudicale è ignota la pertinenza distrettuale, è definita geograficamente. Il mio personale parere al riguardo è che i centri afferenti agli attuali territori comunali di Mores e Ittireddu in epoca Giudicale fossero pertinenza o della curatoria del Meilogu o comunque di una curatoria differente da quella di Ardara. Tale convinzione2 mi deriva da due indizi: il primo è l'appartenenza di questi centri alla diocesi di Sorres contrariamente ad Ardara, sottoposta alla giurisdizione di Bisarcio, e normalmente i confini amministrativi ed ecclesiastici coincidevano. Il secondo motivo è che ancora in epoca postmedievale il distretto di Oppia era chiamato alternativamente "Meilogu". L'area rientra inoltre nel 1349 fra i possedimenti dei Doria ma non è espressamente rintracciabile nelle precedenti concessioni o elencazioni dei beni della famiglia ligure, dove appaiono Ardara con il suo castello (a partire dal 1308), le ex curatorie del Meilogu e Cabuabbas (come Ardara) e la diocesi di Sorres (fonte catalana del 1317-23)3.

Brancaleone, personaggio principale, è attestato nelle curatorie di Nurcara, in particolare nella sua porzione settentrionale, e Cabuabbas, che formeranno il distretto (Universitatis

Montis Leonis et Contrate de Caputabbas) del castello di Monteleone anche nel 13884.

Gli altri membri della famiglia posseggono proprietà di entità minore, che vanno tuttavia a formare dei distretti coerenti: Mamfre (identificato con Manfredi, attestato anche nell'Anglona) è signore dell'angolo sud-occidentale del Nurcara, Galiatso della fascia

1 SODDU 2007, pp.254-261.

2Tale opinione è prospettata anche da S

ODDU 2007, p.260, n°124, che ipotizza anddirittura che il distretto di Oppia

sia nato per iniziativa dei Doria. Per una conclusione differente vd. DERIU-CHESSA 2010, p.46, n.5)

3 Vd. al riguardo S

ODDU 2007, pp.254-261.

4 C

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72 Fig. 2.7. Possedimenti dei Doria a metà Trecento: ubicazioni di G. Meloni.

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73 Alla firma della pace del 13881 fra il Giudicato di Arborea e la Corona d'Aragona fanno parte dei domini extragiudicali dell'Arborea, dopo la cessione del 1353, i seguenti territori:  Universitatatis contrate d.Ardar et de Meyulogu: Burgo de Ardar, Loci de Capula (composto probabilmente dal castello omonimo, Siligo, Querqueto e Banari2), Villas di Muo(r)es, Leq(ue)sos, Bitiri, Gun(n)anor, Turalba, Gurruta, anonima, Todorach(e);

 Universitatis Montis Leonis et Contrate de Caputabbas: Montis Leonis, villas di Put(u) Maior(e), Cossein, Giavi, Chelemal(e), Tiesi, Berssude;

 Curatorie de Costa de Vall(e)s: villas di Ribechu, Bonorbe; Semeston.

Si forma dunque in questo momento storico l’incontrada di Ardara e Meilogu3, che farà parte del Giudicato di Arborea fino alla sua scomparsa nel 14204 e successivamente dei feudi dei Centelles fino al 1442. L'area facente capo al castello di Monteleone sarà invece pertineneza dei Doria fino al 1435, quando il castello verrà preso e i territori di Nurcara e Cabuabbas saranno distribuiti tra vari feudatari5.

Fig. 2.9. Le circoscrizioni territoriali alla firma della pace del 1388. 1 CARIA 2003/04; MUREDDU 2003/04. 2 D ERIU- CHESSA 2011, p.43. 3 DERIU- CHESSA 2011, pp.42-3. 4 CDS XV, doc. XV. D’

ARIENZO 1977, doc.102. ARTIZZU 1957, docc.75, 295.

5 S

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74

2.5 I feudi

Dopo la presa di possesso di tutta l’isola da parte della Corona d’Aragona (1420) anche nel Meilogu si assistette all’infeudazione delle ville e dei salti a nobili, solitamente di origine catalana. La diocesi di Sorres venne suddivisa in differenti feudi la cui storia, rispetto ad altri contesti limitrofi, è molto movimentata.

Nel 1421 l’intero Meilogu1 (antiche curatorie di Meilogu, Ardara, Oppia e Costa de Valles) venne infeudato da Alfonso V a Bernat Riusech alia de Centelles2 (conferma del 14243). Sotto il figlio Ramon de Riusech, alias Francisco Gilabert de Centelles le condizionii economiche del feudo peggiorano e il nobile è costretto a diverse dismissioni, con la facoltà di vendere data nel 14384: nel 1439 vende il territoria di Costa de Vals a Salvatore Cubello5. Nel 1442 vende, dopo la loro separazione6, la curadoria de Oppia (villam turrim palatium et seu castrim vocatis et vocata Moras Todoraque Hitiri Liquesos Ardena seu

burgum de Ardena7) al sassarese Franceschino Saba e le ville di Capola, Ciloque (Siligo),

Banari e Cherchedu a Cristoforo Manno per 3000 fiorini d’oro8, che nel 1444 li vende a Nicolò Viguino9. Questi, a sua volta, li concede nel 1445, insieme ad altri villaggi spopolati nella curatoria di Meilogu a Serafì de Montanyans10, con l’unione alla Baronia di Ploaghe fino al 158911. Questo nucleo forma il Feudo di Capola, che passa poi ai Castelvì per diritto ereditario nel 150012 e, dopo l’integrazione del territorio di Seve, a Caterina de Alagon nel 1590 e quindi a Paolo de Castelvì con il nome di Marchesato di Cea dal 16461.

1 Per un quadro generale vedi DERIU 1983/84, pp.137-140.

2 M

E 2008 C.V.8. AREDDU 2008, p.137. 3

ME 2008 C. V.3.

4 J

AVIERRE MUR 1958, p. 176, in DERIU 1983/84, p.137. DERIU- CHESSA 2011, p.50, n°30.

5 M

E 2008 C.VI.20. DERIU- CHESSA 2011, p.37. 6 JAVIERRE MUR 1958, p. 177, in DERIU 1983/84, p.137.

7 D

ERIU- CHESSA 2011, p.46, n°3.AREDDU 2008, pp.138-9.

8 J

AVIERRE MUR 1958, p. 176. SODDU 2013,p.40.

9 DERIU- CHESSA 2011, p.50, nn°32-33. http://storiaegossip.blog.tiscali.it/2014/07/19/dagli-arborea-ai-montanans/.

10 M

E 2008 C.XI.9. 11

DERIU 1983/84, p. 139.

12 Archivio di Stato di Cagliari- Antico Archivio Regio - Serie Procurazione Reale (S020)- Liber Curiae

Procuracionis Regiae Regni Sardiniae- Nova investitura nobilis dompne Ioanne de Castellvi et de Muntanyans,

hereridate-BC7, cc. 194r-195r

(http://www.archividelmediterraneo.org/portal/faces/public/guest/home/km/kmUdDGen1?portal:componentId=km UdDGen1&portal:type=render&portal:isSecure=false&sDocId=684004&sistid=22&sidFnz=D&sNazId=0&sparen tid=0&sselected=ud_dtgen1). SODDU 2013,p.44.

1 S

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75 Il nucleo della Curadoria di Oppia passa quindi, dopo essere stato sequestrato a Franceschino Saba, ad Angelus de Marongio1 e Giovanni de Vilamarì2.

Dopo la separazione delle Incontrade di Oppia e Costa de Vals e del Feudo di Capula l’Encontrada di Meilogu (Metzologo, Meilogo)3 identifica l’area ora compresa nei territori di Bonnanaro, Torralba e Borutta, proprietà nel 1477/78 di Angelo de Marongio e poi conosciuta con i nomi di Baronia di Bonnanaro (1612), Marchesato di Valdecalzana4 (1751-1840) o di Torralba (1519, 1635-1751).

La villa di Ittiri (Ittireddu) viene tuttavia riacquistata a Gonario Gambell nel 1445 da Ramon de Riusech, alias Francesc Gilabert de Centelles5.

Il Cabuabbas e il Nurcara, che erano sotto Nicoloso Doria, vengono invece infeudati dopo, o durante, la conquista del Castello di Monteleone nel 14366. I villaggi di Thiesi,

Cheremule e Bessude (Feudo di Thiesi o Cabuabbas de subra o Marchesato/en contrada di Monte Maggiore dal 16357) sono concessi ai fratelli Giacomo, Giovanni e Andrea Manca, ed eredi8. Giave e Cossoine sono invece affidati a Serafì de Montanyans9.

Il salto di Planu de Murtas nella curatoria di Cabuabbas era già stato concesso nel 1425 a Bernardo Posula di Oristano10, il salto di Arquennor nel 1435 allo stesso Giacomo Manca11, che quindi ebbe nello stesso 1436 i salti di Mogero e vada Ruynas in cambio di metà del mulino di Norigue12, il salto di Bonarcado a Giovanni Amoroso13.

1 Archivio di Stato di Cagliari- Antico Archivio Regio - Serie Procurazione Reale (S020)- Liber quartus

apocarum arrendamentorum et diversorum actum aliorum Regie Procura- BC6, c. 178r-178v

http://www.archividelmediterraneo.org/portal/faces/public/guest/home/km/kmUdDGen1?portal:componentId=km UdDGen1&portal:type=render&portal:isSecure=false&sidfnz=D&snazid=122&sistid=22&sDocId=680975&ssele cted=ud_dtgen1 2 A REDDU 2008, pp.140-144. 3 D

ERIU 1983/84, pp. 141-143. DERIU- CHESSA 2011, p.43. 4 PONZELETTI 2004b. 5 M E 2008 C.V.4. 6 DERIU- CHESSA 2011, p.37. 7 D ERIU 1983/84, pp.144-146. 8 M E 2008 C.X.1, conferma in ME 2008 C.X.2. 9 ME 2008 C.XI.8. 10 M

E 2008 C.VI.10, con limiti. 11 ME 2008 C.X.3. 12 M E 2008 C.X.4; DERIU 1983/84, p.177. 13 D ERIU 1983/84, p.176.

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76 Fig. 2.10. I feudi in epoca aragonese.

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Capitolo 3