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RAPPORTI TRA TERZO SETTORE E PUBBLICHE

15 Cfr., anche per la ampia bibliografia ivi indicata, F Midiri, I servizi pubblici privi di interesse eco-

3.3 Rendicontare l’impatto sociale del Terzo settore in Toscana: metodologie e indicator

3.3.2. I CONTENUTI DEL MODELLO

Il modello di valutazione dell’impatto sociale che proponiamo prevede, all’interno del quadro partecipativo e quali-quantitativo prima illustrato, la re- dazione di un documento che descrive l’organizzazione e il suo operato pren- dendo in considerazione 7 macro-aree di analisi, ciascuna delle quali suddivi- sa in dimensioni. Per ognuna di queste dimensioni sono suggeriti, in Tabella 3.1. A-G, alcuni esempi di indicatori quantitativi e alcuni esempi di contenuti qualitativi rispetto ai quali l’organizzazione può fornire ulteriori dettagli ritenuti utili. Come detto in precedenza, in questa sede sono stati riportati solo alcuni esempi di indicatori, selezionati per la loro capacità di adattarsi alle diverse autonomie sociali. Tuttavia, se necessario, l’organizzazione potrà dotarsi di in- dicatori diversi o di indicatori aggiuntivi che siano in grado di esprimere l’im- patto sociale generato dalle specifiche attività dell’organizzazione. In quanto segue presentiamo le diverse sezioni che compongono lo strumento. Informazioni PRELIMINARI

Questa prima sezione si differenzia dalle altre in quanto vengono richieste solo informazioni di natura qualitativa che servono per presentare l’organiz- zazione e il documento di valutazione di impatto sociale. Dovranno qui esse- re indicate alcune informazioni generali sull’organizzazione quali la storia, la mission, gli obiettivi, etc. Il dettaglio delle tipologie di informazioni che sug- geriamo di inserire riguarda la presentazione dell’ente. Nella seconda parte di questa sezione dedicata alle informazioni generali, l’organizzazione dovrà indicare la metodologia seguita per la realizzazione del documento di valuta- zione dell’impatto sociale.

Sarà importante in questa sede esporre in maniera sintetica, ma completa, le tappe che hanno portato alla redazione del documento, con particolare riferimento al processo partecipativo implementato. Dovranno quindi essere specificati sia i metodi (questionari, focus group, interviste, etc.), sia il nume- ro di persone coinvolte nel processo. In questa sede sarà anche importante specificare quali sono state le principali fonti consultate e quali stakeholder sono stati coinvolti. Infine, ricordiamo che sarà necessario anche specificare a quale periodo amministrativo fa riferimento l’intero documento.

Identità e governo

Nella sezione Identità e Governo si cerca di ricostruire da un punto di vista formale e sostanziale quale sia la struttura e la composizione dell’organizza- zione. Gli indicatori quantitativi e i contenuti qualitativi che si suggerisce di tenere in considerazione in questa sede sono riportati nella Tabella 3.1. A-G.

3. RAPPORTI TRA TERZO SETTORE E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Risorse

Nella sezione relativa alle risorse si vuole presentare il profilo dell’orga- nizzazione rispetto alle risorse economiche, alle risorse umane e al capitale umano. Abbiamo ritenuto infatti che fosse imprescindibile affrontare il tema delle risorse per una valutazione di impatto sociale in quanto molti degli in- dicatori suggeriti in questa macro-area restituiscono un’idea del volume di risorse movimentate dall’organizzazione. Inoltre, anche le risorse più pretta- mente economiche possono avere delle ricadute dirette sulla sfera sociale. Ad esempio, il numero di dipendenti assunti da un lato dà un’informazione importante per conoscere meglio l’organizzazione di per sé, dall’altro eviden- zia l’impatto sociale di tale ente nel contrasto della disoccupazione in genera- le e in particolare delle fasce maggiormente a rischio disoccupazione (come le donne, i giovani o i lavoratori svantaggiati). Anche per quanto riguarda il numero di volontari vogliamo sottolineare la duplice valenza dell’informazio- ne che da un lato è meramente “descrittiva” dell’organizzazione ma assume anche il valore di proxy che viene spesso usata in letteratura per stimare il capitale sociale e relazionale prodotto da un’attività con finalità sociale. Il capitale umano, descritto e misurato in relazione ai corsi di formazione e di aggiornamento offerti ai dipendenti/volontari, può essere considerato tanto una risorsa, quanto uno dei cambiamenti generati dall’organizzazione rispetto ai suoi dipendenti/volontari che acquisiscono nuove competenze spendibili in altre situazioni (es. HACCP, corso sulla sicurezza sul lavoro, corsi di aggior- namento). Abbiamo tuttavia deciso di inserire questa voce all’interno della macro-area delle risorse per evidenziare l’idea che il capitale umano sia una ricchezza e una risorsa su cui l’organizzazione dovrebbe investire come ci è stato anche confermato durante alcune interviste.

Attività

Questa sezione rappresenta il nucleo principale di tutto il sistema di va- lutazione dell’impatto sociale. In merito alle attività dell’organizzazione sarà importante descrivere in maniera qualitativa (sintetica, ma dettagliata) quali sono le attività, i beni e i servizi offerti dall’organizzazione. In termini quan- titativi invece bisognerà fornire tutte le informazioni che riescono a portare evidenza del proprio operato (es. numero beneficiari per ogni attività). Inoltre, al di là della tipologia di attività, si vuole indagare anche l’efficacia e l’innova- tività dell’operato sia in termini qualitativi che in termini quantitativi per capire quanto l’organizzazione sia in grado di generare un impatto e quanto sia in grado di portare innovazione nelle sue attività, ma anche rispetto alla gestio- ne dell’organizzazione stessa. Infine, all’interno di questa macro area si vuole

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SECONDO RAPPORTO SUL TERZO SETTORE IN TOSCANA - ANNO 2019

motivo nella Tabella 3.1. A-G sono presentati solo a titolo di esempio alcu- ni indicatori che però necessariamente devono essere modificati e adattati caso per caso. È importante sottolineare che per compilare questa sezione sarà probabilmente necessario ricorrere alla somministrazione di questionari specifici per rilevare le informazioni necessarie per misurare il cambiamento generato dall’ente nei propri stakeholder. Nel caso di un ente che gestisca diverse linee di attività (es. inserimento lavorativo di persone con disabilità, raccolta fondi per la ricerca, corsi di formazione per NEET, etc.), suggeriamo la compilazione di questa sezione per ogni tipologia di attività diversa.

Capacità di creare rete sul territorio

Uno degli aspetti che probabilmente diventerà sempre più rilevante negli anni è quello relativo alla capacità dei soggetti di creare rete sul territorio e di creare partenariati solidi e affidabili per partecipare a bandi, progetti e appalti. Ecco quindi che abbiamo deciso di indagare in questa sezione la capacità delle organizzazioni di creare contatti e portare avanti iniziative congiunte con enti pubblici, altri soggetti del Terzo settore, enti profit e comunità.

Comunicazione

La comunicazione è sicuramente un altro dei cardini dell’impatto sociale. In questa sezione l’organizzazione dovrà raccogliere le informazioni rilevanti per ricostruire la sua capacità di comunicare internamente ed esternamente. Per la comunicazione interna facciamo riferimento alle riunioni con i volontari o con i dipendenti, ma ci possono essere anche delle comunicazioni periodi- che interne trasmesse tramite mail o una bacheca di avvisi (fisica o virtuale). In questo caso più che sapere a quante persone è rivolta la comunicazione, è interessante capire quali sono le strategie di comunicazione che vengono utilizzate e con quale frequenza esse vengano implementate. Diverso è inve- ce il caso della comunicazione esterna dove invece è importante capire so- prattutto quante persone si riesce a raggiungere attraverso newsletter, social, promozioni etc. Infine, sempre in materia di comunicazione, una dimensione è dedicata alla rendicontazione sociale (es. bilancio sociale) per la quale bi- sogna indicare quale strumento di rendicontazione sociale è stato prodotto dall’organizzazione, citando la metodologia applicata e il livello di coinvolgi- mento degli stakeholder.

Sostenibilità ambientale

Nonostante il presente strumento si focalizzi sull’impatto sociale di un’or- ganizzazione, ci sembra imprescindibile una riflessione sulla sostenibilità am- bientale nella convinzione che essa abbia importanti ricadute in termini di impatto sociale. Anche in questo caso è complesso stabilire degli indicatori specifici, in quanto la rilevanza della questione ambientale dipende molto dal

3. RAPPORTI TRA TERZO SETTORE E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

settore di intervento e dalla tipologia di azione messa in atto. Tuttavia abbia- mo deciso di concentrarci sulla riduzione dell’impronta ecologica che riguar- da tutte le organizzazioni, seppur con dimensioni variabili.

TABELLA 3.1.A – MACROAREA “INFORMAZIONI PRELIMINARI”, DIMENSIONI E INDICATORI CONSIGLIATI