RAPPORTI TRA TERZO SETTORE E PUBBLICHE
MACROAREA DIMENSIONE ESEMPI DI INDICATORI QUANTITATIVI ESEMPI DI CONTENUTI QUALITAT
Informazioni preliminari - - Storia, mission, obiettivi, medotologia
TABELLA 3.1.B – MACROAREA “IDENTITÀ E GOVERNO”, DIMENSIONI E INDICATORI CONSIGLIATI
MACROAREA DIMENSIONE ESEMPI DI INDICATORIQUANTITATIVI ESEMPI DI CONTENUTIQUALITATIVI
Identità e governo
Composizione istituzionale
Numero di soci giuridico/istituzionaleDescrizione assetto Numero di membri del Consiglio
Direttivo Descrizione organigramma
Numero membri del Consiglio di Amministrazione
Partecipazione e democrazia
interna
Tasso medio di partecipazione alle
assemblee dei soci Descrizione dei processi decisionali all’interno dell’organizzazione Numero di assemblee dei soci
(ordinarie)
Numero delle assemblee dei soci (straordinarie)
118
SECONDO RAPPORTO SUL TERZO SETTORE IN TOSCANA - ANNO 2019
TABELLA 3.1.C – MACROAREA “RISORSE”, DIMENSIONI E INDICATORI CONSIGLIATI
MACROAREA DIMENSIONE ESEMPI DI INDICATORIQUANTITATIVI ESEMPI DI CONTENUTIQUALITATIVI
Risorse
Risorse economiche
Valore della produzione o Totale proventi di gestione
Indicazione delle forme di finanziamento utilizzate ordinate per
grado di importanza Patriminio netto immobiliare e altri mezziDescrizione patrimonio
a disposizione Indicazione di particolari forme di finanzia-
mento (es. 5x1000) Donazioni e lasciti ricevuti Rapporto tra le risorse raccolte
e risorse utilizzate per attività
Risorse umane
Numero dipendenti Descrizione dei percorsi di inclusione lavorativa (se attivati) N. dipendenti con contratto full time
N. dipendenti con contratto part time N. dipendenti contratto indeterminato N. dipendenti contratto determinato N. collaboratori contratto a progetto
N. collaboratori partita IVA Turnover dipendenti e/o collaboratori N. e % soggetti svantaggiati impiegati
Compensi corrisposti ad amministratori, controllori contabili e
lavoratori dipendenti N. volontari Turnover volontari Numero di nuovi volontari
N. ore di volontariato
Capitale umano
Ore di formazione/aggiornamento
per i dipendenti Tipologia di formazione effettuata pervolontari/dipendenti Ore di formazione/aggiornamento
per i volontari
Livello di soddisfazione di volontari/dipendenti rispetto alla
formazione ricevuta Numero di dipendenti formati
3. RAPPORTI TRA TERZO SETTORE E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
TABELLA 3.1.D – MACROAREA “ATTIVITÀ”, DIMENSIONI E INDICATORI CONSIGLIATI
MACROAREA DIMENSIONE ESEMPI DI INDICATORIQUANTITATIVI ESEMPI DI CONTENUTIQUALITATIVI
Attività
Livelli di output
Numero destinatari diretti
Descrizione attività svolte e risultati ottenuti (con specifica dei fattori facilitanti e degli ostacoli che sono stati riscontrati nell’implementazione) Numero di beneficiari indiretti Descrizione beneficiaridiretti e indiretti
Numero di attività realizzate Efficacia
operato
Rapporto tranumero di destinatari e numero
richiedenti (se applicabile) Valutazione degli obiettivi raggiuntirispetto agli obiettivi fissati Livello di soddisfazione dei destinatari
Innovatività Nuove attività in progettazione
Descrizione delle nuove attività in progettazione e delle innovazioni gestionali introdotte e del loro grado
di implementazione Innovazioni di gestione introdotte
Cambiamento generato
DESTINATARI DIRETTI: miglioramento condizioni psico-fisiche
dei benenificiari
Restituzione qualitativa del percorso partecipativo sul cambiamento generato BENEFICIARI INDIRETTI:
miglioramento condizioni psico-fisiche delle famiglie dei beneficiari SETTORE PUBBLICO: risparmio spesa pubblica
DIPENDENTI:
soddisfazione di lavorare in un ente con finalità sociale
DONATORI:
soddisfazione/autorealizzazione nel donare VOLONTARI:
soddisfazione/autorealizzazione VOLONTARI:
numero di volontari che affermano di aver acquisito nuove competenze tramite il
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SECONDO RAPPORTO SUL TERZO SETTORE IN TOSCANA - ANNO 2019
TABELLA 3.1.E – MACROAREA “CAPACITÀ DI CREARE RETE SUL TERRITORIO”, DIMENSIONI E INDICATORI CONSIGLIATI
MACROAREA DIMENSIONE ESEMPI DI INDICATORIQUANTITATIVI ESEMPI DI CONTENUTIQUALITATIVI
Capacità di creare rete sul territorio
Relazione con gli enti locali
Numero incontri con enti locali
Mappatura stakeholder con indicazione del tipo di relazione che intercorre tra essi e l’ente/Ricezione delle aspettative degli stakeholder Numero eventi promossi con enti locali Tipologia di iniziative
Numero di azioni/progetti promossi in collaborazione con enti locali Numero contatti di rappresentanti
enti locali Relazioni con
altri soggetti di Terzo
settore
Numero eventi promossi con altri soggetti di Terzo settore
Mappatura stakeholder con indi- pcazione del tipo di relazione che intercorre tra essi e l’ente/Ricezione
delle aspettative degli stakeholder Numero di azioni/progetti promossi in
collaborazione con Terzo settore Tipologia di iniziative Relazioni
con il mondo profit
Numero di eventi promossi con altri soggetti profit
Mappatura stakeholder con indi- pcazione del tipo di relazione che intercorre tra essi e l’ente/Ricezione
delle aspettative degli stakeholder Numero di azioni/progetti promossi in
collaborazione con altri soggetti profit Tipologia di iniziative Relazioni con
la comunità
Numero campagne
promozionali/fundraising Tipologia di iniziative
Numero di conferenze/iniziative sociali aperte al pubblico
3. RAPPORTI TRA TERZO SETTORE E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
TABELLA 3.1.F – MACROAREA “COMUNICAZIONE”, DIMENSIONI E INDICATORI CONSIGLIATI
MACROAREA DIMENSIONE ESEMPI DI INDICATORIQUANTITATIVI ESEMPI DI CONTENUTIQUALITATIVI
Comunicazione
Comunicazione interna
Numero riunioni con i volontari Strumenti e strategie dicomunicazione interna Numero riunioni con i dipendenti
Comunicazione esterna
Numero iscrizioni newsletter Strumenti e strategia dicomunicazione esterna Numero follower sui social media
Ore di servizio di numeri telefonici dedicati
Rendicontazio- ne sociale
Ore di coinvolgimento stakeholder interni nell’ambito di processi di
rendicontazione sociale
Strumenti e processi di rendicontazione sociale utilizzti
Ore di coinvolgimento stakeholder esterni nell’ambito di processi di
rendicontazione sociale
TABELLA 3.1.G – MACROAREA “SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE”, DIMENSIONI E INDICATORI CONSIGLIATI
MACROAREA DIMENSIONE ESEMPI DI INDICATORIQUANTITATIVI ESEMPI DI CONTENUTIQUALITATIVI
Sostenibilità ambientale
Riduzione dell’ impronta ecologica
Riduzione delle emissioni CO2 Criteri di selezione dei fornitori Riduzione del consumo energetico Gestione dei rifiuti
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SECONDO RAPPORTO SUL TERZO SETTORE IN TOSCANA - ANNO 2019
3.3.3. CONCLUSIONI
Il presente studio si propone come primo passo verso l’elaborazione di un
framework condiviso per la valutazione dell’impatto sociale delle autonomie
sociali toscane. Il gruppo di ricerca, in attesa di recepire le linee guida sulla rendicontazione dell’impatto sociale nell’ambito della riforma del Terzo set- tore, si è ispirato a quanto già realizzato sul tema dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Tramite l’analisi della letteratura esistente in materia di valutazione di im- patto sociale abbiamo osservato come nessuno dei modelli proposti fosse totalmente rispondente alle esigenze delle autonomie sociali toscane. Que- sto accade perché queste organizzazioni sono molto diverse tra loro per di- mensioni, settore di intervento, tipologia di attività, territorialità, etc. Per questo motivo l’approccio che proponiamo in questo documento è partecipativo e flessibile. Il modello è partecipativo in quanto prevede la realizzazione di fo-
cus group, di riunioni, di interviste e di questionari interni alle organizzazioni e
con gli stakeholder principali per definire i cambiamenti generati dall’organiz- zazione e misurarne la loro entità. Lo strumento che abbiamo qui presentato si propone quindi come una traccia che deve essere declinata rispetto ad ogni specifica organizzazione, presentando degli stimoli di riflessione e lasciando spazio di espressione alle autonomie sociali. In questa ottica, il processo (ad esempio l’opportunità di riflessione insita nella dinamica valutativa) è impor- tante almeno quanto il prodotto (ad esempio il valore monetario rappresen- tate l’impatto totale generato).
Al fine di lasciare libertà espressiva alle organizzazioni, gli indicatori quan- titativi sono accompagnati da contenuti qualitativi in cui l’ente avrà la possi- bilità di dettagliare e di descrivere ogni singolo aspetto. Il modello proposto si compone quindi di 7 macro aree suddivise in dimensioni che a loro volta vengono descritte tramite indicatori quantitativi e alcuni contenuti qualitati- vi. Nell’elaborazione del modello generale di valutazione abbiamo fornito un limitato numero di esempi di indicatori, in quanto, come sottolineato, fornire degli indicatori che siano in grado di andare bene per tutte le realtà che com- pongono il variegato mondo delle autonomie sociali è molto complesso (la Tabella 3.1. A-G riporta tutte le macro aree, le sottodimensioni e gli esempi di indicatori e contenuti).
Rimane evidente come le peculiarità tipiche di ogni autonomia sociale ri- chiedano una valutazione ad hoc dell’impatto sociale. Per superare questo limite, una futura ricerca potrebbe cercare di costituire un database di indica- tori specifici per le diverse tipologie di enti e per i diversi settori di intervento in modo tale da avere una traccia condivisa di indicatori almeno rispetto a queste caratteristiche. Continuare questo cammino verso la standardizzazio-
3. RAPPORTI TRA TERZO SETTORE E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
ne e la creazione di un modello condiviso apre infatti diverse opportunità nel campo della misurazione dell’impatto. Poter disporre di un set ampio di indi- catori per tutte le organizzazioni dello stesso tipo e che lavorano nello stesso settore potrebbe rappresentare un utile supporto per un processo autonomo di autovalutazione. Tale processo potrebbe avvenire dopo un percorso di for- mazione supportato da enti pubblici o di ricerca, ma dovrebbe essere infine guidato dalle organizzazioni stesse.
Sorgono di conseguenza due spunti di riflessione. Il primo è che un proces- so autonomo e scalabile di valutazione sembra rappresentare l’unica strategia sostenibile per tutte le autonomie sociali, fermo restando che organizzazioni più complesse potranno autonomamente decidere di rivolgersi a sogget- ti esterni per potenziare le loro competenze in termini di rendicontazione e comunicazione. Il secondo punto riguarda la necessità di considerare a pieno il tema dell’assenza di comparabilità diretta, in termini di quantificazione mo- netaria degli outcome, tra organizzazioni. La comparabilità in termini quanti- tativo-monetari è accettabile per la stessa organizzazione in diversi momenti, ma non tra organizzazioni, specialmente se di diversa tipologia, dimensione, localizzazione e settore di attività. Questo elemento è cruciale da un punto di vista delle indicazioni di policy e richiede un’attenta analisi dello strumento della valutazione di impatto, da intendersi soprattutto come un processo fon- damentale di controllo di gestione e di complemento alle misurazioni delle performance economiche, sociali e ambientali e non come strumento di ra- ting delle organizzazioni stesse.