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3. La Tunisia dopo il 14 Gennaio 2011

3.4 Il contesto politico recente

Come far uscire lo stato dall’attuale situazione di impasse politica? Attraverso la conclusione dei lavori della Costituente e lo svolgimento delle elezioni legislative.

Se la situazione economica tunisina stenta a trovare una stabilità, le cause sono da ricercarsi nelle tentennanti misure adottate dal governo fin dalle sue origini, le quali, mancando di chiarezza e di coerenza, portano il contesto politico a fare i conti con una serie di problemi che minacciano la sua stabilità. La transizione politica risulta “ambigua”; il peccato originale della troika è stato quello di non aver delimitato le competenze e la durata dell’Assemblea Costituente, i cui lavori non hanno ancora visto un termine. Una gestione del potere opaca e verticistica, che poco si addice a una democrazia in gestazione, ha aumentato la sfiducia e le accuse nei confronti del governo, i cui membri sembrano più impegnati a conservare le loro posizioni di potere nella lotta bipolarista tra laici e islamisti, che nell’edificazione di uno nuovo stato democratico, stabile politicamente ed economicamente.

3.4.1 Le violenze dei salafiti e la crisi politica

L’omicidio politico di Šukrī Belaʿīd del 6 Febbraio scorso ha sancito il fallimento della troika, portando ad un bivio la transizione politica tunisina. Šukrī Belaʿīd, esponente di spicco dell’opposizione, aveva formato con il compagno Al-

282 Moncef Marzouki, L’invention d’une démocratie, op. cit. 283 Ivi.

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Hammāmī il Fronte Popolare tunisino, che insieme alla coalizione Nidāˈ Tūnis guidata da As-Sabsī costituisce l’opposizione ufficiale, avversa all’Islam politico. La coalizione della sinistra radicale, benché scarsamente rappresentata all’interno dell’ANC si era introdotta efficacemente nell’arena politica. Così, mentre la troika e Nidāˈ hanno trascorso i mesi della transizione scambiandosi reciproche accuse, il Fronte di Belaʿīd non aveva mai perso di vista le priorità della Tunisia insorta in nome della dignità, ancora in attesa di un profondo cambiamento284. Non c’è da sorprendersi quindi se alla notizia della sua morte migliaia di attivisti sono scesi in piazza, creando la più grande manifestazione nella capitale dopo la caduta di Ben ‘Alī. L’accaduto ha reso tangibile un segnale della deriva di Al-Naḥdah, ai cui rappresentanti è stato imputato un atteggiamento colpevole di superficialità, per la mancata protezione di un cittadino già oggetto di ritorsioni fisiche. Ancora una volta, dopo l’attacco all’ambasciata statunitense di Settembre, le accuse sono ricadute sui salafiti285. Questo gruppo di islamisti conservatori, riservando un certo risentimento nei confronti di un partito islamico al potere troppo indulgente e incapace di difendere i principi e i valori dell’Islam autentico, ha commesso una serie di azioni violente fin dall’inizio della transizione politica, divenendo un elemento di instabilità non indifferente. Nonostante le azioni di violenza fossero state ricondotte ai salafiti, sarebbe stato il governo a pagarne le conseguenze: Al-Naḥdah infatti, accusata di non aver preso una posizione chiara contro le violenze dei salafiti, si è guadagnata dure critiche da parte di tutta l’opinione pubblica nazionale e internazionale. Quindi, la destabilizzazione dell’omicidio politico di Febbraio ha avuto forti ripercussioni sul governo: il primo ministro Al- Ǧibālī aveva richiesto la sera stessa la formazione di un governo non politico di tecnocrati fino all’approvazione del nuovo testo costituzionale e alla tenuta di nuove elezioni, creando divergenze di opinioni in seno al proprio governo286. Il segretario generale del partito CPR, opponendosi alla proposta del primo ministro, aveva sostenuto che una tale mossa non avrebbe fatto altro che rafforzare i legami con il partito di As-Sabsī, senza risolvere la crisi; il portavoce del partito At-Takattul invece, aveva appoggiato l’iniziativa di Al-

284 J. Granci, Tunisia. Omicidio Belaid, una rivoluzione al bivio, in “Osservatorio Iraq”, 8 Febbraio 2013, http://osservatorioiraq.it/analisi/tunisia-omicidio-belaid-una-rivoluzione-al-bivio.

285

AFP, Suspects behind Tunisia assassitation “identified” , in “Al Arabiya”, 24 Luglio 2013,

http://english.alarabiya.net/en/News/middle-east/2013/07/24/Suspects-behind-Tunisia-assassination- identified-.html.

286 R. Haffar, Legal confusion over prime minister’s call for technocratic government, in “Tunisia Live”, 7 Febbraio 2013, http://www.tunisia-live.net/2013/02/07/constitutional-confusion-reigns-over-pms-push- for-technocratic-government/.

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Ǧibālī, che avrebbe potuto alleggerire le tensioni politiche287

. I partiti dell’opposizione, da parte loro, richiedevano la formazione di un “governo del consenso” dal momento che quello in carica ha fallito in tutti gli ambiti, da quello economico a quello sociale, concentrandosi sui problemi marginali mettendo da parte quelli più urgenti come la conclusione dei lavori della Costituente288. Al-Ǧibālī dunque, constatando una mancanza di accordo tra le parti politiche in merito alla sua proposta, decide di presentare le sue dimissioni al Presidente Al-Munṣif Al-Marzūqī, lasciando il posto al nuovo primo ministro ʿAlī Al-ʿArayyiḍ, appartenente al partito Al-Naḥdah. In questo nuovo governo, presentato nei primi giorni di Marzo, il partito islamico rinuncia ad alcuni dei ministeri importanti a favore di tecnocrati. La mossa del nuovo capo del governo sembra essere spinta dalla necessità di calmare la piazza, mantenendo un profilo basso per mettere a tacere le polemiche sulla crisi politica in corso289. Tuttavia tra le fila dell’opposizione non si nutrono speranze nel nuovo governo, che appare più che altro un rimescolamento delle personalità già presenti nelle passate istituzioni politiche.

3.4.2 La legge per la protezione della rivoluzione

Il disegno di legge per la protezione della rivoluzione ha creato delle dispute in seno all’ambiente politico tunisino. La legge, presentata dai membri dell’ANC dei partiti di coalizione, prevede l’esclusione dalla vita politica di tutte le personalità che abbiano lavorato nel partito dell’ex presidente Ben ‘Alī o che abbiano avuto una carica durante il suo governo290. Secondo le stime, circa 25.000 persone potrebbero essere coinvolte291. L’ISIE avrà il compito di stilare una lista delle persone bandite dalla vita pubblica: ministri, segretari di stato, amministratori di gabinetto, funzionari dell’ex partito di governo RCD, responsabili di federazioni o unità territoriali sono interdetti da

287 A. Masrour, Tunisian president’s party postpones withdrawal from government, in “Tunisia Live”, 11 Febbraio 2011, http://www.tunisia-live.net/2013/02/11/tunisian-presidents-party-postpones-

withdrawal-from-government/. 288 Ibidem.

289

A. Ranelletti, Tunisia, arriva il governo Laarayedh: rinnovamento o rimpasto?,in “Osservatorio Iraq”, 11 Marzo 2013, http://osservatorioiraq.it/approfondimenti/tunisia-arriva-il-governo-laarayedh- rinnovamento-o.

290

A. Masrour, Law excluding Ben Ali era politicians would divide Tunisia, say opponents, in “Tunisia Live”, 28 Giugno 2013, http://www.tunisia-live.net/2013/06/28/law-before-assembly-would-divide- tunisian-society-say-opponents/.

291 I. Mandraud, En Tunisie, une loi prévoit d'exclure de la vie politique les anciens soutiens de Ben Ali, in « le Monde », 29 Giugno 2013, http://www.lemonde.fr/international/article/2013/06/29/en-tunisie- une-loi-prevoit-d-exclure-de-la-vie-politique-les-anciens-soutiens-de-ben-ali_3438916_3210.html.

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qualsiasi carica elettiva. Il progetto di legge è stato ampiamente criticato, sia da ONG internazionali come Human Rights Watch, sia da personalità politiche tunisine, per le quali la legge escluderebbe ingiustamente personalità del vecchio regime292.

La formazione politica che pagherebbe più di tutti le conseguenze della legge è quella guidata da As-Sabsī, Nidāˈ Tūnis, il cui leader, avendo servito per molti anni l’ex presidente, sarebbe escluso dalle prossimi elezioni legislative, alle quali intendeva candidarsi. Un membro del partito definisce la legge “vergognosa”, poiché non è l’ANC a poter escludere le persone dalle elezioni, ma solo la magistratura293. Di conseguenza una mossa del genere sembra essere una strategia dei partiti della troika volta a salvaguardare la propria posizione di egemonia nell’arena politica, soprattutto in vista delle elezioni legislative che dovrebbero tenersi ad Ottobre. Inoltre secondo l'intervento di Aḥmad Suāb, Giudice del Tribunale amministrativo, la legge "viola i principi di uguaglianza e cittadinanza invadendo la competenza della magistratura. Si tratta di una violazione da parte dell'ANC e dei suoi poteri e una violazione degli obblighi internazionali della Tunisia"294. Nidāˈ Tūnis, qualche giorno dopo le prime votazioni della legge in seno all’ANC, ha richiesto la dissoluzione del governo che, privo di legittimità elettorale, ha avuto una forte influenza nelle decisioni dell’assemblea, cercando di sfruttare il sistema giuridico contro i rivali politici295.