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La contraffazione nel settore agroalimentare e il fenomeno dell‟italian sounding

CAPITOLO III: LA TUTELA DEI MARCHI E LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE

2. La contraffazione come violazione di proprietà industriale: azioni di tutela

3.4 La contraffazione nel settore agroalimentare e il fenomeno dell‟italian sounding

Il contrasto alla contraffazione nel settore agroalimentare rappresenta, senza dubbio, una priorità per i paesi dell’Unione europea, tra i quali l’Italia in prima linea. Dalle ultime operazioni investigative risulta, infatti, che il campo agroalimentare è tra quelli ove le ingerenze delle organizzazioni criminali appaiono maggiormente presenti, tanto al Sud del Paese quanto nelle aree settentrionali330.

Con riferimento al settore agroalimentare, un peso particolare assumono le indicazioni geografiche protette le quali, proprio in ragione del loro valore intrinseco, risultano essere quelle maggiormente colpite dalla contraffazione alimentare. Da un’analisi pubblicata ad aprile 2016 a cura dell’EUIPO, il valore d’affari della contraffazione relativo alle DOP ed alle IGP si aggira intorno ai 4,3 miliardi di euro, circa il 9% della produzione legale. Il conseguente danno ai consumatori, invece, ammonta a circa 2,3 miliardi di euro, pari al 4,8% del totale degli acquisti331. Tra i prodotti maggiormente colpiti vi si ritrova il vino ed altri alcolici, i formaggi e le carni. A trarre vantaggio dalla situazione appena descritta, è il già menzionato fenomeno dell‟italian sounding. Secondo quanto riportato dal sito istituzionale del Ministero dello Sviluppo economico - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, l’italian

sounding si manifesta nell’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che

evocano l’Italia per promozionare e commercializzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese e rappresenta la forma più eclatante di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori, soprattutto nel settore agroalimentare. La citata fonte ministeriale stima che il giro d’affari a livello mondiale di tale fenomeno illegale sia di circa 54 miliardi di euro l’anno. L'italian sounding, dunque, è quel fenomeno basato sulla capacità di proporre al consumatore prodotti che, indipendentemente dalla qualità e dal luogo di produzione, sono associati ad un elemento tipicamente italiano, (ad esempio parmesan), o che utilizzano nell'etichetta o nel confezionamento colori o immagini che richiamano esplicitamente l'Italia, con l’effetto di indurre il consumatore a ritenere erroneamente i prodotti locali come “italiani”. Il principale problema che si riscontra a tal riguardo è legato al fatto che l’italian

sounding non è considerato illecito nella maggior parte degli altri paesi.

330 La Direzione Nazionale Antimafia, nella sua relazione annuale del 2011, ha evidenziato, infatti, come diversi

esponenti di mafie locali siano tuttora coinvolti nella gestione dell’intera filiera del cibo, a partire dalla produzione sino alla distribuzione nelle catene di supermercato.

331

Di italian sounding, ad esempio, è stata la vicenda che ha interessato la decisione del Tribunale di Sassari del 4 aprile 2013 relativa al formaggio Pecorino prodotto in Romania dalla società Lactitalia, nella quale partecipava altresì la società Simest, controllata per assurdo proprio dal Ministero dello Sviluppo economico332. In quell’occasione, i giudici del tribunale sardo hanno riconosciuto che la confezione del prodotto costituiva il primo richiamo e veicolo di interlocuzione tra consumatore e produttore ed era verosimile che il consumatore medio potesse essere indotto a credere che l'origine dei prodotti commercializzati fosse italiana.

È il mercato statunitense, orbene, quello in cui si riscontrano maggiormente i casi di

italian sounding, come riporta altresì uno studio condotto dall’ICE: il danno economico

derivante dall’imitazione evocativa dei prodotti italiani alle aziende del settore che operano negli Stati uniti sarebbe quantificabile in circa 3 miliardi di Euro, ove tre prodotti alimentari italiani su quattro all’estero non sarebbero autentici333

.

L’attività di contrasto nel settore agroalimentare non si esaurisce nella repressione dell’uso distorto di marchi o indicazioni geografiche protette bensì anche delle frodi di carattere fiscale334. Tra queste, in particolare, i casi che hanno riguardato l’olio extravergine hanno portato alla luce diverse attività di documentazione fiscale e di trasporto non veritiere, in grado di immettere nel mercato ingenti quantità di olio commercializzandolo come prodotto italiano al 100%335.

In tale contesto, un particolare rilievo avrà senza dubbio il recente memorandum siglato tra il Ministero dello Sviluppo Economico ed Alibaba – la piattaforma cinese più grande al mondo nel mercato dell’e-commerce – al fine di garantire ai prodotti Dop e Igp la stessa tutela contro il falso di cui godono i brand commerciali nel mercato on-line336. Nello specifico, l’accordo prevede un’estensione di tutela dalla piattaforma b2b, accessibile solo alle aziende, a quella b2c, accessibile anche agli utenti dei siti di Alibaba, con l’impegno del Ministero delle politiche agricole a segnalare i prodotti contraffatti ad Alibaba, il quale entro

332 M

ASINI S., Sfruttamento commerciale dell‟italian sounding, concorrenza sleale e vicende della libertà di

informazione, in Dir. e giur. agr., 2013, 22, fasc. 7-8, p. 473.

333 Raccolta di immagini sul fenomeno dell‟Italian Sounding negli Stati Uniti, a cura dell’IPR DESK- New York,

Dicembre 2010.

334 C

OMPAGNONE P.,RANIERI F., Frodi e contraffazione agroalimentare: l‟attività della Guardia di Finanza per la tutela del “Made in Italy”, in AA.VV., EXPO 2015: un'opportunità per il Made in Italy agroalimentare,

IPSOA, Milano, 2015, pp. 26 ss.

335

Il riferimento è all’operazione della Guardia di Finanza di Andria, denominata “Oro Giallo – Aliud pro Olio”, condotta tra il 2012 e il 2014, la quale ha individuato l’esistenza di numerosi sodalizi criminali riferibili a diversi imprenditori, dediti alla commercializzazione in frode di prodotti oleari.

336 Si rinvia al sito del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per il comunicato stampa del 4

3 giorni sarà tenuto a rimuovere le inserzioni in questione e ad informare i venditori circa l’usurpazione di indicazioni geografiche italiane.

Con il nuovo accordo, poi, Alibaba si impegna altresì a promuovere momenti di educazione dei venditori e dei consumatori sull'importanza delle indicazioni geografiche alimentari.