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Capitolo 2 Controllo e valutazione della qualità

2.2 Tipologie di controlli: formali e linguistico-testuali

2.2.1 Controlli automatici

I software per il controllo della qualità30 sono arrivati sul mercato degli strumenti

per la traduzione con un ritardo di circa 10 anni rispetto ai CAT tool (Makoushina 2007). Come sostengono Depraetere et al. (2012), si potrebbe pensare che l’introduzione di tali software sia stata dettata dall’esigenza di individuare gli errori introdotti proprio dall’uso delle tecnologie CAT.

Come diversi studi hanno dimostrato, queste tecnologie se da un lato aumentano la produttività di una percentuale variabile dal 10 al 70% 31, implicano anche effetti non proprio positivi sullo stile e la coerenza all’interno del testo. Di fatto, il materiale presente nelle memorie proviene spesso da traduttori diversi che hanno stili diversi32 o da allineamenti di documentazione del cliente, a volte già localizzata33e quindi molto distante dal testo sorgente:

Each text and translator will have a different style, and when sentences from each are brought together, the resulting text will be a stylistic hodgepodge. (Bowker 2005 p. 16)

L’utilizzo dei CAT Tool “costringe” quindi i traduttori a lavorare “segmento per segmento”, in uno stato di extreme vigilance and effective revision to pick […] issues (Drugan 2013 pp. 32-33), ma non sempre è possibile arginare le eventuali

30 Questi software vengono chiamati anche QA checkers, dove QA sta per Quality Assurance.

L’utilizzo del termine QA è errato, perché in realtà si tratta di strumenti di QC (Quality Control).

31 Secondo O’Brien 1998 la produttività può aumentare tra il 10 e il 70% con l’utilizzo di una memoria di traduzione; altri autori come Somers (2003) ritengono che un aumento del 30% sia

un’aspettativa più realistica, nonostante in alcuni casi si possa raggiungere anche il 60%, altri

autori come Dragsted (2004) hanno rilevato che i traduttori professionisti aumentano la loro produttività del 2%.

incoerenze o gli errori presenti nei match provenienti dalle memorie. Ciò è stato dimostrato da Bowker (20005) che, sottoponendo a 2 gruppi di studenti delle memorie corrette e delle memorie deliberatamente contenenti errori, ha rilevato che il supporto di una memoria di traduzione ha aumentato la produttività (rispetto ad un terzo gruppo a cui non era stata data una memoria) ma ha anche portato i partecipanti ad accettare indiscriminatamente i match provenienti dalle memorie per poter terminare in tempo la traduzione (l’esperimento prevedeva che la traduzione dovesse essere terminata in 40 minuti).

I controlli automatici nascono quindi per tentare di limitare le inconsistencies generate dalla conferma di segmenti sbagliati, la cui individuazione e correzione manuale comporta spesso un grande dispendio di risorse:

Dedicated tools have clear positive effects for some aspects of quality. They enhance consistency, accuracy and increasingly allow for some elements to be checked automatically, instantaneously and for free, after the initial investment. Automated QC processes outstrip some traditional checks due to human

fallibility. A computer never mistakes a comma for a full stop; a human’s tired

eyes can easily do so. (Drugan 2013, p.31)

Oltre agli strumenti per la traduzione assistita, anche il cambio nei formati di produzione dei testi, non più solo stampati ma anche digitali, ha introdotto nuove sfide alla qualità che l’industria della traduzione è stata costretta a fronteggiare:

With the rapid development of information technology, a wider range of potential stumbling stones appear in the translation process, such as tags, for instance, that can result in errors. With ever-increasing translation volumes, shorter time-to- market, and quality expectations remaining the same, there was more and more pressure on the actors involved to optimize their processes. Automated QA therefore seemed an adequate means of ensuring correct use of client terminology consistency in translation and formatting. (Depraetere et al. 2012, p. 162)

Gli strumenti per il controllo automatico rispondono ad esigenze legate non solo alle nuove sfide poste dall’introduzione delle nuove tecnologie all’interno dei processi ma anche ad esigenze temporali.

Tempi più brevi di immissione sul mercato di grandi volumi di parole, hanno richiesto necessariamente delle modifiche nei processi di traduzione e l’automatizzazione di alcuni aspetti della produzione. L’introduzione dei CAT Tool e dei controlli automatici hanno rappresentato una forte spinta in questo

senso.

La consegna di grandi volumi in poco tempo ha richiesto che più traduttori lavorassero e collaborassero contemporaneamente ad un progetto, innalzando il rischio di inconsistencies nel testo. In questi casi, gli strumenti per il controllo automatico si sono rivelati molto utili, se non addirittura necessari, grazie alla segnalazione in tempo reale di eventuali errori. Anche altre innovazioni hanno contribuito alla qualità e alla riduzione dei tempi, basti pensare alle chatrooms all’interno dei CAT tool, per lo scambio di informazioni o i progetti on-line che hanno consentito scambi più veloci tra traduttore e revisore e la verifica in tempo reale della traduzione.

I controlli automatici semplificano il lavoro dei revisori, aiutandoli ad individuare ed intervenire più velocemente su errori che non sempre richiedono interventi complessi, lasciando loro il tempo di concentrarsi su errori di natura semantica e sintattica.

Da un punto di vista tecnico, gli strumenti per il controllo qualità possono essere suddivisi in stand-alone e plug-in, i primi sono software appositi che si occupano solo del controllo qualità e i secondi invece sono delle “integrazioni” di tali strumenti all’interno di software più complessi, i CAT tool.

Alcuni dei software stand-alone più conosciuti sono: ErrorSpy, QA Distiller,

XBench, Verifika e CheckMate.

ErrorSpy 8.0 prodotto dalla D.O.G. è stato il primo software nel suo genere ad

essere introdotto sul mercato nel 2003. Questo strumento permette di individuare un’ampia gamma di errori e, nei diversi aggiornamenti, è migliorato riducendo il numero di falsi positivi34 individuati. Lo strumento è in grado di eseguire:

34Si tratta di segnalazioni effettuate dai software su elementi che, in realtà, non sono veri errori. I

falsi positivi sono fonte di “inquinamento” nei report creati dagli strumenti perché devono

controlli terminologici35 sul source e sul target che includono verifiche singole

(controllo di un singolo termine) o multiple contro un glossario; controlli sulla coerenza totale e parziale della traduzione (verifica che segmenti identici abbiano la stessa identica traduzione e che segmenti “simili” abbiano una traduzione simile); controlli sulla completezza della traduzione (omissioni, traduzioni mancanti o incomplete) controlli di numeri, date e unità di misura; verifica dei tag e validazione della struttura dei file XML; controllo di acronimi e sigle; controlli tipografici e ortografici (carattere e formato, spazi e punteggiatura, uso di maiuscole e minuscole, caratteri corrotti); verifica di eventuali style sheets; controlli personalizzabili come: l’esclusione di segmenti bloccati, 100% e 101%

match; la limitazione del numero dei caratteri e l’utilizzo di regular expressions. QA Distiller 9.0, prodotto dalla Yamagata Europe e immesso sul mercato per la

prima volta nel 2004, è anch’esso un tool appositamente pensato per il controllo qualità ed è, insieme ad Error Spy, uno degli strumenti migliori, per via del numero di controlli che permette di eseguire. Come Error Spy, esso permette di effettuare controlli sulla coerenza terminologica (solo del target, utilizzando un glossario), sulla coerenza e la completezza della traduzione, sulla formattazione e la punteggiatura (tag, spazi, caratteri corrotti, punteggiatura a fine segmento), sull’ortografia, sui numeri e le unità di misura. Esso permette, inoltre, di correggere eventuali errori multipli in batch (tutti insieme) per ridurre i falsi errori nei report.

XBench 3.0, prodotto dalla Apsich, è stato a lungo l’unico strumento nel suo

genere ad essere completamente gratuito. Attualmente la versione gratuita, considerata una lite version, è ancora presente sul mercato (versione 2.9) insieme alla versione a pagamento (versione 3.0) rilasciata nel 2012, che presenta alcune funzionalità in più in termini di formati di file supportati.

Le funzioni offerte da Xbench comprendono: il controllo di segmenti non tradotti o vuoti, verifica di inconsistencies nel target e nel source (segmenti source uguali

35Error Spy permette di affinare la ricerca evitando di includere termini che variano per suffisso o prefisso rispetto al termine incluso nel dettaglio. Ad esempio, se un termine nel glossario è stato inserito al singolare, un normale QA checker segnalerà l’occorrenza al plurale del termine come errore. Affinando le impostazioni di controllo, con questo strumento è possibile ridurre il numero di falsi errori.

con traduzioni diverse, segmenti source diversi con traduzioni uguali); controlli terminologici (in presenza di un glossario); controlli su tag, ortografia, spazi, maiuscole/ minuscole e numeri. Anch’esso permette di escludere segmenti bloccati o match di fascia alta e di utilizzare le espressioni regolari per personalizzare le proprie ricerche.

Verifika 3.0, della Palex, è un software più recente, la versione 1.0 fece la sua

comparsa sul mercato nel 2011. Il software oltre ai controlli standard (coerenza, nel source e nel target, spazi, maiuscole/minuscole, tag, punteggiatura, ortografia, terminologia etc.) comuni a tutti gli strumenti del suo genere, permette anche di importare report creati con altri tool.

CheckMate della Okapi è l’unico strumento per il controllo qualità completamente

gratuito e open source attualmente disponibile, presente nel framework di Okapi che comprende anche una serie di strumenti per la localizzazione e la gestione delle risorse linguistiche. I controlli offerti da questo strumento sono ridotti all’essenziale (completezza della traduzione, punteggiatura alla fine della frase, coerenza della traduzione, parole ripetute, terminologia, lunghezza del testo). Per quanto concerne i plug-in integrati all’interno dei moderni CAT tool, al giorno d’oggi, tutti gli strumenti per la traduzione assistita sono dotati di moduli per il controllo qualità integrati nelle loro funzioni (MemoQ 2015; Trados 2015, Dejà vù, Wordfast, etc.). Questi moduli possono essere ampliabili grazie all’utilizzo di espressioni regolari36 o apposite macro per ricerche SQL37, il cui utilizzo però è

accessibile solo ai tecnici e agli utenti più esperti. Generalmente questi strumenti includono i controlli sulla coerenza della traduzione (anche contro i match della memoria di traduzione), sulla completezza (segnalano omissioni, traduzioni assenti o la presenza del source nel segmento target), sulla punteggiatura, sulla terminologia, sui doppi spazi, sui numeri e le unità di misura, sull’ortografia e la formattazione e sui tag. Gli strumenti integrati, inoltre, consentono anche la

36 Le espressioni regolari o regular expressions (dette anche regex) sono stringhe o sequenze di caratteri che possono essere utilizzate per ricercare dei pattern all’interno di un testo e sono molto utili nei casi di ricerca e sostituzione di elementi non identificabili con i normali strumenti per il controllo qualità.

37Structured Query Language è un linguaggio di programmazione per definire e modificare dati

personalizzazione degli interventi con l’utilizzo di espressioni regolari e/o la limitazione della lunghezza dei caratteri. Il vantaggio degli strumenti integrati ha evitato i problemi di compatibilità con strumenti esterni e ha permesso i controlli in tempo reale, permettendo al traduttore di verificare il testo durante la traduzione.