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Perché utilizzare un modello

Capitolo 3 Creazione di un modello per la valutazione della qualità dei manual

3.4 Perché utilizzare un modello

L’utilizzo di un modello per l’analisi della qualità conferisce alla valutazione un approccio più dettagliato, che permette un’analisi più veloce di ciò che non funziona all’interno di un testo, non solo per migliorarlo nell’immediato, ma anche per individuare ed adottare misure di prevenzione per il futuro.

Nel caso della traduzione dei manuali di istruzioni, l’approccio error-based ben si presta alle diverse modalità con cui questi testi vengono tradotti ed elaborati. Le moderne tecnologie come i Content Management System (CMS) hanno cambiato

60 Chesterman (1993) individua nella traduzione delle norme ossia regolarità osservabili nel comportamento “normale” dei traduttori, […] che danno luogo alla scelta di determinate strategie […] (Toury 1980, p.53-57 in Scarpa 2008 p.104). Tali norme sono quattro (accettabilità,

relazione, comunicazione e responsabilità) e scaturiscono da altrettanti “valori traduttivi”

fondamentali che sono: chiarezza, verità comprensione e fiducia. Le norme regolano le strategie che il traduttore attua per soddisfare le aspettative del destinatario, per stabilire il rapporto di equivalenza tra testo di partenza e testo di arrivo (a seconda degli elementi della comunicazione – emittente, scopo del testo e destinatario-), per ottenere la massima efficacia comunicativa e la comprensibilità del testo e per stabilire e mantenere un rapporto di lealtà tra sé e le parti coinvolte nella comunicazione.

la modalità di stesura di questi testi, facilitando gli aggiornamenti di singole parti dei manuali senza renderne necessaria l’intera ristesura. A loro volta, anche le tecnologie per la traduzione si sono evolute: l’uso dei Translation Management System (TMS) ha, di fatto, reso più semplice il recupero e l’aggiornamento delle

traduzioni comportando un notevole risparmio in termini di tempi e costi.

Gli approcci error-based (Waddington 2001; Williams 2004; Colina 2009; Angelelli 2009; Drugan 2013) vengono criticati per il fatto che questi modelli trascurano gli aspetti macrotestuali di un testo. A tal proposito, occorre dire che già l’uso delle tecnologie per la redazione e la traduzione sopracitate ha relegato in secondo piano gli aspetti macrotestuali del testo, che vengono in molti casi “tipificati” in modelli (template) preconfezionati e pronti per essere usati e “riciclati”. L’utilizzo in larga scala di queste tecnologie (di redazione e traduzione) può comportare dei rischi a livello di coerenza testuale, in caso di eventuali falle nei controlli di qualità, che devono essere adottati in più fasi del processo tanto di stesura quanto di traduzione. Se un errore è stato ignorato o non individuato in tempo, rischia di incidere sulla qualità non solo di un singolo testo ma anche di tutti quelli che lo seguiranno. Da qui, l’importanza di un sistema di qualità a 360°, che dia importanza ai processi e che includa dei sistemi di controllo differenziati e distribuiti su tutte le fasi di produzione della documentazione multilingue, che non lascino al solo revisore/controllore finale il compito di individuare e correggere eventuali “falle”.

I modelli error-based prevedono un’analisi a livello microtestuale che non è molto diversa dal tipo di traduzione segmento per segmento che viene determinata dall’uso dei CAT tool. Come per l’introduzione di ogni nuova tecnologia est modus in rebus, ogni strumento, se utilizzato propriamente, all’interno di un

processo di quality assurance strutturato con più livelli di controlli, può essere di grande aiuto e avere un certo impatto non solo in termini di tempi e costi, ma anche di qualità della documentazione.

Le categorie e le valutazioni dei modelli error-based hanno fatto sì che l’industria guardi ad essi come a strumenti in grado di evitare giudizi soggettivi nella valutazione della qualità. Poter quantificare in un valore numerico (se sono previsti valori numerici per le valutazioni e soglie di accettabilità) la qualità

linguistica di un testo, ben si colloca nell’ambito dell’approccio alla qualità determinato delle norme ISO 900061.

Per l’industria, quindi, la classificazione si presenta come un valido aiuto per stabilire misure preventive appropriate (ad esempio l’elaborazione di guide di stile, glossari, manutenzione specifica delle memorie di traduzione, etc.) i cui effetti possono essere verificati confrontando i risultati prima e dopo la loro introduzione.

Per quanto concerne l’aspetto oggettivo della valutazione, questo tipo di approccio ha ricevuto alcune critiche a proposito della classificazione degli errori, che si ritiene dipendere dal giudizio del revisore/correttore che è, appunto, soggettivo:

Methods of error analysis are not as objective as they would appear. A translation error is not so much a question of right or wrong as of degrees of adequacy to the communicative context surrounding a particular communicative act. This means

that the corrector’s decision in applying a method based on error analysis are

inevitably subjective to a certain extent; the choice between what is appropriate

and what is inappropriate depends at least in part on the corrector’s personal

judgment. (Waddington 2001 p.24)

A proposito delle valutazioni basate su sistemi error-based, sempre Waddington (ib.) sottolinea il fatto che the overall quality of a translation is equal to the sum

of the defects it contains, in altre parole, l’autore sottolinea che tali sistemi mirano all’individuazione dei difetti senza tenere conto di eventuali meriti del traduttore in caso di soluzioni particolarmente brillanti.

A tal proposito, va detto che gli ultimi modelli (MQM; TAUS) elaborati nell’industria, cercano di riconoscere i meriti dei traduttori con l’introduzione di una categoria apposita (detta kudos) nella quale inserire “punteggi a favore” in caso di soluzioni brillanti o migliorative rispetto al testo originale; il punteggio derivante da tale categoria viene sottratto al punteggio totale derivante dal computo degli errori, in modo da rendere più equa la valutazione.

61In un’ottica di gestione della qualità, la valutazione rientra tra le cosiddette misure di quality

Sempre per rendere più equa la valutazione, nell’ambito del MQM è possibile tenere conto anche della qualità del testo sorgente, che può essere a sua volta valutato, sottraendo il valore numerico ottenuto dalla sua valutazione al valore numerico ottenuto dalla valutazione del testo di arrivo.

Considerando che esistono diversi aspetti della qualità e diversi metodi per valutarla, la scelta di quali elementi debbano essere valutati e come debbano essere valutati deve essere stabilita in base alle caratteristiche testuali (e non) di ciascun progetto di traduzione nonché dalle esigenze e specifiche dettate dal cliente. Come sosteneva Larose (1998 p.175 in Williams 2001):

[…] the creation of a truly comprehensive TQA grid is probably impossible,

because of the number of parameters or criteria, the complexity of their relationships, and the time and resources required to implement it. Accordingly, any grid is reductionist and based on the most relevant parameters and criteria.

Di conseguenza, non può esistere un modello di valutazione della qualità omnicomprensivo che venga adottato tout court senza che prima siano state analizzate le caratteristiche di un progetto di traduzione e siano stati individuati i criteri più rilevanti.