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Convenzione multilaterale BEPS

Capitolo 2 – Progetto BEPS: un nuovo nexus per la stabile organizzazione

2.5 Modifiche apportare in seguito alla pubblicazione del Progetto BEPS

2.5.1 Convenzione multilaterale BEPS

Uno dei maggiori temi su cui si discute è quello della necessità di una disciplina comune, almeno all’interno dell’Unione Europea. L’obiettivo è quello di evitare di incorrere nella creazione di molteplici leggi unilaterali e trattati bilaterali che generano casi di doppia imposizione.

Qualora ogni Stato promulgasse una propria normativa per garantire la tassazione dell’economia digitale, non preoccupandosi di ciò che è in atto nelle altre legislazioni, un’impresa operante in diversi territori rischierebbe di essere soggetta a una multipla imposizione, poiché ognuno è autorizzato ad esercitare il proprio potere di sovranità. Pertanto, è necessario trovare un compromesso in grado di soddisfare interessi contrapposti: da una parte vi è l’esigenza di garantire il diritto di sovranità di ogni singolo Paese e l’adempimento fiscale di queste società, ma dall’altro di mantenere la neutralità nel sistema di tassazione per evitare comportamenti gravosi a danno delle imprese e abolire le discriminazioni transfrontaliere123.

Nonostante vi sia il bisogno di una soluzione esaustiva mediante una posizione coordinata e l’impiego di strumenti innovativi, per creare un effetto più incisivo e condivisibile a livello sovranazionale, obbligando le OTT a pagare le imposte laddove operano, non vi è una compatibilità con le tempistiche brevi richieste per poter regolare questo fenomeno ed emettere una nuova normativa comune, in quanto, mentre l’economia digitale si

123 Schon W., Neutrality and Territoriality – Competing or Converging Concepts in European Tax Law?, in

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espande in fretta e senza confini, le regole fiscali, che sono ancora legate ai metodi tradizionali, non sono in grado di stare al passo124.

All’interno del Progetto BEPS, mediante l’azione 15 - “A Mandate for the Development

of a Multilateral Instrument on Tax Treaty Measures to Tackle BEPS” - l’OCSE ha voluto

porre attenzione all’esigenza di realizzare un progetto multilaterale da condividere a livello internazionale, al fine di sfidare i fenomeni elusivi e modificare il testo delle attuali convenzioni bilaterali concluse fra gli Stati contraenti, mediante un approccio più innovativo, in grado di affrontare rapidamente l’evoluzione in corso e la necessità di adattamento a questo sviluppo125.

In essa è stato ripreso il report “Developing a Multilateral Instrument to Modify Bilateral

Tax Treaties”, approvato nel settembre 2014 dal CFA126, contenente gli elementi e i problemi chiave della procedura, così come lo scopo della creazione di uno strumento multilaterale (MLI) per non incorrere in casi di doppia imposizione:

- obiettivo: modificare i trattati esistenti in modo efficiente, attraverso una negoziazione che tiene in considerazione anche le altre azioni del BEPS, specialmente le azioni 2 (Neutralising the Effects of Hybrid Mismatch Arrangements), 6 (Preventing the Granting of Treaty Benefits Inappropriate Circumstances), 7 (Preventing the Artificial Avoidance of Permanent Establishment Status) e 14 (Making Dispute Resolution Mechaninsms More Effective), così come la possibilità di modificare l’articolo 9 del Modello OCSE, riguardante i prezzi di trasferimento, che può derivare dal lavoro svolto dalle azioni 8-10;

- partecipazione: lo sviluppo di questo strumento deve essere aperto a tutti gli Stati interessati, in modo da garantire una partecipazione equa, anche se alcune giurisdizioni hanno un interesse maggiore e quindi la loro adesione potrebbe garantire una realizzazione il più efficace possibile;

124 A. Tomassini, L’incerta corsa alla tassazione dell’economia digitale, in “www.ipsoa.it”, 16 gennaio 2018 125 OECD/G20 Base Erosion and Profit Shifting Project, “A Mandate for the Development of a Multilateral

Instrument on Tax Treaty Measures to Tackle BEPS”, Action 15: Final Report, 2015, pag. 3

126 CFA (Committee on Fiscal Affairs) è un gruppo formato dai rappresentanti delle Amministrazioni fiscali

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- organismo: il processo deve essere inclusivo, flessibile ed efficiente nei costi, per questo si propone la negoziazione all’interno di un ente non permanente e formale ad hoc, ma comunque sotto l’egida dell’OCSE e del G20;

- durata: il tempo impiegato per la ricerca di una soluzione deve essere il minore possibile;

- amministrazione: il lavoro si deve svolgere all’interno del quadro amministrativo e delle procedure dell’OCSE;

- finanziamento: si deve prevedere la creazione di un gruppo indipendente, anche se parte delle risorse viene messa a disposizione dai contributi dell’OCSE; tuttavia, auspicando un periodo di realizzazione piuttosto breve, i fondi necessari si prevede siano abbastanza ridotti.127.

La necessità di attuare questa Convenzione è considerata una diretta conseguenza degli effetti negativi provocati dai comportamenti delle multinazionali, ma è ritenuta uno strumento legale in grado di rispondere alla necessità dei governi di sentirsi parte di un corpo unico e sincronizzato, in grado di risolvere i problemi relativi all’apparato fiscale128.

Con la relazione finale si è, quindi, espresso il desiderio, ma soprattutto l’esigenza, di provvedere alla creazione di uno strumento multilaterale valido per tutti gli Stati, che nel novembre 2016 è stato sviluppato e concordato da circa 100 giurisdizioni.

Ciascuno Stato aderente ha la facoltà di stabilire, attraverso una notifica all’OCSE, per quali trattati sarà efficace la Convenzione, mantenendo la possibilità di escluderne altri dal campo di applicazione129.

È importante precisare che questo documento non costituisce una convenzione multilaterale contro le doppie imposizioni, ma ha l’obiettivo di modificare quelle già esistenti: esso, infatti, può avere diversi effetti:

127 OECD/G20 Base Erosion and Profit Shifting Project, “A Mandate for the Development of a Multilateral

Instrument on Tax Treaty Measures to Tackle BEPS”, Action 15: Final Report, 2015, pag. 4 s.

128 Berbari A., The OECD/G20 Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) Initiative and the Multilateral

Convention to Implement Tax Treaty Related Measures to Prevent BEPS, in “Bulletin for International Taxation”, n. 10, 2017, pag. 540

129 Bonarelli P., La Convenzione Multilaterale per l’attuazione delle misure BEPS, in “Fiscalità e commercio

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- correttivo, si applica nel luogo in cui vi è già una disposizione;

- integrativo, modifica una disposizione già esistente, senza andare a sostituirla; - additivo, viene posta in essere qualora non vi sia un trattato;

- sostitutivo, si attua al posto di una già esistente130.

Per quanto riguarda il concetto della stabile organizzazione, l’obiettivo rimane quello di contrastare le politiche antiabuso poste in essere da alcune società, al fine di garantire una corretta ed equa tassazione.

Di particolare rilevanza sono gli articoli 13 e 15, che anche l’Italia ha deciso di applicare: il numero 13, che fa riferimento alla negative list, stabilisce che assume importanza il carattere preparatorio o ausiliario dell’attività svolta, prevedendo la presenza di una stabile organizzazione solamente nel caso in cui ricorrano queste caratteristiche; nel numero 15, invece, si precisa che diventerà essenziale valutare le attività poste in essere in sedi distinte da parte della casa madre non residente, ovvero quelle svolte nella stessa sede o in differenti dalla casa madre non residente, dunque da un’impresa correlata131. Con questi articoli, dunque, l’obiettivo è soprattutto quello di restringere il requisito del carattere preparatorio e ausiliario, ritenuto non più idoneo per una corretta tassazione dei nuovi modelli di business.

Il 7 giugno 2017, a Parigi, 68 Paesi hanno sottoscritto il documento “Multilateral

Convention to Implement Tax Treaty Related Measures to Prevent Base Erosion and Profit Shifting”, altri otto, invece, hanno espresso la loro volontà di siglarlo nel prossimo

futuro132.

Al momento della firma, che è considerata una delle “pietre miliari” del Progetto BEPS, gli Stati aderenti hanno presentato un elenco dei trattati attualmente in vigore, che intendono modificare attraverso il MLI; la previsione è di una modifica di oltre 1000

130 Rasi F., L’interpretazione e l’applicazione delle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni

alla luce del BEPS e del MLI: una, nessuna o centomila, Università degli Studi del Molise, Seminario di aggiornamento professionale per i magistrati delle commissioni tributarie delle regioni Molise, Abruzzo e Basilicata, 01 dicembre 2017

131 Bargagli M., La Convenzione Multilaterale BEPS modifica i trattati internazionali, in www.ecnews.it, 132 Galimberti A., Convenzione al via per 68 paesi, in “Il Sole 24 Ore”, 8 giugno 2017

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disposizioni, in base a ciò che le giurisdizioni intendono aggiungere, variare o sostituire133.

Con l’inizio del 2018, anche altri Paesi, tra i quali Barbados, Costa d’Avorio, Giamaica, Malaysia, Panama e Tunisia hanno sottoscritto la Convenzione, costituendo un passo importante soprattutto se si pensa che fino a poco tempo prima appartenevano alla “grey

list”134.

La Convenzione è stata ratificata nel 2017 da Austria, Isola di Man e Jersey, seguiti il 23 gennaio 2018 dalla Polonia e in ultimo dalla Slovenia il 22 marzo: per i cinque Stati essa entrerà in vigore dal 1° luglio 2018 e produrrà i suoi effetti per i trattati bilaterali esistenti dal 2019135.

2.5.2 Modifiche del Modello OCSE e del relativo