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Convergenza tramite internet e neutralità della rete

La rete Internet si caratterizza per una molteplicità di reti

informatiche interconnesse tra loro, sulle quali viaggiano migliaia di

dati grazie al protocollo standard aperto a tutti, il TCP/IP, che

costituisce la lingua comune con cui i dispositivi connessi

comunicano29.

In più, tutti gli utenti grazie al suddetto protocollo possono

utilizzare i propri strumenti senza chiedere il “permesso a nessuno”30, a differenza della rete telefonica dominata e controllata dal titolare.

Ciò ha comportato la creazione di un sistema aperto, che ha reso

Internet “il più grande spazio pubblico che l’umanità abbia

conosciuto”31.

29 V. Zeno Zencovich, Internet e concorrenza, Dir. Dell’informazione e dell’informatica, IV – V, p. 2010.

30 T. Berners-Lee, Net Neutrality: This is serious, in Timbl’s blog, 2006.

31 S. Rodotà, Il mondo nella rete. Quali i diritti, quali i vincoli, Editori Laterza, Roma, 2014, p. 3.

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Per entrare le informazioni devono passare da un accesso, fornito

da un internet service provider32, connesso ad una infrastruttura fisica

sopra la quale si dirama l’intreccio delle reti.

Le informazioni raggruppate in pacchetti per il loro trasporto,

presentano due campi come la tradizionale busta della corrispondenza

postale: un campo relativo all’intestazione, il c.d. header33, e quello

attinente il contenuto dati il c.d. payload.

L’unico campo che il livello di rete di Internet può utilizzare per

offrire il proprio servizio di comunicazione è quello header, perché

come al postino è vietato leggere il contenuto della corrispondenza, così

la rete Internet non può conoscere i dati racchiusi nel payload. Non

potendo accedere ad alcuna di queste informazioni, tutti i pacchetti dati

sono trattati allo stesso modo.

Il servizio di trasporto è di tipo best effort, in forza del quale

Internet non fornisce alcuna garanzia che i pacchetti giungano a

destinazione o che vi arrivino integri, nel giusto ordine e in un tempo

congruo. Nella pratica lo smistamento dei pacchetti all’indirizzo di

destinazione avviene attraverso un router che invia le informazioni solo

32 R. Bocchini, La centralità della qualità del servizio nel dibattito in tema di network

neutrality, in Dir. Dell’informazione e dell’informatica, III, 2016. Sono operatori di

telecomunicazione che forniscono i servizi di accesso a Internet, ossia il servizio di connettività propedeutico al consumo dei contenuti online.

33 Il campo header racchiude pochi altri campi, i più noti dei quali sono l’indirizzo IP dell’host sorgente e l’indirizzo IP dell’host destinazione.

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se non ce sono altre in corso di trasmissione, in caso contrario, il

pacchetto subisce un ritardo34.

Le operazioni di creazione, invio, lettura e condivisione dei dati

secondo il principio end to end, sono quindi effettuate dai diversi

supporti tecnologici, e non dalla rete. Esattamente il contrario di quanto

avviene nei tradizionali sistemi di comunicazione, dove è la rete

centralizzata ad effettuare le diverse azioni necessarie alla

comunicazione35.

Si può riassumere descrivendo Internet come un intreccio di

canali, lungo i quali i bits, cioè i dati, vengono trasportati passivamente

alla loro destinazione, ove è racchiusa l’intelligenza per codificare i

messaggi.

Con la liberalizzazione del settore delle comunicazioni e la

conseguente convergenza delle piattaforme, si sono sviluppate nuove

opportunità di business, costituite da una nuova domanda di

connettività e soprattutto da servizi innovativi quali il web, la posta

elettronica, la pubblicità online, il commercio elettronico, i servizi

video e il c.d. VoIp. Si tratta di servizi che, diversamente da quelli

34 P. Damiani, All data is (reasonably) equal: open internet v. net neutrality, in Diritto

Mercato Tecnologia, II, 2016, p. 17.

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tradizionali sui quali si era fondata la fortuna degli operatori storici,

posso essere forniti anche da operatori senza rete, gli over the top.

Una loro peculiarità consiste nello sfruttare lo spazio globale

creato dalla rete, per offrire solamente il servizio e lasciare perciò il

trasporto dei pacchetti alle reti degli operatori tradizionali. In questo

modo, sono in grado di generare un grande valore economico

appoggiandosi alle infrastrutture già esistenti e contestualmente

mantenendo un completo controllo dei propri server e dell’interfaccia

utente36.

Queste caratteristiche, alle quali si aggiungono la fornitura gratuita del servizio all’utente finale, perché i ricavi sono generati dalle

inserzioni pubblicitarie, fanno di questi players attori profondamente

diversi rispetto ai tradizionali gestori delle comunicazioni.

Si ha quindi, da una parte, un livello fisico fatto di milioni di

computer, telefoni mobili, tablet, reti in fibra collegati tra di loro37 e,

dall’altra, un livello logico fatto da un protocollo standard aperto a tutti

36 G. Vannucchi, Internet e le dinamiche dei ruoli degli OTT (Over The Top) e Telco nel

panorama ICT, op. cit., p. 5 ss.

37 Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, Global Forum on Competition, Competition issues in television and broadcasting, 2015, p.5.

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e privo di proprietà38, che consente ai pacchetti di informazioni di viaggiare nella rete.

Sono questi i motivi che permettono di avere una vera convergenza

attraverso internet.

Un esempio pratico di questo cambio di visione, è la possibilità di

effettuare una telefonata vocale su Internet, il VoIp, digitalizzando i

segnali voce e trasportandoli da un apparecchio ad un altro. La

migrazione voce sulla rete dati introduce nuovi scenari di chiamate

multimediali, rendendole più ricche39.

Anche la grande rivoluzione della televisione passa dalla rete, con

lo sviluppo delle over the top tv. La differenza rispetto alla Iptv è di

natura pratica, perché mentre quest’ultime sono direttamente gestite dall’operatore delle telecomunicazioni, che agisce come un broadcaster

servendosi di propri decoder da collegare alle televisioni dei clienti, la

c.d. ott tv viaggia sulla rete dell’internet service provider senza avere

contatti con questo. Ma non solo, perché queste nuove forme di fare

televisione sono caratterizzate dalla personalizzazione dei palinsesti,

38 A. Valli, Profili legali e regolamentazione della convergenza di tecnologie e servizi nelle

comunicazioni elettroniche: l’impatto della nuova disciplina europea, cit. In questo modo

si argina la possibilità di creare un monopolio di fatto.

39 L. Solimene, Dal manufacturing ai servizi. Gli effetti della convergenza nelle

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portata avanti dai servizi video on demand e dall’auto produzione dei

contenuti attraverso piattaforme come YouTube40.

In un mondo nel quale scompare la distinzione tra le diverse

tipologie di piattaforme comunicative, e nel quale i servizi e le reti

acquistano una dimensione globale, l’enforcement delle autorità diviene sempre più un’attività tutt’altro che semplice41.

La regolazione si basa sulla neutralità della rete42, al fine di impedire che la convergenza all Ip favorisca qualcuno degli operatori a

discapito di altri.

Il principio della Net neutrality è la traduzione in termini giuridici

del principio ingegneristico end-to-end. Il suo scopo è di mantenere il

livello di concorrenza raggiunto, evitando che condotte abusive

possano alterare equilibri coerenti con la disciplina vigente, prevenendo le discriminazioni in grado di incidere negativamente sull’esercizio

delle libertà economiche in rete.

40 M. Libertini, A. Nicita, Convergenza e concorrenza nelle comunicazioni elettroniche: la

difficile transizione italiana, op. cit., p.127.

41 V. Zeno. Zencovich, Internet e concorrenza, cit.

42 Regole comuni per la neutralità della rete erano state inserite nel pacchetto Un continente

connesso presentato dalla Commissione a settembre 2013. In Italia, invece, inizialmente si

sono registrate le delibere dell'AGCOM 131/06/CSP, 147/09/CSP, 244/08/CSP. Successivamente, il documento più organico sulla network neutrality, si è avuto con la delibera AGCOM 39/11/CONS.

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Si crea quindi la regola di base secondo la quale la rete è neutrale

perché non privilegia nessuno43. E su tale principio insiste da ultimo il

Regolamento numero 212044, il cui fine è la realizzazione in tutto il

territorio dell'Unione di un trattamento equo e non discriminatorio per

gli accessi ad Internet, così come la promozione di un diritto di accesso

obbligatoriamente di qualità45.

La qualità del sevizio acquista in questo modo una tutela giuridica,

spendibile contro i diversi problemi dovuti alla congestione del traffico,

al degrado della connessione durante le ore di punta della giornata e ai

cali di servizio. Problemi ai quali si cerca di risolvere ultimamente con

la differenziazione. È noto infatti che vi sono applicazioni, come quelle

che gestiscono chiamate e video, che non possono tollerare i mal

funzionamenti del traffico dati, in quanto tali problemi provocano l’impossibilità del loro utilizzo. Da ciò il possibile passaggio, richiesto

dalle grandi compagnie, dal principio del best effort a quello del pay for

priority. Questo principio ha introdotto condotte di Traffic management, cioè modalità di gestione del traffico basate sul diverso

43 I. Genna, Internet e neutralità della rete, in Consumatori, Diritti, Mercato, I, 2010, p. 42.

44 Regolamento UE n. 2120/2015 del Parlamento Europeo e del Consiglio.

45 R. Bocchini, La centralità della qualità del servizio nel dibattito in tema di network

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trattamento riservato ai distinti oggetti che transitano sulla rete,

accordando loro un diverso grado di priorità.

Le tecniche di gestione, nella maggior parte dei casi,

presuppongono il ricorso alla c.d deep packet inspection, un'analisi dei

contenuti veicolati sulla rete, che permette all'operatore di conoscere il

contenuto e quindi di qualificare come desiderata o indesiderata la

trasmissione dei pacchetti dati.

Altra condotta di Traffic management è quella messa in atto dalle

imprese chiamate Content delivery networks, che gestiscono server

collegati tra loro per memorizzare grosse quantità di dati, e poi

rilasciarli a pagamento46.

Queste politiche finalizzate alla differenziazione del trattamento

dei contenuti non possono essere escluse a priori47, bensì è necessario

valutare se la differenziazione sia legittima o finalizzata alla pura e

semplice discriminazione. Dalle linee guida sul net neutrality rilasciate

dal Berec, si evince che devono essere applicate in maniera trasparente,

46 L'obiettivo di una CDN è di instradare una richiesta di contenuto sul nodo che viene individuato come ottimale. Se ottimizzate per le prestazioni, il nodo ottimale è quello che può soddisfare la richiesta nel minor tempo possibile: si può determinare per esempio scegliendo quello geograficamente o topograficamente. Netflix li utilizza per il suo funzionamento.

47 Considerando n. 28 e 29, Direttiva 2009/136/CE, favorevoli a pratiche di traffic management per garantire la qualità del servizio, e Considerando n. 34 che è favorevole a tali pratiche per evitare il congestionamento.

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non discriminatoria e proporzionale e che non devono durare più dello

stretto necessario48.

L’organismo, quindi, abbraccia la tesi dei fautori dell’open

internet mantenendo saldo il principio della non discriminazione del

traffico, che impone ai provider di non creare corsie preferenziali nella

sua gestione, e vietando il blocco o il rallentamento dei pacchetti dati

specifici, app e servizi, che viaggiano in rete.

È necessaria quindi, una gestione ragionevole del traffico per

contribuire ad un uso efficiente delle risorse.

Altro problema riguarda il rapporto tra gli Internet service

providers e gli Over the top. Come si è detto poco sopra, quest’ultimi

viaggiano sopra la rete senza pagare l’accesso al vettore. I providers

beneficiano del successo delle applicazioni, perché un’alta diffusione

dei contenuti aumenta il numero degli utilizzatori finali, che sono

disposti anche a pagare grosse quantità di banda per poterne usufruire49.

Il sistema vacilla quando i providers si ritrovano a competere

proprio con i servizi degli Over the top, offerti gratuitamente e

48 BEREC, Guidelines on the Implementation by National Regulators of European Net

Neutrality Rules, p. 16 ss.

49 F. Macaluso, R. Baratta, G. Napoli, La neutralità della rete tra regolamentazione e

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perfettamente sostituibili con i servizi tradizionali, come il servizio di

telefonia vocale.

Un dato che dimostra l’entità dello scontro in atto, è la stima fatta dall’Agcom sull’offerta dei servizi vocali di tecnologia VoIp da parte

degli operatori Over The Top. Lo studio rivela che questo prodotto priverà nel 2020 l’industria globale delle telecomunicazioni di circa 480

miliardi di dollari, e già oggi quasi metà delle conversazioni telefoniche

internazionali avviene tramite Skype50.

È da ricordare anche la recentissima acquisizione da parte di

Facebook Inc di WhatsApp, la società che ha sviluppato l’applicazione

di messaggistica per telefoni mobili più diffusa al mondo, o l’acquisizione da parte di Microsoft del programma Skype e della

società Nokia. Si tratta di processi di integrazione tra piattaforme dal

grande impatto globale, e che potrebbero travolge nel prossimo futuro

il comparto delle comunicazioni, soppiantando gli operatori

tradizionali51

Non a caso ci sono già stati i primi scontri tra i diversi attori, in

particolare si è assistito a strategie di difesa da parte dei tradizionali

50 AgCom, Progetto di ricerca SCREEN, I servizi e le piattaforme applicative per le

comunicazioni interpersonali e i media digitali, 2013

51 A. Giannaccari, La concentrazione Microsoft-Skype (vs FacebookWhatsApp?). Ovvero

una guerra per bande alle spalle delle Telcos, in Mercato Concorrenza Regole, I, 2014, p.

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operatori, che hanno aumentato i costi a carico di tutti quegli utenti

intenzionati ad utilizzare applicazioni per i servizi VoIp52.

Per ovviare ai problemi sopra esposti, l’indagine conoscitiva dell’Agcom53 che ha ad oggetto l’evoluzione tecnologica e il mercato

Internet, rivela l’opportunità di considerare una nuova formulazione di

servizi di comunicazione elettronica, dato il sufficiente grado di

sostituzione tra i prodotti offerti dagli operatori di telecomunicazione e

le diverse piattaforme che operano sulla rete.

Infatti, in base alla definizione di servizi di comunicazione

elettronica presente nella direttiva quadro, i nuovi servizi sono sottratti

alla regolamentazione che trova invece applicazione con riferimento ai

soli operatori tradizionali54.

Per questo motivo la ridefinizione operata dalla Commissione sembra ragionevole e soprattutto adeguata all’evoluzione tecnologica

52 È il caso della compagnia di telefonia T-Mobile che ha bloccato il software Skype giustificando questa iniziativa sulla base di un inadempimento contrattuale. Nel 2008 la Commissione Europea ha avviato una investigazione su denuncia di Skype ed altri operatori

VoIP, a seguito della quale il 2 giugno 2008 T-Mobile ha annunciato di cessare la pratica

discriminatoria, pur rendendo disponibili i servizi precedentemente bloccati dietro il pagamento di una distinta tariffa da parte della clientela. Attualmente a norma della delibera n. 2120/2015, gli operatori non possono più limitare o bloccare protocolli e servizi di terze parti.

53 Delibera n. 165/16/CONS, Indagine conoscitiva concernente lo sviluppo delle

piattaforme digitali e dei servizi di comunicazione elettronica di cui alla delibera n. 357/15/CONS

54 La definizione di servizi di comunicazione elettronica presente nella Direttiva 2002/21/CE, si applica ai servizi caratterizzati dalla condizione essenziale di trasporto del segnale su reti di comunicazione elettronica, mentre gli over the top non svolgono alcuna attività di trasporto/trasmissione del segnale, limitandosi a offrire i propri servizi sulla rete Internet. Per questo motivo non è loro applicabile tale regolazione.

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in atto55, in quanto consente di ricomprendere nel mondo dei servizi di comunicazione elettronica alcuni nuovi players attivi su Internet56.

Un’altra questione da affrontare è il rapporto tra gli stessi internet

server provider: le reti, come si è detto, devono essere interconnesse

così da permettere al traffico dati di viaggiare nel modo più fluido

possibile, senza barriere di tipo concorrenziale. I collegamenti tra

operatori possono essere di tipo verticale, perché coinvolgono operatori

di diverso livello, o di tipo orizzontale tra operatori di pari livello. Nel

primo caso, si realizza una relazione di tipo client, attraverso la quale

un operatore accede ad un livello superiore di copertura, dietro

pagamento di un canone proporzionale alla larghezza di banda

richiesta57.

Nel secondo caso, sono coinvolti due operatori di pari livello e la

forma tipica di transazione è quella peer-to-peer, che prevede semplicemente l’obbligo di terminare sulla propria rete le

comunicazioni che coinvolgono propri clienti, senza richiesta di alcun

55 A. Preto, Niente monopoli e qualità per gli utenti. Ecco la filosofia di Agcom, intervista a Corcom, 2016.

56 Art. 2, par. 4, Comunicazione della Commissione europea, COM(2016) 590, Proposta

di direttiva del parlamento europeo e del consiglio che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche, la definizione di servizio di comunicazione elettronica

ricomprende i servizi di accesso a Internet, i servizi di comunicazione interpersonale, basati su una risorsa di numerazione o indipendenti da una risorsa di numerazione, ed i servizi consistenti esclusivamente o prevalentemente nella trasmissione di segnali.

57 C. Cambini, R. Roson, Interconnessione e competizione nella rete Internet, in Economia

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compenso. Sistema questo che presenta una notevole differenza rispetto all’interconnessione tra operatori di telecomunicazioni che ruota

intorno al perno del pagamento di tariffe di terminazione.

La novità è che alcuni operatori hanno deciso di abbandonare la

linea della parità in favore di una svolta alla stipula di contratti onerosi. L’adozione di questa politica ha delle forti ricadute sulla neutralità della

rete, perché è possibile prevedere comportamenti anti competitivi da

parte dei provider più forti che sfruttano la loro posizione per

accaparrarsi i servizi dei maggiori over the top a danno dei

concorrenti58.

In risposta a tali comportamenti, non è possibile rivolgersi ai

rimedi ex ante perché il mercato dell’interconnessione per la

terminazione Ip non è regolato. Ma è anche vero che gli internet service

provider sono pur sempre operatori di comunicazioni elettroniche, e

quindi possono adire l’Autorità che può imporre obblighi per garantire l’interconnessione e l’interoperabilità59.

58 S. Mannoni, La regolazione delle comunicazioni elettroniche, op. cit., p. 107. 59 Art. 5, Direttiva 2002/19/CE.

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