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1 CAPITOLO PRIMO: INQUADRAMENTO TERORICO: LA

2.1 La coppia: nascita e consolidamento

L’evento nascita e l’esplorazione della genitorialità come nascita fantasmatica di uno spazio dal quale attingere risorse sono due facce intrinseche di una stessa medaglia: ossia come dice

Visentini (2004), citando Bertolini e Neri98 (1991) “

essere

radicati in qualcuno per poter mettere radici in un altro con cui

diventare coppia per poi offrire ancora ad un altro l’intreccio di

queste radici”.

Seguendo il suggestivo concetto espresso in questa frase appare chiaro che ancor prima, generalmente, di divenire genitori due persone sono coppia, o perlomeno, anche in quei casi di fortuita e da poco intrapresa relazione, almeno si incontrano.

Prima ancora di parlare della coppia, trovo opportuno, nel senso di interessante fare una breve riflessione sul perché le persone si

costituiscono coppia. “

Limitandoci alla cultura occidentale si può

comunque dire che vi è una tendenza generale alla scelta di un

partner, indipendentemente dalla forma e dalla durata del

legame”

(Angelo C., 1999)99. Inoltre, la libertà di tali scelte è sempre vincolata in qualche misura e per qualche aspetto ad elementi complessi, data l’intrinseca natura del concetto stesso di “legarsi” a qualcuno. Sarebbe più corretto trasformare il

concetto di bisogno di relazione con quello di “

rinuncia

98 Bertolini M., Neri F., (1991) Fantasie consce ed inconsce, identità personale e genitoriale, in Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile Fantasie dei Genitori e psicopatologia dei figli, Borla, Roma (in Visentini Gianluigi, 2004-2005, Definizione e funzioni della genitorialità, Associazione Genitorialità, http://www.genitorialità.it/Definizione Genitorialita.asp)

99 Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 23

condizionata

100”, per coloro che, “scelgono liberamente” di restare

single

. Pertanto, generalmente le persone stringono legami amorosi le une con le altre, e ciò, accade per svariate ragioni, ma, alla “fine della fiera”, resta però vero che il bisogno, le spinte iniziatrici del processo sono fondamentalmente due: la prima riguarda l’attaccamento, che si esplicita come una ricerca/bisogno

di accudimento e sicurezza101. In psicoterapia della Gestalt, tra

gli altri, esiste uno strumento, chiamato, analisi dei rapporti, il cui scopo è agevolare la lettura del terapeuta “pulendo” la narrazione di colui che chiede aiuto. Spesso infatti, le persone riportano dei problemi che hanno a che fare ancor prima che con contenuti specifici, con contesti specifici: essere un genitore è

diverso dall’esser

partner

, collaboratore, figlio etc. La relazione

di coppia è un rapporto che si instaura tra due persone, a partire da una condizione di parità, di reciprocità, e, le “regole” a cui fa capo per il suo funzionamento sono diverse da quelle che regolano

altri rapporti (Baiocchi, P. 2005)102. La sessualità è uno dei

collanti specifici della coppia, la connota precipuamente e la definisce, e costituisce appunto la seconda motivazione al suo

costituirsi. Inoltre, “

il soddisfacimento dei bisogni di

gratificazione sessuale in maniera stabile, non solo come mera

scarica pulsionale ma in ordine alla condivisione del piacere

sessuale come forma di comunicazione all’interno della relazione

affettiva (funzione metasessuale

103

)

”. Il sesso è un’altra forma di comunicazione, è senza parole a queste si può integrare come

100 Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pagg. 23-24

101 Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 23

102 http://www.istitutogestalt.net/articoli/mercatino_7-8-9.aspx Per approfondimenti su Comunicazione Sana

anche no, ma, con comunicazione si intende il “passare un messaggio”, e, si tratta di un messaggio di appartenenza che lega quelle due persone in quel momento di vita, è come dire “io ti riconosco come mio partner, paritario a me e con cui scambio l’intimità del mio piacere, in una reciprocità di contribuzione”. Inoltre, la sessualità si ascrive all’interno della coppia con un altro significato, che riguarda l’originario mandato (funzione) della coppia stessa: garantire la prosecuzione della specie, anche se tale aspetto, sempre più visibilmente nella nostra cultura, via via è andato “indipendentizzandosi” dalla archetipa funzione: la sessualità non è necessariamente appannaggio di quella che definiamo coppia, vero è che l’assenza della sessualità in una coppia, se non un problema è indice sicuramente di “qualcosa”. Per entrambe le spinte motivazionali, l’esistenza della componente

fiducia104, che indica la qualità del rapporto è requisito

sine qua

non

, oltrechè rappresentare per ogni singolo che si mette in

relazione con un altro quell’originarissimo ed unico legame intrattenuto con le figure primarie d’attaccamento. In tale ottica è evidente nel nostro discorso si apra la strada ad una serie di considerazioni altre che hanno a che fare con: mito, mandato

familiare e cultura105. Intrecciandosi tra loro danno conto,

spiegano e creano quello specifico…scegliamo quella specifica persona, in quel preciso momento della nostra vita, provenendo da

quella specifica famiglia (Angelo C. 1999).106 Nasciamo da due

specifiche persone con le loro storie di vita, che hanno

104

Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 24

105 Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 25

106 Per approfondimenti si consiglia di leggere: Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 23

“respirato” una determinata “aria” e il cui sistema famiglia, durante la crescita, via via ha contribuito a definire/attribuire un ruolo, fondendosi con le particolari inclinazioni personali, e ciò riguarda anche a noi. In particolare il mito genera le aspettative rispetto alla evoluzione del legame con quella persona che

incontriamo. Il contesto attuale, il qui ed ora,

l’hic et nunc

107 fa si

che di volta in volta gli elementi costitutivi della trama e le loro

funzioni mutino108. E ancora non è un caso se scegliamo, in quel

preciso momento di vita, quella piuttosto che un’altra. Essa può

essere considerata come soggetta alla stessa legge

tempospaziospecifica dei miti: “la decisione iniziale, anche

quella apparentemente spontanea e libera, non “ragionata”,

acquista un senso solo alla luce di ciò che accade in seguito e

dell’intreccio tra i miti individuali della coppia e,

successivamente, tra i miti individuali dei vari componenti della

famiglia di nuova formazione, da come questi si collocano

all’interno di un racconto che li precede

(Angelo C., 1999)109. Pertanto, la scelta si colloca in una dinamica evoluzione dove differenti scenari prendono forma: connessioni e differenze a partire dall’originario significato. Alla luce di quanto detto,

l’attuale

partner

, all’inizio del rapporto diviene mezzo di

espressione, trasmissione ed elaborazione (ovviamente se ne

siamo consapevoli) del mito e del mandato familiare110. Ed in

particolare, il punto da cui prende l’avvio, da cui “sondiamo” se si

107 Intrinseco concetto della fenomenologia e conseguentemente della Psicoterapia della Gestalt che lo implementa.

108 Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 28

109 Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 28

110

Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 29

tratta della persona “giusta”, ed inizia il processo di consolidamento della coppia, ha a che vedere, meno romanticamente di quello a cui ci hanno abituato, con ciò che

“manca”: “

problemi non risolti di perdita, separazione, abbandono,

individuazione, nutrimento e deprivazione

” (Angelo C. 1999)111. Nella coppia esistono più di due persone: ognuno dei componenti porta dietro di sé e con sé almeno una triade (la primaria: mamma, papà, sé stesso), tutti questi rapporti altri, precedenti e significativi sono termine di paragone per le caratteristiche che si cercano da quel rapporto e da quella persona. Proseguendo, è necessario sottolineare la direzione di tali confronti, essi possono

essere orizzontali o verticali trigenerazionali112. Tra i primi

rientrano quelli paritari, (precedenti

partner

), i secondi,

connotano quei rapporti caratterizzati da gerarchia (nonni, genitori). A contribuire ulteriormente al consolidamento è il

rinvenire nell’altro un qualcuno in grado di farci (“

possibilità reale

o fantasticata”)

113 riesumare, elicitare, informazioni sul problematico del rapporto precedente con cui da qualche parte non abbiamo “chiuso i conti”. Tanto più siamo in grado di differenziarci dall’altro, attraverso l’identificazione delle nostre specificità, tanto più l’unione risulterà salda e matura. A livello di spazio tempo interni, la costruzione di nuovi legami sembra ripartire dall’interruzione di quello precedente, alla ricerca degli elementi simili, di continuità, e al contempo di differenza. Ad ogni

modo “

il prototipo di tali relazioni rimane, come è facile intuire, la

111 Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 29

112 Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 31

113

Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 31

relazione con i propri genitori. Gli elementi di somiglianza o di

differenza diventano quindi determinanti nel permettere che il

rapporto non rimanga casuale e si sviluppi nel tempo con

caratteristiche di vincolo

(Angelo C., 1999114).

Ciò detto voglio concludere evidenziando come tale processo (tutto quello che ho sin qui descritto) non costituisca qualcosa di immanentemente causale ed ineludibile, si tratta di una “traccia”, quella della relazione con le figure d’attaccamento primarie, che si inserisce e sovrappone nel fluire continuo della vita di ogni singolo, nel suo contesto, con le sue specifiche risorse, con le sue minori o maggiori resilienze, e capacità di fronteggiamento: non è data pertanto in modo assoluto di per sé. Parimenti vero è che ricopre un ruolo importante di influenza. Con questo sempre restando in una posizione intellettuale a maglie larghe e non assolute dobbiamo tutti i noi fare sempre i conti con ciò, questa è una “storia di specie”, ma, come sempre con le diverse tonalità per ognuno di noi. In questa continuità e circolarità, che alle volte può cambiare, altre meno oppure no, è ovvio che l’esistenza di

situazioni di trauma115, che siano reali o fantasmatiche116 giocano

un ruolo diverso a seconda della loro gravità, a quale legame sono

associate e cosa recidono117 relazionalmente nella vita della

persona.

114 Angelo C., 1999, La scelta del partner, in Andolfi M., La crisi della coppia, Milano, Raffello Cortina Editore, pag. 29

115 Vizziello, G. F., (2003) Psicopatologia dello sviluppo, Il Mulino, Bologna, pag. 336 116 Con tale termine ci si riferisce a ciò che riguarda le rappresentazioni che ogni persona possiede circa la realtà, che da questa si differenziano, e danno sapore allo specifico modo in cui l’individuo processa psichicamente le informazioni ambientali (Vizziello, G. F., (2003) Psicopatologia dello sviluppo, Il Mulino, Bologna, pag. 320) 117 Il trauma a livello psichico assomiglia ad una sorta di “cancro”: tende ad incapsulare come estremo tentativo di fronteggiamento difensivo l’evento causa di esperienza dolorosa e che per le caratteristiche possedute risulta di difficile elaborazione ed integrazione nella vita della persona. Ovviamente il suo decorso, e gli effetti che produce sono assolutamente da riferire a fattori quali: l’età della persona, il contesto di vita, relazionale, familiare, di supporto, e non ultime, alle personali caratteristiche.

Concludendo esistono delle linee guida, delle “Leggi” comuni, ma queste, sempre e comunque sono rimesse allo specifico individuale per l’espressione di gravità, di normalità, di patologia, di sintomo di qualcosa.