1 CAPITOLO PRIMO: INQUADRAMENTO TERORICO: LA
1.2 Sostanze psicoattive, psicotrope: alcol e droghe
“Fino agli anni ’50 la parola “droga” era sinonimo di “aroma”, “spezia”. Fino a pochi anni fa, era ancora possibile leggere tra le insegne dei negozi delle piccole città italiane il termine “drogheria”. Successivamente, nel 1967, l’OMS, ci ha fornito una prima definizione che ricalca il significato attualmente in uso: “droga è ogni sostanza naturale o artificiale in grado di
modificare la psicologia e l’attività mentale degli esseri umani43”.
In questo senso si possono considerare droghe anche “un farmaco, la caffeina, la teina, la nicotina e l’alcool sono droghe, in quanto hanno la capacità di interferire sulla funzionalità
dell’organismo44.” Vorrei fare due brevi precisazioni una sull’alcol
ed una sulla nicotina. In particolare, voglio mettere in evidenza come la nicotina sia più potente dell’alcol da 6 a 8 volte nell’indurre dipendenza, ma che ciò non abbia determinato, nel caso del fumo, dipendenza = malattia (Malizia E., Navazio F.,
2003)45. Per ciò che riguarda l’alcol, differentemente dalle altre
droghe, va sottolineato che esso è anche un alimento. Infatti, l’etanolo, è una molecola presente nelle bevande alcoliche con una percentuale variabile, è soggetto a metabolismo da parte dell’organismo e produce energia, pari 7.1 Kcal/g. Non essendo
42 Si veda a proposito l’interessante: Piccolo dizionario delle sostanze stupefacenti e psicotrope di Giampaolo Pinna e Luigi D’Onofrio su Educazione e Scuola, rivista della Guardia di Finanza http://www.edscuola.it/archivio/handicap/ddizionario.htm.
43 Tratto da un interessante testo: “Le sostanze psicoattive nelle culture tradizionali” del Prof. Amedeo Paolucci in www.amedeopaolucci.it
44 Costa E., Colloca M., Aspetti biologici, psicosociali ed epidemiologici nella prognosi e nella terapia di donne tossicodipendenti, pagg. 382, in Nizzoli U., Pissacroia M., (2003) Trattato completo degli abusi e delle dipendenze, Padova, Piccin Nuova Libraria S.p.A. 45 pag. 107 in in Nizzoli U., Pissacroia M., (2003) Trattato completo degli abusi e delle dipendenze, Padova, Piccin Nuova Libraria S.p.A.
assorbibile da tutti i tessuti deve essere espulso rapidamente
dall’organismo (Bianchi e Marinari, 2003)46.
Oggi, i termini, sostanze stupefacenti, psicoattive o psicotrope sono, per così dire, sinonimi di droga, parola d’utilizzo più consueto nel linguaggio comune. Ad essere precisi, da un punto di vista scientifico è più corretto l’uso dei termini “sostanze psicoattive” o “psicotrope”, che rimandano già intuitivamente all’effetto tipico che caratterizza tali sostanze: l’alterazione
dell’attività psichica47, provocandone tolleranza e dipendenza
nell’organismo. In particolare, tale tipo di sostanze alterano i normali processi di trasmissione tra le cellule nervose di segnali ed informazioni. L’attività di “scambio neuronale” è determinante per il funzionamento di tutta una serie di normali ed importanti funzioni psichiche, come la memoria (emozioni e ricordi), l’apprendimento, la percezione, le attività motorie e le capacità intellettive. Pertanto, queste ultime sono compromesse dalle
modifiche prodotte dall’assunzione delle sostanze psicoattive48.
Le sostanze stupefacenti sono varie e possono essere distinte in base a: gli effetti prodotti su S.N.C.; all’origine, naturale o meno;
in base ai loro effetti; per la loro legalità49”. Per quanto riguarda
gli effetti a carico del Sistema Nervoso Centrale vi sono ben quattro categorie di sostanze: le psicolettiche o depressogene, che hanno azione rilassante, deprimente e sedativa sulle attività
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47 Tratto da un interessante testo: “Le sostanze psicoattive nelle culture tradizionali” del Prof. Amedeo Paolucci in www.amedeopaolucci.it
48 http://www.politicheantidroga.it/ e http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale. 49 Per tutta la classificazione delle droghe in base alle loro differenze: Costa E., Colloca M., Aspetti biologici, psicosociali ed epidemiologici nella prognosi e nella terapia di donne tossicodipendenti, pagg. 382-383, in Nizzoli U., Pissacroia M., (2003) Trattato completo degli abusi e delle dipendenze, Padova, Piccin Nuova Libraria S.p.A.
mentali50
,
tra queste, troviamo ad esempio, l’alcool, gli oppiodi, cannabis e derivati, benzodiazepine e barbiturici, etc; le psicoanalettiche o stimolanti, che hanno appunto un effetto stimolante, come ad esempio, cocaina, amfetamine, nicotine, caffeina, etc; le psicodislettiche o allucinogene modificano ilsistema percettivo, agendo direttamente sugli impulsi nervosi
durante l’elaborazione della stimolazione uditiva, visiva e tattile, tra di esse vi sono L.S.D., la mescalina etc.; le inebrianti o euforizzanti, come la canapa indiana e suo derivanti, i solventi, etc. La loro origine può essere naturale e derivare da piante (semi ed estratti), da animali o minerali, e, si possono reperire in natura così come sono (es. foglie di coca essicate) oppure subire trattamenti che le modificano parzialmente (es. morfina). Esistono sostanze trattate chimicamente in laboratorio: alcune sono completamente sintetiche come ad esempio le amfetamine, i barbiturici e le benzodiazepine; altre, a partire da derivati naturali vengono “lavorate” chimicamente, perciò sono definite semisintetiche come l’eroina, L.S.D. e l’alcool.
Le droghe si differenziano tra di loro anche per gli effetti che producono sull’organismo. Classica a tal proposito è quella tra gli oppiacei (oppio, morfina ed eroina) e la cocaina. Gli oppiacei, in un primo momento, producono benessere, euforia, ed aumento della creatività, a ciò fa seguito una profonda depressione psicofisica. La cocaina, anch’essa produce un generale stato di euforia, con aumento della facoltà creativa e sessuale, successivamente ingenera idee persecutorie, inoltre, può causare anoressia. Nota è anche l’associazione tra un oppiaceo (eroina) e uno stimolante
(cocaina), il cosiddetto
speedball
che produce una forte
dipendenza fisica e conseguenti crisi d’astinenza, e se consideriamo, che a sembra esistere una sensibilità crociata, per cui sia cocaina che eroina determinano sensibilizzazione nell’organismo reciprocamente, possiamo capire la pericolosità di tali associazioni.
Infine, le droghe possono essere legali (alcool, vino, birra, superalcolici etc.) ed illegali (oppio ed oppiacei, cocaina, canapa e derivati, L.S.D. etc..).
Dopo questa breve e sicuramente non esaustiva descrizione delle droghe, voglio sottolineare due aspetti fondamentali della
tossicomania. In primo luogo, “