4. T RA REALTÀ ED IDEALE : L ’ AMORE E LA FIGURA FEMMINILE NELL ’ OPERA DI T UCHOLSKY
4.3 La coppia e il rapporto tra i gener
Dopo aver messo in luce la scissione e le contraddizioni che emergono nella rappresentazione della figura femminile, è possibile analizzare adesso quanto queste si ripercuotino anche nella rappresentazione dell’amore e della sua concretizzazione reale nel rapporto di coppia. In relazione alla tematiche dei rapporti di genere, la rappresentazione della donna si fa ancora più problematica
165 T
UCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 8, op. cit., p. 292.
166 T
UCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 4, op. cit., p. 214.
167
TUCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 1, op. cit., p. 170.
168 T
UCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 3, op. cit., pp. 307-309.
169 T
87 poichè talvolta sembra essere la proiezione di desideri ed ideali, talaltra lo spauracchio che richiama antiche paure.
Tutte le tensioni e le discordanze già riscontrate ed analizzate nell’opera di Tucholsky, come l’oscillazione tra oggettività e distanza, tra realtà e ideale, tra desiderio di completezza e scissione insanabile, tra continua ricerca e necessità di un approdo, sembrano trovare qui la loro massima espressione.
A questi contenuti problematici si cerca di opporre da un punto di vista stilistico l’ironia, la parodia e il gioco con la lingua e con il dialetto, i quali sembrano rappresentare un tentativo di presa di distanza dalle problematiche stesse. Si assiste cioè ad un contrasto molto netto tra lo stile ironico e sagace dei testi e le loro tematiche.
Un esempio calzante può essere rappresentato dalla poesia Confessio del 1927, le cui strofe nascondono dietro la leggerezza ed il tono ironico che scaturisce dal gioco di rime, dalla scelta delle parole e dal tono colloquiale, la serie di contrasti che attraversano la poesia come quello tra il desiderio di un rapporto amoroso duraturo e l’impulso incontrollabile a distruggerlo attraverso la ricerca di rapporti fuggevoli ed occasionali, tra la ricerca di Erfüllung e di simbiosi e quella di nuove avventure:
Wir Männer aus Berlin und Neukölln, wir wissen leider nicht, was wir wölln. Mal ...
Mal konzentrieren wir uns auf die eine, […]
Und sind überhaupt sehr monogam. Wie das so kam ...
Da lockten die andern. Ihrer sind viele. […]
Mädchen? Freiheit? Frauen nach Wahl –? Gesagt, getan.
Anche la poesia Mirkokosmos (1920) illustra in modo altrettanto ironico il desiderio di totalità attraverso il lamento per l’impossibilità di non poter conquistare e possedere tutte le donne. Dalla donna amata si pretende quindi che sia capace di sopperire a questa impossibilità e di incarnare in sé l’intero mondo femminile:
88
[…]
Sei du die Welt für einen Mann ... weil er nicht alle haben kann.170
L’oscillazione continua tra volontà di ricomposizione attraverso il rapporto amoroso e la fuga da esso, che ricorre in molti componimenti, appare prerogativa della realtà, la quale deludendo continuamente ogni aspettativa, spinge continuamente alla ricerca di ciò che non si possiede e che è destinato a non essere mai raggiunto. La tensione tra realtà ed ideale precedentemente analizzata, infatti, si presenta nell’ambito del rapporto amoroso come impossibilità di ottenere un appagamento duraturo e quindi come continua tensione verso ciò che manca. Ciò emerge chiaramente dalla poesia Sehnsucht nach der Sehnsucht (1919):
So süß ist keine Liebesmelodie, so frisch kein Bad,
so freundlich keine kleine Brust wie die, die man nicht hat.
Die Wirklichkeit hat es noch nie gekonnt, weil sie nichts hält.171
L’impossibilità reale di una relazione felice ed appagante tra uomo e donna, nonostante la loro volontà, sembra essere inscritta nel destino stesso dell’umanità. Tucholsky compone a questo proposito una poesia che inserisce in una recensione su Christian Wagner; all’interno della quale uomo e donna vengono descritti come due metà sanguinanti zwei blutige Hälften172 e separate in modo irreversibile, spinte tuttavia a cercarsi continuamente senza la possibilità di trovarsi, in una ricerca che fin dall’inizio si presenta vana, come una “lebenslange und vergebene
Suche.”173 L’immagine della frattura aperta ed insanabile fa da padrona e diviene qui il simbolo di una armonia impossibile. Il rapporto tra maschile e femminile nella realtà dei fatti si trasforma in una ricerca senza fine che si compie nella consapevolezza della sua impossibilità e si sviluppa come un conflitto senza risoluzione. Sarà proprio questa percezione dolorosa del reale a spingere la coppia, all’interno dei romanzi, verso la fuga nella finzione.
170
Ibidem.
171 T
UCHOLSKY, Kurt: Gedichte, op. cit., p. 191.
172 T
UCHOLSKY, Kurt: Gedichte, op. cit., p. 242.
89 4.3.1 La rappresentazione della coppia in poesia
Alla luce di quanto detto nel paragrafo precedente, cerchiamo ora di tracciare un excursus sulle poesie che Tucholsky ha dedicato al rapporto d’amore e alle problematiche che da esso scaturiscono. All’interno della sua produzione poetica infatti, egli ha cercato di guardare al rapporto amoroso attraverso diverse prospettive e punti di vista e non è sempre l’Io lirico ad esprimersi direttamente, ma egli lascia spazio anche a personaggi femminili oppure ad un punto di vista esterno che descrive la coppia senza essere coinvolto in essa.
Questo cambio di prospettiva permette di trattare da diverse angolazioni le problematiche che concernono la relazione amorosa ed il rapporto tra i generi e fa emergere non soltanto la visione maschile e quella femminile, ma anche la mentalità di un’ epoca. Il punto di vista dominante resta tuttavia quello maschile che ancora proietta sulla figura femminile e sul rapporto con essa le proprie convinzioni, i propri desideri e le proprie paure.
Si avverte inoltre in alcune poesie l’eco della condizione femminile di quegli anni: il diritto di voto ottenuto dalle donne in Germania nel 1919 e la conseguente possibilità di esprimersi politicamente, aveva apportato nella pratica ben pochi mutamenti nella tradizionale percezione dei ruoli e la mentalità comune continuava ad attribuire alle donne i compiti abituali come ad esempio i lavori domestici, l’assistenza e la cura dei figli.
Anche il libertinaggio femminile che interessò soprattutto Berlino non fu espressione di una vera e propria liberazione femminile ma fu condizionato dallo sviluppo economico: l’entrata delle donne nel mondo del lavoro, fino ad allora esclusivamente riservato agli uomini era infatti diventato necessario in quanto la produzione di massa e la razionalizzazione dell’industria e dell’economia aveva reso necessario un numero molto maggiore di impiegati. Le donne continuarono a godere di un potere ancora piuttosto ristretto e limitato, sebbene il loro inserimento nel mondo del lavoro e della produzione comportasse conseguenze di vario tipo: il ruolo dell’uomo come unico ed insostituibile sostegno della famiglia entrò infatti in crisi poiché le donne potevano ora concorrere con lui per gli stessi
90 posti di lavoro. Questo cambiamento repentino fu avvertito come una minaccia da cui tutelarsi e portò a tensioni che inasprirono il conflitto tra i due generi. 174
Molti testi di Tuchosly contegono effettivamente allusioni e rinvii a questa mutata situazione sociale, all’interno della quale viene collocata la coppia e le sue difficoltà. In questo contesto le esperienze fondamentali con cui essa deve confrontarsi sono la rassegnazione e il disincanto, la malinconia ed il cinismo: dominano infatti nelle poesie un approccio iperrealista e un’ironia amara, che non lascia più spazio ad una concezione tradizionale e romantica dei sentimenti, ma ne evidenziano al contrario la loro quotidiana prosaicità.
Significativo in questo senso è il ciclo poetico dal titolo Eine Frau spricht che si compone di quattro poesie Die geschiedene Frau (1929), Eine Frau denkt (1929), Die Nachfolgerin (1929) e Lamento (1931).
Ognuna di queste poesie presenta una prospettiva femminile, attraverso la quale si cerca di far luce sulla problematicità dei rapporti d’amore tra uomo e donna, nel tentativo di redigerne un bilancio tra gli aspetti positivi e negativi di esso. Ciò che accomuna questo ciclo di componimenti è inoltre il lamento malinconico scaturito da un forte senso di mancanza e di vuoto, che sembra attraversare il rapporto tra uomo e donna.
Nella prima poesia Die geschiedene Frau, il rapporto tra uomo e donna viene descritto come qualcosa di strano, komisch, quindi di artificioso e non naturale. La protagonista da tempo sola, si trova infatti improvvisamente proiettata in una relazione che la rende insicura e diffidente e la fa dubitare della sua stessa necessità: la difficoltà di accettare la sua nuova condizione e la prolungata solitudine rendono il nuovo rapporto difficoltoso e non appagante.
[…]Und jetzt geht ein Mann in meiner Wohnung um, findet manches, was ich sage, dumm;
lobt und tadelt, spricht vom Daseinszwecke und macht auf das Tischtuch Kaffeeflecke – Ist das alles nötig –?175
Il lamento della donna mette in evidenza anche il diverso ruolo che i due protagonisti rivestono all’interno della relazione: la figura maschile infatti sembra
174
Cfr.HUBER-NIEHAUS, Susanne: Glücklose Liebe Das Verhältnis der Geschlechter im
Spiegel der Liebesgedichte von Erich Kästner und Kurt Tucholsky, ibidem-Verlag, Stuttgart
2004, pp. 134-135.
175 T
91 arrogarsi il pregio della superiorità e dell’intelligenza e mostrare nei confronti della figura femminile comportamenti tipicamente paterni er lobt und tadelt, non prendendola seriamente.
Dal testo emerge, non senza ironia, che è l’uomo colui che è in possesso della capacità intellettuali e che può quindi trattare di temi complessi spricht von Daseinzwecke nello stesso tempo in cui si prende cura della donna. Quest’ultima invece, proprio per garantirsi la cura del compagno, deve chiudere un occhio sulle sue cattive abitudini auf Tischtuch Kaffeeflecke, ist morgen in den Unterhosen e accettarne il dominio.
Ja ... er sorgt. Und liebt. […]
Plötzlich wohnt da einer auch in meiner Seele. Quält mich; liebt mich; will, dass ich ihn quäle; dreht mein Leben anders, lastet, läßt mich fliegen – siegt, und weil ich klug bin, laß ich mich besiegen ... Habe ich das nötig –?176
E’ la figura maschile ad imporsi e ad avere la meglio siegt, stabilendo i tempi e i modi del rapporto (“Quält mich; liebt mich; will, dass ich ihn quäle;dreht mein Leben anders, lastet, läßt mich fliegen”), mentre la donna assiste infastidita ed inerme allo sconvolgimento della sua vita.
Nella seconda strofa si evidenzia inoltre come le caratteristiche maschili enumerate nella prima parte siano in realtà da ascrivere non soltanto al partner della donna in questione, bensì a tutti gli uomini “Das ist komisch: Männer in allen ihren Posen.”
Il rapporto tra i due sessi è qui tematizzato in modo tradizionale poichè l’uomo rappresenta la parte dominante ed attiva, mentre la donna è relegata ad un ruolo secondario e passivo, la sua unica intelligenza infatti sembra risiedere nel lasciarsi vincere e sopraffare. Tuttavia nella poesia non è assente il tono ironico e polemico, attraverso il quale nel momento stesso in cui si evidenzia questa disparità, si accenna anche alla reciproca dipendenza della coppia e all’eccessiva importanza che l’uomo si attribuisce all’interno di essa:
Er braucht uns. Und wir, wir brauchen ihn. Liebe ist: Erfüllung, Last und Medizin. Denn ein Mann ist Mann und Gott und Kind, weil wir so sehr Hälfte sind.177
92 Soltanto all’uomo infatti sembra essere attribuita la completezza dell’essere ed un ruolo molteplice nei confronti della donna, per la quale egli è contemporaneamente uomo, bambino e dio e può quindi arrogarsi il diritto di essere ambivalente (Kind und Mann), inaccessibile (Gott) e distante. Secondo questa prospettiva, la donna rappresentata non è altro che la componente più accessoria, spinta dal bisogno di completezza alla ricerca dell’uomo e incapace di vivere senza di lui.
Da ciò l’amore risulta un conflitto necessario, da superare nella consapevolezza del bisogno reciproco e della propria incompletezza (“weil wir so sehr Hälfte sind”) anche se provoca dolore ad entrambi i soggetti coinvolti.
Esso è contemporaneamente peso e medicina, poiché rappresenta un appagamento momentaneo ma mai sufficiente ad interrompere la ricerca di ciò che ancora non si possiede. La formula finale della preghiera Amen conferisce alla poesia un tono amaramente ironico e la conclude con un senso di profonda rassegnazione.
Anche le altre poesie della serie si concentrano sul tema dell’incomprensione e della rassegnazione risultante dalla differenza di necessità degli amanti: alla donna viene principalmente attribuito bisogno di tenerezza, all’uomo quello della conquista e del rapporto sessuale. “Die Haupterolle spielen wir. Wir singen allein Duett, leer in der Seele, bei sonst gut besuchten Bett.“178 Questo squilibrio di bisogni viene rafforzato inoltre dal continuo sacrificio della donna per rendersi sempre desiderabile e piacevole agli occhi dell’uomo.
[…] Wir ziehen unsre Augenbrauen für und gegen alle andern Frauen.
Immerhin erwart ich, dass ers merken kann; ich will fühlen, dass ich reizvoll bin. Dreifach spiegeln will ich mich: im Glas, im Neid, im Mann. 179
Il rapporto amoroso comporta fatica in particolar modo per la donna, che costretta a rivestire un ruolo secondario e passivo, deve adattarsi senza avanzare
177 Ibidem. 178 T
UCHOLSKY, Kurt: Gedichte, op. cit., p. 745.
179 T
93 eccessive pretese: “Liebe kostet manche Überwindung ...Männer sind eine komische Erfindung”180.
Il disagio e la distanza dei protagonisti all’interno del rapporto amoroso viene ribadita nell’ultima poesia che accoglie il lamento caustico nei confronti dell’uomo tedesco, il quale giustifica i propri comportamenti con il semplice fatto di essere uomo e di rivestire per questo un importante ruolo all’interno della società.
Der deutsche Mann
[…]das ist der unverstandene Mann. Er hat ein Geschäft, und er hat eine Pflicht. Er hat einen Sitz im Oberamtsgericht.
Er hat auch eine Frau – das weiß er aber nicht. Er sagt: »Mein liebes Kind ... « und ist sonst ganz vergnügt –
Er ist ein Mann. Und das genügt.181
Attraverso il ricorso all’ironia, in questa descrizione Tucholsky mira ad una satira verso l’uomo tedesco borghese, per il quale la donna è considerata un accessorio, un oggetto in suo possesso; per questo motivo la ritiene incapace di comprendere le sue esigenze e le sue intime preoccupazioni. Secondo il suo punto di vista, la sua attività non può che limitarsi alla cura della casa“Die Frau versteht ja doch nichts, von dem, was ihn quält. Die Frau ist dazu da, dass sie die Kragen zählt. Die Frau ist daran schuld, wenn ihm ein Hemdknopf fehlt“182 e ad accettare passivamente i suoi tradimenti. Di fronte ad un uomo che può tutto, la donna è inevitabilmente confinata nella sfera privata della casa e degli affetti, all’interno della quale deve accettare la propria condizione senza ribellarsi.
Anche la poesia Sie, zu ihm (1931) presenta un punto di vista femminile e ha come tema la discrepanza tra esigenze e bisogni maschili e femminili.
Ich hab dir alles hingegeben: mich, meine Seele, Zeit und Geld. Du bist ein Mann – du bist mein Leben, du meine kleine Unterwelt.
Doch habe ich mein Glück gefunden, seh ich dir manchmal ins Gesicht: Ich kenn dich in so vielen Stunden – nein, zärtlich bist du nicht.
180 Ibidem. 181 T
UCHOLSKY, Kurt: Gedichte, op. cit., p. 747.
94
[…]
O wärst du zärtlich!183
L’io poetico femminile sembra rimproverare all’uomo la mancanza di tenerezza e di comprensione, la quale viene ridotta a semplice ricerca di piacere. Tucholsky sembra ironizzare qui anche su un certo punto di vista femminile sulla coppia: il bisogno di tenerezza non soddisfatto provoca nella donna un forte sentimento di debolezza e di dubbio e una sorta di autocommiserazione nei confronti della propria sorte. La ripetizione anaforica dei verbi condizionali attraverso i quali si esprime il desiderio impossibile della donna, evidenzia contemporaneamente e in modo critico la sua posizione subalterna rispetto all’uomo e l’accettazione passiva e rassegnata della stessa.
Nella poesia Theorie der Leidenschaft Berlin N 54 (1930) il dialetto berlinese con cui la protagonista si esprime, contribuisce a rendere il tono della poesia molto più ironico e leggero rispetto alle poesie precedenti. Qui l’amore completamente svuotato dei grandi sentimenti si riduce alla sua prosaicità quotidiana: si descrive infatti il tran tran del rapporto amoroso con le sue abitudini ed il conseguente tentativo maschile di sottrarsene attraverso tradimenti e relazioni parallele. All’io lirico femminile che permette questo comportamento e rifiuta di ripeterlo a sua volta, non resta che ironizzare in modo polemico e rassegnato sull’amore stesso:
Sofern wir iebahaupt 'n Herrn ham, denn ham wir jern, det wirn jern ham! Ob Schupouniform, ob in Zevil: es is von wejen det Jefiehl.
Da weeß der jahnischt von. Der pust sich auf und kommt sich vor un is noch stolz dadrauf ... Von wejen Liebe ...184
L’ironia scaturita dall’uso del dialetto viene rafforzata inoltre dal contrasto netto tra il titolo in cui si fa riferimento alla passione e alla totale assenza di essa all’interno della poesia.
Nella poesia Liebespaar am Fenster (1928) si introduce l’alternanza tra la prospettiva femminile e quella maschile sul tema dei ruoli all’interno della coppia. Il protagonista maschile è il primo a prendere la parola: egli si descrive come
183 T
UCHOLSKY, Kurt: Gedichte, op. cit., p. 774.
184 T
95 l’uomo pratico e concreto che trova la sua affermazione nel lavoro e nel ruolo che svolge al di là delle mura domestiche. Fondamentali per lui sono infatti i propri compiti ed i propri doveri, mentre secondario ed accessorio è il suo legame con la donna.
Ich, der Mann, denke mir nichts Heut kann ich zu Hause bleiben, heute geh ich nicht ins Büro –
... an die Steuer muß ich noch schreiben ... . Wieviel Uhr? Ich weiß nicht genau. Sie ist zu mir wie eine Frau, ich fühl mich ihr verbunden für Tage, Wochen, Monate und für Stunden – für Stunden.185
La donna al contrario mette in prima posizione la sua relazione amorosa e il suo desiderio di formare una famiglia:
Ich, die Frau, bin gern bei ihm. Von Heiraten wird nicht gesprochen. Aber eines Tages will ich ihn mir ganz und gar unterjochen. 186
Il matrimonio è descritto come sottomissione Unterjochung dell’uomo alla donna e come desiderio della stessa di legarlo a sé senza possibilità di fuga. Il legame matrimoniale e la durata dell’amore che esso presuppone si iscrivono sotto il segno dell’abitudine e della noia derivate dalla perdita di ogni slancio e passione “Oder wir bleiben für immer zusammen;dann erlöschen die großen Flammen, Gewohnheit wird, was Liebe war”187 ed intervallate da ricordi passeggeri di un passato felice, i quali non fanno che aumentare la malinconia per ciò che è perduto.
La poesia suggerisce una visione disillusa del matrimonio. Esso è inteso come una reciproca subordinazione, per la quale l’uomo soggioga la donna e la limita nel suo ruolo di regina della casa, mentre la donna sottomette l’uomo attraverso i doveri coniugali e la richiesta di mantenimento. Eppure, nonostante il personaggio si faccia espressione di questa visione, è il matrimonio il fine ultimo a cui aspira. L’unica alternativa percorribile per sfuggire a questa situazione
185 T
UCHOLSKY, Kurt: Gedichte, op. cit., p. 619.
186 Ibidem. 187 Ibidem.
96 sembrerebbe rappresentata dal tempo: la scelta di rapporti di breve durata rappresenta l’unica possibilità per sfuggire alla quotidianità e all’abitudine rappresentata dal matrimonio.
Nella serie di poesie scritte dalla prospettiva maschile, la netta separazione dei ruoli, già delineata all’interno del rapporto di coppia, sembra essere confermata con maggior vigore, ma anche con maggior ironia. Vengono inoltre introdotti alcuni temi sociali caldi negli anni venti del Novecento, come quello del lavoro femminile. Durante il periodo bellico, infatti, il numero delle donne impiegate nell’industria pesante e nell’amministrazione pubblica era notevolmente aumentato a causa della mancanza di forza lavoro maschile impegnata sul fronte. Con la fine della guerra però molte di queste furono nuovamente licenziate per far spazio agli uomini di ritorno dal fronte, le donne furono sollecitate a riprendere il loro ruolo tradizionale al focolare domestico. La netta separazione dei ruoli venne così riaffermata in tutta la sua forza.188