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Procedimenti letterari e modalità di scrittura nell’opera di Tucholsky

2. L A PRODUZIONE LETTERARIA DI T UCHOLSKY E LA SUA RICEZIONE

2.4 Procedimenti letterari e modalità di scrittura nell’opera di Tucholsky

2.4

Procedimenti letterari e modalità di scrittura nell’opera di

Tucholsky

Questo approccio critico e contemporaneamente idealista su cui Tucholsky costruisce la propria opera letteraria, è evidente anche nella scelte riguardanti la tipologia di testo ed i modi di scrittura che utilizza come la satira, la parodia e l’ironia.

Per far riferimento ai tipi di testo e ai procedimenti utilizzati da Tucholsky è prima di tutto necessario distinguere tra la sua produzione giornalistica e quella letteraria, ovvero tra i testi consacrati alla critica e all’attacco della situazione politica e sociale e quelli che raccontano delle storie o presentano l’Io dell’autore.

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53 Le tipologie di testo a cui far riferimento sono da un lato la dissertazione, il commento, la glossa, la recensione, il saggio critico, la satira (con impianto scenico oppure narrativo) ed il pamphlet, dall’altro i romanzi, le poesie, i collage, la prosa breve.

Nella ricerca sulla teoria della satira si è concordi nel ritenere che il concetto di satira fa riferimento ad una modalità di scrittura sviluppatasi storicamente, la quale può emergere in ogni genere letterario e che quindi può sovrapporre specifiche strutture di base alla rappresentazione.

Tutti i testi che nella loro struttura e funzione sono caratterizzati dalla modalità di scrittura satirica, si lasciano definire satire in senso stretto. 90

2.4.1 Procedimenti letterari: satira e ironia

Il ruolo che la satira svolge all’interno dell’opera di Tucholsky è fondamentale e molteplice: esso rappresenta uno dei procedimenti fondamentali della sua scrittura e del suo modo di guardare alla realtà che lo circonda.

Elementi necessari alla scrittura di tipo satirico sono l’aggressività dell’autore nei confronti del suo oggetto e il rifiuto della norma espressa dallo stesso in nome di una norma contraria ritenuta di maggior valore. Per essere satirico infatti, un testo deve presentare tre componenti: l’attacco verso un oggetto che implica una relazione con la realtà contemporanea, una norma nel nome della quale questo attacco si effettua ed un ideale. 91

Il discorso satirico appare quindi proiettato verso l’avvenire, nonostante il suo radicamento nel presente più attuale, poiché emerge dall’insoddisfazione verso il presente ed è ispirato dalla convinzione che è possibile agire sul lettore e modificare la realtà, sulla base di un ideale e di un’utopia.92

Per mettere in pratica questo procedimento, l’autore deve legittimarsi di fronte al proprio pubblico e possedere o sviluppare un’autorità sufficiente a

90 Cfr. A

CKERMANN, Irmagard: Kurt Tucholsky: Sieben Beiträge zu Werk und Wirkung, Edition Text u. Kritik, München, 1981, p. 53.

91

Cfr. ACKERMANN, Irmagard: Kurt Tucholsky: Sieben Beiträge zu Werk und Wirkung, op.

cit., pp. 55-57.

92 Cfr. S

CHMIDT, René: „Das Unsichtbare zwischen den Zeilen… L’actualité des écrits satiriques de Tucholsky” in Cahiers d’études germaniques, 317/1996, p. 109.

54 risultare credibile poiché soltanto in questo modo egli può convincere il pubblico ad accettare e concordare con il proprio punto di vista.

Tra i vari procedimenti alla base della rappresentazione satirica ci sono la costruzione di tipi, la generalizzazione a favore dell’essenziale, l’esagerazione, il ritratto preciso e fedele di ciò che viene rappresentato, la conoscenza precisa dell’oggetto in questione, ma soprattutto la messa in evidenza delle incompatibilità e delle discordanze, la cui esagerazione finisce per colpire il lettore.

L’aggressione satirica inoltre si pone un fine positivo anche quando distrugge ed annienta e comporta spesso una presa di distanza umoristica dell’autore rispetto al proprio oggetto, anche se la strategia satirica per essere efficace ha sempre bisogno di un contesto ben preciso e definito, in grado di esplicitarne tutti i significati.

Nel corso della tradizione satirica sono andati formandosi una serie di stereotipi e di regole riguardanti sia il ruolo dell’autore satirico e le sua finalità, sia i procedimenti della satira che possono essere citati come chiarimento e giustificazione della prassi satirica stessa.

L’autore satirico è colui che si arroga il ruolo di giudice della propria epoca. Egli svolge all’interno di essa il ruolo di medico o di insegnate, poiché indica e mette in guardia dai mali della società, egli è colui che dice no e nega nel nome di un ideale più alto.

Le satire sono testi che si scrivono sotto la spinta della necessità, poiché è difficile non reagire a determinate condizioni e non avvertire il bisogno di mettere in guardia i propri contemporanei al fine di migliorare lo stato di cose. La satira produce l’effetto di uno specchio cavo, che restituisce e deforma la verità attraverso il riso.

2.4.2 Tucholsky e la satira

Le molteplici osservazioni sulla satira presenti nell’opera di Tucholsky evidenziano la sua familiarità con questa tradizione e con le problematiche ad essa collegate. Molte sono infatti le raccolte (Fromme Gesänge, Mit 5 PS, Lerne lachen ohne zu weinen e Das Lachen der Mona Lisa) in cui egli riflette sul ruolo

55 dello scrittore satirico e sulla satira, sulle sue premesse, sulle sue modalità e su ciò che la rendono efficace. Tra i suoi maggiori punti di riferimenti all’interno della tradizione satirica tedesca si annoverano Lichtenberg, Heine, Heinrich Mann, Wedekind e Panizza.93 E’ nel confronto con questi autori che egli ha determinato il proprio ruolo di autore satirico e la sua missione, che si esplicita in alcuni testi, tra i quali Biografie für viele e Wir.

Lo scrittore satirico è un solitario che guarda con occhio critico e disincantato alla realtà che lo circonda e rifiuta di chiudere gli occhi e di adattarsi ad essa. Egli mira a creare una comunità solida di soggetti consapevoli ed uniti da questo orientamento critico e dal rifiuto dell’adattamento e della passività. La forza di criticare e di opporsi provoca da un lato un profondo senso di non appartenenza e di isolamento “Er was inmitten unter ihnen –aber gehörte niemals richtig zu ihnen”94 e dall´altro invece spinge a fare appello ai propri simili con il fine di formare una nuova comunità, che non potrà mai rappresentare la maggioranza ma che avrà la forza di lottare nel nome di un ideale comune.

Nel testo Wir infatti Tucholsky sottolinea che questo nuova comunità da costituire si unisce nel nome del Neinsagen, quindi del rifiuto e dell’opposizione ad uno stato di cose, ritenuto negativo ed ingiusto. La critica al proprio tempo in questo caso si definisce mediante la capacità di prenderne le distanze “Es ekelte einen die Gemeinschaft, wenn mas las. Uns – die andern Wir – ekelt es.”95

Al grande gruppo rappresentato dalla maggioranza viene opposta una piccola e consapevole minoranza critica: die andern Wir.

Isolamento e spirito di comunità, rassegnazione ed ottimismo rappresentano infatti i poli entro i quali oscilla l’attività satirica di Tucholsky nelle fasi iniziali della Repubblica di Weimar.

Molti testi programmatici da lui composti in questo periodo sono finalizzati a definire il ruolo di autore satirico, che egli concepisce come il lanzichenecco dello spirito, Landsknecht des Geistes96 che informa e scuote le coscienze. Egli

93 A

CKERMANN, Irmagard: Kurt Tucholsky: Sieben Beiträge zu Werk und Wirkung, op. cit.,

p. 61.

94 T

UCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 2. op. cit., p. 385.

95 T

UCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 2. op. cit., p. 389.

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56 come il medico guarisce gli ammalati, potenzia le capacità visionarie97degli altri uomini e giudica in modo inflessibile tutto ciò che appartiene al passato.

Secondo Tucholsky la satira non deve riconoscere nessun tipo di autorità perché essa può tutto, essa è costretta ad attaccare, demolire ed offendere. Soltanto mediante la pubblica derisione infatti, i soggetti colpiti da essa, vengono smascherati e ridicolizzati nella loro pretesa di autorità.

L’autore satirico necessita quindi di una „starke Gesinnung[…],eine graziöse Frechheit, Mut, Unabhängigkeit und schärfste Milieukenntnis“98che lo rendono capace offendere ed imprecare, frustare e colpire le sue vittime fino a distruggerle.

Egli infatti deve conoscere bene l´oggetto della sua critica e misurare la propria rabbia ed il proprio odio in base alla pericolosità dei suoi oppositori.99

Per colpire deve rinunciare all’oggettività e alla compassione al fine di spingere alla lotta per dare avvio ad un movimento rivoluzionario contro lo status quo e contro la restaurazione. La satira infatti è sempre legata all’idea di progresso e supera ciò che è locale e limitato nel tempo per guardare al di là di esso.

Alcuni dei testi più discussi riguardo alla satira sono Was darf die Satire? (1919) e Die moderne Politische Satire in der Literatur (1912) poiché in essi Tucholsky prende maggiormente posizione e attribuisce alla scrittura satirica un orientamento umanistico e umanitario, rischiarato dalla luce dell’ideale e dall’amore per gli oppressi (come ne testo già citato nei paragrafi precedenti Wir Negativen), ma animato e legittimato allo stesso tempo dallo sguardo negativo che provoca e colpisce per educare i propri contemporanei.

Lo scopo finale della satira è quello di trasformare la realtà ed è per questo motivo che essa si schiera sempre all’opposizione:“Politische Satire steht immer in der Opposition.” Essa si schiera contro tutti coloro che tentano di oscurare la verità e i rapporti di forza che attraversano la società per perseguire i propri vantaggi.

La satira intrattiene inoltre un rapporto doppio sia con la verità che con la giustizia: al fine di essere efficace e non distaccarsi da esse, la satira deve essere

97 T

UCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 3. op. cit., p. 222.

98 T

UCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 6. op. cit., p. 133.

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57 disposta a risultate talvolta falsa ed e ingiusta. La generalizzazione e l’unilateralità che caratterizzano la prospettiva della satira rendono lo scrittore satirico un “lanzichenecco dello spirito”, il quale sempre scontento riguardo allo stato di cose, si prefigge come scopo la felicità dell’uomo in quanto tale:

Jedes Ding hat zwei Seiten – der Satiriker sieht nur eine und will nur eine sehen. Er ist der Landsknecht des Geistes.[…]Er und wir, die nie Zufriedenen […] sind doch ordnungsliebender und frömmer als unsre Feinde, wollen aber, daß die Menschen glücklich sind – um ihrer selbst willen.

La satira è di per sé di parte, aggressiva e priva di compromessi, impegnata e combattiva ma non per questo misantropica e crudele. L’autore satirico infatti legittima la sua critica aggressiva e graffiante attraverso la pretesa di verità e sincerità. “Boshaft kann er sein, aber ehrlich soll es sein.”100

E’ sulla base di questa alta concezione etica che l’autore satirico fonda il suo punto di vista ideale, il quale finisce per evidenziare ancora più nettamente tutte le incompatibilità tra ideale e realtà così come tutte le discontinuità, le ipocrisie, gli abusi di potere, e la mancanza di coscienza che caratterizzano i comportamenti umani. Lo scetticismo di fondo che anima la satira è destinato a provocare molta irritazione poiché il suo approccio non propone nessun tipo di risoluzione definitiva o conciliatoria, ma si limita a scagliarsi contro i mali incurabili della società.

L’autore vuole rappresentare la realtà sia nel modo in cui essa si presenta, sia nel modo in cui cui essa dovrebbe essere, egli è un “ein gekränkter Idealist: er will die Welt gut haben, sie ist schlecht, und nun rennt er gegen das Schlechte an.”101

Questo approccio negativo non è da imputare all’autore satirico, ma a tutti quegli attori sociali che sono responsabili di mantenere una società fondata sull’ingiustizia e la violenza. “Laßt uns weiterhin Nein sagen, wenn es not tut!”102 La negazione assoluta è quindi una condizione indispensabile per la satira al fine di imporre ciò che è positivo e giusto e far spazio al nuovo, facendo tabula rasa dei modelli obsoleti del passato “Wir müssen erst dem Alten fluchen und dann nach gutem Neuen suchen.”103

100

TUCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 2. op. cit., pp. 42-43.

101 Ibidem. 102 T

UCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 2. op. cit., pp. 52-56.

103 T

58 La scelta dei mezzi stilistici deve essere quindi adeguata agli alti ideali morali ed intellettuali della satira. E’ in nome di questi alti ideali infatti che la satira può tutto “Was darf die Satire?Alles.”104

Il rapporto dello scrittore satirico con la vita non comporta però soltanto il momento della negazione e del rifiuto, ma anche quello dell’humor e del gioco intellettuale. Egli gioca continuamente con le contraddizioni del reale e della vita stessa, unisce il possibile all’impossibile e coniuga i paradossi, ottenendo effetti parodistici, umoristici ed ironici:“Negativ? Blut und Elend und Wunden und zertretenes Menschentum – es soll wenigstens nicht umsonst gewesen sein.“105

Per raggiungere tali effetti, Tucholsky utilizza procedimenti differenti: egli sovrappone due realtà completamente differenti e le inserisce in contesti insoliti, quando vuole evidenziare le tare di una di esse, egli utilizza inoltre alcune innovazioni lessicali e inserisce parole totalmente inventate, oppure introduce lunghe enumerazioni eterogenee, all’interno delle quali la presenza di un elemento incongruo discredita tutto l’insieme. Tra i procedimenti atti a mettere in evidenza le discordanze inoltre, potremmo ancora citare la giustapposizione brutale ed insolita di due elementi oppure le affermazioni incompatibili. Uno degli effetti comuni a questi procedimenti è la possibilità di ampliare la portata critica, che assume un valore sintomatico universale.

I testi satirici di Tucholsky si concentrano prevalentemente sulle condizioni sociali e politiche della propria epoca, sebbene non sia assente la descrizione di situazioni tragicomiche tratte dalla vita quotidiana: egli infatti ama spesso ironizzare sui problemi e sui comportamenti che caratterizzano il tran tran dell’uomo moderno o quello di alcuni ceti sociali determinati.

Il tono insolente, la spontaneità delle descrizioni e l’ironia si oppone e contrasta con la serietà del vivere quotidiano e con le sue pretese: egli si prende gioco dei comportamenti degli abitanti della grande città, delle convenzioni, dell’utilizzo scorretto della lingua, dei giornali e delle comunicazione ufficiali, smascherando i meccanismi sociali alla loro base.

Egli delinea inoltre dei veri e propri tipo sociali caratteristici della propria epoca e dimostra quanto questi siano condizionati ed influenzati dal cero sociale a

104 T

UCHOLSKY, Kurt: Gesammelte Werke in 10 Bänden, vol. 2. op. cit., pp. 42-43

105 T

59 cui fanno riferimento. Nel tracciare questi ritratti, egli fa molto spesso ricorso all’utilizzo del dialetto berlinese che conferisce loro non soltanto una maggiore verosimiglianza ma anche un tono irriverente e leggero. E’ grazie all’ironia che la carica negativa della satira e la sua malinconia di fondo vengo stemperate e rivolte verso una progettualità ideale che guarda al futuro.

L’oscillazione tra ottimismo e scetticismo riguardo all’efficacia della satira infatti è una componente fondamentale della stessa ed è rintracciabile nella maggior parte della produzione dell’autore. Già all’inizio degli anni Venti infatti egli si era espresso nella famosa formula “Ich habe Erfolg. Aber keinerlei Wirkung”.106 Egli sembra consapevole fin dall’inizio che i testi satirici da lui composti siano destinati a rimanere appannaggio di un ristretto numero di persone, rispetto ad una massa cieca ed indifferente. L’impossibilità di avere una concreta e reale presa sulla realtà con i suoi scritti sarà infatti uno dei motivi più importanti della sua progressiva rassegnazione, che si accompagna ad un profondo senso di solitudine e impotenza.

Pathos tuts nicht und Spott nicht und Tadel nicht und sachliche Kritik nicht. Sie wollen nicht hören. Sie hangen mit ihrem ganzen Herzen and den ›Herren‹, an Menschen, die nicht einmal leidenschaftlichen Haß verdienen, sondern nur Verachtung […]Ich resigniere. Ich kämpfe weiter, aber ich resigniere.107

Di fronte all’indifferenza e all’indolenza del pubblico, l’aspirazione alla costruzione di una dimensione collettiva consapevole ed attiva viene drammaticamente meno, soltanto un piccolo gruppo sembra essere in grado di comprendere la satira ed esserne stimolato.

Alla consapevolezza legata all’attività dello scrittore satirico appartiene quindi anche il dubbio riguardante il senso ultimo di questo ruolo in continua oscillazione tra l’aspirazione pubblica alla verità e la riduzione di essa alla dimensione privata.

La complessità di questo ruolo trova una sua espressione giocosa nella costruzione degli pseudonimi, mediante la quale, egli mette a punto uno strumentario di ruoli a disposizione, ognuno dei quali risponde a determinate aspettative, tratta tematiche differenti e mette in pratica procedimenti diversi.

106 W

IEMANN, Uwe: Kurt Tucholsky und die Politisierung des Kabaretts:

Paradigmenwechsel oder literarische Mimikry?, Dr. Kovac Verlag, Hamburg 2004, p. 30.

107T

60 L’invenzione dei cinque pseudonimi è quindi in questo contesto l’immagine riflessa delle molteplici possibilità ed effetti della satira letteraria.

Und es war auch nützlich, fünfmal vorhanden zu sein – denn wer glaubt in Deutschland einem politischen Schriftsteller Humor? dem Satiriker Ernst? dem Verspielten Kenntnis des Strafgesetzbuches, dem Städteschilderer lustige Verse? Humor diskreditiert. Wir wollten uns nicht diskreditieren lassen und taten jeder seins.108

Gli pseudonimi variano infatti sulla base del punto di vista adottato, delle strategie dominanti e del tema trattato: Peter Panter è l’osservatore distante e critico che redige articoli per i feuillettons, recensioni e resoconti di viaggio; Theobald Tiger invece esprime le proprie critiche mordaci attraverso le chansons e i componimenti poetici. Ignaz Wrobel è il critico senza scrupoli che si scaglia contro le attuali condizioni politiche, economiche e sociali. Kasper Hauser invece basa le proprie critiche sullo stupore e la meraviglia e risulta per questo meno polemico e veemenre degli altri.109 Kurt Tucholsky infine redige prevalentemente articoli programmatici per la Weltbühne.

Alla luce dei differenti ruoli assunti vengono messi in evidenza differenti aspetti all´interno delle possibili strategie da adottate: la distanza dall´oggetto, la costruzione di un´immagine precisa e deformante dello stesso, l´impegno personale nell´aggressione satirica, la legittimazione del procedimento attraverso il riferimento ad una norma contraria e superiore che si oppone a quella dell’ oggetto della critica. Se si prende in considerazione soltanto uno di questi ruoli o uno di questi procedimenti finiremmo per non comprendere la strategia critica di Tucholsky nel suo complesso: molti degli equivoci caratterizzanti la ricezione dell´autore risultano soprattutto da una riduttiva e parziale comprensione di questo gioco di ruoli complementari e del suo carattere sperimentale e necessario. Molti dei contrasti e delle tensioni emergenti da esso hanno finito infatti per essere riassorbiti nella eterogeneità e hanno perso il loro valore.110

108

Ibidem.

109 A

CKERMANN, Irmagard: Kurt Tucholsky: Sieben Beiträge zu Werk und Wirkung, op. cit.,

pp. 79-80.

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