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Le Correlazioni tra consapevolezza emotiva, somatizzazione, dolore e capacità

PARTE 2: Ricerca Sperimentale

2. Risultati della ricerca

2.4 Le Correlazioni tra consapevolezza emotiva, somatizzazione, dolore e capacità

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Tabella 8: Correlazioni tra consapevolezza emotiva, somatizzazione, dolore e capacità linguistiche

LEAS Sè LEAS Altro LEAS TOT Linguaggio CSI

Totale CSI Dol. Schiena CSI Dol. Toracico CSI Astenia CSI Dol. B/G CSI Dol. Addome CSI Dol. Testa CSI Muscoli Indolenziti

R

R

R

R

R

R

R

R

R

R

R

R

LEAS Sè 1 .592** .865** .149** -.110* -.130* .054 .067 -.047 -.041 -.133* -.096* LEAS Altro .592** 1 .671** .068 -.005 -.044 .010 .057 .009 -.011 -.048 -.081 LEAS TOT .865** .671** 1 .187** -.055 -.026 .072 .084 -.007 -.034 -.080 -.089 Linguaggio .149** 0.68 .187** 1 .036 .072 .025 -.007 -.066 .028 .052 .067 CSI Totale -.110** -.005 -.055 .036 1 .412** -456** .551** .594** .473** .638** .443** CSI Dol. Schiena -.130* -.044 -.026 .072 .412** 1 .248** .132* .225** .149** .255** .170**

CSI Dol. Toracico .054 .010 .072 .025 -.456** .248** 1 .303** .273** .241** .230** .151**

CSI Astenia .067 .057 .084 -.007 .551** .132** .303** 1 .211** .241** .371** .214** CSI Dol. B/G -.047 .009 -.007 -.066 .594** .225** .273** .211** 1 .213** .331** .316** CSI Dol.Addome -.041 -.011 -.034 .028 .473** .149** .241** .241** .213** 1 .277** .195** CSI Dol. Testa -133* -.048 -.080 .052 .638** .255** .230** .371** .331** .277** 1 .263** CSI Muscoli

Indol.

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* p<0,05 **p<0,01

LEAS Sé= levels of emotional awareness scale, punteggio “Sé”; LEAS Altro=levels of emotional

awareness scale, punteggio “Altro”; LEAS TOT= levels of emotional awareness scale, punteggio “totale”; CSI Totale: Children's Somatization Inventory al baseline; CSI Dol. Schiena= idem del CSI del dolore alla schiena; CSI Dol. Toracico= item del Csi del dolore al petto; CSI Astenia= item del CSI sull’astenia; CSI Dol.B/G= item del CSI del dolore delle braccia e delle gambe; CSI Dol.

Addome= Item del CSI del dolore addominale; CSI Dol. Testa= Item del CSI del dolore alla testa; CSI Muscoli indolenziti= item del CSI del dolore provocato dai muscoli indolenziti

Le correlazioni sono state calcolate attraverso l’analisi di correlazione di Pearson, che ha interessato tutte le variabili indagate all’interno del campione del nostro studio, stratificato per genere ed età.

Sono emerse le seguenti correlazioni statisticamente significative:

Il CSI al baseline correla in maniera significativa con la LEAS, ma solo con la sotto- scala del Sé, con un coefficiente di correlazione negativo (R=-.110 p= .045), per cui sembrerebbe esserci un legame tra un basso livello di consapevolezza emotiva del proprio Sé e la presenza di somatizzazioni.

In generale il CSI al baseline correla in maniera statisticamente significativa con tutti gli item del CSI inerenti al dolore, nello specifico correla con il dolore alla schiena (R=- .420 p= .045), con il dolore toracico (R=-.456, p=.000) e con l’astenia (R=.551, p.000), con il dolore alle braccia e alle gambe (R=.594, p=.000) con il dolore addominale (R=.473, p=.000), con il dolore alla testa (R=.638, p =.000) ed infine con i muscoli indolenziti (R=170, p=,002).

I dati mostrano una correlazione interna tra le 3 sotto-scale della LEAS-C, poiché la LEAS Sé correla fortemente con la LEAS Altro (R=.592; p=.000) e con il Totale (R=.865;p=.000); correla inoltre con il linguaggio (R=149 p=.007) ed infine, come già riportato, correla negativamente con il CSI al baseline e nello specifico con l’item del dolore alla schiena (R=-130 p=.018), con il dolore alla testa (R= -.133 p=.016) e dei muscoli indolenziti (R=-096 p=.048), mentre non correla con tutti gli altri item del dolore. La sotto-scala della LEAS Altro correla internamente con le sotto-scala del Sé e del totale ma non emergono correlazioni statisticamente significative con le variabili del CSI al baseline e del dolore e nemmeno con il linguaggio.

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Il punteggio totale della LEAS correla significativamente con la sotto-scala della LEAS Sé e dell’Altro; correla anche in maniera significativa e positiva con linguaggio (R=.187 p=001), ma non correla con CSI e con il dolore.

Il linguaggio correla con LEAS Sé e con il Totale, ma non correla con la sotto-scala della LEAS Altro e nemmeno con CSI al baseline, né con gli items del CSI del dolore. Successivamente è stata condotta una regressione di tipo lineare per valutare in che modo le variabili indipendenti dell’età e del linguaggio possano essere predittive dei punteggi ottenuti alla LEAS Sé e Totale. È stato distinto quindi il campione in due gruppi sulla base dell’età, bambini con età < di 8 anni e bambini con età ≥ a 8 anni. Dai risultati emerge che, all’interno del gruppo di bambini con età maggiore o uguale ad 8 anni, la variabile indipendente linguaggio spiega lo .001 % della varianza della variabile dipendente considerata, ossia la LEAS Sé, con F= 1.367 che non risulta essere significativa (p=.243).

Diversi sono invece i risultati della regressione per il gruppo di bambini con età < a 8 anni, poiché il linguaggio spiegherebbe lo .016 % della varianza della LEAS Sé, con F= 6.58 che risulta essere statisticamente significativa (p=.011).

Da questi risultati il linguaggio sembrerebbe essere predittivo dei valori del livello di consapevolezza misurata con LEAS-C in particolare il punteggio della LEAS Sé, solo per i bambini con un’età uguale o inferiore ad 8 anni.

La regressione che invece prevedeva come variabile dipendente il punteggio della LEAS Totale ha mostrato che all’interno di entrambi i gruppi, sia con età maggiore (F=12.78 p=.000), che minore a 8 anni (F=.033, p=.000), il linguaggio sembra essere sempre un predittore del punteggio ottenuto nella scala del Totale, della LEAS-C risultando in entrambi i gruppi statisticamente significativa. Tali dati sono indicati della interdipendenza della capacità di identificazione della emozione percepita è espressione verbale.

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Riconoscimento emozioni e differenze di genere.

Grafico 1. Differenze di genere nel riconoscimento emozioni primarie

Grafico 2. Differenze di genere nel riconoscimento emozioni secondarie

Per concludere sono stati riportati due grafici (nr. 1 e nr. 2) che mostrano in che misura il riconoscimento delle emozioni cambia in base al genere del campione.

0 1 2 3 4

Riconoscimento emozioni primarie

Maschi vs Femmine

Maschi Femmine

0 1 2

Riconoscimento emozioni secondarie

Maschi vs Femmine

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Sono state quindi effettuate le tavole di contingenza per esaminare la relazione tra la variabile genere e quella del riconoscimento delle emozioni; per quanto riguarda il riconoscimento delle emozioni primarie non esistono differenze statisticamente significative nel riconoscimento tra maschi e femmine (𝑥2 =2.027 p=.731).

Il secondo grafico mostra invece le differenze tra maschi e femmine per il riconoscimento emozioni secondarie, che anche in questo caso tuttavia non risultano essere significative (𝑥2 =2.651 p=.226).

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DISCUSSIONE

Lo scopo dello studio era quello di indagare primariamente come i livelli di consapevolezza emotiva possano influire sui livelli di somatizzazione presenti all’interno di un campione di 474 bambini tra i 7 e i 10 anni, appartenenti alla scuola primaria (classi seconde, terze e quarte). Per effettuare questa indagine sono stati somministrati: la scala LEAS-C per valutare i livelli di consapevolezza emotiva, l’inventario delle somatizzazioni in infanzia (CSI) per valutare la presenza di dolori e somatizzazioni, e l’I.T.P.A. per la valutazione delle abilita linguistiche possedute dal campione.

Per verificare l’ipotesi iniziale del nostro studio, secondo cui a elevati livelli di consapevolezza emotiva potrebbero corrispondere bassi livelli di somatizzazione e dolore nei bambini, è stata effettuata una correlazione tra i punteggi ottenuti alle tre sotto scale della LEAS-C (Sé, Altro e Totale), il punteggio ottenuto alla valutazione baseline del CSI e i punteggi ottenuti agli item del dolore. Dall’analisi è emersa una correlazione statisticamente significativa di tipo negativo tra la sotto scala Sé della LEAS-C e il CSI al baseline: ciò potrebbe suggerire che i bambini del nostro campione che presentano maggiori livelli di consapevolezza emotiva del proprio Sé riportano una minore presenza di somatizzazioni.

I livelli di consapevolezza emotiva del Sé sembrano anche essere correlati negativamente con la presenza del dolore alla schiena, alla testa e ai muscoli.

Gli stessi risultati non si riscontrano invece per i punteggi delle sotto scale dell’Altro e del Totale; questo dato potrebbe indicare che la consapevolezza emotiva del proprio Sé influenzi in modo più importante l’eventuale presenza di somatizzazioni e dolore rispetto alla consapevolezza emotiva dell’Altro. Questa affermazione potrebbe essere un’ulteriore conferma degli esigui dati presenti in letteratura secondo cui la capacità di identificare e discriminare le proprie emozioni abbia un ruolo fondamentale per comprendere l’origine dei sintomi somatici e dolorosi nei bambini (Jellesma, 2006, 2008; Rieffe & De Rooij, 2012).

Tramite l’analisi di correlazione è stato valutato il grado di correlazione tra le capacità linguistiche e i livelli di consapevolezza emotiva; è emerso infatti che il linguaggio

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correli, in maniera significativa, con il punteggio ottenuto alla sotto scala Sè e Totale della LEAS-C; questa relazione è stata però ulteriormente indagata tramite un’analisi di regressione lineare per verificare in che modo le variabili, età e linguaggio, possano essere considerate dei predittori dei punteggi ottenuti alla LEAS-C e quindi dei livelli di consapevolezza emotiva posseduti dai bambini del nostro campione. Per fare ciò il campione è stato suddiviso in due gruppi in base al limite di età di 8 anni: un gruppo di bambini di età inferiore a 8 anni e un altro gruppo di bambini di età superiore e uguale a 8 anni.

Dai risultati si nota come le capacità linguistiche del gruppo con età superiore o uguale a 8 anni non sembrano predire i livelli di consapevolezza emotiva dei bambini; analizzando invece i risultati del gruppo con età inferiore a 8 anni, si potrebbe affermare che le capacità linguistiche di questi bambini, potrebbero essere considerate un elemento predittivo dei punteggi ottenuti dal campione alle sotto scale del Sé e del Totale della LEAS-C. Quest’ultimo risultato evidenzia una forte associazione tra la competenza linguistica e la competenza emotiva durante l’infanzia, suggerendo che probabilmente i bambini che arricchiscono il loro vocabolario emozionale presentino anche un miglioramento nella loro capacità di comprendere le emozioni e quindi, come affermano Pons (2004) e Mancini (2011), il linguaggio e la consapevolezza emotiva seguano le tappe dello sviluppo evolutivo del bambino.

Alcuni studi di brain imaging hanno evidenziato una correlazione tra riconoscimento delle espressioni facciali delle emozioni e ToM affettiva (Mier et al, 2010). Sia il test di riconoscimento facciale delle emozioni che l’emotional intention recognition task (ToM affettiva) hanno determinato l’attivazione delle stesse aree cerebrali, quali il giro frontale inferiore, il solco temporale superiore, il polo temporale e l’amigdala ma non la corteccia cingolata anteriore nota per il coinvolgimento nella ToM. I risultati di questi studi indicano un rapporto stretto tra riconoscimento emotivo e ToM affettiva che può essere interpretato come prova dell'assunto che almeno le forme basilari di ToM si verificano da un processo incarnato, non cognitivo (Maturana & Varela, 1992). La relazione tra riconoscimento delle emozioni e ToM affettiva è stata confermata in studi condotti in pazienti schizofrenici (Besche-Richard et al, 2012) tuttavia non è ancora chiaro quanto le due condizioni siano correlate o se in realtà siano due fenomeni

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assolutamente distinti (Oakley et al, 2016). In studi condotti sull’autismo si è evidenziato che solo soggetti con autismo e tratti alessitimici presentavano una alterazione ad un test, scarsamente utilizzato negli studi sulla ToM, in cui si richiedeva ai partecipanti di abbinare descrittori dello stato emotivo e mentale ad immagini della regione dell’occhio dei volti (Reading the Mind in the Eyes Test, RMET; Oakley et al, 2016). Il RMET è insolito tra le attività di ToM, in quanto comprende stati emotivi e si basa sulla rilevazione di sottili indizi facciali, caratteristiche tipicamente usate per testare il riconoscimento delle emozioni. Al contrario, la maggioranza dei test utilizzati nella ToM richiede il coinvolgimento di stati mentali non emotivi dedotti da informazioni contestuali o da comportamenti dinamici. In questo studio i soggetti autistici non alessitimici non presentavano alterazioni al RMET. Gli autori concludono quindi che i sintomi emotivi riscontrati nei soggetti autistici sono da attribuirsi alla presenza di tratti alessitimici più che al disturbo autistico di per sè.

Gran parte del nostro campione (307/460=66.73%) è stato in grado di riconoscere 4/4 emozioni primarie. Come è stato osservato nella Tabella 4, i bambini che riconoscono 4/4 emozioni presentano punteggi più elevati alla LEAS-C Sé, LEAS-C Altro e Totale. Nessuna relazione invece si osserva tra riconoscimento emozionale e punteggi alla scala per la somatizzazione (CSI). Dai nostri risultati emerge invece che la somatizzazione si correla alla consapevolezza emozionale. Si potrebbe quindi dedurre che se il riconoscimento delle emozioni rappresenta una condizione che si correla con la consapevolezza emozionale, mentre questo non accade con la tendenza alla somatizzazione, la relazione tra riconoscimento delle emozioni e somatizzazione è veicolato dalla consapevolezza emozionale. Se volessimo associare la somatizzazione all’alessitimia, i nostri risultati si discostano da quelli della letteratura in cui invece si evidenzia una correlazione tra riconoscimento delle emozioni ed alessitimia (Oakley et al, 2016). Dalle ricerche precedentemente menzionate emerge una sovrapposizione di costrutto tra alessitimia e consapevolezza emozionale (Lane, 1990, 1997; Bydlowski et al, 2005). Si potrebbe quindi prospettare che la somatizzazione non è di per sé sovrapponibile all’alessitimia ma può presentare caratteristiche alessitimiche solo in presenza di una ridotta consapevolezza emozionale. Solo in questo caso si potrebbe

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avere quindi una probabile relazione con un deficit nel riconoscimento emozionale. Tale ipotesi andrebbe confermata ed approfondita con uno studio mirato.

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CONCLUSIONI

Tramite lo studio riportato all’interno di questo lavoro abbiamo valutato come i livelli di consapevolezza emotiva potessero influire sulla presenza di sintomi somatici e dolore in bambini, appartenenti alla cosiddetta school-age.

L’ipotesi di partenza dello studio prevedeva che bassi livelli di consapevolezza emotiva, soprattutto del proprio Sé, potessero influire sulla presenza di somatizzazione ed in particolare di sintomi dolorosi, quali astenia, dolore alla schiena, alla testa, dolore addominale, dolore toracico, alle braccia e alle gambe e muscoli indolenziti.

Dai risultati ottenuti si evidenzia che quanto più elevato è il livello di consapevolezza emotiva del proprio Sé dei bambini del nostro campione, tanto minore sarà la presenza di sintomi somatici e dolorosi. Il nostro studio ha contribuito a confermare i dati presenti in letteratura circa il fatto che lo studio della consapevolezza emotiva rappresenta un contributo importante per la previsione dei sintomi somatici.

Nel complesso i nostri risultati indicano come possedere livelli maggiori di consapevolezza emotiva potrebbe comportare una riduzione delle lamentele somatiche e del dolore in età dello sviluppo; motivo per cui sia la valutazione della consapevolezza emotiva ma soprattutto l’implementazione di progetti di prevenzione che mirino a sviluppare e accrescere i livelli di consapevolezza emotiva, migliorando il riconoscimento delle emozioni e la capacità di eleborare l’esperienza emozionale, senza giudicarla, comprendendo la natura delle emozioni, sembrano essere elementi di fondamentale importanza per favorire il benessere, la qualità della vita e per ridurre il manifestarsi di sintomi internalizzanti.

Limiti della ricerca:

I nostri risultati confermano i dati della letteratura circa la relazione tra scarsa consapevolezza emotiva e incremento della somatizzazione. Questo risultato quindi rappresenta un dato importante nell’ottica della prevenzione delle somatizzazioni in età infantile. Tuttavia occorre elencare alcune limitazioni che in una prospettiva di approfondimento della ricerca sarebbe necessario prendere in considerazione.

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Innanzitutto la mancata valutazione della ToM, attraverso strumenti standardizzati, non ci ha permesso di verificare quanto l’incremento delle somatizzazioni fosse direttamente collegata ad una scarsa consapevolezza emotiva o quanto invece la relazione trovata tra LEAS e CSI fosse veicolata da un deficit della ToM. In questa ottica un approfondimento mediante l’utilizzo di strumenti che esplorano la ToM potrebbero fornirci indicazioni non solo cliniche, etiopatogenetiche e psicopatologiche ma anche di natura neurobiologica.

Altro limite dello studio è quello di non avere escluso bambini con eventuali problemi psicopatologici/comportamentali. In tal caso avremmo potuto avere dati maggiormente attendibili di un campione estrapolato dalla popolazione generale.

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RINGRAZIAMENTI

Desidero ringraziare prima di tutto la mia relatrice, la Prof.ssa Ciaramella, per la grande disponibilità, per la pazienza, per il supporto e per l’aiuto indispensabile. Ringrazio anche tutte le collaboratrici dell’associazione Aplysia Onlus, ma in particolar modo la Dott.ssa Martina Rossi, per avermi accolta all’interno del progetto e per i consigli preziosi.

Ringrazio i colleghi di corso per gli anni passati insieme e per il sostegno, in particolare ringrazio Greta, con cui ho condiviso questa esperienza di lavoro tesi.

Ringrazio tutte le persone che in questi anni mi sono state vicine e che hanno accorciato le distanze, i colleghi dell’univeristà di Catania, gli amici e la mia famiglia.

Ringrazio le mie amiche piu care, Francesca, Lorena, Carmela e Naomi, per l’affetto sincero, per le gioie e le sofferenze condivise e per la forza che mi avete trasmesso in questi ultimi anni.

Voglio ringraziare i miei nonni ed i miei zii per aver creduto in me sempre e per avermi insegnato a lottare per i propri obiettivi.

Ringrazio Salvo per non aver mai smesso di starmi accanto, perché nei momenti più bui mi hai sempre ricordato di accendere la luce. Grazie per l’amore e la pazienza.

Per finire il grazie più grande è per i miei genitori, per aver sempre creduto in me, per avermi supportato ma soprattutto sopportato. Grazie per avermi permesso quest’esperienza di vita universitaria lontana da casa, perché nonostante le difficoltà ed i sacrifici, posso dire che la distanza ci ha dato, ma non ci ha tolto nulla.

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APPENDICE

LEAS-C

ISTRUZIONI

Nelle pagine seguenti troverai descritte alcune situazioni. Ogni situazione coinvolge due persone: te e un’altra persona.

Immagina di vivere le situazioni narrate e descrivi come tu ti senti e come si sente l’altra persona nella situazione narrata.

Dovrai usare la parola “sentirsi” nelle tue risposte.

Non importa se darai risposte corte o lunghe, non importa se farai qualche errore di grammatica. Non ci sono risposte giuste o sbagliate. Ricordati solo di descrivere come tu ti senti e come si sente l’altra persona. Per favore, cerca di scrivere bene, in modo chiaro, così io posso capire bene tutto quello che tu scrivi.

N1:

Stai partecipando a un’importante gara di corsa con un amico. Ultimamente vi siete allenati assieme per questa gara.

Stai per tagliare il traguardo, ma prendi una storta alla caviglia, cadi e non puoi più continuare a correre.

Il tuo amico va avanti e vince la corsa. Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente il tuo amico?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N2:

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Tu e la mamma state rientrando a casa di sera.

Non appena arrivate nella vostra via, vedete i camion dei pompieri parcheggiati vicino a casa vostra.

Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente la mamma?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N3:

Tu e il tuo amico decidete di mettere da parte le vostre paghette per comprarvi assieme qualcosa di speciale.

Alcuni giorni dopo, il tuo amico ti dice che ha cambiato idea e che ha speso i suoi soldi. Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente il tuo amico?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N4:

Una persona che aveva detto cose brutte e cattive su di te nel passato ora viene da te e ti dice qualcosa di molto carino.

Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente questa persona?

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_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N5:

Tuo papà ti dice che il vostro cane è stato investito da un’automobile e che il veterinario ha dovuto ucciderlo.

Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente tuo papà?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N6

Tu e tanti altri bambini state correndo durante l’intervallo del pranzo. Tu e un altro bambino vi scontrate e cadete tutti e due violentemente a terra. Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente l’altro bambino?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N7:

Il dentista ti dice che hai qualche problema ai denti che deve essere risolto subito. Il dentista ti fissa l’appuntamento per farti tornare il giorno dopo.

Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________

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Come si sente il dentista?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N8:

Il tuo insegnante ti dice che il tuo compito non è sufficiente e che devi migliorare. Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente il tuo insegnante?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N9:

Sei diventato molto amico di un nuovo compagno di classe.

Trascorrete molto tempo insieme e ti sembra che vi conosciate proprio bene.

Un giorno lui ti invita a casa sua. Scopri che la sua famiglia è molto ricca e che il tuo amico ha tutto quello che tu hai sempre desiderato. Il tuo amico ti dice che ti aveva tenuto segrete queste cose perché pensava che i bambini si sarebbero interessati a lui solo per i suoi soldi.

Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente il tuo amico?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N10:

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Sono rimasti esclusi due bambini e tu sei uno di questi. Però hanno bisogno soltanto di un altro giocatore.

Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente l’altro bambino?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N11:

Il tuo amico sta dividendo le sue patatine con te e con alcuni altri bambini. Ti accorgi che sta dando più patatine agli altri bambini che a te.

Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente il tuo amico?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ N12:

Il tuo migliore amico passa a trovarti dopo essere stato via per molte settimane. Come ti senti?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Come si sente il tuo amico?

_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________

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Children’s Somatization Inventory (CSI) (Garber J., Walker L. S. & Zeman J., 1991):

Istruzioni: Di seguito sono elencati una serie di sintomi fisici che potresti aver avuto durante il mese scorso. Metti una crocetta nelle colonne in base a quanto frequentemente hai avuto quel sintomo.

Ad es: Se in questo ultimo mese non lo hai mai avuto metti la crocetta sotto mai, se in