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PARTE 2: Ricerca Sperimentale

1. Metodologia

1.2 Metodi

1.2.2 Gli strumenti di indagine

La valutazione della consapevolezza emotiva

The Levels of Emotional Awareness Scale for children (LEAS-C) (Bajgarn et al, 2005);

La versione della scala della consapevolezza emotiva adattata ai soggetti in età evolutiva è stata costruita dal Bajgarn e colleghi (2005), sulla stessa identica base della LEAS per adulti ed è stata tradotta e validata in Italiano dalla Prof.ssa Marchetti (2010), dell’università Cattolica di Milano, che ci ha gentilmente autorizzato ad utilizzare lo strumento ai fini della ricerca.

La scala è un questionario Self-report ed è composta da 12 scenette (Appendice), in cui i personaggi sono il protagonista/soggetto a cui viene somministrato lo strumento ed un’altra persona; ogni scena ha l’obiettivo di elicitare nel soggetto le emozioni principali, come la felicità, la rabbia, la tristezza, la paura e il disgusto. Alla fine di ogni breve scenetta al soggetto vengono poste due domande:

1. Come ti senti?

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Per ogni risposta alla prima domanda viene assegnato un punteggio che verrà sommato con le risposte delle altre storie, costituendo il punteggio “Sé” (Self).

Stesso discorso vale per i punteggi assegnati alle risposte della seconda domanda, che sommati daranno origine al punteggio “Altro” (Other).

Oltre a ricevere il punteggio per il “Sé” e per “l’Altro”, viene assegnato alla fine di ogni storia un punteggio totale, dato dal livello più alto ottenuto nelle risposte alle due domande.

Gli autori riportano il manuale di scoring, che consiste in un glossario di parole “emozionali”, che racchiude le espressioni più frequentemente utilizzate dai soggetti nel rispondere alle domande, con il relativo punteggio, facilitando quindi la procedura di

scoring. I livelli dal riportati dal manuale sono i seguenti:

Livello 0 – è il punteggio più basso ottenibile, indica una risposta “non emozionale”,

ossia una risposta in cui il verbo “sentire” viene usato per descrivere un pensiero piuttosto che un sentimento.

Livello 1 - indica la presenza di una consapevolezza da parte del soggetto, ma espressa

esclusivamente sul piano corporeo; un esempio potrebbe essere “mi sento stanco” “ho un senso di nausea”.

Livello 2 - prevede l’uso di parole o espressioni che sono tipicamente usate in altri tipi

di contesti, ma che possono anche indicare degli stati interiori ed emozionale poco definiti e indifferenziati, come ad esempio “Mi sentirei male/bene”; oppure potrebbero essere delle frasi che vengono usate per comunicare la tendenza all’azione, “mi sentirei come un desiderio di sfogarmi contro un muro”.

Livello 3 - in questo caso la persona risponde usando una parola che indica un’emozione

differenziata, come ad esempio “sarei felice” o “proverei rabbia”.

Livello 4 – per ottenere un tale livello di consapevolezza emotiva il soggetto deve aver

risposto ad una domanda con due o più emozioni del Livello 3, che siano però opposte o qualitativamente distinte. Ciò indica un’ulteriore differenziazione e complessità del proprio vissuto emotivo.

Livello 5 – è un caso eccezionale, il livello 5 viene assegnato nella scala del totale, solo

61 La valutazione del livello di somatizzazione

Children Somatization Inventory - Child Version (CSI; Walker, Garber & Greene,

1991).

Il questionario self-report utilizzato all’interno della ricerca è composto da una lista di 25 item che sono stati liberamente prelevati e tradotti dalla versione originale del CSI e prevede una scala Likert a 4 punti (mai, qualche volta, spesso, sempre) per effettuare lo scoring; il punteggio totale si ottiene facendo la somma delle risposte agli item (Appendice).

L’inventario di Walker, Garber & Greene è formato da una lista di 35 item, che riportano diversi sintomi che possono verificarsi in assenza di un danno organico o di una malattia. Tali item derivano da quattro delle sei categorie incluse nel disturbo di somatizzazione del DSM-IV (APA, 1994). La letteratura designa il CSI come uno tra gli strumenti maggiormente utilizzati al fine di valutare la presenza di somatizzazione tra bambini ed adolescenti, poiché è stato adoperato in numerosi studi con bambini che soffrono di mal di testa e di dolore addominale (Holmbeck et al, 2008).

Lo strumento è somministrabile a partire dai 7 anni, in quanto i dati presenti in letteratura riportano che a partire da questa età i bambini sono in grado di discriminare, in maniera più chiara, i sintomi fisici (Charman & Chandiramani, 1995).

Durante la somministrazione del CSI al bambino viene richiesto di rispondere quanto frequentemente ha provato uno dei sintomi elencati, facendo riferimento all’ultimo mese.

Esempi di item sono:

“Nel mese scorso quanto frequentemente hai sofferto di mal di testa?”; oppure “…di stanchezza eccessiva o senso di debolezza?”

Oppure “… hai sentito il cuore che batteva troppo forte?”, specificando che non doveva essere considerato il caso in cui il cuore batte troppo forte durante attività sportive ed esercizio fisico.

La ricerca, inoltre, ha preso in considerazione in maniera specifica le risposte che i bambini hanno assegnato ai singoli item legati al dolore, per questo motivo sono stati presi in considerazione gli item inerenti al dolore alla schiena, dolore toracico, alle

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braccia e alle gambe, il dolore alla testa, astenia, dolore di tipo addominale, i muscoli indolenziti.

Lo strumento originario da cui sono stati selezionati e tradotti singoli items mostrava buone caratteristiche psicometriche (Cronbach’s alpha = .88).

La valutazione del riconoscimento delle emozioni primarie e secondarie Feelings and facial expressions

Sono state mostrate ai bambini che hanno partecipato al progetto “Emozioniamoci con il corpo”, delle carte da gioco fornite solitamente ai bambini all’interno di programmi di educazione alle emozioni e alle espressioni facciali; queste carte sono uno strumento Open Source, facilmente scaricabile dal sito Sparklebox (http://www.sparklebox.co.uk; Emotions and Facial Expressions in Appendice).

Durante il progetto sono stati utilizzati gli strumenti multimediali messi a disposizione dalle scuole (come la lavagna interattiva multimediale), per permettere la proiezione dei volti, raffigurati sulle carte, delle espressioni facciali legate alle emozioni.

Nello specifico sono state proiettate le carte di 4 emozioni primarie, ossia felicità, rabbia, tristezza e sorpresa e 2 carte di emozioni secondarie, ossia timidezza e preoccupazione. Ai bambini è stato consegnato un foglio sul quale annotare in ordine di presentazione, quale emozione fossero riusciti a riconoscere. Successivamente sono stati spiegati tutti i connotati del volto legati alle emozioni mostrate, in questo modo i bambini sono stati educati al riconoscimento delle emozioni fondamentali e delle loro principali componenti espressive e comportamentali.

La valutazione del linguaggio

Illinois Test of Psycholinguistic Abilities (I.T.P.A) (Kirk, 2001).

È stata effettuata la valutazione del linguaggio ed in particolare dell’espressione verbale, al fine di identificare le capacità linguistiche ottenute dal bambino, importanti per la comprensione delle 12 scenette della scala della consapevolezza emotiva e per valutare una possibile influenza delle abilità linguistiche sui livelli di consapevolezza emotiva dei bambini.

L’I.T.P.A. indaga le abilità linguistiche valutate attraverso diverse modalità sensoriali, sia attraverso il canale uditivo che attraverso esercizi visuo-motori. Il test viene

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utilizzato solitamente per i bambini a partire dai 3 anni fino ai 10 anni ed è composto da 12 sub-test che valutano le diverse abilità che permettono di delineare un profilo funzionale del linguaggio del bambino. La valutazione di ogni abilità è importante, poiché secondo il modello di Osgood e colleghi (1957), ognuna di queste rappresenta un prerequisito necessario per lo sviluppo del linguaggio; di conseguenza anche un deficit singolo di un’abilità potrebbe contribuire alla strutturazione di un disturbo del linguaggio.

Le abilità indagate dall’I.T.P.A. sono la ricezione uditiva, la ricezione visiva, la memoria sequenziale visiva, le associazioni uditive, la memoria sequenziale uditiva, le associazioni visive, il completamento visivo, l’espressione verbale, il completamento grammaticale, l’espressione manuale, il completamento uditivo e la fusione di suoni. Ai fini della ricerca è stata utilizzata solo la sotto-scala dell’espressione verbale. Sono stati mostrati ai bambini quattro oggetti: un bottone, una busta per le lettere, una pallina da ping-pong e un cubo di legno; per ogni oggetto mostrato si chiede ai bambini di descriverlo, senza esserci un limite di tempo. L‘operatore che somministra il test deve appuntare sulla scheda del sub-test tutte le risposte date dal bambino.

La descrizione deve necessariamente essere completa di “etichetta”, quindi il nome dell’oggetto, il materiale con cui è realizzato, il colore, la forma e la funzione. Per lo scoring si concede un punto per ogni risposta corretta, si fa la somma di tutte le risposte date per ogni oggetto e si ottiene il punteggio totale (Kirk, 2001).