4.3. DISCUSSIONE
4.3.4. CORRELAZIONI
138
139
CORRELAZIONE TRA FORMAZIONE IN AMBITO COMPORTAMENTALE DI OPE-RATORI/VOLONTARI, LE FIGURE CHE SVOLGONO LA FORMAZIONE E PARAME-TRI FUNZIONALI DEL CANILE (Tabella 30)
L’analisi delle correlazioni ha evidenziato una correlazione diretta significativa tra esecu-zione della formaesecu-zione in ambito comportamentale di operatori/volontari e:
- formazione fatta dal medico veterinario esperto in comportamento (r 0.34069;
p=0.0220);
- formazione fatta dall’istruttore cinofilo (r 0.32233; p=0.0308);
- formazione fatta dall’educatore cinofilo (r 0.41650; p=0.0044).
In altre parole: laddove ci sono le figure professionali in ambito cinofilo si fa formazione.
Questo risultato è incoraggiante dal punto di vista del cambiamento perché significa che la formazione è affidata a figure professionali esperte in ambito cinofilo.
L’analisi delle correlazioni non ha evidenziato alcuna correlazione tra la formazione ese-guita dal medico veterinario esperto in comportamento e il numero totale di adozioni (p=0,051).
Essendo però la significatività molto prossima al limite e dipendendo strettamente dalla numerosità del campione, sarebbe interessante ripetere l’indagine con un campione più ampio.
CORRELAZIONE TRA LE SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI CANI, LE FIGURE CHE LE SVOLGONO E I PARAMETRI FUNZIONALI DEL CANILE (Tabella 31)
L’analisi delle correlazioni ha evidenziato una correlazione diretta significativa tra esecu-zione delle schede di valutaesecu-zione comportamentale dei cani e:
- schede fatte dal medico veterinario esperto in comportamento (r 0.47343;
p=0.0010);
- schede fatte dall’istruttore cinofilo (r 0.37139; p=0.0120);
- schede fatte dall’educatore cinofilo (r 0.49917; p=0.0005).
In altre parole: laddove ci sono figure professionali in ambito cinofilo vengono realizzate le schede di valutazione comportamentale dei cani.
Premesso che in un’ottica di cambiamento le schede di valutazione sarebbero un compito riservato al medico veterinario (in collaborazione con le altre figure professionali), il ri-sultato è comunque incoraggiante perché significa che c’è una tendenza ad affidare attivi-tà specifiche di settore a persone specializzate.
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CORRELAZIONE TRA LE SCHEDE DI PRE-ADOZIONE ALLA FAMIGLIA, LE FIGU-RE CHE LE SVOLGONO E I PARAMETRI FUNZIONALI DEL CANILE (Tabella 32) L’analisi delle correlazioni ha evidenziato una correlazione diretta tra esecuzione delle schede di pre-adozione alla famiglia e:
- schede fatte dall’educatore cinofilo (r 0.32010; p=0.0364);
- schede fatte dagli operatori (r 0.32010; p=0.0364);
- schede fatte dai volontari (r 0.38710; p=0.0103).
In altre parole: laddove vengono realizzati questionari di pre-adozione aumenta il dato secondo cui sono educatori, operatori e volontari a somministrarle ai futuri adottanti.
Questo è un risultato atteso dal momento che queste figure sono quelle che si interfaccia-no maggiormente con il pubblico, a differenza degli altri professionisti.
In un’ottica di cambiamento il risultato è positivo se gli operatori e i volontari vengono adeguatamente formati e se i questionari di pre-adozione possono essere confrontati con le schede di valutazione comportamentale eseguite dal medico veterinario esperto in comportamento.
Un’ulteriore correlazione interessante riguarda l’esecuzione delle schede di pre-adozione alla famiglia da parte del medico veterinario esperto in comportamento e il numero di adozioni di cani presenti in canile > 24 mesi (r 0.38227; p=0.0371).
In altre parole: se le schede sono effettuate dal medico veterinario esperto in comporta-mento aumenta l’adozione dei cani presenti in canile da più tempo.
L’ipotesi è che le competenze del veterinario esperto in comportamento consentano di eseguire una migliore valutazione dei cani, in particolar modo di quelli che parrebbe non possano essere adottati nell’immediato, e fornire migliori direttive circa il training da eseguire con quei soggetti al fine di aumentarne il livello di adottabilità.
RELAZIONE TRA LA CONSULENZA POST-ADOZIONE, LE FIGURE CHE LA SVOL-GONO E I PARAMETRI FUNZIONALI DEL CANILE (Grafico 15)
L’analisi delle correlazioni ha evidenziato una correlazione diretta tra la consulenza post-adozione svolta dall’educatore e la consulenza post-post-adozione svolta dall’istruttore cinofi-lo (r 0.42481; p=0.0050).
In altre parole: all’aumentare della consulenza post-adozione eseguita dall’educatore au-menta anche quella eseguita dall’istruttore cinofilo.
141
In un’ottica di cambiamento la collaborazione in funzione delle proprie competenze e del problema riscontrato in corso di consulenza, spiegherebbe perché esiste una correlazione diretta tra le due variabili.
Grafico 15 Figure professionali che svolgono la consulenza post adozione
CORRELAZIONE TRA IL TRAINING EDUCATIVO/RIABILITATIVO, LE FIGURE CHE LO SVOLGONO E I PARAMETRI FUNZIONALI DEL CANILE (Tabella 34)
L’analisi delle correlazioni ha evidenziato una correlazione diretta significativa tra esecu-zione del training educativo/riabilitativo e:
- training fatto da medico veterinario esperto in comportamento (r 0.32880;
p=0.0293);
- training fatto da istruttore cinofilo (r 0.40996; p=0.0057);
- training fatto da educatore cinofilo (r 0.69007; p<.0001).
In altre parole: laddove ci sono figure professionali in ambito cinofilo si esegue il trai-ning educativo/riabilitativo.
In un’ottica di cambiamento questo è il risultato più incoraggiante perché significa che at-tività altamente specialistiche sono affidate a figure professionali.
Tuttavia affinché i percorsi educativi/riabilitativi abbiano successo, occorre che ciascuna figura professionale in ambito cinofilo operi in funzione delle proprie competenze e in collaborazione con le altre.
17,39 17,39
23,91
34,78 17,39
21,74 6,52
SVOLTA DA MED. VET. COMP.
SVOLTA DA MED. VET. GENERICO SVOLTA DA ISTRUTTORI SVOLTA DA EDUCATORI SVOLTA DA OPERATORI SVOLTA DA VOLONTARI SVOLTA DA ALTRE FIGURE (ASSOCIAZIONE,
PERSONALE DEL COMUNE FORMATO)
CONSULENZA POST-ADOZIONE
142
Riguardo la collaborazione si può sottolineare la correlazione tra l’esecuzione del trai-ning educativo/riabilitativo da parte dell’educatore cinofilo e:
- il training fatto dal medico veterinario esperto in comportamento r 0.35168 (p=0.0192);
- il training fatto dall’istruttore cinofilo r 0.37626 (p=0.0118).
In altre parole: laddove il training viene eseguito dall’educatore cinofilo, aumenta il dato secondo cui anche le altre figure professionali in ambito cinofilo praticano questa attività.
In un’ottica di cambiamento anche questo risultato è positivo, perché sottolinea che l’educatore cinofilo nel suo lavoro si appoggia ad altre figure professionali aventi compe-tenze diverse.
L’ultima correlazione interessante riguarda l’esecuzione del training educati-vo/riabilitativo da parte del medico veterinario generico e i rientri in canile (r 0.37354;
p=0.0148).
In altre parole: all’aumentare del training eseguito dal medico veterinario sanitario au-menta il numero di rientri, risultato che dimostra come l’assenza di competenze in ambito cinofilo influenza negativamente il processo di adozione.
CORRELAZIONE TRA LE TERAPIE PSICOFARMACOLOGICHE, LE FIGURE CHE LE SVOLGONO E I PARAMETRI FUNZIONALI DEL CANILE (Tabella 35)
L’analisi delle correlazioni ha evidenziato una correlazione diretta significativa tra l’esecuzione delle terapie psicofarmacologiche e:
- le terapie psicofarmacologiche eseguite dal medico veterinario esperto in com-portamento (r 0.70820; p<.0001);
- le terapie psicofarmacologiche eseguite dal medico veterinario generico (r 0.46169; p=0.0012).
In altre parole: laddove c’è la figura del medico veterinario vengono eseguite le terapie psicofarmacologiche.
In un’ottica di cambiamento le terapie psicofarmacologiche devono essere prerogativa del medico veterinario esperto in comportamento, nei canili tradizionali questo principio non viene applicato per cui anche il veterinario sanitario a digiuno di formazione cinofila può impostare una terapia farmacologica. Tuttavia se ci si limita ad osservare i risultati relati-vi al nord Italia (Grafico 10 e risultati del test chi-quadro) si può affermare che c’è una tendenza a considerare l’impostazione delle terapie psicofarmacologiche sia un atto me-dico, ma soprattutto un’attività specialistica da affidare a specifiche figure professionali.
143
Lo stato dell’arte focalizza l’attenzione sull’esigenza di un restyling (strutturale, gestionale e d’immagine) del canile tradizionale.
Gli step di questo cambiamento si possono riassumere in quattro punti:
- Ristrutturazione e adeguamento delle infrastrutture
- Formazione e aggiornamento continuo delle figure professionali e non - Creazione di équipe multidisciplinari
- Diffusione della cultura cinofila
Nonostante nell’elaborato non siano state riscontrate relazioni significative tra figure pro-fessionali o attività svolte e parametri funzionali, la ricerca ha evidenziato le figure chiave da cui deve partire il cambiamento: medico veterinario esperto in comportamento, istrutto-re ed educatoistrutto-re cinofilo.
A questo si associa la collaborazione tra queste figure per quanto concerne attività speciali-stiche ed essenziali al corretto funzionamento del canile, come ad esempio la formazione, le schede di valutazione comportamentale dei cani e il training educativo/riabilitativo.
Non solo, la ricerca ha anche evidenziato come le figure professionali in ambito cinofilo siano centrali nella formazione interna di operatori e volontari.
La formazione e l’aggiornamento continuo sono le fondamenta su cui si basa la gestione del canile di nuova generazione e dalle quali parte la diffusione capillare della cultura cino-fila.
Infine l’elaborato ha messo in luce la fase iniziale di un problema ad oggi molto diffuso: le staffette e il trasferimento dei cani dal sud al nord.
Tuttavia accanto a questi risultati positivi va riportata:
- una scarsa attenzione da parte delle strutture per quanto concerne la raccolta dati, che deriva a sua volta da una inadeguata organizzazione gestionale dei canili tradi-zionali;
- la bassa concentrazione di figure professionali riabilitative: istruttore cinofilo e me-dico veterinario esperto in comportamento sono figure presenti, ma il numero è an-cora ridotto a fronte di strutture tradizionali in cui la maggior parte dei cani presenta disturbi comportamentali e richiede percorsi riabilitativi;
- la scarsità di dati e quindi di monitoraggio a livello nazionale (l’ultimo censimento dei canili italiani pubblicato dal Ministero della Salute risale al 2015);
144
- l’assenza del riconoscimento a livello istituzionale delle figure dell’educatore e dell’istruttore cinofilo, di albi professionali, di un ente che rappresenti i responsabili dei canili italiani, ecc.; questi sono tutti aspetti che sarebbe opportuno prendere in considerazione per approcciare il problema in modo serio e sistematico.
Concludendo si può affermare che, nonostante si siano evidenziati risultati che mostrano le potenzialità per un possibile cambiamento, il lavoro all’interno dei canili italiani da parte delle figure professionali è solo agli inizi.
Inoltre a fronte del ridotto numero di studi presenti in bibliografia si auspica per il futuro che questa ricerca possa essere aggiornata e condotta su un campione più ampio. Paralle-lamente a questo studio, sarebbe altresì interessante condurre ricerche in merito alla perce-zione del canile nella società e alle differenze tra canili del nord e canili del sud, con parti-colare attenzione alla necessità di elaborare strategie diverse per affrontare i problemi del sovraffollamento e del randagismo che caratterizzano le regioni del sud Italia.
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Le immagini presenti nell’elaborato sono state create dalla laureanda Stippi Elisa.
Il progetto di Polo Zooantropologico presente all’interno della Tesi di Laurea è stato creato dalla laureanda Stippi Elisa, se ne vieta l’uso e la divulgazione senza previa autorizzazione.
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http://www.anagrafecaninarer.it/acrer/Normativa-tutelapopcaninaefelina.aspx#
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Legge regionale n.27 del 7 aprile 2000, “Nuove norme perla tutela e il controllo della po-polazione canina e felina”, pubblicata sul Bollettino Ufficiale Regione Emilia Romagna n.61 del 10 aprile 2000. Raffo P., (2018): “A OGNUNO LA SUA CUCCIA”, Il canile del nuovo millennio per adozioni consapevoli, Vicenza (Italia), EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO, pp. 38-39.
Circolare del 14 maggio del 2001, n. 5, emanata dal Ministero della Salute in merito all’attuazione della Legge n.281 del 14 Agosto del 1991, pubblicata sulla Gazzetta Ufficia-le n. 144 del 23 giugno 2001. Raffo P., (2018): “A OGNUNO LA SUA CUCCIA”, Il cani-le del nuovo milcani-lennio per adozioni consapevoli, Vicenza (Italia), EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO, pp. 33-35.
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 in merito al recepi-mento dell’accordo del 6 febbraio 2003, “Disposizioni in materia di benessere degli anima-li da compagnia e da pet therapy”, pubbanima-licato sulla Gazzetta Ufficiale n.52 del 4 marzo 2003. Raffo P., (2018): “A OGNUNO LA SUA CUCCIA”, Il canile del nuovo millennio per adozioni consapevoli, Vicenza (Italia), EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO, pp. 33-35.
Legge 20 luglio 2004, n.189, “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché l’impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non au-torizzate, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.178 del 31 luglio 2004. Available at:
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dat
aPubblicazioneGazzetta=2004-07-31&atto.codiceRedazionale=004G0217&elenco30giorni=false
Legge regionale n.5 del 17 febbraio 2005, “Norme a tutela del benessere animale”, pubbli-cata sul Bollettino Ufficiale Regione Emilia Romagna n.30 del 18 febbraio 2005. Raffo P., (2018): “A OGNUNO LA SUA CUCCIA”, Il canile del nuovo millennio per adozioni con-sapevoli, Vicenza (Italia), EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO, pp. 38-39.
Decreto del 13 maggio 2005 del Ministero della Salute, “Determinazione dei criteri perla ripartizione dei fondi perla prevenzione e lotta al randagismo” previsti dalla legge del 29 dicembre 2003 n. 376, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.169 del 22 luglio 2005. Raffo
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Delibera regionale n.212/2006, “Piani di risanamento e costruzione strutture di ricovero per cani e gatti. Linee di indirizzo perla definizione dei programmi provinciali”. Available at: http://www.anagrafecaninarer.it/acrer/Normativa-tutelapopcaninaefelina.aspx#
Trattato di Lisbona 2007, “Trattato di Lisbona che modifica il trattato sull'Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea, firmato a Lisbona il 13 dicembre 2007”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale C306 dell’unione Europea n.01 del 17 dicembre 2007.
Available at:
http://www.agenziasfide.it/ufficio-europa/ufficio-europa/normativa/Trattato_Lisbona.pdf/view
Decreto del 6 maggio del 2008 emesso dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Poli-tiche Sociali – Ministero dell’Economia e delle Finanze, “Determinazione dei criteri per la ripartizione tra le Regioni e le Province autonome della disponibilità del fondo per l’attuazione della legge 14 Agosto 1991 n.281”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.185 dell’8 Agosto 2008. Raffo P., (2018): “A OGNUNO LA SUA CUCCIA”, Il canile del nuovo millennio per adozioni consapevoli, Vicenza (Italia), EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO, pp. 33-35.
Con l’Ordinanza del 6 Agosto 2008 il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali emana “Ordinanza contingibile e urgente concernente misure per l’identificazione e la registrazione della popolazione canina”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 194 del 20 Agosto 2008. Raffo P., (2018): “A OGNUNO LA SUA CUCCIA”, Il canile del nuovo mil-lennio per adozioni consapevoli, Vicenza (Italia), EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO, pp. 33-35.
Decreto del 28 luglio del 2009 emessa dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politi-che Sociali recante “Disciplina dell’utilizzo e della detenzione di medicinali ad uso esclu-sivo del veterinario”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.320 del 3 ottobre 2009, in meri-to al provvedimenmeri-to n.181 del 17 Settembre 2009, a sua volta pubblicameri-to sulla Gazzetta Uf-ficiale n.223 del 25 Settembre 2009. Raffo P., (2018): “A OGNUNO LA SUA CUCCIA”,