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- è responsabile, insieme all’educatore e all’istruttore cinofilo, della scelta degli operatori e dei volontari da affiancare ai cani durante il percorso educativo o riabilitativo e dell’informazione sulle prassi quotidiane da impostare con i cani;
- è responsabile, insieme all’istruttore cinofilo e al veterinario sanitario, della creazione delle migliori condizioni di benessere psico-fisico e ambientale per i cani di livello 3;
- è responsabile della formazione del personale che si occupa delle preadozioni e supervisiona le adozioni;
- fornisce consulenza comportamentale pre e post-adozione;
- fornisce consulenza ai proprietari che richiedono una visita comportamentale o in presenza di cani morsicatori (al fine di prevenire rinunce e rientri);
- mansioni extra: promozione di attività formative e divulgative e Interventi As-sistiti dagli animali (IAA).
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- l’istruttore cinofilo è invece, quella figura professionale che pur occupandosi anche di educazione è in grado di addestrare (nel senso di “rendere destro”/
rendere abile) il cane a svolgere un preciso lavoro o una data performance sportiva con un elevato grado di efficienza in un dato contesto.
Non solo, l’istruttore cinofilo nei casi in cui sorgano gravi difficoltà di relazio-ne e di gestiorelazio-ne del carelazio-ne, è in grado di intervenire opportunamente per rieduca-re il soggetto o coadiuvarieduca-re alla sua riabilitazione quando una patologia com-portamentale sia stata diagnosticata da un medico veterinario comportamentali-sta.
Gli ambiti operativi dell’istruttore cinofilo sono: la famiglia, il canile, le strut-ture socio-sanitarie, i corpi delle forze armate, la protezione civile e lo sport.
Entrambe le figure professionali devono seguire una formazione teorico-pratica multidi-sciplinare attraverso la quale devono sviluppare abilità e competenze nella relazione con i cani e le persone, e devono possedere competenze nella comunicazione, progettazione e programmazione delle attività e dei percorsi educativi e performativi.
Il percorso formativo deve avere una durata superiore alle 200 ore per l’educatore cinofi-lo e superiore alle 400 ore per l’istruttore cinoficinofi-lo, tuttavia non essendo figure riconosciu-te non esisriconosciu-te uniformità riguardo il tipo di formazione.
Non esiste un registro o un albo degli educatori-istruttori cinofili ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana). Questo significa che ogni centro cinofilo ha la possibilità di effettuare un percorso formativo, tant’è vero che oggi accanto al Master di Primo livello tenuto presso le Università di Pisa e Parma e a scuole private, vengono proposti corsi di forma-zione di breve se non brevissima durata che rilasciano diplomi come Educatore o Istrutto-re Cinofilo, mentIstrutto-re per quanto riguarda la formazione permanente o continua è demanda-ta alla buona volontà del singolo, fatdemanda-ta eccezione per gli iscritti alle Associazioni di Cate-goria APNEC (Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili) AIECI (Asso-ciazione Istruttori Educatori Cinofili Italiani).
Allo stato attuale non esiste una norma nazionale per l’inquadramento di queste profes-sioni, esiste solamente un accordo a livello europeo sui requisiti minimi rispetto a cono-scenze, abilità, competenze per i professionisti del settore: CEN (Comitato Europeo di Normazione) /CWA CEN Workshop Agreement 16979 - 2016.
96 3.2.2. ADDESTRAMENTO vs PEDAGOGIA
Addestramento e pedagogia sono due metodi di approccio al training cinofilo antitetici.
La differenza tra questi due metodi risiede nella definizione degli obiettivi:
- l’addestramento ha come obbiettivo il controllo del cane, in un’ottica perfor-mativa e di standardizzazione delle performance attraverso l’osservazione di regole prestabilite. Nell’addestramento il focus è sul docente (chi insegna il comando) e il cane assume lo status di macchina che esegue dei compiti;
- la pedagogia ha come obbiettivo lavorare:
o sull’equilibrio di tutte le componenti cognitive del cane;
o sulla prosocialità del cane;
o sulla collaborazione tra uomo e cane.
Nella pedagogia il focus è sul discente (binomio uomo-cane) e il cane assume lo status di partner. Nell’ottica pedagogica alcuni termini cambiano significato:
o Educare [dal latino educĕre «trarre fuori»]: non significa abituare il cane a comportarsi bene come vuole l’uomo, ma sviluppare il suo carattere in modo da coniugare le proprie doti all’integrazione socia-le. L’educazione è legata alla crescita del soggetto e parte dagli aspetti filogenetici per arrivare alle conoscenze ontogenetiche: offre all’animale la declinazione delle tendenze specie-specifiche e la messa a punto delle dotazioni interne.
o Istruire [dal latino instruĕre «preparare, costruire, [...] insegnare»]:
non significa che il cane deve apprendere dei comandi o deve ese-guire delle performance, ma dare al cane un insieme di informazioni o strumenti cognitivi utili al fine di decodificare le esperienze e au-mentare le proprie capacità di integrazione sociale, adattamento e adattabilità. L’istruzione si basa sulla educazione e sostiene la riabi-litazione.
o Abilitare: non significa rendere il cane abile a svolgere un compito attraverso un percorso di ubbidienza basato su una comunicazione standardizzata, ma significa fornire al soggetto delle conoscenze che gli consentono di stare all’interno di una precisa cornice di collabo-razione e di attività.
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o Riabilitare: letteralmente significa rendere nuovamente abile, capace di svolgere determinate attività. In ottica CZ la riabilitazione corri-sponde alla modificazione del comportamento per riportarlo in una condizione fisiologica. La riabilitazione si fonda sulla istruzione ed è riservata a soggetti con disturbi o patologie del comportamento.
Nell’approccio CZ al training si distinguono:
- obbiettivi pedagogici o propriamente di training;
- obiettivi psicologici o di terapia comportamentale.
Le figure che erogano il servizio di training sono: educatore e istruttore cinofilo.
L’educatore cinofilo è un professionista che si occupa del processo formativo di base (training pedagogico) che riguarda l’assetto comportamentale (carattere) e la capacità so-cio-relazionale.
L’educatore dovrebbe curare il primo anno e mezzo di vita del cane e garantire l’equilibrio adattativo e proattivo dell’animale nel suo ambiente di vita, nonché curare lo sviluppo di comportamenti pro-sociali, compatibili con la società.
L’istruttore cinofilo, invece, è un professionista che si occupa delle sistemiche relazionali (training zooantropologico) e di impostare i percorsi di competenze e capacità (training abilitativo).
L’istruttore deve essere in grado di intervenire laddove ci sono sistemiche relazionali al-terate o laddove si debba istaurare una struttura di partnership che richieda un percorso abilitativo specifico (Marchesini, 2013).
3.2.3. IL RUOLO DELL’EDUCATORE E DELL’ISTRUTTORE CINOFILO IN CANI-LE
In canile l’educatore:
- assume il ruolo di formatore insieme al medico veterinario esperto in compor-tamento;
- è responsabile dell’esecuzione dei percorsi educativi per i cani di primo livello, impostati dall’istruttore e supervisionati dal medico veterinario esperto in com-portamento. I percorsi educativi sono prioritari sui soggetti in età dello svilup-po comsvilup-portamentale al fine di mantenere un IDA alto e un elevato livello di adottabilità;
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- è responsabile, insieme al medico veterinario esperto in comportamento e all’istruttore cinofilo, della scelta degli operatori e dei volontari da affiancare ai cani durante il percorso educativo;
- è responsabile del servizio educativo post-adozione.
In canile l’istruttore:
- lavora insieme al medico veterinario esperto in comportamento (sono due figu-re complementari);
- assume il ruolo di formatore insieme al medico veterinario esperto in compor-tamento e all’educatore;
- è responsabile, sotto la supervisione del medico veterinario esperto in compor-tamento, dell’impostazione dei percorsi educativi per i cani di primo livello;
- è responsabile dell’esecuzione dei percorsi riabilitativi per i cani di secondo li-vello, impostati dal medico veterinario esperto in comportamento;
- è responsabile, insieme all’educatore e medico veterinario esperto in compor-tamento, della scelta degli operatori e dei volontari da affiancare ai cani duran-te il percorso educativo/riabilitativo;
- è responsabile, insieme al medico veterinario sanitario ed esperto in compor-tamento, della creazione delle migliori condizioni di benessere psico-fisico e ambientale per i cani di terzo livello.