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10 LA SVOLTA SEMANTICA

11.1 COSA È CAMBIATO DAL 2014 AL

Il mio elaborato è iniziato a marzo 2014 e si è concluso esattamente un anno dopo. Nell'ambito del digitale un tale lasso di tempo significa tanti cambiamenti. Tutto quello che ho scritto è tuttora valido, ma vorrei soffermarmi su un punto in particolare: i contenuti. In questo ultimo anno, infatti, i contenuti hanno sempre preso più importanza

a sfavore delle modifiche al codice e del posizionamento delle parole chiave. Mi spiego meglio. Tutta quella parte di SEO denominata SEO on-page è stata sempre elevata a principale per la buona riuscita di un'indicizzazione. Nel 2014 già aveva perso d'importanza per dare spazio al link building e a tutte le strategie di SEO off-page. Nel 2015, anche se è iniziato da poco, la tendenza sembra scivolare inesorabilmente verso la qualità dei contenuti e la pragmatica delle azioni degli utenti. In altre parole i motori di ricerca, per evitare indicizzazioni e interventi sui siti tesi a manipolarne l'indicizzazione in modo artificioso, premiano il sito o la pagina che gli utenti stessi favoriscono.

Uno studio condotto dal noto sito searchmetrics (http://www.searchmetrics.com/) mette in luce quello che sono stati i cambiamenti dell'algoritmo nel 2014, per quanto riguarda il calcolo della rilevanza di un sito per una determinata parola chiave. Lo studio è stato condotto su più di trecento siti internet che appaiono in prima pagina. Ciò che emerge (fig. 55) è che gli interventi sul sito sono sempre meno influenti, dando importanza a comportamento degli utenti e social network. In immagine vediamo che al primo posto come valore influente nel calcolo dell'indicizzazione abbiamo un “segnale dell'utente”, il click-through rate. In altre parole Google premia il sito che viene maggiormente cliccato. Il secondo valore preso in considerazione è di tipo semantico: i termini rilevanti. Ovvero, quanto il contenuto di un sito è compatibile con il tipo di query inserita dall'utente. Fino a questo punto nulla di diverso dagli ultimi anni, vengono premiati i siti che presentano il contenuto più vicino alle parole chiave inserite e che vengono più spesso cliccati e quindi visualizzati. Il terzo fattore da tenere in considerazione è il +1 di Google+. In questo caso, come già spiegato nel capitolo inerente ai social, Google+ è capace di influire sulle ricerche delle persone appartenenti a una determinata cerchia. Quindi se un sito presenta un +1 di un mio amico, è più facile che appaia tra le mie ricerche (se anche io sono connesso a Google durante le ricerche). Il quarto fattore è il numero di link che arrivano al sito dall'esterno. Da ricordare che non conta solo il numero, ma in particolare la qualità (soprattutto dall'aggiornamento Penguin di Google in poi). I fattori successivi sono tutti provenienti da social network (le linee in giallo), in particolare Facebook, Pinterest e Twitter. Questo è un dato molto importante, che va a confermare quanto asserito nel capitolo inerente ai social network.

La loro importanza sta regolarmente aumentando. Il motivo è semplice: una condivisione virale di un contenuto da parte di milioni di utenti su Facebook, è un'implicita conferma della qualità del contenuto stesso. Niente di più vicino all'idea romantica che Brin e Page hanno sempre associato a Google: l'attenzione per gli utenti. In questo modo i contenuti di qualità, e indirettamente le piattaforme dove i contenuti sono liberi di essere condivisi, hanno definitivamente acquisito un ruolo di rilievo nei calcoli dell'algoritmo. Una condivisione spontanea di un contenuto (sia il ritweet, o il tasto condividi di Facebook, o un blogger che spontaneamente inserisce il link in un proprio articolo) deve diventare l'obiettivo del SEO, oltre alla costruzione di contenuti che piacciano agli utenti e che stimolino la condivisione.

Per riassumere, alta qualità e contenuto rilevante sono i focus della ricerca. Questo tipo di contenuto ottiene un migliore risultato in media ed è identificabile attraverso proprietà quali numero alto di parole in una formulazione comprensiva anche per i motori di ricerca (sintassi semplificata). Il tutto condito con rich media, come immagini e video. Per la SEO on-page le parole chiave sono ancora di vitale importanza, ma la tendenza si sta spostando dalla singola keyword a un intero topic, un argomento. Infatti nell'ultimo anno l'importanza delle parole chiave è progressivamente diminuito. Ha acquisito importanza, invece, la prestazione tecnica della pagina. Questo fattore prevede una robusta struttura del sito, con una rete di link interni precisa e pensata per favorire la navigazione degli utenti, tempi corti di caricamento e la presenza di tutti i meta tag più rilevanti: title e description. Infine il numero e la qualità di link che giungono al sito oggetto di indicizzazione rimane un elemento importante agli occhi del motore di ricerca.

Si delinea così il nuovo ruolo dell'ottimizzatore per i motori di ricerca, più incentrato sugli utenti e meno sulle macchine. Un ruolo dove non è il piano dell'espressione a farla da padrone, ma il piano del contenuto. Dove sono i significati a viaggiare nella rete e non parole vuote.

Le parole definiscono il mondo. Se non ci fossero le parole non avremmo la possibilità di parlare di niente. Ma il mondo gira e le parole stanno ferme. Le parole si logorano, invecchiano, perdono di senso e tutti noi continuiamo ad usarle senza accorgerci di parlare...di niente (Incipit di Giorgio Gaber alla canzone Destra-Sinistra).

Con le parole di Gaber chiudo questo elaborato, collegandolo in qualche modo al mio lavoro di triennale incentrato sulla semiotica della musica. Parole che si riferiscono alla politica, dove se ne spendono talmente tante che ormai hanno perso significato loro e i concetti che cercano di esprimere. Così accade anche in rete, dove le parole che si scrivono sono tante, forse troppe. Alcune di queste sono addirittura considerate spam e nemmeno scritte da esseri umani, ma da altri robot. Robot che scansionano testi scritti da altri robot.

Il fine ultimo della semiotica applicata al mondo del web deve essere quello di impedire questa deriva, questa fuga di interpretanti inarrestabile, per riportare alla luce la qualità del significato.

BIBLIOGRAFIA