Sull’uso dei veleni da parte degli Inquisitori di Stato e del Consiglio di Dieci vi è una consistente bibliografia250. Ci sono alcuni aspetti che emergono dalla consultazione dei registri di cassa. Il primo è che non smisero mai di sperimentare nuovi metodi. Come affermava il milanese Valeriano Castiglione (1593-1663), «il veleno è il più segreto trucimanno della morte de’ Grandi»251. Parallelamente circolavano dei manuali per difendersi da queste armi, nel 1675 il medico Lodovico Settala (1550-1633) nel capitolo sesto Della Ragion di stato, si dilunga nei vari sistemi e stratagemmi usati e su come ci si dovesse difendere: «che deve il Re’ guardarsi dall’insidie, che si fanno alla
persona sua per mezo de’ veneni»252.
Lo sviluppo della conoscenza sui veleni nel Rinascimento passa attraverso quella della farmacologia, medicina e botanica. Alle sostanze velenose tra la fine del Cinquecento e il Seicento, erano state dedicati numerosi saggi. Il più insigne tossicologo del Cinquecento fu Girolamo Mercuriale (1530-1606)253 che pubblicò a Venezia nel 1584, in due volumi, il trattato De venenis et de morbis vennosis. Nel primo volume si concentrava sulla natura dei veleni, dei sintomi e delle strategie di prevenzione. Nel secondo sugli animali velenosi più comuni e agli antidoti.
Nel 1643 il veronese Francesco Pona (1595-1655)254 pubblica Il trattato de’ veleni ed alcuni anno dopo il tossicologo Ottone Takenius pubblica Hyppocrates Chimicus (1678) nel quale dedica un ampio studio all’arsenico, uno tra i veleni più usati. Il legame tra il diritto e i veleni viene rappresentato in questo periodo dal noto medico
249 Restando lettera morta, il proclama verrà ristampato il 4 agosto del 1723. ASV, Compilazione leggi, b. 354 lettera S c.131r..
250 A tal proposito si veda: Rizzi, Segreti di medicina, cit., pp.7-31; P. Preto, I veleni dei Dieci e degli Inquisitori, in I Servizi segreti di Venezia, Milano, Il Saggiatore, 2010, pp. 366-374; M. Lubin, Poisoning as a Means of State Assassination in Early Modern Venice, in Murder. Mediaval and Early modern, Larissa Tracy (Edited by), Woodbridge Suffolk (UK) Boydell Press, 2018, pp. 227- 280.
251 V. Castiglione, Statista regnante, Lione, Antonio Bonini, 1625.
252 L. Settala, Della Ragion di Stato, Milano, Giovan Battista Bidelli, 1627. 253 G. Ongaro, Mercuriale, Girolamo, in DBI, 73, 2009.
romano Paolo Zacchia (1584-1659)255 con le sue Quaestiones medico-legales (1654) pubblicate a Venezia solo nel 1725. L’uso del veleno in guerra, in particolare l’avvelenamento dei corsi d’acqua o dei nemici, era un tema che circolava in Europa attraverso i manuali, talmente diffuso che nel Seicento gli viene dedicato un'opera specifica256.
Nel Settecento gli Inquisitori di Stato hanno un politica interna volta ad approfondire le conoscenze sulle materie velenose.
Nel 1717 si segnala nei registri di cassa la spesa di dieci ducati al 28 agosto «A Bevilacqua per esperimenti fati per veleni»257. Il 29 luglio del 1723 si pagano sei ducati a Zuanne Isolan per «un animale et altro per far esperienza di veleni»258.
A cominciare dalla seconda metà del Settecento scompaiono le indicazioni delle spese. Nello stesso periodo gli Inquisitori Da Sezze, Baldo e Barbarigo scrivono un’annotazione datata 17 dicembre del 1755 nella quale segnalano che «le cose venefiche per servizio del Tribunale erano sparse per gli armari delle scritture con rischio di qualche accidente»259. Si riordinano e si inserisce all’interno un libro nel quale si spiegava la dose e la qualità. Purtroppo tale documentazione non ci è pervenuta. Dal confronto tra le spese nel Seicento e quelle del secolo successivo emerge una forte riduzione.
Data Oggetto Spesa Fonte
27 giugno 1646 Per lire mille e nove di Arsinico mandato d’ordine di SS EE al Provveditor General in Dalmatia in conformità delle sue istanze per avvelenar le acque al nemico
Lire 419:16 IS, b. 1014
27 settembre 1647 Al medico Cecilio Folli per una pietra belzuar comprata per il Tomasini et per altri presericativi datili quando fu procurato avvelenarlo
Lire 29 IS, b. 1014
20 gennaio 1653 Dati a Giusto Albertini per mano di messer Piero Ducati 59 IS, b. 1015 255 G. Pierini, Venefici. Dalle Questiones medico legales di Paolo Zacchia, Milano, Mimesis, 2001. 256 G. Trinckhus, Disputatio Politica de illicito venenatorum armorum in bello usu, Jenae,
Vvertherianis, 1667.
257 ASV, IS, b. 1016, reg. Denaro maneggiato da me Vendamino Bianchi seg.rio degli ecc.mi Inq.ri di Stato. Prinicipio 1716, c. sn. Alla data 28 agosto 1717.
258 ASV, IS, b. 1012, reg. Cassa del Tribunale 1722-1736, c. sn. Alla data 29 luglio 1723.
259 ASV, IS, b. 537 annotazioni, c.7v. Alla data 16 dicembre 1755; A. Bazzoni, Le annotazioni degli Inquisitori di Stato di Venezia, in Archivio Storico Italiano, t. XI, 3 (57), 1870, p. 65, Preto, I Servizi segreti di Venezia, cit., p. 369.
Fenai per tanti ingredienti dati da lui per fabricar veneni da mandar al capitano General da Mar
22 marzo 1683 spesi in polvere di diamante Lire 152 IS, b. 1016
9 luglio 1683 spesi in polvere di diamanti Lire 80 IS, b. 1016
27 settembre 1683 dati al figlio del già medico Salamon per veleni comisionati
Lire 155 IS, b. 1016 16 novembre 1685 dati ad un padre dei Frari fabricator di veleni per
ordine di SS.EE
Ducati 25 lire 155
IS, b. 1016 29 gennaio 1689 Per polvere di diamante all’Orefice del Sanson
mandata al capitan grande
Lire 162 IS, b. 1016 31 marzo 1690 Al capitan grande per certa acqueta mandata al
capitan grande
Ducati 20 lire 124
IS, b. 1016 31 marzo 1690 al Signor Dottor Sarpicelli per veleni fatti
mandar al capitan grande per Ordine di SS.EE
Cecchini 10 lire 170
IS, b. 1016 17 aprile 1690 Al verier di Muran per materiali consignati al
dottor Serpicelli per fabrica di veleni
Lire 22:18 IS, b. 1016 29 luglio 1690 al Dottor Serpicelli per spese fate per veleni per
il Capitan Gran
Lire 125 IS, b. 1016 17 agosto 1691 Dati a quel del Sanson per polvere di diamanti
carati 24
Ducati 48 lire 297:12
IS, b. 1016 17 agosto 1691 Dati al dottor Serpicelli per fabrica di veleni per
Armata
Lire 84:6 IS, b. 1016 30 maggio 1693 dati al Calderer dai 3 calici per due vasi di rame
somministati al dottor Serpicolli per fabricar veleni
Lire 31 IS, b. 1011
30 maggio 1693 dati al Bigagia al Milan per vetri sominicanti al dottor Serpicolli come sopra
Lire 69:4 IS, b. 1011 16 giugno 1693 spesi in oncie due di Calamita Bianca compresi
nella polizza del Dottor Serpicelli a ducati otto l’oncia
Lire 99:4 IS, b. 1011
22 agosto 1693 dati al Dottor Serpicelli prerecto di sua polizza di spese fatte nel fabricar veleni
Lire 128:16 IS, b. 1011 9 settembre 1693 dati al dottor Serpicelli in dono per haver
fabricato veleni oltre il riconoscimento delle spese già fatto
Ducati 25 lire 155
IS, b. 1011
Spese per veleni nel Seicento tratta dai registri di spesa degli Inquisitori di Stato. La serie dei registri non è pervenuta completa, tale dato inficia una statistica maggiormente dettagliata.
Data Oggetto Spesa Fonte
1 ° Agosto 1717 A C.C.B. per veleni Ducati 108 lire
669:12
IS, b. 1016 28 agosto 1717 A Bevilacqua* per esperimenti fati per veleni Ducati 10 lire
62:00
IS, b. 1016 30 aprile 1718 aprile a persona che si è impiegata in far veleni
in Cechini numero dodeci 32:5:12
Ducati 32 lire 204:00
IS, b. 1016 29 luglio 1723 A Zuanne Isolan spesi in un animale et altro per
far esperienza di veleni
Ducati 7 lire 17 IS, b. 1012 21 agosto 1745 Al Bastiani che ha fatto esperto all’acqua
venefica. Cecchini quattro.
Ducati 10 lire 6:00
IS, b. 1012
7 luglio 1753 Contadi al Zanichelli per veleni Ducati 6 IS b. 1011
* fante Francesco Bevilacqua Spese per veleni nel Settecento.
Una percorso per acquisire nozioni fu senz’altro anche quello legato direttamente ai processi penali, nei quali la materia del veneficio prevedeva il rito del Consiglio di Dieci260.
Ciò nonostante i medici e farmacisti che periziano per la magistratura non sono gli stessi ai quali il Tribunale richiede le speciali competenze per creare veleni.
Nel Seicento sul libro spesa vi è il medico Michiel Angelo Salamon ( morto nel 1671)261. Questi si era fatto conoscere durante l’assedio di Candia per aver proposto al Provveditore Generale di Dalmazia e Albania, il nobile Lunardo Foscolo, un piano per estrarre dalle pustole degli appestati la peste nera e sintetizzarla come veleno262.
Il rapporto con gli Inquisitori continua anche con il figlio del medico al quale pagano una somma per dei veleni commissionati nel 1683263.
260 Si ringrazia la dott.ssa Michela Dal Borgo per le indicazioni archivistiche per il fondo del Consiglio di Dieci processi delegati.
261 ASV, IS, b. 1012, reg. Libro dei denari maneggiati da me Francesco Verdi Stotti Segretario, c. sn. Alle date 20 settembre 1665, 8 agosto 1667.
262 ASV, IS, b. 274 alla data 5 febbraio, 10 marzo, 29 aprile, 14, 18 ottobre, 1 dicembre 1651 e 3 agosto 1651. ASV, CX, deliberazioni, segreti, reg. 19, cc. 188-191, 194, 195, 202. E. Thalassinou, C. Tsiamis, E Poulakou-Rebelakou, Biological Warfare Plan in the 17th Century—the Siege of Candia, 1648–1669. Emerging Infectious Diseases, 21(12), 2015, pp. 2148-2153.
Nello stesso periodo si servono anche del dottor Serpicelli264, amico del medico padovano Antonio Vallisneri (1661-1730) e con il quale si scambiano suggerimenti e segreti265. Spendono notevoli cifre per acquistargli l’attrezzatura, anche da Murano, (vasi di rame, vetri, calamita bianca, lambicchi, ) necessaria alla fabbricazione di veleni e lo premiano per «haver fabricato veleni»266. Di lui vi erano delle ricette che sparirono nella confusione di palazzo Ducale fin dal 1717267.
Nel 1730 la collaborazione è con il medico-teatrante Buonafede Vitali detto l’anonimo (1686-1745).268 Autore di un Breve trattato della peste e sua origine, un avventuriero, che aveva viaggiato per tutta l’Europa, conseguendo la laurea in chimica a Bologna nel 1719 e la nomina di professore dell’università di Halle dal re di Prussia. Per creare i veleni per la Repubblica di Venezia faceva ricercare un particolare rospo che si poteva trovare solo a Padova o Treviso269.