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Costruzionisti: Borer (1994–2009).

La natura relazionale del tempo

1.15. Costruzionisti: Borer (1994–2009).

Hagit Borer esplora le proprietà di interfaccia tra sintassi e lessico in un approccio radicalmente costruzionista (exo–skeletal). Nella teoria di Hagit Borer, il lessico è una sorta di encyclopedia che ospita i “listemi” dotati di suoni e significato ma privi di informazioni grammaticali. Inoltre, un componente funzionale del lessico è specializzato proprio per i formativi grammaticali: elementi propri di questo sottoinsieme del lessico possono essere sia morfemi funzionali (f-morphs) oppure teste funzionali (head features). I primi hanno contenuto fonetico, i secondi hanno contenuto astratto. Le teste funzionali hanno il compito di unire operatori a variabili che devono ricevere un valore, cioè devono essere legate direttamente (tramite Merge di un elemento funzionale) oppure indirettamente (tramite una relazione di accordo testa–specificatore). Sia come sia, un elemento lessicale ha piena interpretazione semantica a partire dalla combinazione di valori semantici lessicali e dalle corrispondenti strutture sintattiche. Per Hagit Borer le teste funzionali costituiscono l'ossa- tura della GU e sono innate. L'argomento principale a sostegno della teoria è l'ambiguità argomentale dei verbi (e che aumenta quindi l'ambiguità generale, come ad es. l'ambiguità azionale).

In un approccio radicalmente costruzionista come quello di Hagit Borer, l'ambiguità verbale non può essere riconducibile ad una ridondanza del lessico, pertanto, le varianti argomentali (anche di natura aspettuale) osservabili rispetto ad una entrata lessicale devono dipendere da configurazioni sintattiche distinte nelle quali l'elemento in questione viene inserito. In definitiva, gli argomenti sono assegnati sintatticamente, in particolare nella posizione Spec, di teste funzionali FP. Secondo Borer (2003) “it is not the case that agents

project externally (universally), but rather, that nominal expressions which project exter- nally must be interpreted as agents” (ib. 32)

Mentre per quanto riguarda le proprietà spazio–temporali, Borer assume l'extra

argument di Davidson (1967) sotto un nodo E(vent) P(hrase) di natura funzionale che

riceve/assegna un valore alla variabile eventiva proiettando un predicato in un evento. L'as- segnazione del valore alla variabile (argomento extra) è data da ogni elemento che occupa la posizione di Spec, EP. In questo modo, per Borer una “cartografia” di v piccolo risulta ridondante, perché nell'ottica lessicalista equivale a postulare per ogni differente struttura argomentale propria di dato elemento lessicale un tipo di proiezione sintattica diversa – ciò equivale a sostenere e favorire l'approccio costruzionista.

Consideriamo la schematizzazione in (108) tratta da Borer (2004: 6) su un esempio nel capoverdiano João move kel káxa “João ha mosso/mosse (quel)la cassa”:

(108) a. transitivo, telico:

[EPDP1 [TPDP1 [ASPQ DP2 [VP V ]]]] (pa dos óra/*duranti dos óra)

NOM ACC

João João káxa move

originatore subject-of-quantifiable-change

b. transitivo, atelico:

[EPDP1 [TP DP1[FP DP2 [VP V ]]]] (*pa dos óra/duranti dos óra)

NOM PRT

João João káxa move

originatore pragmatically default participant

c. intransitivo, telico:

[EPDP1 [TPDP1 [ASPQ DP1 [VP V ]]]] (pa dos óra/*duranti dos óra)

NOM

João João João move

subject-of-quantifiable-change

d. intransitivo, atelico:

[EPDP1 [TPDP1 [VP V ]]]] (*pa dos óra/duranti dos óra)

NOM

João João move

Il sistema, funziona nel seguente modo, nelle parole di Borer (2004):

“In [108], EP is an eventive (non-stative) node and ASPQ is a quantity node which induces

telicity. Unless the DP in [Spec, EP] is already assigned an interpretation in some other functional (e.g., [Spec, ASPQ], it is interpreted as the originator of the (eventive) event

headed by E. The DP in [Spec, ASPQ], is interpreted as the subject of a quantifiable change”

(ib. 6)

Nel modello, il DP originato sotto il nodo funzionale ASPQ è interpretato come un

“soggetto di una transizione quantificabile” (S-T-Q) – per “transizione” (change) = tutti i

predicati non cumulabili, “bevo un bicchiere di vino” ma non “bevo vino”8 – che induce la

chiusura telica (e quindi la quantificazione). Inoltre, alle teste funzionali è assegnato il compito di verificare/assegnare il Caso: ASPQ cercal'accusativo nel suo Spec, il Caso parti-

tivo è atelico ed è assegnato direttamente all'argomento interno (oggetto) – con differenze lingua specifiche. In generale, strutture ateliche viene detto che hanno un nodo ASPQ vuoto,

come la classe azionale della attività che non è telica per definizione – considerata come una realizzazione di default quando ASPQ non è realizzato (dettagli omessi – si rimanda a

Borer 2004, 2005, per la discussione completa)

Ciò che è bene notare è che (108) esiste indipendentemente dal verbo che viene inserito, ed ogni sotto-struttura eventiva è fissa rispetto al tipo di verbo che funziona in definitiva come un modificatore. Gli argomenti che sono inseriti nella struttura evento non sono variabili del verbo, ma lo sono per la testa EP, tradotto nei termini del linguaggio logico neo–davidsoniano, abbiamo (109):

(109) a. transitivo, telico:

∃e (evento, e) & originatore (João, e) & S-T-Q (káxa, e) & (move, e))

b. transitivo, atelico:

∃e (evento, e) & originatore (João, e) & partecipante (káxa, e) & (move, e)

c. intransitivo, telico (inaccusativo):

∃e (evento, e) & S-T-Q (káxa, e) & (move, e)

d. intransitivo, atelico (inergativo)

∃e (evento, e) & originatore (káxa, e) & (move, e)

Riguardo gli stati, Hagit Borer propende per la soluzione di includere una proie- zione eventiva EP, senza postulare una testa stativa specializzata. Ciò che viene introdotto

8 Questa notazione azionale, cioè change, è in debito delle nozioni di tema incrementale e graduale delle proposte di Dowty (1991) e Krifka (1992), ad ogni modo per Borer (2001, 2005) la notazione subject-of- quantification-of-change indica che il “soggetto” non è un tema e che il cambiamento (change) non è incrementale. Tutto ciò non è chiaro per le costruzioni accusative dove l'oggetto è chiaramente un tema, mentre per Hagit Borer dovrebbe essere “un soggetto di quantità”.

è un nodo funzionale S(tative) P(hrase) per rendere conto della telicità mancante – perché gli stati sono atelici per definizione – in luogo della testa quantificabile ASPQ. In breve, pos-

siamo avere SP o ASPQ (che occupano la stessa posizione) per verbi stativi o telici oppure

niente nel caso di attività (atelici). SP funziona come una testa aggettivale, con riferimento ad una costruzione prototipica stativa come le frasi copulative (ad. es., nel wollof i verbi stativi sono realizzati tramite una incorporazione di un aggettivo con la copula – e ciò è rilevante per il capoverdiano, dato che il wollof è una delle lingue africane di sostrato) in (110):

(110) [EP DP1 [(TP) [SP DP2 [VP V

Djuzé spertu e

∃e (evento, e) & (Djuzé, e) & stato (spertu, e) & (e, e)

Una esemplificazione riassuntiva del modello exo–skeletal di Borer (2004, 2005, 2009) si ha in (111):

(111) a. stati [EP<e>E … [SP [VP, AP

b. attività [EP<e>E [TP ... [VP

c. eventi telici [EP<e>E [TP [ASPQ [VP