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Commerce e il Net Retail.

Capitolo 5. Il Crowdfunding per la PMI innovativa locale: un progetto di riqualificazione energetica immobiliare tramite raccolta di Equity

Crowdfunding.

Le tematiche che vengono presentate e analizzate di seguito in questo capitolo sono frutto di un’iniziativa di collaborazione nata tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia con l’azienda EDILVI SpA, che ha assegnato la cura della realizzazione di una proposta progettuale da presentare alle piattaforme attive nella promozione di campagne di Equity Crowdfunding. Si tratta di un’iniziativa mai intrapresa da questa azienda, la quale ritiene che possa costituire un’opportunità notevole di accrescimento per il business aziendale e una altrettanto importante fonte di innovazione, in quanto si tratterebbe di utilizzare per la prima volta uno strumento ancora sconosciuto alla maggior parte degli operatori e dei concorrenti nel settore a livello locale.

Il lavoro presentato è frutto di un tirocinio svolto all’interno dell’azienda per un periodo complessivo di due mesi; durante questo periodo, sono state raccolte informazioni e dati necessari per la stesura di un documento che presentasse un’analisi precisa e sufficientemente sintetica delle tematiche cruciali riguardanti il progetto. Sulla base di quanto prodotto l’azienda può redigere la bozza di un progetto, anche con l’eventuale supporto delle piattaforme stesse; inoltre l’azienda potrà utilizzare il contenuto dell’elaborato per preparare una campagna di comunicazione adeguatamente strutturata, che costituirà la vera interfaccia tra l’azienda e i finanziatori, una volta stipulato l’accordo con una piattaforma.

Nel sito dell’azienda, nella pagina relativa alle news, è possibile trovare una presentazione del progetto, rielaborata dall’azienda, che si ispira alla ricerca svolta durante il periodo di collaborazione. In questa sede il principale scopo è quello di fornire un resoconto dell’attività svolta in senso lato, non quello di sponsorizzare il progetto dell’azienda in questione.

Il nome del progetto, CROWD21, rimanda alla conferenza internazionale organizzata dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici denominata “COP21”, tenutasi a Parigi dal 30 novembre al 12 dicembre 2015, per discutere un nuovo accordo riguardo la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, in modo tale da rallentare il riscaldamento globale248. Il tema della conferenza è

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fortemente sentito dall’azienda che da oltre trent’anni si occupa della riqualificazione immobiliare, dal punto di vista dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. La politica aziendale persegue l’obiettivo di fornire ai clienti un prodotto e un servizio, oltre che di qualità, ecologicamente caratterizzato, impegnandosi nella ricerca e nello studio di tecniche e impianti innovativi per lo svolgimento della sua attività, nell’utilizzo di materiali ecocompatibili per la realizzazione dei suoi prodotti, e nel competere in maniera altrettanto innovativa e coerente nel mercato locale.

Lo spiccato orientamento locale, la delicatezza e rilevanza del tema a cui fa riferimento il business (in particolare nella sua dimensione sociale) e la classificazione dell’azienda come PMI Innovativa, hanno permesso all’azienda di creare una rete dinamica ed estesa quanto basta per conoscere e tentare un approccio con lo strumento del Crowdfunding, il quale ben si adatta alle esigenze di finanziamento che un’azienda come la EDILVI SpA potrebbe avere per svilupparsi attraverso progetti pilota innovativi. CROWD21 è infatti una campagna pilota di Crowdfunding, che vorrebbe essere lanciata nel tentativo di raccogliere i fondi necessari per acquistare immobili residenziali dismessi, sottoposti a procedura fallimentare o a procedure di concordato preventivo, messi in vendita nel mercato delle aste immobiliari, ristrutturarli, riqualificandoli energeticamente, e venderli ad un prezzo più competitivo, ottenendo profitto sia dalla vendita sia dalla quota interessi risparmiata sul finanziamento, rispetto ad una stessa operazione effettuata tramite il canale bancario tradizionale. L’azienda in particolare considerava l’offerta di strumenti finanziari partecipativi equiparati ad azioni, per un valore soglia minimo di 300.000€, relative ad un patrimonio destinato ed indipendente da investire nel mercato immobiliare.

http://www.internazionale.it/notizie/2015/12/13/cosa-prevede-l-accordo-sul-clima-

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Gli aspetti salienti che sono stati indagati al fine della realizzazione del progetto, nonché quelli che sui quali dovrà basarsi la strategia di comunicazione, possono essere riassunti in questi punti:

 Il perché della scelta dell’Equity Crowdfunding come fonte dei fondi.

 I motivi alla base della scelta del mercato delle aste per l’acquisto degli immobili.

 La riqualificazione energetica.

 Le agevolazioni fiscali.

 Lo stato del mercato immobiliare in Italia.

 L’ipotesi di pianificazione e l’evoluzione del progetto.

Ogni aspetto viene analizzato di seguito e raccoglie anche l’opinione del titolare dell’azienda, intervistato durante il periodo di collaborazione.

5.1 La scelta dello strumento dell’Equity Crowdfunding.

L’Equity Crowdfunding negli ultimi tre anni ha conosciuto uno sviluppo significativo. Nel 2015, quasi un quinto delle piattaforme italiane ha dichiarato di occuparsi di progetti da finanziare tramite Equity Crowdfunding. Si tratta di un segnale positivo di cambiamento, perché la formula ha conosciuto una crescita significativa; tuttavia la dimensione del fenomeno resta limitata, sia a livello di progetti pubblicati, sia finanziati, sia a livello di settore relativo ai progetti lanciati (si tratta infatti di progetti legati quasi esclusivamente al settore tecnologico high-tech promossi da imprese di medie dimensioni). Le resistenze che il progetto in questione potrebbe incontrare riguardano in primo luogo il fatto che si tratta di uno strumento nuovo e poco conosciuto. Il Report “Crowdfnding in Italia” del 2015, pubblicato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore249,citato nel precedente capitolo, offre un’analisi del mercato italiano interessante dal punto di vista di questo progetto soprattutto per quello che riguarda le aspettative dichiarate dalle piattaforme intervistate sullo sviluppo futuro e sulle aree di interesse alle quali vorrebbero dare più spazio. Dal Report emerge che

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“Il Crowdfunding in Italia” Crowdfunding report 2015; ricerca condotta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e coordinata dalla professoressa Ivana Pais, con il contributo di TIM in qualità di sponsr del progetto ed il supporto tecnico di Starteed. https://withyouwedo.telecomitalia.com/; https://starteed.com/;

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l’interesse generale rispetto al Crowdfunding è aumentato rispetto al 2014250

del 67%; ciò che manca è però la corrispondenza di una adeguata capacità progettuale: il tasso medio di successo dei progetti è mediamente del 30%, rispetto al 37% del 2014. Il tasso di successo dei progetti basati sulla raccolta di tipo Equity è allineato alla media ed è pari al 33%. Il valore complessivo della raccolta, avvenuta tramite le piattaforme intervistate nel 2015, è pari a 56,8 milioni di euro, rispetto ai 30,6 milioni di euro dell’anno precedente; a questa crescita notevole però le piattaforme Equity hanno contribuito solamente per il 3%.

Normalmente, le cifre necessarie per finanziare una campagna di Equity Crowdfunding sono superiori, o notevolmente superiori, a quelle richieste per altre tipologie di progetti; il fatto che comunque questo strumento incida per una percentuale così bassa sul valore complessivo della raccolta, è un altro sintomo del mismatch tra le idee e i progetti, ma ancora di più tra i progetti e la platea di finanziatori che ancora non sembrano completamente fiduciosi e disponibili ad un impegno sicuramente economico, ma anche partecipativo.

Relativamente alla tipologia di campagne, solamente il 20% è di tipo imprenditoriale; in percentuale minore vengono pubblicate anche campagne civiche, immobiliari e politiche, ma di rado da piattaforme che si occupano di Equity Crowdfunding. Il segnale positivo però è che la previsione per i prossimi anni, offerta dalle piattaforme stesse, è quella di lasciare più spazio alle campagne imprenditoriali, privilegiando i settori civico e immobiliare; in quest’ottica l’azienda ha ritenuto l’Equity Crowdfunding un’occasione interessante per perseguire i suoi obiettivi di sviluppo, forte della fiducia personale nello strumento e nelle sue capacità redistributive e associative.

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Ivana Pais e Daniela Castrataro “Analisi delle Piattaforme Italiane di Crowdfunding”; promosso dalla Italian Crowdfunding Network (ICN); 2013-2014.

http://www.felicitapubblica.it/wp-content/uploads/2016/01/Piattaforme-crowdfunding.pdf. http://withyouwedo.telecomitalia.com/download/Press/Le%20anime%20del%20crowdfundin g.pdf.

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Grafico 5.1.1 Distribuzione delle piattaforme per tipologia di campagne