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Commerce e il Net Retail.

Grafico 4.4.4 Obiettivi di investimento delle imprese che hanno fatto ricorso alla raccolta di capitale attraverso Equity Crowdfunding.

Fonte: Osservatorio Crowdfunding, “1° Report italiano sul Crowdinvesting”, School of Management del Politecnico di Milano; giugno 2016. Pag. 38.

file:///C:/Users/PC/Downloads/reportcrowdinvesting2016%20(1).pdf.

Alla realizzazione delle campagne hanno partecipato 384 sottoscrittori persone fisiche e 50 sottoscrittori persone giuridiche; il riferimento riguarda le campagne andate a buon fine ed in particolare, 14 di esse. Il campione è stato ottenuto dall’Osservatorio grazie alla collaborazione dei portali e degli imprenditori delle campagne censite, sebbene non tutti abbiano contribuito alla divulgazione dei dati richiesti.

Per tutte le campagne concluse con successo “l’importo medio della

sottoscrizione effettuata è pari a 9.000 euro”242; l’importo versato dagli investitori (persone fisiche), nel 43% dei casi, è stato inferiore a 500 euro. Questo dato è significativo non tanto in termini di capitale, poiché, come suddetto, per la gran parte dei progetti che coinvolgono una raccolta di tipo equity, l’ammontare dell’investimento è compreso tra i 400 euro e i 500 euro (inoltre ogni sottoscrizione compresa tra i 100 euro e i 500 euro, ha un peso sul target richiesto per il progetto che va dallo 0,5% al 2%); quanto piuttosto in termini di approccio al fenomeno: pare che l’Equity Crowdfunding stia muovendo i primi passi anche all’interno di quella “folla” di piccoli investitori, che in realtà non sono altro che risparmiatori, con una conoscenza finanziaria standard e una propensione al rischio media, desiderosi di mettersi in gioco con piccole somme nel mercato finanziario, scegliendo una fetta alternativa di esso.

242

Fonte: Osservatorio Crowdfunding, “1° Report italiano sul Crowdinvesting”, School of Management del Politecnico di Milano; giugno 2016. Pag. 41.

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Nei casi in cui gli importi sottoscritti assumono valori più elevati, compaiono anche investitori persone giuridiche, gli investitori professionali e gli investitori privati appartenenti alla categoria dei business angel243,che utilizzano il Crowdfunding come

ulteriore strumento per lo scouting244 e l’origination (ovvero la fase di emissione di strumenti finanziari nel mercato primario da parte di clienti di banche di investimento a cui ne è affidata la gestione) dei propri investimenti nelle start up. Tra le persone giuridiche che hanno contribuito, mediante la sottoscrizione di quote, alla realizzazione delle 14 campagne censite, compaiono banche e assicurazioni, incubatori certificati e investitori professionali in fondi chiusi245 di venture capital e private equity (questa categoria di investitori è necessaria ai sensi del Regolamento Consob246), società di consulenza (categoria più numerosa di investitori persone giuridiche), holding finanziarie e società immobiliari. Anche aziende che operano in settori più prettamente produttivi, come ad esempio imprese appartenenti al settore della manifattura, sembrano partecipare in maniera sempre più rilevante agli investimenti in start up e PMI innovative, sia per diversificare i loro portafogli, sia perché magari sono interessate al prodotto, al servizio, ad una particolare tecnologia, direttamente o indirettamente utile anche al loro proprio business.

243

Si tratta di singoli soggetti, altrimenti detti investitori (privati) informali, che finanziano l’avvio di un’attività ad alto rischio e ad alto potenziale di sviluppo. Questi soggetti, di norma acquisiscono quote di imprese nascenti attingendo risorse dal proprio patrimonio e

apportando alle start up anche know how e una rete di relazioni. L’intervento di un business

angel in un investimento può essere mosso anche da ragioni non puramente guidate dalla

logica del profitto; talvolta si parla della loro attività come di “mecenatismo moderno”. http://www.economyup.it/glossario/4272_business-angel---definizione.htm.

244

Svolgere un’attività di business scouting significa occuparsi della valutazione delle idee imprenditoriali, raccogliendo un certo numero di progetti, valutandone la fattibilità e selezionando quelli meritevoli di essere realizzati. L’attività di scouting viene svolta trasversalmente rispetto ai settori e alla tipologia delle imprese, contribuendo al rafforzamento del tessuto imprenditoriale e industriale di un sistema economico.

245

I fondi chiusi sono dei fondi comuni di investimento con un numero fisso di quote di partecipazione per le quali è previsto il diritto di rimborso dei partecipanti solo per date predeterminate. Le quote sono scambiabili sul mercato, ma per via delle loro caratteristiche intrinseche, le oscillazioni del loro valore non intaccano il patrimonio del fondo. I fondi chiusi normalmente prevedono una scadenza di lungo periodo, di solito 10-15 anni, il che li porta ad intervenire spesso nel capitale di rischio delle imprese, sia per favorirne lo sviluppo, sia per risanarle (attraverso l’utilizzo di manovre di turnaround come nel caso di fondi di private

equity), sia per investire nelle fasi di start up di nuove imprese.

http://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/fondi-chiusi-128.htm.

246

Regolamento Consob n°18592, Parte III “Disciplina dell’Offerta tramite Portali”; articolo 24“Condizioni relative alle offerte sul portale”, comma 2.

http://www.consob.it/documents/46180/46181/reg_consob_2013_18592.pdf/54eae6e4- ca37-4c59-984c-cb5df90a8393; http://www.consob.it/web/investor-education/crowdfunding.

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Nel Report infine viene riportata una riflessione in merito al tema della valutazione delle quote offerte in sottoscrizione rispetto alle dimensioni del Crowdfunding italiano, all’interno di un contesto europeo spesso molto più avanzato. Quello che viene sottolineato è che vi è ancora la tendenza di trattare questi valori come fossero flussi di cassa, utilizzando le stesse operazioni e i medesimi processi di matematica finanziaria, validi per le “metodologie tipiche dell’industria del venture

capital”: in poche parole, per associare alle quote sottoscritte in una campagna di

Equity Crowdfunding il loro valore per l’investitore, viene utilizzato il metodo dell’attualizzazione dei flussi di cassa prospettici previsti in ogni business plan.

Sebbene non sia sbagliato fare riferimento a questo tipo di calcolo, bisogna considerare che le piattaforme non dispongono degli stessi strumenti di governance e di controllo propri degli investitori professionali, che compiono operazioni accurate e profonde di

due diligence sui progetti di business in cui investono, al fine di “assicurarsi la tutela dell’investimento e la possibilità di incidere in maniera determinante nelle scelte aziendali”; forse una valutazione più attenta e prudente delle imprese emittenti, insieme

ad un supporto mirato alla formazione e al monitoraggio svolti dalle piattaforme, potrebbe spingere nuovi soggetti/utenti ad investire e convincere, anche a partire dalle primissime fasi di sviluppo di un progetto, una platea più ampia rispetto alle categorie “family, friends and fools’” che normalmente costituiscono i primissimi finanziatori di una nuova iniziativa imprenditoriale247.

247

Fonte: Osservatorio Crowdfunding, “1° Report italiano sul Crowdinvesting”, School of Management del Politecnico di Milano; giugno 2016. Pagg. 45-46.

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Capitolo 5. Il Crowdfunding per la PMI innovativa locale: un progetto