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Grafico 2.1.1 L’ecosistema della Sharing Economy.

2.3 Il Crowdfunding I modelli.

2.3.2 Il modello Reward-based.

La raccolta operata attraverso il modello Reward-based si caratterizza grazie al fatto che gli individui che sostengono economicamente un progetto ricevono qualcosa in cambio; la ricompensa è spesso simbolica ed ha un valore inferiore rispetto al finanziamento sostenuto, ovvero proporzionale al valore della donazione, ma permette comunque di suscitare l’interesse e il coinvolgimento della folla, senza che vi sia dispersione di risorse utili al progetto. La tipologia di ricompense solitamente considera un bene, uno sconto per l’acquisto di un futuro bene, l’invito ad un evento, un ringraziamento personalizzato, senza che sia prevista necessariamente una restituzione di denaro; praticamente ciò che accade è un processo di finanziamento di un progetto o di pagamento di un bene non ancora realizzato, che corrisponde ad un pre-ordine di un prodotto che sarà realizzato in caso di successo della campagna di raccolta, con lo scopo di ricevere il prodotto finito o il risultato del progetto come ricompensa. Uno dei servizi che infatti trova maggior riscontro in questo tipo di piattaforme, è la pratica della pre- vendita online (online pre-selling)72 di un prodotto che verrà realizzato con i fondi raccolti; raggiunta una certa soglia di pagamenti, cioè pre-ordini, la produzione verrà avviata e coloro che hanno effettuato l’ordine e finanziato l’attività riceveranno il bene finale, normalmente ad un prezzo scontato rispetto a quello di offerta al pubblico. Questa soluzione ha evidentemente una certa rilevanza, soprattutto per le start-up e per le PMI innovative, poiché consente di raccogliere il capitale necessario allo sviluppo di un nuovo ciclo produttivo solamente quando la folla ha confermato, anche in termini economici, il suo gradimento per il prodotto e la sua fiducia per il progetto, determinando quindi anche la fetta di mercato potenziale73.

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http://www.funditaly.it/.

72

“Crowdfuture 2°, The Future of Crowdfunding. Il Futuro del Crowdfunding in Italia”; http://www.slideshare.net/crowdfuture. Pag 24.

73

“Crowdfuture 2°, The Future of Crowdfunding. Il Futuro del Crowdfunding in Italia”; http://www.slideshare.net/crowdfuture. Pag 6.

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Tra le piattaforme italiane più conosciute che adoperano questo modello ci sono Eppela, Kendoo e WithYouWeDo.

Eppela è la principale piattaforma di Reward-based Crowdfunding per creativi e start up. È nata attraverso un’operazione di autofinanziamento, promossa dai suoi ideatori che chiedevano appunto un finanziamento di 12.000 euro, da raccogliere entro un mese, per lanciare la piattaforma stessa; raggiunta la quota target, Eppela ha iniziato a pubblicare progetti nel giugno 2011. Nel 2014 i progetti che hanno raggiunto o superato la quota target sono stati circa il 40%, con una media di 6500 euro di fondi raccolti per progetto. La piattaforma sostiene la sua attività trattenendo il 5% di ogni progetto che completa la raccolta fondi e viene finanziato, mentre per gli altri progetti il servizio è gratuito. Eppela è stata la prima piattaforma a ricompense istituita in Italia e tutt’ora detiene il titolo di leader, sostenendo il Crowdfunding come metodo di promozione e sostegno a vocazione sociale e partecipativa per i progetti creativi, che grazie al contatto con la community possono essere sviluppati e migliorati, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dell’economia partecipata come realtà concreta, che offre la possibilità di mettersi in gioco e sfidare i limiti del sistema economico tradizionale. Gli ambiti progettuali di Eppela sono moltissimi, dall’editoria, al teatro, alla tecnologia, al design, alla musica, allo sport e altri ancora; quello che la piattaforma chiede ai progettisti è che venga letteralmente raccontata la storia del progetto, che venga definito un sistema coerente e realizzabile di ricompense ai finanziatori coinvolti e che il progetto inneschi un meccanismo di cooperazione tale per cui i suoi sostenitori diventino anche ambasciatori, amplificando la portata dell’idea alla base dei progetti sia online che offline74.

Kendoo è una piattaforma nata nel 2013 all’interno del Gruppo Sesaab Spa, editore de “L’Eco di Bergamo” e gestore di numerosi quotidiani lombardi online, grazie a Mediaon, un’altra società del Gruppo, che si occupa dello sviluppo di prodotti web innovativi. Si tratta di una piattaforma di Crowdfunding sociale “iperlocale”, come definita da Mario Sangalli, amministratore delegato di Mediaon, in un articolo pubblicato su “Crowdfuture. The Future of Crowdfunding”75

all’interno del blog dedicato. Essere locali significa avere una struttura di controllo e comunicazione vicina alla realtà in cui si agisce, una migliore capacità di comprendere e definire i bisogni, una

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https://www.eppela.com/it.

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maggiore possibilità di intraprendere iniziative efficaci, condivisibili anche da potenziali partner (ad esempio il Credito Bergamasco e la Fondazione Credito Bergamasco, che consentono di sostenere ogni progetto pubblicato fin da subito con una quota del 10%). Non solo: essere locali significa anche entrare in contatto con tante realtà territoriali di nicchia, che operano per il territorio con entusiasmo e fatica, in favore di cause culturali, tradizionali, artistiche e sociali, e tuttavia così radicate da non riuscire ad attrarre l’interesse e l’aiuto di un pubblico più ampio. La piattaforma funge da punto nevralgico di comunicazione e aiuta a superare questi limiti, con l’obbiettivo di sostenere e replicare i progetti di sostegno al territorio76.

WithYouWeDo è la piattaforma creata da TIM che permette di sostenere il finanziamento progetti innovativi, rendendo concrete idee di talento in ambito digitale, mediante il supporto della community; gli ambiti di azione considerati dai progetti riguardano: l’innovazione sociale, ossia quelle soluzioni orientate alla creazione di prodotti e servizi che migliorano le condizioni sociali, o che hanno la capacità di rispondere a bisogni sociali; la diffusione della cultura “in digitale”, dal un punto di vista dell’educazione, della comunicazione, della tutela del patrimonio culturale e dell’espressione della creatività; e la tutela dell’ambiente, cioè tutte quelle idee che attengono e promuovono la sostenibilità ambientale. L’impegno è quello di promuovere le iniziative che generano valore economico attraverso la creazione di valore sociale, e di favorire l’incontro tra domanda e offerta di fondi da parte di persone singole e/o imprese o istituzioni del mondo profit e no-profit. WithYouWeDo seleziona progetti in modo continuo, seleziona i migliori e li pubblica per un periodo di 120 giorni, durante i quali dovrà completarsi la raccolta fondi. Per i progetti che in 60 giorni raggiungono il 35% del loro goal TIM contribuisce per un ulteriore 35%, fino ad un massimo di 10.000 euro. Il contributo viene devoluto in caso di successo del progetto pubblicato, così da garantire, in un certo senso, che avvenga la ricompensa dei finanziatori. Dei 58 progetti pubblicati circa la metà (27) è andata a buon fine, con un equilibrio bilanciato tra le aree di intervento.

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