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DANCER IN THE DARK di Lars von Trier

TITOLO ORIGINALE: Dancer in the dark; REGIA: Lars von Trier; PRODUZIONE: Danimarca,

Francia, Svezia; NAZIONE: Danimarca, Francia, Svezia; ANNO: 2000; GENERE: drammatico- musicale; DURATA: 140’; SCENEGGIATURA: Lars von Trier; FOTOGRAFIA: Robby Muller;

SCENOGRAFIA: Peter Grant; MONTAGGIO: Molly Malene Stensgaard, Francois Gedigier; MUSICHE: Bjork; CAST: Bjork, Catherine Deneuve, Jean-Marc Barr, David Morse, Peter

Stormare.

TRAMA

Selma è una giovane ragazza cecoslovacca arrivata da poco in America assieme a suo figlio Gene. Lavora in una fabbrica come operaia e vive assieme al figlio in una roulotte parcheggiata nel giardino di casa di una coppia americana apparentemente benestante, Bill un poliziotto e la moglie Linda. Il loro matrimonio si basa esclusivamente sulla disponibilità economica che Bill ha fatto credere di possedere alla moglie, ma in realtà la casa dei due è interamente in mano alle banche.

Selma è afflitta da una grave malattia ereditaria che la sta portando alla cecità e teme per il figlio, anch’egli destinato a vivere nell’oscurità. Per riuscire a salvare la vista del suo bambino è necessaria un’operazione chirurgica molto costosa e la giovane madre non si perde d’animo e inizia a lavorare duramente per mettere via la somma necessaria all’intervento. Per sfuggire alla dura realtà quotidiana e al lavoro in fabbrica, Selma sogna ad occhi aperti di diventare un giorno una famosa cantante di musical hollywoodiani: canta, balla e immagina un mondo fantastico fatto di luci, colori, coreografie e musica. Ogni rumore del mondo reale diventa per Selma

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uno spunto per sognare e per continuare a cantare, la giovane trasforma ogni suono in una motivo musicale e così facendo cerca di distrarsi dal suo problema fisico che sta facendo calare il buio nella sua esistenza.

La situazione però precipita quando Bill, esasperato dalle continue richieste di denaro della moglie, ruba tutti i soldi risparmiati da Selma. Quando quest’ultima lo scopre, annebbiata dalla disperazione e dalla rabbia, lo uccide durante una colluttazione. In prigione Selma non si dà pace pensando al futuro del figlio e torturandosi per averlo messo al mondo anche se consapevole del suo destino. Tutto questo peso sulle sue spalle unito a tutti i suoi sensi di colpa la porteranno ad accettare la condanna a morte come unica via per la redenzione dei suoi peccati.

L’INCIPIT

La struttura

L’incipit di Dancer in the Dark è costituito da tre parti fondamentali: la prima inquadratura è totalmente nera e occupa circa quattro minuti del film. Successivamente appare improvvisamente il titolo sovrapposto al nome del regista Lars von Trier. Dopo l’essenziale e breve cartello contenente il titolo della pellicola, la scena si apre durante le prove per la realizzazione di un musical. Siamo in un piccolo auditorium e la protagonista è seguita dai produttori dello spettacolo che le consigliano come muoversi in scena e come cantare.

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Visivo e sonoro

I PARTE

Lo schermo appare totalmente nero per un lasso di tempo di circa tre minuti e mezzo (3:38 per la precisione). Si sente solo suonare una musica che da sola, senza l’ausilio di immagini o colori, ha il compito di presentare l’intero film. La traccia musicale, intitolata non a caso Overture, è la prima dell’album

SelmaSongs, colonna sonora del film, realizzato nel 2000 dalla cantante e

interprete del film, Bjork. (Fig. 1)

II PARTE

Conclusa l’overture iniziale, senza alcun preavviso, si stagliano sullo schermo nella medesima inquadratura sia il titolo del film che il nome del regista. Su uno sfondo blu elettrico emerge tono su tono, quasi fosse inciso sulla superficie, il nome di Lars von Trier in stampatello e con caratteri grandi e allungati. Sovrapposto al suo nome troviamo il titolo del film: il testo è di colore bianco, con diverso font e di più piccola misura, ma sempre abbastanza evidente e corposo. Il cartello rimane solo qualche istante sullo schermo e poi scompare lasciando il posto alle prime inquadrature. (Fig. 2)

III PARTE

L’incipit vero e proprio comincia con l’inquadratura della protagonista Selma ripresa mentre si muove volteggiando graziosamente a ritmo di alcune note di pianoforte. Ci troviamo in un piccolo auditorium e la ragazza si muove sopra il palcoscenico seguendo alla lettera le istruzioni di un uomo, probabilmente il produttore dello spettacolo, che la guida in ogni movimento e ogni gesto. (Figg. 3-4-5-6)

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Selma inizia a cantare la canzone “My favourite things” e continua a ballare e recitare sul palco tenendo tra le mani dei fiori, un piccolo pupazzo, una teiera e alcuni sacchetti di carta.

La ragazza saltella e balla serena e sorridente ma sempre molto attenta alle istruzioni impartitegli dal regista, di quello che si intuisce essere un musical. Dopo pochi minuti di prova la musica si interrompe e la macchina da presa86 inquadra due uomini in primo piano che danno le spalle alla ragazza tagliandola completamente fuori dall’inquadratura. I due uomini parlano della sua performance e uno di loro si dice molto scontento del modo di cantare e ballare di Selma.

La scena ritorna sul palco, questa volta il regista si trova con le attrici e invita Selma a muoversi stando più attenta a non fare cadere gli oggetti che tiene in mano e a lasciarsi andare più morbidamente al ritmo della canzone.

La giovane è molto attenta alle correzioni e la prova della scena riprende e si ripete più volte. La ragazza fa ancora qualche errore per colpa della sua co- protagonista nel musical (Catherine Deneuve), ma non sembra prendersela con lei, anzi, le due donne appaiono molto unite e amiche. Le prove proseguono e Selma, a causa del forte entusiasmo che mette in questo musical, sbaglia ancora qualche passo e viene corretta e ripresa più volte dal regista che cerca lentamente di farle ricordare la coreografia. Nonostante gli errori la produzione è soddisfatta del lavoro di tutta la compagnia e le prove si chiudono in un’atmosfera gioiosa e serena.