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IL CASO DI EVENTI ITALIA S.R.L.

2. Chi è Daniel Mac Lean

“Ho scelto l’emozione..”.

Sono Daniel MacLean, classe 1972. Nato e cresciuto a Drogheda, in Irlanda, circa 30 Km a nord di Dublino. Dopo i primissimi anni trascorsi con la mia famiglia in Europa, la mia vita, la mia formazione, la mia esperienza professionale si sono svolte interamente negli Stati Uniti.

Anni intensi, di crescita umana e lavorativa, che mi hanno fatto diventare a tutti gli effetti un americano con usi e costumi USA. Dopo il college mi sono laureato a pieni voti in Ingegneria Gestionale presso la “University Southern California”, per allargare il mio ramo di competenze e visione complessiva.

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Ho deciso di intraprendere un master opposto alla mia formazione tecnica, optando per un Master in Marketing presso The Paul Merage School of Business, University of California, a Irvine.

Durante gli studi ho intrapreso le prime esperienze lavorative, piccoli impieghi che tuttavia mi hanno permesso di poter comprendere molti aspetti che mi sarebbero tornati utili per il mio lavoro. Sempre in quegli anni mi sono appassionato di atletica e, con passione e sacrificio, sono entrato nella squadra universitaria iniziando un percorso agonistico che mi ha dato molte soddisfazioni.

Neppure un mese dopo la laurea ho trovato impiego presso una nota società di consulenza della California, che si occupa di consulenza manageriale in ambito marketing. Oggi, sono quasi vent’anni che mi occupo di marketing e comunicazione, con un orientamento particolare agli eventi di carattere emozionale.

Infatti, dopo circa un anno dall’ingresso in società, il percorso formativo dei manager prevedeva anche la partecipazione ad un evento di Antony Robbins a Los Angeles.

Questo evento è stato la prima svolta professionale della mia vita. Ho compreso a fondo quanto il potenziale emozionale possa essere importante nella vita professionale e privata, che al tempo cercavo di tenere distinti in modo netto, credendo così di valorizzare meglio entrambe; in realtà mi sbagliavo, era il contrario.

Da allora ho intrapreso un percorso di crescita seguendo molto le indicazioni di “Tony Robbins” ed altri grandi formatori internazionali. Negli anni ho sviluppato alcuni concetti e strumenti, e sono arrivato alla conclusione che noi stessi “siamo un mezzo emozionale” in grado di

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trasferire in modo empatico informazioni, generando risultati migliori. Ma perché limitarci a noi? Anche gli ambienti, scenari e contesti dove si svolgono attività lavorative, e nel mio caso specifico meeting, seminari, workshop, etc…, hanno un impatto enorme sulle persone, in modo esponenziale se in linea con le performance e con le attitudini del relatore. Così ho indirizzato la società all’organizzazione degli eventi, con un taglio sempre più rivolto all’emotional experience. Questa strada ha generato risultati inaspettati, oltre alla grande soddisfazione dei partecipanti, sono numerose le testimonianze di miglioramento delle proprie performance e della creazione di “ancore” con gli eventi svolti con noi dai clienti, ancore che sono divenute capisaldi nella vita professionale e privata di queste persone.

Dopo l’ingresso in società ho intrapreso alcuni percorsi mirati di formazione tra cui una serie di seminari sul “Lean Thinking” tenuti da James P. Womack. Un modo nuovo di vedere le cose, la catena del valore in tutta la filiera produttiva vissuta da consumatore finale, l’identificazione e eliminazione degli sprechi, l’ottimizzazione dei processi, la valorizzazione delle persone e del loro potenziale, sono solo alcuni aspetti di quanto appreso in quella serie di eventi. Da allora la mia “passione” per il Lean è diventata uno stile di vita e ne seguo mentori e guru quali John Drogosz, Masaaki Yutani, Daniel T. Jones, Hiroshi Moriwaki, Jeffrey Liker, Taiichi Ohno, etc…

Questo impiego mi ha permesso di entrare in contatto con molte realtà imprenditoriali della California.

Come detto, sono nato in Irlanda, dove ho vissuto fino all’età di 8 anni. Mio padre, piccolo imprenditore nel commercio del whisky, è irlandese.

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Mentre mia madre, Beatrice, è italiana. Toscana per l’esattezza. I miei genitori si sono conosciuti in Italia, durante una vacanza che mio padre si era concesso dal lavoro. All’amore sbocciato da subito, complici l’ambiente romantico, l’allure regalato dal territorio, dall’ambiente e dai paesaggi di questa regione, seguì il matrimonio in Irlanda, dove mio padre era riuscito a sviluppare un’attività commerciale di tutto rispetto, seppure nata dal nulla. Il trasferimento in America, dopo una decina di anni, è legato non a caso al suo lavoro.

Nessuna tappa della mia vita in Italia, quindi, ad eccezione di due cortissime settimane di vacanza dai nonni materni, in un’estate ormai lontana: ero un adolescente. Ma le sue bellezze hanno fatto comunque parte di me. Fin da bambino, mia madre non perdeva occasione per parlarmi del suo paese, della sua terra. Colori caldi e intensi delle colline, dei filari di alberi che circondano cascine antiche ancora vive e abitate. Dei suoi vigneti e del buonissimo vino Doc. Dei sapori decisi di una gastronomia nota in tutto il mondo. Dei suggestivi borghi medievali e delle affascinanti città storiche, con i loro scorci, la loro arte, il cibo, il loro saper vivere. In una parola: la Toscana.

Negli ultimi anni ho legato il mio approccio emozionale, nel lavoro e nella vita, al forte carattere emozionale che la Toscana ha sempre suscitato in me fin da bambino, così ho deciso di prendere una pausa dal lavoro per trovare una nuova energia e nuove emozioni e farne scorta per tornare in Usa più forte e carico che mai.

Ma la sorpresa assolutamente inaspettata, una volta immerso in mezzo ai sapori e ai colori toscani, è stata quella di scoprire che qui, l’atmosfera è così rilassante e travolgente che i ritmi della vita privata e del lavoro possono tranquillamente convivere in un equilibrio perfetto, impensabile

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nella frenetica America.

E così, immerso nel territorio toscano, ho capito che avrei potuto portare qui il mio lavoro. E che la scelta sarebbe stata assolutamente vincente.

La Toscana, tra città, casolari, centri benessere, vigneti, ristoranti e cantine, è l’ambiente ideale per organizzare eventi emozionali. Con la sua varietà di paesaggi, tra montagne e mare, è uno scenario unico al mondo che mette a diposizione di aziende e manager contesti ogni volta diversi, ma sempre ideali per promuovere meeting emozionali, originali e di successo, dove tutto, dai servizi logistici alle bellezze naturali, dalle esperienze culinarie a quelle artistiche, è a portata di mano.

È iniziata una ricerca legata ad eventi aziendali organizzati in Toscana che avessero una forte impronta emozionale ed è proprio così che ho partecipato ad un evento organizzato da Eventi Italia, un’azienda di eccellenza in questo ambito e luogo, con la quale condivido pienamente stile ed approccio.

Inizia il mio rapporto e approccio nonchè percorso come Virtual Meeting Blogger in Toscana per Eventi Italia. Da qui, tante mie visioni e certezze iniziano, alcune a vacillare, altre a consolidarsi. Oltre la mia condivisione con il loro core business, un team peculiare, professionisti, a volte “strani” oserei dire. Parte così un’avventura che non avrei pensato di poter vivere.

2.1 1° Pubblicazione sul web

UN VIAGGIO ALL’INSEGNA DEL MARKETING

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