I quattro Vangeli riferiscono il fatto della moltiplicazione dei pani. Un evento straordinario che soddisfa la fame di migliaia di persone. In questa lectio ci soffermiamo sul testo dei Sinottici, men-tre nelle due prossime meditiamo sulla interpretazione che il Signo-re stesso dà del miracolo, secondo il testo del cap. VI del Vangelo di Giovanni.
La moltiplicazione dei pani e dei pesci, decorazione musiva,
Le tre redazioni pongono in evidenza il fatto connotandolo di vari particolari che, se posti in evidenza, possono costituire motivo di intensa meditazione e preghiera, per invitare poi ad un’apertura operante nella vita.
Lectio - Mi accosto alla parola di Dio
Alla conclusione del XIII capitolo Matteo ricorda la visita di Gesù a Nazaret con quell’accoglienza ben poco disponibile, tanto da con-statare che «un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua» (v. 56). Tra la descrizione del martirio del Battista e l’evento del cammino di Gesù sulle acque si pone il racconto della moltiplicazione dei pani.
• Lunedì 11 gennaio
[Matteo, cap. XIV] 13Avendo udito questo, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. 14Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
15Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei vil-laggi a comprarsi da mangiare». 16Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare».
• Martedì 12 gennaio
[Matteo, cap. XIV] 17Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cin-que pani e due pesci!». 18Ed egli disse: «Portatemeli qui». 19E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
20Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. 21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
• Mercoledì 13 gennaio
Anche il cap. VI del Vangelo di Marco si apre con la visita di Gesù a Nazaret; segue la missione dei dodici, il racconto dell’esecuzione del Battista; e prima del cammino sulle acque si legge il racconto del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
[Marco, cap. VI] 30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano inse-gnato. 31Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 32Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. 33Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
34Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 35Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvici-narono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi;
36congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». 37Ma egli rispose loro:
«Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?».
• Giovedì 14 gennaio
[Marco, cap. VI] 38Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». 39E ordi-nò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. 40E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta.
41Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li di-stribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. 42Tutti mangiarono a sazietà, 43e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. 44Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
• Venerdì 15 gennaio
Più ampio è il testo del cap. IX del Vangelo di Luca, soprattutto nello sviluppo degli eventi dopo il fatto della moltiplicazione dei pani; noi ci soffermiamo su questa parte.
[Luca, cap. IX] 12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui sia-mo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta
que-Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta cir-ca». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la bene-dizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Meditatio - Breve itinerario di approfondimento
Il testo dei Sinottici si presenta pressoché identico nelle tre ver-sioni. Nel loro insieme proviamo a cogliere alcuni dettagli – altri sa-ranno sviluppati nelle due lectiones seguenti – guidati, in particolare, dall’orizzonte che scaturisce dal titolo di apertura: «Voi stessi date loro da mangiare». Quasi schematicamente possiamo procedere così:
• I primi tre verbi – «vide, sentì compassione, guarì» – deno-tano l’atteggiamento di Gesù che non rimane indifferente di fronte ad una folla affamata a livello fisico e spirituale. Tre termini che confluiscono in un’attenzione coinvolgente; del resto la folla era accorsa per ascoltare e per ottenere miracoli, anzi li aveva preceduti!
• Gesù constata una situazione di dispersione – «erano come pecore senza pastore» -: una dispersione spirituale che atten-de un insegnamento di «molte cose». E si fa tardi in questa missione; per di più si aggiunge la constatazione dei discepo-li: «siamo in una zona deserta»!
• I discepoli prendono l’iniziativa di avvisare Gesù; non pen-sano invece a rimboccarsi le maniche. Anzi, ipotizzano an-che il calcolo della spesa (200 denari)! Qui si pone l’azione coinvolgente del Maestro che sembra sfidare l’inoperosità dei collaboratori, tanto da giustificarsi per le insignificanti risorse disponibili. Del resto la loro attività in quei giorni era stata così tanta «da non avere neanche il tempo di mangiare».
• Le poche cose a disposizione – cinque pani e due pesci – di-ventano il segno per soddisfare un’attesa per nulla immagi-nata. «Portatemeli qui». È sulla collaborazione generosa di qualcuno che scende una benedizione divina per trasformare un piccolo segno in una grande realtà: soddisfare la fame di migliaia di persone.
• L’invito a «sedersi sull’erba» non è un semplice accomodarsi, ma un predisporsi – mangiando a sazietà – ad accogliere quel nutrimento per continuare a seguire il Maestro.
• Anche il mangiare «a sazietà» è una constatazione, ma pure un simbolo che diventa chiaro quando tutto il racconto del miracolo appare nel suo obiettivo più profondo: solo il pane di vita potrà saziare la fame di chiunque vi si accosti.
• E gli «avanzi»? tanti da riempire 12 ceste: un numero simbo-lico e denso di significato nel linguaggio bibsimbo-lico (il 12 ricorre ben 191 volte nella Scrittura!); nulla deve andare perduto. Nel Commento al Vangelo di Giovanni sant’Agostino offre una lettura allegorica di tutta questa realtà nel Trattato n. 24.
Oratio - Risposta orante alla parola di Dio
Per un atteggiamento di preghiera e di dialogo con il Signore ci aiutano due testi. Il primo è una preghiera di Paolo VI: le sue parole fanno emergere un afflato di profonda spiritualità quale sca-turisce dal mistero eucaristico. Il secondo è il testo liturgico proprio della messa Crismale dove si ringrazia e si loda Dio per il dono del sacerdozio, quello comune e quello ministeriale, attuazione e pro-lungamento di quel «voi stessi date loro da mangiare».
«Tu sei, Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivo, Tu sei il rivelatore di Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura, il fondamento di ogni cosa;
Tu sei il maestro dell’umanità, Tu sei il redentore, Tu sei nato, sei morto, sei risorto per noi; Tu sei il centro della storia del mondo; Tu sei colui che ci conosce e ci ama; Tu sei il compagno e l’amico della vita; Tu sei l’uomo del dolore e della speranza; Tu sei colui che deve venire e che deve essere un giorno il nostro giudice, e, noi speriamo, la nostra felicità in te. Tu sei la luce, la verità, anzi tu sei “la Via, la Verità e la Vita”».
«Sino alla fine, o Gesù eucaristico, noi riconosciamo in te il Pastore buono che ci guida sulle strade dell’esistenza, il Maestro sapiente che dispensa luce ai nostri cuori ottenebrati, il Redentore che con tanta prodigalità di amore e di grazia viene a noi incontro e si fa ineffabilmente Pane di vita per questo nostro camino nel tempo
sobria giocondità, nell’esultanza di preghiere corali e di canti festosi, e si riversa anche all’esterno dei templi portando ovunque una nota di letizia e un annuncio di speranza».
«Con l’unzione dello Spirito Santo
[Tu, Padre] hai costituito il Cristo tuo Figlio Pontefice della nuova ed eterna alleanza,
e hai voluto che il suo unico sacerdozio fosse perpetuato nella Chiesa.
Egli comunica il sacerdozio regale a tutto il popolo dei redenti, e con affetto di predilezione sceglie alcuni tra i fratelli
che mediante l’imposizione delle mani fa partecipi del suo ministero di salvezza.
Tu vuoi che nel suo nome rinnovino il sacrificio redentore, preparino ai tuoi figli la mensa pasquale,
e, servi premurosi del tuo popolo,
lo nutrano con la tua parola e lo santifichino con i sacramenti.
Tu proponi loro come modello il Cristo, perché, donando la vita per te e per i fratelli,
si sforzino di conformarsi all’immagine del tuo Figlio, e rendano testimonianza di fedeltà e di amore generoso».
Preghiera conclusiva O Dio,
che nella compassione del tuo Figlio
verso i poveri e i sofferenti manifesti la tua bontà paterna, fa’ che il pane moltiplicato dalla tua provvidenza
sia spezzato nella carità,
e la comunione ai tuoi santi misteri
ci apra al dialogo e al servizio verso tutti gli uomini.
O Padre,
che nella Pasqua domenicale
ci chiami a condividere il pane vivo disceso dal cielo, aiutaci a spezzare nella carità di Cristo
anche il pane terreno,
perché sia saziata ogni fame del corpo e dello spirito.