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RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI SINDACI

DATI ANALITICI DELLE PREVISIONI FINANZIARIE

Effettuata la puntualizzazione delle risultanze globali del documento contabile in esame, si forniscono elementi di dettaglio relativi agli stanziamenti delle categorie di più significativa incidenza sul bilancio, ai fini della valutazione della loro consistenza, anche in comparazione con quelli del precedente esercizio.

LE ENTRATE

a) Il gettito delle entrate contributive (Categoria 1ª) è previsto in L. 13.657,5 miliardi e presenta un positivo miglioramento (+ 4,35%) rispetto allʼanalogo dato definitivo del 2000 (L. 13.087,5), da ricondurre prevalentemente alla domanda globale di lavoro ed alla dinamica retributiva. Esse costituiscono il fattore di maggior incidenza sul bilancio rappresentando lʼ88,24% delle entrate correnti.

Relativamente ai premi della gestione “Industria” – che costituiscono il 90,42% delle

entrate contributive – la corrispondente previsione viene definita in L. 12.350 miliardi e presenta un incremento di L. 450 miliardi rispetto al 2000 (+ 3,78%).

Le stime in ordine al gettito dei premi, come si desume dalla relazione del Consiglio di Amministrazione, risultano costruite sulla base degli indicatori delle principali variabili macroeconomiche (anno 2001 su 2000) – rilevati dai più recenti rapporti dei centri studi di previsione economica e dal Documento di programmazione economico-finanziaria, aggiornato dal Governo con la Relazione previsionale e programmatica per il 2001 alla luce dellʼeffettiva evoluzione della congiuntura e delle appropriate previsioni – quali la dinamica salariale, gli indici di occupazione nonché la distribuzione della massa retributi-va tra i settori produttivi, opportunamente apprezzati in maniera prudenziale e ricondotti alle specificità della gestione assicurativa INAIL.

Ha inciso, inoltre, sulla costruzione della previsione, come già accennato in preceden-za, il nuovo assetto del sistema assicurativo introdotto dal Decreto Legislativo 23 feb-braio 2000, n. 38, “Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a norma dellʼart. 55, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144”, che prevede nuove tariffe dei premi da applicare a ciascuna delle quattro gestioni istituite nellʼambito della stessa “gestione industria”; tariffe che tengono conto, oltre che della revisione dei criteri di classificazione dei datori di lavoro, dellʼandamento infortunistico e delle iniziative assunte per il miglioramento del sistema di sicurezza (Decreto Legislativo n. 626/94).

Lʼapplicazione delle nuove tariffe, che nella ratio della riforma tende a coniugare un contenimento del costo del lavoro con un ampliamento della copertura e delle prestazio-ni assicurative, non dovrebbe determinare sigprestazio-nificativi mutamenti nel gettito contributivo complessivo, giacché ad una diminuzione derivante dalla riduzione della misura massi-ma dei tassi medi al 130 per mille, dalla revisione del nomenclatore tariffario eseguita per considerare le trasformazioni verificatesi nei processi produttivi e tecnologici, dai meccanismi di oscillazione a carattere prevenzionale, si contrappone un afflusso di premi conseguente allʼampliamento della tutela assicurativa a favore di nuove figure di lavoratori (parasubordinati, dirigenti, sportivi), al recupero di parte dellʼevasione attraver-so lʼobbligo della denuncia istantanea nominativa degli assicurati, allʼapplicazione dellʼaddizionale prevista a copertura degli oneri per lʼindennizzo del danno biologico.

Di contro, la previsione in termini di cassa registra una consistente flessione: L.

11.430 miliardi rispetto allʼanalogo dato del precedente esercizio di L. 12.500 miliardi.

Ciò è da correlare agli effetti della operazione di cessione e cartolarizzazione dei crediti contributivi (art. 36 della legge n. 488/99), operazione che realizza entro lʼanno 2000 la cessione “pro-soluto” di crediti maturati, alla data della stipula del contratto (15 novem-bre 2000), e maturandi (regolazione premi 2000 in scadenza il 16 febbraio 2001). Di conseguenza, i residui attivi presunti alla fine dellʼesercizio 2000 si riducono notevol-mente.

Per la gestione “Agricoltura” la previsione per lʼesercizio 2001 conferma il dato definiti-vo dellʼesercizio precedente di L. 1.100 miliardi.

La stima del gettito contributivo, effettuata dallʼINPS in qualità di Ente istituzionalmen-te incaricato della riscossione, tiene anche conto sia delle misure incrementative per i contributi in quota capitaria dei lavoratori autonomi e delle aliquote contributive dei lavo-ratori dipendenti, oltre che delle quote addizionali sui contributi che necessariamente saranno decretate, ai sensi degli artt. 257 e 262 del T.U n. 1124/1965, per lʼadeguamen-to del prelievo contributivo alle esigenze di copertura dei maggiori oneri derivanti dal nuovo meccanismo di rivalutazione annuale delle rendite, sia della fisiologica riduzione del numero di soggetti assicurati, correlata alla costante diminuzione dellʼoccupazione nel settore non disgiunta da un accentuato fenomeno di frammentazione e di ridotte dimensioni delle aziende agricole.

Anche per lʼesercizio 2001 la gestione Agricoltura ripropone un consistente squilibrio fra entrate e spese e ciò aggrava ulteriormente il pesante deficit patrimoniale accumula-to nei pregressi esercizi (al 31 dicembre 1999 di L. 35.872 miliardi; al 31 dicembre 2000 di L. 37.867 miliardi in via preconsuntiva e al 31 dicembre 2001 di L. 39.945 miliardi in via previsionale).

Lʼesigenza, sistematicamente rappresentata negli esercizi pregressi dal Collegio in sede preventiva e consuntiva, di un intervento legislativo strutturale inteso a riequilibrare la gestione ha trovato un primo riscontro nelle disposizioni dellʼart. 28 del Decreto

legi-slativo n. 38/2000, provvedimento che ha attuato la previsione normativa dellʼart. 55, comma 1, lettera h) e lettera o) della legge 17 maggio 2000, n. 144, attraverso la rideter-minazione, per lʼanno 2001 e 2002 e per gli anni successivi, dei contributi in quota capi-taria dovuti dai lavoratori autonomi del settore agricoltura e dellʼaliquota contributiva per i lavoratori agricoli dipendenti ai fini del “riequilibrio compatibile con le specificità che caratterizzano il settore” e per “assicurare il risanamento, lʼefficacia e lʼeconomicità della gestione”.

Tale provvedimento, anche se non risolve la difficile situazione gestionale, è pur sem-pre un segno del riconoscimento della esistenza del problema e dellʼavvio di un riequili-brio finanziario della gestione Agricoltura. La conferma, peraltro, dellʼattenzione che ora si dedica alla gestione Agricoltura è data anche dal disposto dellʼart. 49, comma 3, della legge n. 488/99 (legge finanziaria) che consente per il biennio 2000-2001 la spesa di L. 700 miliardi annui a carico del bilancio dello Stato per la copertura di quota parte del disavanzo della gestione. La tempestiva erogazione delle somme di cui innanzi consen-tirebbe, tra lʼaltro, di ridurre consistentemente il ricorso alla solidarietà intercategoriale per il finanziamento con anticipazioni di cassa da parte delle gestioni attive.

Con decorrenza 1° marzo 2001 prende avvio la nuova assicurazione contro gli infortu-ni in ambito domestico (cosiddetta gestione “casalinghe”), istituita con la legge 3 dicem-bre 1999, n. 493, e disciplinata dai relativi decreti attuativi del Ministro del lavoro e della previdenza sociale del 15 settembre 2000.

Poiché le entrate della gestione Casalinghe confluiscono nellʼapposito Fondo autono-mo speciale, le somme introitate a tale titolo dei pertinenti premi di assicurazione non concorrono alla formazione delle disponibilità per il piano di impiego dei fondi dellʼIstituto.

b) I trasferimenti da parte dello Stato (Categoria 3ª) per la fiscalizzazione degli oneri contributivi sono iscritti in bilancio per lʼimporto di L. 870 miliardi e trovano sostegno in provvedimenti di legge riferiti al già citato risanamento della gestione Agricoltura (Legge n. 488/99), al lavoro part-time (Legge n. 608/96), al settore dellʼautotrasporto (Legge n. 488/99) nonché alla parziale decontribuzione sulle erogazioni previste dai contratti collettivi aziendali (Legge n. 135/97).

c) I redditi e proventi patrimoniali (Categoria 8ª) sono complessivamente preventivati in L. 323 miliardi e si presentano notevolmente ridimensionati (- 19,25%) rispetto al 2000 (L. 400 miliardi).

In particolare, i proventi della gestione immobiliare (L. 200 miliardi rispetto a L. 240 miliardi del 2000) denunciano una consistente flessione in conseguenza della progressi-va attuazione del programma di dismissione del patrimonio immobiliare. I proventi della gestione mobiliare, invece, presentano da un lato un apprezzabile incremento sul ver-sante dei mutui in relazione allʼattività finanziaria legata alla concessione al personale di mutui con garanzia ipotecaria, dallʼaltro una considerevole riduzione dei ricavi correlati ai titoli in portafoglio.

d) Nellʼambito delle entrate in conto capitale, il capitolo 100 “Alienazione di immobili”

presenta una previsione di L. 1.600 miliardi, in termini di competenza e di cassa, che attiene al programma di dismissione del patrimonio immobiliare così articolato:

- L. 690 miliardi, riferiti al programma straordinario di cui alla Legge n. 140/97, corri-spondente al 23% di L. 3.000 miliardi, valore complessivo del patrimonio immobiliare di proprietà degli Enti pubblici oggetto della manovra;

- L. 910 miliardi, afferenti al programma di dismissione ordinaria prevista dal Decreto Legislativo 104/96. La relativa procedura è stata avviata in conformità delle direttive del Ministero del Lavoro, con circolare del 26 agosto 1999.

I proventi derivanti dalla dismissione del patrimonio immobiliare non sono utilizzabili per il piano di impiego dei fondi disponibili, attesa la previsione normativa, per lʼINAIL, di cui allʼart. 2, comma 3, delle legge 23 dicembre 1999, n. 488.

Per gli aspetti relativi ai valori mobiliari la previsione di entrata sul capitolo 122

“Cessioni e rimborso titoli” per L. 4.800 miliardi è correlata al movimento finanziario deri-vante dalla gestione dinamica del portafoglio titoli, per la quale si prevedono quattro movimentazioni di L. 1.200 miliardi ciascuna (vedi anche cap. 722 delle spese).

e) Le entrate per partite di giro (Categoria 22ª) corrispondono al totale del relativo Titolo VII (L. 2.060,2 miliardi) che, a sua volta, pareggia con il corrispondente Titolo IV delle spese.

LE SPESE

A) Lʼammontare complessivo delle spese correnti è stimato in L. 14.795,6 miliardi con un incremento di L. 403,8 miliardi, pari al 2,81%, rispetto al 2000 (L. 14.391,8 miliar-di), ascrivibile per la quasi totalità ai maggiori oneri per prestazioni istituzionali con-seguenti allʼattuazione delle deleghe di cui alla legge n. 144/99. La loro articolazio-ne in categorie consente, articolazio-nellʼevidenza del prospetto che segue, una dettagliata indicazione delle previsioni raffrontate con quelle dellʼanno precedente.

(in milioni di lire)

CATEGORIE

ESERCIZI DIFFERENZE

2001 2000 in valore assol. in %

1a Spese per gli Organi dellʼEnte L. 4.450 5.100 - 650 - 12,75 2a Oneri per il personale in attività

di servizio » 920.693 960.173 - 39.480 - 4,11

3a Oneri per il personale in

quiescenza » 138.000 136.000 2.000 1,47

4a Spese per lʼacquisto di beni di

consumo e di servizi » 460.100 436.451 23.649 5,42

5a Spese per prestazioni istituzionali

e per accertamenti medico-legali » 11.389.000 10.967.550 421.450 3,84

6a Trasferimenti passivi » 855.864 814.667 41.197 5,06

7a Oneri finanziari » 10 10

8a Oneri tributari » 224.000 288.000 - 64.000 - 22,22

9a Poste correttive e compensative

di entrate correnti » 638.000 652.000 - 14.000 - 2,15

10a Spese non classificabili

in altre voci » 165.500 131.840 33.660 25,53

TOTALE SPESE CORRENTI L. 14.795.617 14.391.791 403.826 2,81

Un approfondito esame degli aspetti finanziari della gestione, correlati allʼattuazione del programma annuale in stretta connessione con gli obiettivi strategici prefissati, porta alle seguenti valutazioni in ordine alle principali categorie.

1. Gli oneri per il personale in attività di servizio (Categoria 2ª), preventivati in L. 920,7 miliardi (- L. 39,5 miliardi rispetto al 2000), sono indicati nei pertinenti capitoli.

Per quanto riguarda gli stanziamenti iscritti a fronte del trattamento accessorio (capito-li dal 306 al 311 per complessive L. 187,2 mi(capito-liardi) il Collegio riscontra la coincidenza con gli importi delle risorse storiche che hanno costituito la dotazione degli attuali fondi riservati alla contrattazione collettiva integrativa.

Alla valutazione analitica delle spese per il personale in argomento si potrà procedere solo dopo lʼesame della documentazione di cui allʼart. 65, comma 1, del Decreto Legislativo n. 29/93, che avrebbe comunque dovuto accompagnare il bilancio di previ-sione a prescindere dalla emanazione della circolare ministeriale, utilizzando la moduli-stica al momento esistente dellʼesercizio precedente.

2. Le spese per acquisto di beni e servizi (Categoria 4ª) sono preventivate in L. 460,1 miliardi, con un incremento rispetto al precedente esercizio di L. 23,6 miliardi (+

5,42%).

Nellʼambito di detta categoria si riscontrano incrementi per quei capitoli i cui stanzia-menti sono ritenuti indispensabili ad assicurare lʼefficiente funzionamento dellʼapparato ed il raggiungimento di obiettivi programmati nellʼattività istituzionale, con particolare riferimento alle attività protesiche e riabilitative, al potenziamento irrinunciabile del siste-ma inforsiste-matico/inforsiste-mativo con più adeguate tecnologie inforsiste-matiche e di comunicazione per garantire servizi aggiuntivi e rivolti ad una platea di destinatari in espansione.

Le spese per lʼinformatica, infatti, preventivate in L. 155,5 miliardi (capitolo 347) regi-strano una variazione incrementativa di L. 21,1 miliardi, pari al + 15,73% rispetto allʼanno precedente, e conseguono al nuovo piano triennale per lʼinformatica a seguito della rimodulazione della mission dellʼIstituto volta a garantire un ruolo strategico nel cambiamento organizzativo. Anche le spese per pubblicità passano da L. 6,5 miliardi dellʼanno 2000 a L. 7,8 miliardi per lʼesercizio in esame, con una lievitazione del 20,77%, da ricondurre allʼimpegno dellʼEnte ad assicurare la massima diffusione delle informazioni relative alle nuove forme assicurative. Per quanto attiene, invece, alle spese di rappresentanza e partecipazione a congressi, nonché per onorari e compensi a terzi, vengono confermati gli stanziamenti dellʼesercizio 2000.

3. Alle spese per prestazioni istituzionali e per accertamenti medico-legali (Categoria 5ª) vengono destinate disponibilità finanziarie per complessive L. 11.389 miliardi, che rappresentano il 76,98% delle spese correnti.

La gran parte di tali disponibilità è finalizzata alla copertura degli oneri per le rendite di inabilità (L. 9.600 miliardi) e per le indennità di inabilità temporanea (L. 1.220 miliardi).

Relativamente alle rendite, tenuto altresì conto della dinamica del portafoglio tenden-zialmente regressiva (al 31 dicembre 2000 le rendite in gestione dovrebbero attestarsi a n. 1.208.995 contro le n. 1.224.117 dellʼanno precedente, con meno n. 15.122 rendite), le maggiori stime (L. 300 miliardi) sono determinate:

• dallʼoperatività del meccanismo di rivalutazione delle rendite ancorato su base annua allʼindice di incremento del costo della vita;

• dal nuovo sistema di tutela economica contro i danni permanenti (danno biologico);

• dalla copertura dellʼinfortunio in itinere;

• dalla tutela ai nuovi soggetti assicurati, quali i dirigenti, gli sportivi professionisti, i lavoratori parasubordinati e quelli che svolgono attività domestica.

Anche sul versante delle prestazioni economiche di breve periodo (indennità di tem-poranea) la previsione di spesa si presenta incrementata rispetto al precedente eserci-zio (L. 60 miliardi) in ragione del nuovo assetto della tutela assicurativa ed anche della durata delle erogazioni e della misura degli indennizzi medi, nonché del passaggio delle prestazioni erogate agli apprendisti dipendenti da imprese artigiane dalla gestione per conto a quella ordinaria.

Nella categoria sono ricompresi il capitolo 385 “Finanziamento progetti di riqualifica-zione professionale degli invalidi del lavoro e per lʼabbattimento delle barriere architetto-niche (Legge n. 144/99)” ed il capitolo 386 “Finanziamento progetti di sicurezza (Legge n. 144/99, art. 55)”, le cui previsioni di spesa sono quantificate rispettivamente in L. 50 miliardi e in L. 200 miliardi, che rappresentano - secondo le indicazioni della legge citata (art. 55, comma 1, lettere q ed l), in via sperimentale e per il triennio 2000-2001 - lʼonere sia per la promozione e per il finanziamento di progetti formativi e di riqualificazione pro-fessionale degli invalidi del lavoro e per le azioni di sostegno per lʼabbattimento delle

barriere architettoniche nelle piccole e medie imprese nonché per quelle agricole ed arti-giane, sia per lʼerogazione di incentivi alle imprese per gli investimenti finalizzati al miglioramento della sicurezza negli ambienti di lavoro e per il finanziamento di specifici progetti di formazione.

4. I trasferimenti passivi (Categoria 6ª) afferiscono alle contribuzioni previste da specifi-che leggi (contributi al Fondo Sanitario Nazionale, allʼex ENPI ed ex ENAOLI, agli Istituti di Patronato) nonché agli interventi di natura assistenziale a favore del perso-nale dellʼIstituto. Per tali spese obbligatorie sono stati disposti stanziamenti per L. 855,9 miliardi rispetto a L. 814,7 miliardi stanziate nellʼesercizio 2000.

5. Tra le poste correttive e compensative di entrate correnti (Categoria 9ª) figurano le

“Restituzioni di premi e contributi di assicurazione” (capitolo 420) per L. 560 miliardi, il cui stanziamento è previsto per provvedere ai rimborsi di cui allʼart. 44 del Testo Unico; esso va rapportato alle correlative dotazioni di entrata, delle quali costituisce rettifica, per le ipotesi in cui, in sede di autoliquidazione, i datori di lavoro recuperino quanto versato in più per periodi precedenti.

6. Le spese non classificabili in altre voci (Categoria 10ª) risultano preventivate in L. 165,5 miliardi, dei quali L. 100 miliardi si riferiscono al Fondo di riserva, il cui ammontare rappresenta lo 0,68% delle spese correnti ed è di gran lunga inferiore al limite massimo del 3% stabilito dallʼart. 25 dellʼOrdinamento amministrativo/contabile.

Lo stanziamento del capitolo 430 “Spese legali, giudiziali e per arbitraggi” di L. 43 miliardi, benché invariato rispetto al 2000, conferma un andamento pressoché costante del contenzioso. Al riguardo devesi ribadire che la riduzione del contenzioso passivo costituisce il presupposto essenziale per misurare il miglioramento della qualità nellʼero-gazione delle prestazioni. Si sottolinea, quindi, la necessità, peraltro manifestata in pre-cedenti relazioni, che vengano attuate iniziative idonee a contrarre la spesa in argomen-to, tenuto anche conto della lungaggine del contenzioso che inevitabilmente determina un ulteriore aggravio di costi per lʼIstituto.

Si evidenzia, inoltre, il capitolo 432 “Oneri connessi alla concessione di mutui bancari per la vendita di unità immobiliari ai relativi conduttori (D.Lgs. n. 104/96, art. 6)”. Tali oneri vanno considerati in relazione alla concessione di mutui agli affittuari interessati allʼacquisto degli alloggi; trattasi di locatari non dipendenti dellʼistituto.

Nella categoria stessa, infine, si segnala il capitolo 434 “Spese del Casellario Centrale Infortuni”, di nuova istituzione, destinato ad accogliere le spese sostenute dallʼINAIL per le necessità del Casellario Centrale Infortuni, secondo il disposto dellʼart. 15 del Decreto legislativo n. 38/2000.

B) Le spese in conto capitale si articolano in diverse categorie ed i relativi stanziamenti sono, per la gran parte, iscritti in bilancio secondo la programmazione annuale.

Alla Categoria 11ª (Acquisizione beni di uso durevole ed opere immobiliari) sono pre-ventivati, allʼinterno degli stanziamenti di competenza, gli importi destinati alla realizza-zione del piano di impiego dei fondi disponibili, alla cui copertura si fa fronte con la utiliz-zazione di una quota parte dellʼavanzo di amministrazione presunto al 31 dicembre 2000.

Per lʼesercizio 2001 le disponibilità preventivate per investimenti ammontano a L. 3.314,5 miliardi, corrispondenti al saldo della gestione di cassa (avanzo iniziale di cassa più la differenza tra le riscossioni ed i pagamenti), di cui L. 1.600 miliardi quale valore stimato degli introiti per la dismissione del patrimonio immobiliare, riferito per L.

910 miliardi alla dismissione ordinaria (Decreto Legislativo n. 104/96) e per L. 690 miliar-di alla miliar-dismissione straormiliar-dinaria (Legge n. 140/97) e L. 120 miliarmiliar-di quale stima miliar-di incas-so di premi della assicurazione in ambito domestico. Dette disponibilità, per complessive L. 1.720 miliardi, come precedentemente evidenziato nellʼambito dei pertinenti argomen-ti, non sono destinabili alla formulazione del piano di impiego dei fondi. La restante quota di L. 1.594,5 miliardi (pari alla differenza tra L. 3.314,5 – L. 1.720) viene destinata, sulla base delle indicazioni ministeriali (55% delle disponibilità complessive a soli

inve-stimenti immobiliari), secondo il piano di impiego, da sottoporre allʼapprovazione degli stessi ministeri, come appresso specificato:

• L. 239,2 miliardi (15% delle disponibilità) per acquisto di immobili da destinare ad atti-vità curative e riabilitative secondo il disposto dellʼart. 2, comma 6, della Legge 549/95;

• L. 239,2 miliardi (15% delle disponibilità) per lʼacquisizione di immobili per finalità di pubblico interesse, ai sensi dellʼart. 11, comma 4, del Decreto Legislativo n. 104/96;

• L. 398,6 miliardi (25% delle disponibilità) per la realizzazione o lʼacquisto di immobili destinati alle esigenze di edilizia universitaria, in conformità dellʼart. 1, comma 17, della Legge n. 4/99;

Al di fuori del piano di impiego, altre risorse finanziarie di rilievo risultano destinate allʼacquisto e miglioramento di immobili ad uso istituzionale (L. 223 miliardi), a centri medico-legali (L. 77 miliardi), nonché al Centro protesi (L. 10 miliardi).

Le spese relative allʼacquisto di mobili, macchine ed attrezzature (Categoria 12ª) sono preventivate in L. 138 miliardi, di cui L. 120,5 miliardi per lʼacquisizione di strumenti informatici.

Eʼ stato altresì stanziato lʼimporto di L. 350 miliardi per il capitolo 741 ”Concessione di mutui a medio e lungo termine” (Categoria 14ª) in relazione alla concessione di mutui ai dipendenti dellʼEnte in quanto conduttori interessati allʼacquisto delle unità immobiliari ad uso abitativo facenti parte del piano di dismissione.

Tra le spese in conto capitale sono compresi gli stanziamenti dei capitoli afferenti alle indennità di anzianità e similari al personale cessato dal servizio (Categoria 15ª), quali trattamento di quiescenza ed erogazione di rendite vitalizie, complessivamente determi-nati in L. 140 miliardi, con una riduzione di L. 3 miliardi rispetto al 2000.