RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
4. LE POLITICHE GESTIONALI
4.2 La Politica Gestionale delle Uscite .1 Le Spese Istituzionali - Premessa
4.2.6 Organizzazione e Risorse Umane .1 Assetti organizzativi
4.2.6.2 Politiche per il Personale
Il processo di riposizionamento dellʼEnte, non può essere disgiunto da una attenta valutazione in ordine alle risorse umane necessarie per far fronte ai nuovi e numerosi impegni da soddisfare.
La determinazione dei nuovi fabbisogni, il completamento del processo di decentra-mento, l'attribuzione al personale rivestente la posizione ordinamentale C4 e C5 della responsabilità dei processi produttivi, la necessità di sviluppare in INAIL nuovi "mestieri"
(es: comunicatori - formatori) e di riqualificare, sulla base delle nuove necessità le pro-fessionalità esistenti (ispettori, informatici, medici, professionisti), costituiranno le linee sulle quali si muoverà la politica del personale dell'Istituto.
In un quadro così dinamico di iniziative sulla componente personale, non può manca-re il sostegno della formazione, che, nella sua riconosciuta connotazione di leva strate-gica fondamentale per lo sviluppo professionale delle risorse, dovrà adeguare - secondo un processo mirato alla generalità del personale conoscenze e competenze all'assetto organizzativo che scaturirà dal complesso novero di funzioni e compiti assegnati allʼIstituto.
A tal fine, saranno necessari razionali e funzionali raccordi tra le strutture per la defini-zione delle iniziative da intraprendere allo scopo di soddisfare i bisogni di formadefini-zione, sia a livello centrale che periferico.
Inoltre, il completamento del decentramento delle attività sul territorio, al quale conse-gue lo sviluppo di una organizzazione del lavoro per processi, rafforza l'esigenza per l'Ente di dotarsi di un adeguato sistema di valutazione delle risorse, che dovrà essere definito in stretta connessione con le indicazioni contenute nel contratto integrativo aziendale per quanto concerne l'attribuzione del trattamento economico accessorio.
Per quanto concerne l'acquisizione di nuovo personale, l'Istituto, in stretta osservanza del numero di assunzioni autorizzato, ha provveduto - seguendo comunque l'ordine crono-logico delle procedure concorsuali già espletate - a dar corso a quelle ritenute prioritarie rispetto al processo di riqualificazione in atto con riferimento alla "missione" aziendale.
Sono rimaste, tuttavia, insoddisfatte diverse ed altrettanto pressanti esigenze, che è necessario colmare in considerazione del fatto che le stesse sono strettamente correla-te alle iniziative di riordino e riqualificazione ed alle nuove funzioni attribuicorrela-te all'Encorrela-te medesimo.
Di conseguenza, i fattori di cui tener conto nella programmazione dei fabbisogni di personale possono essere individuati:
- nel turn-over, quantificato per il triennio 2000/2002 in circa n° 1.100 unità;
- nell'evoluzione dell'attività dell'Istituto, connessa all'ampliamento degli attuali compiti ed all'affidamento di nuovi compiti nel campo della riabilitazione e della prevenzione che porteranno ad un incremento del fabbisogno di risorse prevalentemente concen-trato nelle aree sanitarie e professionali;
- nell'impatto dell'informatica e della nuova organizzazione del lavoro per processi, con conseguente informatizzazione e snellimento delle procedure che, in virtù della mag-giore efficienza, comporteranno un graduale risparmio di risorse;
- nel nuovo modello dei carichi di lavoro, in grado di tradurre i processi produttivi ed i
relativi volumi di attività in esigenze di personale per tipologia di inquadramento, livel-lo di specializzazione e distribuzione territoriale.
Sulla base delle risultanze della programmazione dei fabbisogni di personale - effet-tuata alla luce dei criteri sopra esposti - dovranno essere vagliate tutte le opzioni possi-bili per l'acquisizione di nuove professionalità, sfruttando anche le opportunità offerte dalla mobilità tra Pubbliche Amministrazioni e dalla introduzione, anche nel settore pub-blico, di forme flessibili di lavoro.
Ciò senza perdere di vista la necessità di contenere i costi all'uopo necessari.
Per quanto riguarda il personale in quiescenza, alla luce della recente normativa in materia di previdenza integrativa complementare e di trattamento di fine rapporto, saranno assunte concrete iniziative per lʼattuazione del nuovo quadro normativo, tenen-do conto anche delle disposizioni che deriveranno dalla contrattazione collettiva di com-parto.
4.2.6.3 Formazione
Le profonde trasformazioni che stanno interessando lʼEnte hanno reso sempre più evidente la rilevanza della formazione come leva strategica per sostenere e contribuire ad attuare – adeguando e sviluppando le professionalità – il cambiamento in atto.
In questa prospettiva, nel 2001, la politica di formazione del personale - quale suppor-to al processo di cambiamensuppor-to - sarà focalizzata:
• sul consolidamento / apprendimento di una cultura di base;
• sulla formazione delle nuove figure professionali, adeguate ai nuovi compiti dellʼIstituto;
• sulla formazione permanente a sostegno dello sviluppo delle competenze e delle responsabilità.
La Formazione, inoltre, assumerà sempre più la fisionomia di formazione continua, atta a garantire a tutti i lavoratori adeguate risposte ai bisogni conoscitivi di base, spe-cialistici e di ruolo, in modo costante e totale, mettendo tutto il personale in condizione di essere aggiornato sullʼattività dellʼIstituto.
Infatti, lʼadeguamento professionale ai mutamenti intervenuti nel contesto esterno è correlato alla necessità che tutta la popolazione dellʼEnte - sia pure ai diversi livelli di competenza e di responsabilità – sia messa in condizione di consolidare se non, in talu-ni casi, (come per il personale provetalu-niente dalla mobilità interenti) di apprendere una cultura di base sia sul versante istituzionale /specialistico, sia sul versante di ruolo.
Alla luce del nuovo quadro di riferimento, sono stati fissati, per il 2001, i seguenti prio-ritari obiettivi:
• diffondere e consolidare le conoscenze “tecniche /istituzionali di base”;
• sostenere il nuovo ordinamento professionale;
• sostenere il cambiamento dei ruoli gestionali connesso al mutato quadro organizzativo;
• sviluppare le competenze manageriali in armonia con le nuove normative sul decen-tramento amministrativo;
• sostenere la riconversione professionale, anche verso i nuovi mestieri, delle risorse;
• implementare le conoscenze per il pieno utilizzo delle innovazioni tecnologiche e il consolidamento della nuova architettura informatica per creare le condizioni per il pieno utilizzo delle banche dati, anche in relazione allʼavvio della rete unitaria con le altre amministrazioni.
Per il conseguimento di questi rilevanti obiettivi la formazione opererà:
• potenziando la propria competenza consulenziale, sviluppando la capacità diagnosti-ca, progettuale e proattiva – andando, quindi, a fare emergere i bisogni di migliora-mento – delle proprie risorse;
• consolidando lʼutilizzazione della formazione interna, con il potenziamento del gruppo
dei formatori presso tutte le Direzioni Regionali e presso il Servizio Formazione, pre-vedendo lo sviluppo e lʼattuazione del piano dei Poli formativi con lʼobiettivo di giunge-re ad un pieno utilizzo degli stessi;
• ricorrendo al contributo di società esterne in relazione a “bisogni” prevalentemente specialistici nonché legati a logiche di aziendalizzazione della P.A. e, in primo luogo, per sviluppare metodologie e tecniche per lʼattivazione del processo di formazione in modo tale da consentire sempre più, alla formazione interna, di operare in maniera adeguata ed efficace;
• realizzando sinergie in campo formativo con altri soggetti pubblici.
Per quanto concerne, in particolare, la Formazione informatica lo sviluppo della nuova Architettura e del nuovo modello di sistema informativo impongono un consolidamento delle professionalità di quanti operano nel settore, anche con diversificazioni di espe-rienze periferiche, sia per le novità delle scelte tecniche e tecnologiche realizzate, che per la naturale evoluzione insita nel settore.
La Formazione, in questi ultimi anni - in prima istanza si è mossa per facilitare un positivo impatto organizzativo dellʼintroduzione delle nuove procedure rispetto al sistema aziendale, contestualizzando, rispetto allo sviluppo organizzativo previsto, i singoli inter-venti addestrativi e sostenendo la riqualificazione e lʼaggiornamento delle figure profes-sionali che operano a livello centrale nellʼambito della D.C.S.I.T..
Pertanto nel 2001, ferma restando la “messa in campo” di “neo informatici” selezionati ed adeguatamente formati, si continuerà a consolidare la diffusione delle conoscenze delle logiche del nuovo sistema e delle nuove procedure (gestione documentale, D.L., prestazioni, modello previsionale, Contabilità analitica ecc…) nonché a diffondere e con-solidare le conoscenze di Office Automation.
In considerazione di quanto rappresentato, lo stanziamento sul cap. 319 per la forma-zione informatica, per il 2001, è di importo analogo a quello dellʼanno precedente tenen-do conto che una parte sostanziale delle spese sono a carico dellʼAIPA o ricomprese nei contratti di acquisto delle tecnologie e delle procedure.
Coerentemente con le scelte strategiche ed operative su evindenziate, la politica che accompagnerà tutte le iniziative nel settore sarà quella di avvalersi, nel disegnare e gestire i percorsi formativi/addestrativi di risorse dellʼEnte specializzate ed esperte.
Al riguardo, fermo restando che un grosso investimento di formazione e aggiornamen-to è già in corso di effettuazione, tale tendenza è confermata anche nel 2001.
In aggiunta alla attività di aggiornamento a livello individuale per formatori, appare di massima importanza, altresì, attivare forme di collaborazione più complessiva, a livello di struttura, con altri Enti che svolgono attività di formazione o, comunque, attività di ricerca e di sperimentazione nel campo dellʼapprendimento degli adulti.
Su questa linea, Interlocutori privilegiati saranno sicuramente alcune Università e, nel campo più legato alle attività istituzionali, lʼINPS, lʼINPDAP e la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.
Inoltre, per il 2001, è prevista l'attivazione di una banca dati informatizzata che per-metta di disporre, in tempo reale, di tutte le informazioni inerenti la “formazione” e le
“partecipazioni”; ciò costituisce, infatti, condizione indispensabile per consentire, da un lato, la progettazione di percorsi formativi, anche individuali, calibrati alle effettive esi-genze e, dallʼaltro, di monitorare le attività che, a seguito dellʼavvenuto decentramento, si effettuano sul territorio, integrando le stesse con le attività centrali, senza creare sovrapposizioni.
In merito alla collaborazione con società esterne, ed in conformità agli indirizzi forniti dal CIV, si rileva che lʼesperienza professionale che la Formazione ha maturato in questi ultimi anni consente all'Ente di corrispondere in larga parte alle attese e alla domanda formativa dei clienti interni.
Il ricorso a Società esterne sarà pertanto limitato oltre che a casi particolari e per con-tenuti di alta specializzazione, soprattutto per soddisfare i bisogni c.d. più “elevati”, lega-ti, come già detto, ai processi di innovazione e di sviluppo dellʼEnte in senso aziendali-stico.
Al riguardo, il cap. 319 del bilancio di previsione 2001 prevede uno stanziamento di L. 10 Mld. mentre le previsioni per il 2000 erano di L. 9 Mld.
Particolare rilevanza assume, infine, la valutazione del ritorno dellʼinvestimento
forma-tivo questione alla quale non è stato possibile, sino ad oggi, dare una risposta soddisfa-cente per carenza di un adeguato sistema di valutazione delle Risorse Umane, strumen-to fondamentale per misurare i ristrumen-torni della formazione attraverso lʼanalisi delle compe-tenze e delle prestazioni.
Con lʼintroduzione del sistema di valutazione da un lato e lʼinserimento della contabi-lità analitica ed il controllo di gestione dallʼaltro, sarà possibile, nel prossimo anno, affrontare in modo decisivo la valutazione degli investimenti formativi.
4.2.7 Comunicazione
Nel quadro della rinnovata missione dellʼEnte, lʼimpegno, per il 2001, sarà finalizzato essenzialmente alla realizzazione di una comunicazione integrata ed interattiva mirata a diffondere e promuovere i contenuti della “riforma” del decreto legislativo n° 38/2000 nei confronti degli utenti tradizionali, delle nuove categorie di assicurati (parasubordinati, dirigenti, sportivi professionisti e, su diversa base normativa, le casalinghe), degli interlo-cutori istituzionali e dellʼopinione pubblica in generale.
In questa prospettiva si prevedono:
- il consolidamento ed il progressivo adattamento dei percorsi volti a soddisfare i biso-gni di comunicazione interna, via via sempre più complessi per lʼesigenza di garantire la tempestività dei collegamenti tra il momento strategicodecisionale ed il momento organizzativo-operativo;
- il rafforzamento delle diverse “reti di relazione” istituzionali a tutti i livelli di struttura (centrale, regionale e periferica), al fine di realizzare unʼinformazione costante ed una condivisione dei valori guida dellʼEnte attraverso un dialogo interattivo che, nel rispet-to dei principi del decentramenrispet-to, garantisca il tempestivo recepimenrispet-to delle istanze provenienti dal territorio.
Funzionale a questo obiettivo è un nuovo sistema comunicazionale che, integrandosi con uno sviluppo organizzativo, sia in grado di superare progressivamente, la tradizio-nale distinzione tra comunicazione interna, esterna e di prodotto.
Il rapporto con i massmedia
Occorre pertanto mantenere le coerenze e le sinergie tra tutti gli atti comunicazionali rivolti sia verso lʼinterno (dalla tradizionale circolare ai Forum in teleconferenza, dai mes-saggi sulla bacheca fisica ai mesmes-saggi sulla Intranet aziendale), sia verso lʼesterno (dagli incontri dal vivo con gli interlocutori istituzionali allʼinformazione online, dallʼistrut-toria della pratica sul bancone alla transazione telematica).
Irrinunciabili scopi della comunicazione aziendale sono, altresì, quelli di rappresentare la realtà istituzionale, illustrare costantemente lʼevoluzione della missione aziendale, diffondere la conoscenza degli obiettivi, consentendo un confronto sui risultati ottenuti.
Condizione indispensabile per bene assolvere tale funzione è un costante e corretto rapporto con i massmedia.
Nellʼanno 2000 si sono realizzate le condizioni per sostenere tale processo di funzio-nale relazionalità con il mondo della carta stampata e con i circuiti radiotelevisivi pubblici e privati.
Nel 2001 lʼobiettivo non è pertanto quello di tutelare la visibilità dellʼIstituto ma di mira-re ad una pmira-resenza dellʼEnte sui massmedia che consenta di raggiungemira-re i sostanziali obiettivi di incidere sulla cultura della sicurezza attraverso unʼinformazione meno dram-matizzata e più ragionata in ordine alle cause degli infortuni, ad una lettura scientifica dei trend infortunistici, al significato della riforma in termini di contributo operativo ad un
“welfare attivo”.
In questo senso, lo sforzo maggiore sarà quello di far veicolare una comunicazione sempre più puntuale e tempestiva, superando le inevitabili difficoltà derivanti dalle opzioni culturali e di mercato alle quali i massmedia non possono sottrarsi.
Le campagne promozionali saranno finalizzate, in particolare, a supportare il processo di acquisizione di una chiara consapevolezza da parte di tutti gli attori del mondo
produt-tivo (lavoratori, datori di lavoro, rappresentanti sindacali e tutte le “figure tipiche” previste dalla legge n° 626/94) sulla necessità di una cultura della prevenzione che, unitamente alla promozione degli incentivi finanziari per la realizzazione di progetti di sicurezza, renda finalmente possibile lʼattuazione di una politica di azioni concrete per la riduzione del fenomeno infortunistico. Rientra pertanto in questi profili comunicativi il sostegno al
“patto per la sicurezza” che ha ispirato, nella fase progettuale, i provvedimenti di riforma e di modifica posti in essere e che ora ispira lʼoperatività quotidiana.
Per far fronte alle suindicate esigenze, il bilancio di previsione 2001, a testimonianza della necessità di un maggior investimento nel settore, prevede sul cap. 363 uno stan-ziamento di 7,850 mld. (circa il 20,77% in più rispetto al 2000).
Lʼutilizzo ponderato di canali, strumenti e prodotti.
Sotto lʼaspetto dei canali da utilizzare, lʼobiettivo è quello di continuare a sviluppare la Intranet aziendale, fortemente potenziata nellʼanno in corso, sia sotto il profilo della completezza dei contenuti che sotto quello dellʼagilità di accesso affinché la stessa diventi sempre più strumento di lavoro ordinario e quotidiano.
Analogamente si privilegerà una strategia di sviluppo del sito Internet per renderlo a misura di utente, in modo che il cittadino non debba essere più costretto a viaggiare sul territorio per avere risposta alle sue richieste di servizio.
Dare risposta al nuovo “cittadinoutente” di servizi interattivi, vuol dire consentire la ricerca nella rete di informazioni e servizi che non abbiano carattere statico impersonale ma che siano capaci di rispondere tempestivamente a necessità cognitive personalizza-te e ad esigenze in costanpersonalizza-te evoluzione.
Nel 2001 la comunicazione dovrà necessariamente passare dalla fase di diffusione e promozione della riforma a quella di supporto a sostegno della concreta gestione della riforma stessa nei confronti degli utenti tradizionali e dei nuovi assicurati, tra i quali nuove categorie con prerogative ed istanze del tutto nuove per lʼIstituto (sportivi e casa-linghe), tenuto anche conto del quadro di sinergie in essere con le Istituzioni e le Parti sociali.
Anche lʼattività convegnistica nonché lʼorganizzazione e la partecipazione ad eventi sarà sempre più orientata a garantire una interazione ed uno scambio comunicativo, finalizzati a mettere a punto forme più incisive di iniziative che evidenzino aspetti innovativi della
“tutela globale”: prevenzione, riabilitazione e reinserimento professionale e sociale.
Sulla scorta dellʼesperienza acquisita, si provvederà ad orientare tali settori di attività sulle occasioni che hanno mostrato di garantire il miglior contatto, sotto ogni aspetto, con lʼutenza e lʼopinione pubblica, nel rispetto del rapporto costi/benefici che deve necessariamente presiedere a qualsiasi attività della Pubblica Amministrazione.
Sotto il profilo finanziario, lʼattenzione al rapporto costi/benefici, unitamente al decen-tramento della gestione di alcuni eventi a livello locale, consente di prevedere sul capito-lo 354 capito-lo stesso stanziamento di L. 3,450 mld. identico a quelcapito-lo previsto nel 2000.
Lʼattività editoriale dellʼIstituto che questʼanno ha conosciuto un momento di grande significatività con la presentazione alla sala della Lupa presso la Camera dei Deputati, del Primo Rapporto annuale dellʼINAIL, accolto con favore dagli operatori specializzati e dai massmedia, mirerà a rafforzare ed integrare il rapporto tra comunicazione e preven-zione. La produzione di sussidi tradizionali e digitali sarà orientata ad affrontare le tema-tiche imposte dalla mappa dei rischi reali presenti sul territorio per come rilevati dalle strutture periferiche, non più terminali di scelte operate in sede centrale, ma strutture rilevatrici di fenomeni emergenti. Fenomeni ai quali occorre dare tempestiva risposta nellʼottica di un Ente che si propone non solo di indennizzare lʼinfortunato ma di proteg-gere la Persona che lavora.
La produzione dei prodotti editoriali, anche in conseguenza del forte sviluppo di quelli relativi allʼattività prevenzionale, trova conferma nello stanziamento sul capitolo 346, pari a Lit. 5 mld. analogamente a quanto stanziato sul medesimo capitolo per lʼanno 2000.
La necessità di una comunicazione originale
Il concreto riconoscimento esterno che ha premiato le iniziative comunicazionali dellʼIstituto dimostra che lʼEnte ha coniugato istanze del sociale e creatività propositiva
delle risposte. Tale circostanza spinge a continuare sulla strada dellʼinnovazione del lin-guaggio nel proporre i temi degli infortuni e della sicurezza allo scopo di incidere sullʼopi-nione pubblica con la forza di messaggi non consueti ed originali; nel rumore di fondo di un mondo in rapida trasformazione, la Comunicazione istituzionale dovrà essere in grado di attirare lʼattenzione ed indurre alla riflessione sui problemi che si tende inevita-bilmente ad esorcizzare e a non affrontare.
Se è vero, come è vero, che lʼinfortunio non è solo la conseguenza di misure di sicu-rezza carenti o mancanti ma anche la conseguenza di comportamenti errati, omissivi od inesperti, una comunicazione finalizzata a creare cultura specifica deve inventare nuovi percorsi di interattività e rinnovarsi costantemente nel linguaggio per incidere sulla con-sapevolezza dei singoli e della società.