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BILANCIO DI PREVISIONE 2001 Approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza l’11 dicembre 2000

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BILANCIO DI PREVISIONE 2001

Approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza l’11 dicembre 2000

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Stabilimento Tipolitografico INAIL Milano

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Presidente Gianni BILLIA

Direttore Generale Alberigo RICCIOTTI

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Presidente Gianni BILLIA

Consiglieri Bruno CAMILLERI

Ruggiero FERRARA Michele MAGNO Rino Angelo PAVANELLO Nicola PUGLIESE Alberto ZANARDI

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

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CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA

Presidente Paolo LUCCHESI

Consiglieri Diego ALHAIQUE

Giuseppe ANTONELLI Salvatore CASABONA Gaetano CERIOLI Elio CORRENTE Claudio DʼANTONANGELO Paolo DE CAROLIS Rinaldo FADDA Fiorito LEO Isidoro MARINO Pietro MERCANDELLI Enrico Matteo PONTI Lucia PORZIO Gabriele RESCIGNO Walter REGIS Roberto RINALDI Corrado ROSSITTO Antonio SPEDICATI Mario STOPPINI Francesco TADDEI Luciano TICCA Piergiorgio VALBONETTI Alessandro VECCHIETTI Luigi ZAPPONE

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COLLEGIO DEI SINDACI

Presidente Vittorio RAIMONDO

Membri effettivi Ludovico ANSELMI

Giorgio CLEMENTI Mario DE GAETANO Nello MERCURI Alberico VERNAGLIA

Membri supplenti Errico AMOROSO

Enrico ANGELANI Graziella DE MAIO Stefano LISTANTI Michele PISANELLO Franca SMISI Lorenzo SUSANNA Magistrato della Corte dei Conti

delegato allʼesercizio del controllo Gigi PAGNANO

Magistrato della Corte dei Conti

sostituto del delegato allʼesercizio del controllo Maria Letizia DE LIETO VOLLARO

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INDICE

DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA ...

RELAZIONE DEL PRESIDENTE ...

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ...

P A R T E P R I M A

1. QUADRO DI SINTESI ...

1.1 Le scelte strategiche fondamentali ...

P A R T E S E C O N D A

2. SCENARI DI RIFERIMENTO ...

2.1 Il Contesto Normativo ed Istituzionale ...

2.2 Il Quadro Economico ...

2.3 Le Scelte Strategiche degli Organi per il Triennio 2001-2003 ...

2.3.1 Le Scelte Strategiche Generali ...

2.3.2 Le Strategie in Materia di Politiche Finanziarie

ed Organizzative ...

2.3.3 Il Piano Pluriennale 2001/2003 ...

P A R T E T E R Z A

3. LE SCELTE DI PROGRAMMA PER IL 2001 ...

P A R T E Q U A R T A

4. LE POLITICHE GESTIONALI ...

4.1 La Politica Gestionale delle Entrate ...

4.1.1 La gestione delle entrate contributive ...

4.1.2 Il Recupero dei Crediti e la Definizione delle Situazioni Contributive ...

4.1.3 La Vigilanza Assicurativa ...

4.1.4 Le Entrate Derivanti dal Patrimonio Immobiliare e Mobiliare ...

4.2 La Politica Gestionale delle Uscite ...

4.2.1 Le Spese Istituzionali - Premessa ...

4.2.1.1 Prestazioni Economiche ...

4.2.1.2 Prestazioni Sanitarie ...

4.2.1.3 Prestazioni Riabilitative e di Reinserimento ...

4.2.1.4 Gestione Contenzioso in Materia di Prestazioni ...

4.2.2 La Prevenzione e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro ...

4.2.3 Le Spese di Funzionamento ...

4.2.4 Le Spese per la Gestione del Patrimonio Immobiliare ...

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4.2.4.1 Dismissioni ...

4.2.4.2 Investimenti ...

4.2.5 Sistemi Informativi e Tecnologie ...

4.2.6 Organizzazione e Risorse Umane ...

4.2.6.1 Assetti organizzativi ...

4.2.6.2 Politiche per il Personale ...

4.2.6.3 Formazione ...

4.2.7 Comunicazione ...

P A R T E Q U I N T A

5. LʼANALISI ECONOMICO - FINANZIARIA ...

Tabella I Il Bilancio di previsione ...

Tabella II Il Quadro riassuntivo del bilancio ...

Tabella III La dimostrazione dell'avanzo di amministrazione presunto al termine dell'esercizio 2000 ...

Tabella IV Il preventivo economico ...

FLUSSI DELLE ENTRATE E DELLE SPESE NEL TRIENNIO 2000-2002 ....

Allegato 1 Fabbisogno del personale e forza al 30.9.2000 ...

Allegato 2 Conto attuariale della gestione “industria” secondo la

classificazione prevista dallʼart. 55 della L. 144/99 ...

Allegato 3 Elenco delle opere pubbliche del 2001 ...

RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI SINDACI ...

GRAFICI ...

BILANCIO

Tabella I Bilancio di previsione ...

Tabella II Quadro riassuntivo del bilancio di previsione per lʼanno finanziario 2001 ...

Tabella III Dimostrazione dellʼavanzo di amministrazione presunto al termine dellʼesercizio 2000 ...

Tabella IV Preventivo economico dellʼesercizio 2001 ...

Preventivo economico della gestione per lʼassicurazione nellʼindu- stria, nel commercio e nei servizi pubblici per lʼesercizio 2001 ...

Preventivo economico della gestione per lʼassicurazione nellʼagri- coltura per lʼesercizio 2001 ...

Preventivo economico della gestione per lʼassicurazione dei medici esposti a radiazioni ionizzanti per lʼesercizio 2001 ...

Preventivo economico della gestione per lʼassicurazione contro gli infortuni in ambito domestico per lʼesercizio 2001 ...

BILANCIO IN EURO ...

SPECIALE GESTIONE GRANDI INVALIDI DEL LAVORO ESERCIZIO FINANZIARIO 2001

Relazione ...

Bilancio di previsione per l'esercizio 2001 ...

Preventivo economico per l'esercizio 2001 ...

Ripartizione per gestione del preventivo economico per l'esercizio 2001 ...

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Il progetto di bilancio per lʼesercizio 2001 ha assunto come quadro di riferimento fondamentale il D.Lgs. 38/2000, che assegna allʼIstituto un ruolo di soggetto attivo nel sistema di protezione sociale. Un ruolo volto alla tutela globale della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, con competenze esclusive per gli interventi indennitari e con compiti di partecipazione qualificata agli interventi sanitari, di prevenzione e riabilitazione.

Il progetto di bilancio per lʼesercizio 2001, inoltre, si assume integralmente gli oneri, come si evince dal quadro di sintesi allegato, derivanti dalle nuove funzioni assegnate allʼIstituto dal legislatore e dal Governo nelle politiche pubbliche per il welfare, lo svilup- po e lʼoccupazione. Nuove funzioni che lo chiamano a concorrere alla riduzione del costo del lavoro, alla lotta contro il lavoro sommerso, al sostegno degli investi- menti in formazione e sicurezza, in particolare nelle piccole e medie imprese, alla semplificazione amministrativa.

Il progetto di bilancio per lʼesercizio 2001, infine, rispecchia lʼimpegno straordinario dellʼIstituto per accelerare la creazione di unʼazienda fortemente decentrata nelle sue funzioni operative e di servizio agli utenti, flessibile in rapporto ai cambiamenti della sua missione e nellʼutilizzo delle risorse umane, strumentali e finanziarie, in grado di coo- perare sinergicamente con gli altri Enti pubblici e con le Regioni.

Particolarmente rilevante, sotto tale profilo, è lʼopera di costante adeguamento tec- nologico, orientato alla realizzazione di quelle infrastrutture informatiche e telematiche, in parte già realtà nellʼIstituto, indispensabili per conseguire gli obiettivi prima delineati, nonché per inserire pienamente lʼInail nel processo di “e-government” indicato dal Governo e condiviso a livello europeo, che deve portare il settore pubblico in una posi- zione attiva e nevralgica nella società dellʼinformazione.

Con il progetto di bilancio per lʼesercizio 2001 e con la sua concreta e quotidiana azio- ne per rispondere tempestivamente alle esigenze degli utenti e dei cittadini, dunque, lʼIstituto sta tenendo fede agli impegni assunti con il Parlamento, con lʼEsecutivo e con le Parti Sociali, sulla scorta delle conclusioni e delle iniziative definite ai tavoli della concertazione.

Perché questo processo possa continuare a svilupparsi occorre che le politiche governative adottino le misure necessarie a garantire una effettiva autonomia gestionale e una effettiva autosufficienza economico-finanziaria dellʼIstituto in una prospettiva di medio e lungo periodo.

È pertanto urgente la rimozione degli ostacoli, anche di natura legislativa e regola- mentare, i quali, privilegiando logiche centralistiche, risultano in contraddizione con i princìpi che devono guidare la vita di un Istituto sempre più moderno ed efficien- te, che deve poter operare con lʼautonomia decisionale necessaria a garantire la tempe- stività e la qualità dei servizi allʼutenza.

È soprattutto urgente, tuttavia, rimuovere strutturalmente le principali cause dellʼattuale squilibrio economico-finanziario dellʼIstituto:

- il deficit patrimoniale della gestione agricoltura, del quale deve necessariamente farsi carico la fiscalità generale, essendo stato determinato, comʼè noto, dalla natura prettamente assistenziale che ha sostanzialmente caratterizzato lo specifico sistema di tutela. Al contempo, resta ferma la necessità di adeguare il vigente regime contri-

RELAZIONE DEL PRESIDENTE

SUL PROGETTO DI BILANCIO 2001

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butivo a logiche tariffarie differenziate secondo lʼeffettiva rischiosità, e comunque tali da garantire lʼequilibrio assicurativo;

- gli obblighi di tesoreria, che privano lʼIstituto di proventi significativi (circa 12 mila miliardi negli ultimi ventʼanni) ed incidono pesantemente sul tasso di rendimento glo- bale degli investimenti, determinando un fabbisogno aggiuntivo di risorse che dovreb- bero essere addebitate alle imprese;

- le contribuzioni improprie ex Enpi ed ex Enaoli per circa L. 550 miliardi annui, che potrebbero essere impegnate a sostegno delle iniziative nel campo della prevenzione e della sicurezza;

- i vincoli estremamente rigidi imposti alla politica di investimenti dellʼEnte, che, privandolo della necessaria autonomia decisionale, non rendono possibile il conse- guimento pure necessario di una maggiore redditività degli stessi.

In questa prospettiva, assume notevole significato anche la destinazione dei pro- venti dei piani di dismissione del patrimonio immobiliare, che per lʼIstituto costitui- scono riserve preziose a presidio delle prestazioni economiche da erogare agli assicura- ti, e garanzia di non dover pesare domani sulla collettività o sulle imprese con gravami aggiuntivi e magari insostenibili.

La strada tracciata ed intrapresa, fatta di riforme, di confronto delle politiche gestio- nali anche in ambito europeo, di razionalizzazione della spesa, di qualità del servizio, di responsabilizzazione di Organi, Dirigenti ed Operatori dellʼInail rispetto ai risultati, costi- tuisce un impegno eccezionale per lʼEnte.

LʼInail, insieme alle Parti Sociali, intende proseguire con coerenza e determinazione lungo questa strada, valorizzando tutti i momenti e tutte le sedi di concertazione operati- va attualmente aperte. Spetta ora alle autorità politiche e di governo, che hanno già uti- lizzato funzionalmente il dividendo di innovazioni e riforme basate sul consenso sociale, creare tutte le condizioni - normative, finanziarie e regolamentari - che consentano allʼIstituto di fare fino in fondo il proprio dovere nei confronti degli assicurati e della col- lettività.

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BILANCIO DI PREVISIONE 2001

- Entrate istituzionali (al netto delle restituzioni) L. 13.097,5

- Trasferimenti da parte dello Stato L. 870,0 L. 13.967,5

- Spese istituzionali L. 11.389,0

- Riserve tecniche L. 529,0 L. 11.918,0

1° MARGINE L. 2.049,5

- Costi di funzionamento L. 1.385,3

L. 664,2

- Entrate diverse L. 627,6

- Spese diverse

- - Trasferimenti L. 855,9

- - Altre L. 381,4 L. 1.237,3

L. 54,5

- Proventi ed oneri finanziari L. 323,0

- Proventi ed oneri straordinari L. - 199,3

(sopravv. Insuss. Attive/Passive)

- Rettifiche di valore (+/-)

(incremento fondi patrimoniali) L. - 356,5

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE L. - 178,3

- Imposte e tasse L. 224,0

DISAVANZO ECONOMICO L. - 402,3 CONTO ECONOMICO SCALARE

(in miliardi di lire)

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RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PARTE PRIMA 1. QUADRO DI SINTESI

Alla fine dellʼesercizio 2001, si prevede:

- Un disavanzo economico per £. 402 miliardi, quale differenza tra le entrate e le spese correnti, rettificata dai proventi e costi non finanziari;

- Un disavanzo patrimoniale che in virtù del predetto risultato economico risulta ulterior- mente incrementato rispetto ai 18.745 miliardi preventivati nel corrente esercizio e si attesta, quindi, a £. 19.147 miliardi;

- Un avanzo di cassa stimato alla fine del 2001 per £. 3.315 miliardi, che tiene conto dei proventi delle dismissioni del patrimonio immobiliare ex L. 140/97 ed ex D.Lgs.

104/96, per complessivi £. 1.600 miliardi. Dellʼimporto di £. 3.315 miliardi, £. 1.595 miliardi risultano disponibili per il piano di impiego dei fondi dellʼIstituto. Rimane esclu- sa, infatti, la quota di £. 1.600 miliardi derivante dalla dismissione del patrimonio e i proventi della gestione degli infortuni in ambito domestico stimati in £. 120 miliardi;

- Un avanzo di competenza di oltre £. 475 miliardi, pari al differenziale tra il totale delle entrate e quello delle spese di competenza.

Con riguardo ai risultati riferiti alle singole gestioni, si osserva:

- La conferma del risultato economico positivo della gestione industria che, con un avanzo di circa £. 1.643 miliardi risulta perfettamente in linea con il dato previsto per il 2000, sia pure in diminuzione rispetto al dato consuntivo 1999;

- Il perdurare del disavanzo economico della gestione agricoltura per £. 2.077 miliardi, migliore rispetto al dato consuntivo 1999, anche in virtù dei 700 miliardi previsti dalla legge finanziaria 488/99 per il risanamento della gestione;

- Lʼautosufficienza della gestione dei medici radiologi che chiudono lʼanno con un avan- zo di circa £. 32 miliardi;

- Il tendenziale pareggio della gestione per lʼassicurazione degli infortuni in ambito domestico che chiude la previsione 2001 con un avanzo economico per circa £. 760 milioni.

1.1 LE SCELTE STRATEGICHE FONDAMENTALI

I documenti di programmazione economico-finanziaria, gestionale e produttiva per lʼesercizio 2001 - di cui il bilancio di previsione e la specifica relazione che lo accompa- gna sono la prima e più significativa espressione - sono costruiti sulla base di una serie di scelte fondamentali che di seguito vengono richiamate per offrire una prima visione significativa della strategia gestionale complessivamente perseguita dallʼEnte.

A Ridefinizione della missione dellʼEnte mediante il completamento del disegno riformatore avviato con la legge n. 144/1999, proseguendo nella politica di con- certazione con le Parti sociali e dando concreta attuazione allʼestensione del campo di applicazione ed al nuovo sistema di tutela assicurativa, alle previsioni di nuovi servizi, alle sinergie con gli altri operatori pubblici e privati che agisco- no nel settore dei servizi previdenziali, sociali, sanitari e fiscali.

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In questa prospettiva, si prevedono:

nel settore “industria”

- La conferma della riduzione dei premi assicurativi a carico delle aziende - peraltro anticipata in sede di autoliquidazione 2000 con effetti già sul corrente esercizio - cor- relata allʼintroduzione del nuovo sistema tariffario articolato in quattro comparti così come previsto dal decreto legislativo n. 38/2000, che comporterà un minor prelievo

“contributivo” per circa £.700 miliardi rispetto al sistema tariffario precedente, pur scontando gli oneri aggiuntivi derivanti dal nuovo sistema di rivalutazione annuale delle rendite e dallʼindennizzo del danno biologico.

- La copertura dei rischi precedentemente non rientranti nella tutela assicurativa obbli- gatoria ma comunque gravanti sulle aziende per lʼindennizzo appunto del “danno bio- logico”, finanziata con una specifica addizionale sui premi per circa £. 270 miliardi, a fronte del vantaggio, per gli assicurati e per le stesse aziende, di avere ricondotto al medesimo sistema assicurativo sia gli oneri che le prestazioni.

- Il consolidamento a regime dellʼampliamento della tutela ai lavoratori parasubordinati, agli sportivi professionisti ed ai dirigenti, che per lʼIstituto comporterà, a fronte dei nuovi oneri prestazionali, un incremento di gettito “contributivo” stimato in £. 130 miliardi.

- Gli effetti dellʼoperazione di cartolarizzazione dei crediti contributivi che, perfezionata questʼanno, determinerà nei prossimi esercizi un minor gettito di cassa, stimato per il 2001 in £. 1.070 miliardi.

- Lʼoperatività del nuovo sistema di tutela comprensivo dellʼindennizzo del danno biolo- gico nonché della copertura “normativizzata” per i danni da infortunio in itinere, così come finora riconosciuta solo in forza dellʼevoluzione interpretativa giurisprudenziale, che complessivamente comporteranno una maggiore spesa per prestazioni istituzio- nali di £. 421 miliardi.

nel settore “agricoltura”

- Un gettito “contributivo” di £. 1.100 miliardi corrispondente a quello di questʼanno, pur in presenza di una riduzione della platea dei soggetti assicurati correlata alla costante diminuzione dellʼoccupazione nel comparto, per lʼadeguamento del prelievo alle esi- genze di copertura dei maggiori oneri derivanti dalla rivalutazione annuale delle rendi- te e dallʼindennizzo del danno biologico.

nel settore “attività domestiche”

- Lʼattivazione della specifica tutela, con un gettito contributivo di circa £.120 miliardi, a fronte di erogazioni ed accantonamenti a titolo di riserva per circa £.104 miliardi, con- siderato che il primo anno dʼesercizio non sarà pieno.

B Ampliamento e consolidamento dellʼimpegno sul fronte della prevenzione, della tutela sanitaria, della riabilitazione e del reinserimento, in funzione di una con- cezione del sistema di tutela basata sui principi dellʼintegralità della protezione e della presa in carico del lavoratore assicurato.

In coerenza con questa scelta strategica, le principali iniziative del prossimo anno nei settori interessati comporteranno:

- Lʼerogazione di incentivi alle imprese, per gli investimenti finalizzati al miglioramento della sicurezza negli ambienti di lavoro, ed il finanziamento di specifici progetti di for- mazione, per un ammontare di £. 200 miliardi in conto competenza ed una spesa complessiva per cassa di £. 400 miliardi.

- Ulteriori finanziamenti a progetti di formazione e riqualificazione professionale per il reinserimento sociale e professionale degli invalidi del lavoro e per lʼabbattimento delle barriere architettoniche negli ambienti di lavoro, per un ammontare di £. 50 miliardi in conto competenza ed una spesa complessiva per cassa di £. 100 miliardi.

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- Lʼulteriore qualificazione delle prestazioni protesiche e riabilitative mediante il rilancio del servizio sociale, lʼattivazione delle équipe multidisciplinari, lʼampliamento della gamma di servizi offerti agli invalidi per favorirne il reinserimento professionale e sociale, il potenziamento dellʼazienda protesica interna, delle sue filiali ed il rafforza- mento della rete di poli riabilitativi.

C Innovazione e razionalizzazione organizzativa al fine di ottimizzare lʼefficienza e lʼeconomicità di gestione, sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnolo- gie e riducendo i costi di gestione per unità di prodotto.

In questʼambito, gli impegni fondamentali sono:

- Il consolidamento a regime del nuovo assetto organizzativo ed ordinamentale, in un contesto gestionale capace di coniugare la piena attuazione degli istituti definiti in sede di contrattazione integrativa aziendale con gli obiettivi di decentramento, di responsabilizzazione della dirigenza e di massima valorizzazione delle risorse umane e delle relative competenze professionali.

- Perseguimento di una strategia di sviluppo delle sinergie con le altre pubbliche ammi- nistrazioni, dallʼintegrazione logistica ed operativa con lʼI.N.P.S., allʼulteriore sviluppo delle soluzioni di interoperabilità consentite dalla disponibilità della RUPA, dal coordi- namento delle azioni di lotta allʼevasione contributiva e fiscale con le altre Amministrazioni competenti, alle verifiche in collaborazione con gli ispettori del lavoro sugli infortuni più gravi per alimentare lʼosservatorio sui casi mortali, dalla collabora- zione internazionale per favorire il decollo del nuovo sistema di codifica e raccolta delle informazioni sugli eventi lesivi definito da EUROSTAT, alle diverse forme di col- laborazione sistematica con gli Organismi pubblici e quelli espressi dalle parti sociali per le azioni di informazione, assistenza e formazione nel campo della prevenzione.

- Un inevitabile incremento dei costi di funzionamento, a fronte della necessità di aumentare gli investimenti nelle tecnologie informatiche e comunicative per garantire, con risorse umane sostanzialmente invariate, servizi aggiuntivi e rivolti ad una platea di destinatari molto più vasta.

D Ridefinizione del portafoglio degli investimenti soprattutto in relazione allo svi- luppo dei piani di dismissione del patrimonio immobiliare a fini di reddito.

- I proventi derivanti dal piano straordinario e dal piano ordinario delle dismissioni immobiliari, si è stimato che dovrebbe garantire proventi per un valore di £. 1.600 miliardi, che non possono essere però considerati disponibili per investimenti.

- Nel rispetto dei vigenti limiti normativi, lʼammontare complessivo delle risorse disponi- bili per i piani di investimenti è stimato pari a £. 1.595 miliardi, presi a base per la for- mulazione di un piano di impiego limitato agli investimenti immobiliari per £. 877 miliardi.

2. SCENARI DI RIFERIMENTO

2.1 Il Contesto Normativo ed Istituzionale

Il 1999 ed il 2000 sono stati anni di intensa produzione normativa in materia di assicu- razione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Contemporaneamente, sono proseguite le iniziative legislative volte a completare il processo di riforma della Pubblica Amministrazione, destinate ad avere riflessi significa- tivi sull'attività dell'Istituto.

Il Legislatore ha assegnato all'INAIL nuovi compiti e funzioni, concorrendo ad accele- rare la sua evoluzione da soggetto erogatore di prestazioni assicurative a soggetto atti- vo del sistema di protezione sociale, in una prospettiva volta alla realizzazione di una tutela globale della salute dei lavoratori, con competenze esclusive per la raccolta dei premi e per gli interventi indennitari, con funzioni di partecipazione qualificata agli inter- venti sanitari, di prevenzione, riabilitazione e reinserimento.

PARTE SECONDA

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Ciò premesso, si ritiene opportuno evidenziare, sinteticamente, i principali interventi normativi che hanno già comportato significative scelte politiche e gestionali ovvero sono destinati ad incidere in modo significativo sulla missione e le attività dell'Ente, soprattutto in relazione allo sviluppo che potranno avere alcuni temi particolarmente rile- vanti.

La Legge n. 68/1999, finalizzata a garantire il diritto al lavoro dei disabili, nell'am- bito della quale, con il collocamento mirato, si è inteso promuovere una valorizzazione delle capacità lavorative dell'invalido istituendo, nel contempo, un apposito fondo di incentivazione alle imprese per favorire l'impiego dei disabili affetti da minorazioni gravi.

In questa prospettiva, lʼINAIL vuole ampliare la sua rete di strutture altamente specia- lizzate, puntando ad un sistema riabilitativo che garantisca ai disabili il massimo livello di prestazioni, servizi ed opportunità per il reinserimento funzionale, sociale e professiona- le. In particolare, si intende garantire la massima valorizzazione delle capacità residue al fine di consentire ai soggetti inabili in via permanente di tornare ad essere persone atti- ve e protagoniste della propria integrazione.

La legge n. 493/1999, istitutiva dell'assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico, la quale sottolinea la funzione della nuova forma di tutela quale strumento per riconoscere il valore sociale del lavoro prestato in detto ambito.

La platea dei soggetti assicurabili è stimata in circa 8 milioni di unità e la protezione assicurativa decorrerà dal 1/3/2001.

Il D.Lgv. n. 286 del 30 luglio 1999, sul sistema dei controlli interni, che ha inteso razionalizzare il sistema stesso, riordinandone gli strumenti.

La nuova disciplina formalizza i concetti di separazione e settorializzazione dei con- trolli interni, prevedendo la netta distinzione del controllo di regolarità amministrativa e contabile da quello di gestione e di quest'ultimo, dal controllo strategico, proprio dell'Organo di indirizzo e vigilanza.

LʼIstituto ha già adeguato le proprie scelte organizzative alla ratio cui si ispira la nuova normativa, tenendo conto che il principio di separazione delle competenze deve essere opportunamente adattato alla propria realtà, nel rispetto dei principi fissati dal citato decreto.

La Legge n. 488 del 23/12/1999, finanziaria 2000, che prevede disposizioni anche per gli anni successivi al 2000.

In particolare, si evidenziano le norme in materia di dismissione di beni e diritti immo- biliari nonché quelle relative alla cartolarizzazione dei crediti, la cui operatività determi- nerà notevoli riflessi finanziari e patrimoniali nei prossimi esercizi.

Il documento programmatico “carta 2000”, scaturito dalla conferenza internaziona- le svoltasi a Genova nel mese di dicembre 1999, con il quale Governo, Enti e Parti Sociali si sono impegnati a promuovere una incisiva politica del Lavoro, realizzando accordi sui temi di attualità più rilevanti che investono questo settore.

Sulla base delle intese raggiunte, sono già stati emanati alcuni provvedimenti destinati ad avere riflessi significativi sulla vita dellʼEnte, soprattutto per quanto concerne gli inter- venti di semplificazione ed armonizzazione della normativa vigente in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, di attuazione degli impegni in materia di sanità, di riordino di Istituti ed organismi centrali, di attività di ricerca e formazione volte a garantire adeguato sup- porto tecnico-scientifico al sistema della prevenzione.

Il protocollo d'intesa con il Ministero della Sanità, che ha aperto una fase nuova di collaborazione e di iniziative comuni in materia di prevenzione e salute sui luoghi di lavoro, di integrazione delle banche dati, di iniziative nel settore riabilitativo e di gestione delle invalidità civili.

Ciò in piena sintonia con il nuovo ruolo assegnato all'INAIL quale Ente specialistico per gli aspetti della prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento lavorativo e sociale dei lavoratori infortunati e tecnopatici.

Il Piano straordinario per la sicurezza sul lavoro del Consiglio dei Ministri.

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 12 maggio u.s., a seguito degli impegni assunti nellʼambito del progetto “Carta 2000”, ha approvato le linee di azione per la sicu- rezza sui luoghi di lavoro che, oltre a misure promozionali volte a diffondere la cultura della prevenzione, prevedono un maggior coordinamento dei vari Soggetti Istituzionali operanti nel particolare settore della vigilanza, al fine di realizzare un migliore utilizzo di tutte le risorse disponibili.

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In tale contesto, si colloca la Direttiva “Salvi” del 13/7/2000, emanata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, per lʼavvio di ispezioni congiunte tra lʼINAIL e le Direzioni provinciali del Lavoro, da svolgersi nei confronti di realtà aziendali caratterizza- te da una maggiore incidenza e gravità del fenomeno infortunistico.

Il D.Lgv. n. 38 del 2000, con il quale sono state attuate le deleghe di cui all'arti- colo 55 della legge n. 144/1999.

L'emanazione di questo decreto ha concluso una prima fase dell'iter di riordino del- l'assicurazione infortuni, avviato con gli impegni del patto per lo sviluppo del 22/12/1998, la delega contenuta nella citata Legge n. 144/99 ed il confronto concertativo con le parti sociali.

La sua concreta attuazione ha già determinato effetti rilevanti sullʼesercizio in corso ma li esplicherà appieno dal prossimo anno.

Peraltro, il pieno esercizio delle competenze rimodulate dal Decreto n. 38 richiede un ulteriore sforzo che, confermando la valenza generale della concertazione, accorpi in un unico strumento la normativa sulla assicurazione degli infortuni, secondo i principi di semplificazione e trasparenza, e sul piano dei contenuti, superi definitivamente il persi- stente limite del campo di applicazione della tutela.

Sul piano sostanziale restano poi da definire ulteriori interventi per la revisione di isti- tuti e la disciplina di aspetti non contemplati dal Decreto n. 38 o carenti di appropriata disciplina, quali lʼistituto del regresso, lʼarmonizzazione della tutela contro i rischi profes- sionali per i dipendenti pubblici, lʼunificazione delle modalità di accertamento medico legali in materia di inabilità ed invalidità, lʼadeguamento del modello ordinamentale.

Per far fronte a queste rilevanti e gravose responsabilità è indispensabile una nuova strategia di politica finanziaria ed organizzativa, per la quale lʼIstituto è già impegnato a definire concrete proposte sulle quali aprire, rapidamente, un confronto con le forze poli- tiche e le parti sociali.

2.2 Il Quadro Economico

Il quadro macroeconomico per il periodo 2001 – 2003, aggiornato sulla base delle analisi e previsioni macroeconomiche dei più recenti rapporti dei centri studi di previsio- ne economica (Isae, Prometeia, Centro Studi Confindustria, Irs, Fondo monetario inter- nazionale) nonché del Documento di programmazione economico-finanziaria 2001-2004 e della Relazione previsionale e programmatica per il 2001, evidenzia i seguenti dati:

PREVISIONI MACROECONOMICHE PER IL 2000 (variazioni % annue salvo diversa indicazione)

Fmi Prometeia Confindustria Irs Cer Isae

(settembre 2000) (settembre 2000) (settembre 2000) (luglio 2000) (luglio 2000) (luglio 2000)

Pil 3,1 2,9 3,0 3,0 3,0 2,8

Consumi delle famiglie (…) 2,2 2,6 2,3 2,0 2,0

Investimenti fissi lordi (…) 5,9 5,4 6,5 6,7 5,4

Esportazioni (…) 9,2 9,5 9,2 8,9 8,8

Importazioni (…) 7,7 8,5 8,2 7,2 6,8

Prezzi al consumo 2,5 2,5 2,5 2,4 2,1 2,5

Disoccupazione (tasso %) 10,7 10,9 11,0 10,9 10,6 10,8

Cambio dollaro/euro 0,95 0,92 0,93 0,98 0,98 0,97

Indebitamento Amministr. Pubbliche

(% sul Pil) 1,3 1,5 1,4 1,3 1,2 1,2

Fonte: centri studi di previsione economica

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PRINCIPALI STIME MACROECONOMICHE DEL DPEF

2001 2002 2003 2004

Pil 2,9 3,1 3,1 3,1

Inflazione 1,7 1,2 1,2 1,2

Occupazione 1,1 1,1 1,1 1,1

Disoccupazione 9,9 9,2 8,5 7,8

Consumi 2,5 2,5 2,5 2,5

Debito-Pil 106,6 103,5 99,7 95,0

Fonte: Documento di Programmazione Economica Finanziaria 2001-2004

La Relazione previsionale e programmatica per il 2001 approvata dal Governo il 29 settembre aggiorna ed amplia il Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef) dello scorso giugno alla luce dellʼeffettiva evoluzione della congiuntura e delle più recenti previsioni. Il Governo ha confermato lʼobiettivo di crescita del Pil per il 2000, fis- sato al 2,8%, un risultato che appare conseguibile secondo gli ultimi dati congiunturali.

La ripresa produttiva, infatti, sembra consolidarsi, sia pure con qualche incertezza, men- tre lʼevoluzione tendenziale della finanza pubblica si presenta in linea con gli obiettivi del Patto di stabilità.

Per il 2001 è previsto un aumento del Pil al 2,9%, con un assestamento intorno al 3%

nel triennio successivo. Sono confermati anche gli altri principali indicatori del Dpef (+1,1% lʼoccupazione e i disoccupati in calo sotto il 10%), così come pure gli obiettivi di finanza pubblica.

Per quanto concerne il debito, è confermato il calo dal 112,1% in rapporto al Pil di questʼanno al 106,6% del 2001, con lʼulteriore discesa al 103,5% nel 2002 e al di sotto del 100% nel 2003.

Anche lʼobiettivo di inflazione resta fissato al 2,3% nella media di questʼanno, nono- stante il caro petrolio, e allʼ1,7% nel 2001.

La manovra di Finanza Pubblica per il 2001 prevede interventi di progressiva riduzio- ne dellʼimposizione fiscale (elevamento della soglia di esenzione, riduzione delle aliquo- te Irpef), di sostegno allʼoccupazione e alle imprese, di riqualificazione e maggiore effi- cienza della pubblica amministrazione e di sostegno allo sviluppo del Mezzogiorno.

In particolare per quanto riguarda imprese ed occupazione, le aziende che assumono con contratti a tempo indeterminato, sia a tempo pieno che parziale, per ciascun mese otterranno un credito di imposta che va dalle 800mila lire nel Centro nord a 1,2 milioni di lire nel Mezzogiorno.

Sono inoltre previsti per le imprese incentivi per i nuovi investimenti e una riduzione

PREVISIONI MACROECONOMICHE PER IL 2001 (variazioni % annue salvo diversa indicazione)

Fmi Prometeia Confindustria Irs Cer Isae

(settembre 2000) (settembre 2000) (settembre 2000) (luglio 2000) (luglio 2000) (luglio 2000)

Pil 3,0 2,6 2,8 3,1 2,7 2,8

Consumi delle famiglie (…) 2,2 2,6 2,9 2,2 2,4

Investimenti fissi lordi (…) 4,8 5,4 6,5 4,9 5,7

Esportazioni (…) 7,7 7,4 7,3 6,3 6,3

Importazioni (…) 8,0 8,3 9,1 6,7 7,8

Prezzi al consumo 1,6 2,5 2,0 1,9 1,4 2,0

Disoccupazione(tasso %) 10,1 10,3 10,9 10,3 10,0 10,2

Cambio dollaro/euro 0,95 0,89 1,01 1,06 1,08 1,01

Indebitamento Amministr. Pubbliche

(% sul Pil) 0,9 1,2 1,2 1,2 1,1 1,0

Fonte: centri studi di previsione economica

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dello 0,8% del costo del lavoro oltre a una riduzione progressiva dellʼIrpeg (lʼimposta sul reddito delle persone giuridiche) il cui acconto scende già da questʼanno al 93%.

Alle imprese, oltre al credito dʼimposta per i nuovi investimenti (solo nel Mezzogiorno), e per la creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato (anche part-time), il disegno di legge finanziaria riconosce un credito dʼimposta pari al 75% per gli investimenti in ricerca e sviluppo.

Inoltre, è prevista la forfettizzazione fiscale per i primi tre anni di vita delle nuove imprese e la riduzione dei costi della Dit (Dual income tax) per le piccole imprese che vogliono crescere.

Lʼattuale aggiornamento non modifica sostanzialmente le precedenti previsioni sulle principali variabili macroeconomiche che interagiscono maggiormente con lʼattività dellʼINAIL (inflazione, occupazione, retribuzioni), in un quadro tuttavia caratterizzato da tensioni sui prezzi del petrolio e da un persistente indebolimento dellʼeuro che hanno causato un rallentamento delle economie europee e innescato aspettative di rialzo dei tassi di interesse.

VARIAZIONI % ANNUE

2001 2002 2003

PIL 2,8 3,0 2,9

INFLAZIONE 2,3 1,7 1,5

CONSUMI FAMIGLIE 2,4 2,7 2,5

INVESTIMENTI 5,5 5,7 4,8

ESPORTAZIONI 7,6 7,2 7,4

IMPORTAZIONI 8,0 8,2 7,5

RETRIBUZIONI

INDUSTRIA E TERZIARIO INAIL 3,0 2,8 2,7

OCCUPAZIONE

INDUSTRIA E TERZIARIO INAIL 1,0 1,0 1,0

OCCUPAZIONE AGRICOLTURA -0,4 -0,4 -0,4

Le previsioni indicate nel triennio 2001-2003 fanno tuttavia riferimento ad uno scena- rio di progressiva stabilizzazione delle principali variabili esogene, assumendo che si possa realizzare un governo del prezzo del greggio dal lato dellʼofferta e un progressivo riequilibrio del tasso di cambio dellʼeuro.

2.3 Le Scelte Strategiche degli Organi per il Triennio 2001-2003 2.3.1 Le Scelte Strategiche Generali

Con il Programma generale e le linee di indirizzo 2001, definiti con deliberazione n.17 del 19/4/2000, e con la successiva declinazione degli obiettivi strategici (deliberazione n. 26/2000), il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza ha individuato le coordinate fondamenta- li per la realizzazione delle strategie di medio periodo che costituiscono punto di riferi- mento essenziale ai fini della predisposizione dei documenti di programmazione econo- mico finanziaria, gestionale e produttiva per lʼesercizio 2001.

Lo stesso CIV le riassume identificando le principali “aree tematiche” che attualmente definiscono gli ambiti di intervento più significativi per lʼattività dellʼEnte:

- Pieno governo delle entrate contributive, attraverso il monitoraggio continuo dei flussi delle entrate correnti e con iniziative mirate ad incrementare le entrate stesse.

- Miglioramento del livello qualitativo delle prestazioni, in unʼottica volta al pieno ed

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effettivo soddisfacimento delle richieste e delle attese del cittadino.

- Sviluppo della prevenzione sui luoghi di lavoro.

- Ottimizzazione degli investimenti patrimoniali.

- Adeguamento del modello organizzativo allʼevoluzione del nuovo quadro di riferimento.

- Valorizzazione della risorsa personale nel processo di riposizionamento dellʼEnte.

- Adeguamento del sistema informativo/informatico, integrato nella rete della Pubblica Amministrazione e potenziamento del ruolo dellʼEnte quale fornitore di servizi infor- matizzati connessi alle attività istituzionali di prospettiva.

2.3.2 Le Strategie in Materia di Politiche Finanziarie ed Organizzative

A queste scelte di carattere generale si aggiungono le ulteriori indicazioni strategiche contenute nel documento dedicato specificatamente alle politiche finanziarie ed organiz- zative, approvato con deliberazione n. 25 del 19/6/2000, scaturito dal lavoro svolto con- giuntamente dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza e dal Consiglio di Amministrazione.

Il documento contiene rilevanti indicazioni per quanto concerne le scelte strategiche dellʼIstituto in settori di particolare rilevanza per lʼattività dellʼEnte, coerentemente con il nuovo ruolo ed i nuovi compiti derivanti dallʼattuazione del processo di riforma, ponen- dosi come punto di riferimento essenziale per la definizione del programma annuale e lʼimpostazione del Bilancio di Previsione.

In particolare, sotto il profilo organizzativo, il mutato quadro normativo rafforza lʼesi- genza di dotarsi di un apparato sempre più moderno ed efficace nonché di realizzare una effettiva autonomia gestionale che consenta allʼIstituto di operare come una vera e propria azienda sul mercato.

Ciò comporta, tra lʼaltro, la ristrutturazione degli attuali processi lavorativi, anche mediante lʼimpiego delle più moderne tecnologie.

È inoltre necessario attuare un forte decentramento delle attività in relazione alla con- creta evoluzione della missione aziendale.

Per la realizzazione di questi rilevanti obiettivi, lʼEnte continuerà a promuovere:

- il potenziamento dei processi informatici;

- politiche del personale che premino la produttività e la crescita professionale legata al merito, promuovendo, altresì, la creazione di figure professionali adeguate ai nuovi compiti assegnati allʼIstituto;

- una formazione diffusa, di qualità e permanente, in grado di garantire elevati livelli di competenza e responsabilità.

Sul piano finanziario, lʼattenzione è puntata sulla necessità di assicurare lʼequilibrio della gestione, rimuovendo le cause che impediscono allʼEnte di svolgere appieno e con la massima incisività il proprio ruolo, identificate, da un lato, nel deficit strutturale della gestione agricoltura e dallʼaltro, nei vincoli imposti dalla legislazione vigente alla destina- zione dei fondi disponibili che, nel corso degli anni, hanno gravemente compromesso le potenzialità di investimento non consentendone una adeguata redditività.

Nella medesima prospettiva si inserisce anche la necessità di intervenire per la sop- pressione dei contributi ex ENPI ed ex ENAOLI, in modo da poter destinare i relativi fondi alle funzioni istituzionali dellʼEnte, con particolare riguardo agli impegni da soddi- sfare nel campo della prevenzione.

Tutto ciò impone, tra lʼaltro, la necessità di proseguire e rafforzare le iniziative volte alla realizzazione di effettive economie gestionali, attraverso una sempre più puntuale razionalizzazione dei centri di spesa di natura non obbligatoria e lʼadozione di sistemi di controllo in grado di garantire una puntuale verifica sullʼandamento gestionale, sia sotto il profilo finanziario che produttivo, in modo da poter rispondere costantemente ed effi- cacemente alle esigenze di una moderna azienda erogatrice di servizi.

2.3.3 Il Piano Pluriennale 2001/2003

In stretta connessione con le linee e gli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di

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Indirizzo e Vigilanza, il Piano Pluriennale 2001-2003 è stato impostato in modo da poter costituire un valido strumento di governo per lʼazione dellʼEnte ed unʼadeguata base di partenza per la predisposizione dei documenti di programmazione annuale.

In questa prospettiva, gli obiettivi operativi sono stati declinati tenendo conto anche della probabile evoluzione degli scenari di riferimento in relazione allʼimpatto che questi potranno determinare sullʼattività dellʼIstituto, prevedendo, tra lʼaltro, una serie di iniziati- ve volte ad intervenire sulle forze politiche e di governo per rimuovere i numerosi vincoli che, attualmente comprimono lʼautonomia finanziaria dellʼEnte.

Vengono, altresì, ulteriormente sviluppate le scelte di carattere organizzativo volte alla realizzazione di un modello dinamico e flessibile che garantisca elevati livelli di efficien- za e funzionalità, in stretta connessione con l'evoluzione della missione aziendale.

3. LE SCELTE DI PROGRAMMA PER IL 2001

Il Bilancio di Previsione per lʼesercizio 2001, definito naturalmente in stretta connes- sione con le scelte programmatiche gestionali relative agli obiettivi di sviluppo e di pro- duzione, ha come punti di riferimento essenziali:

• le scelte strategiche operate dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza;

• le previsioni contenute nel Piano Pluriennale per il Triennio 2001-2003;

• gli scenari di riferimento esterni e lʼimpatto che la loro evoluzione potrà determinare sullʼattività dellʼIstituto.

Come già accennato, gli obiettivi strategici definiti dal CIV con la deliberazione n. 26/2000 sono stati declinati con il Piano Pluriennale in obiettivi operativi che, nel loro insieme, costituiscono lʼindispensabile griglia di scelte di politica amministrativa da assu- mere quale base di partenza per lʼimpostazione del programma, del budget e del bilan- cio annuale.

Conseguentemente, per il 2001, i programmi delle strutture centrali e territoriali saran- no indirizzate prioritariamente al perseguimento dei seguenti obiettivi:

• NEI RAPPORTI CON I DATORI DI LAVORO

- Consolidare il nuovo sistema di inquadramento tariffario dei datori di lavoro e speri- mentare lʼintroduzione di elementi di flessibilità e personalizzazione delle polizze per i lavoratori artigiani.

- Rafforzare lʼazione di contenimento e riduzione dei fenomeni evasivi/elusivi in siner- gia con le altre Amministrazioni e mirare le verifiche sul campo secondo priorità detta- te anche dalla rischiosità delle lavorazioni, in unʼottica di integrazione tra specificità della missione assicurativa e finalizzazione prevenzionale.

- Adottare iniziative volte alla revisione della disciplina del regresso, alla luce delle direttive emanate dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza.

- Supportare le iniziative a livello legislativo per la trasformazione della gestione per conto dello Stato in ordinaria, equiparando i dipendenti statali agli altri lavoratori.

• NEI RAPPORTI CON GLI ASSICURATI

- Consolidare il nuovo regime delle prestazioni basato sullʼindennizzo del danno biolo- gico e rendere più efficace la tutela contro le malattie professionali e da lavoro.

- Sviluppare prodotti e servizi rivolti agli assicurati sempre più integrati e personalizzati in una logica di tutela globale e di sinergie sistematiche con gli altri operatori sanitari, sociali e previdenziali.

- Potenziare ed ampliare la funzione riabilitativa con adeguati investimenti nella ricerca, nelle strutture e nelle risorse umane dedicate.

- Sviluppare modelli e progetti per completare il percorso prestazionale con azioni mirate al reinserimento sociale e professionale dei lavoratori inabili.

PARTE TERZA

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PARTE QUARTA

- Elaborare proposte tese a ridurre il fenomeno del contenzioso amministrativo e giudi- ziario.

• NEL CAMPO DELLA PREVENZIONE

- Potenziare lʼattività dʼinformazione e formazione secondo programmi dʼintervento finalizzati al miglioramento della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, al fine di con- solidare la cultura della prevenzione in logiche di adeguamento allʼevoluzione orga- nizzativa e tecnologica.

- Portare a sistema, nellʼambito delle previsioni dellʼart. 23 del D.Lgs. n. 38/2000, gli interventi di finanziamento a sostegno di programmi di adeguamento delle strutture e dellʼorganizzazione delle normative di sicurezza e igiene del lavoro delle piccole e medie imprese e dei settori agricolo e artigianale, in attuazione del D.Lgs. n. 626/94 e successive modificazioni, nonché di progetti volti a favorire lʼapplicazione degli artt. 21 (informazione) e 22 (formazione) del succitato Decreto legislativo.

- Progettare, secondo una strategia complessiva di promozione della sicurezza nei luo- ghi di lavoro rivolta ai datori di lavoro ed ai lavoratori, in raccordo con le altre Istituzioni pubbliche e le parti sociali, un piano complessivo attraverso il quale si esprima lʼimpegno dellʼIstituto nel campo della prevenzione.

• SUL PIANO DEGLI INVESTIMENTI

- Proseguire nella dismissione del patrimonio immobiliare ad uso abitativo e dare corso alle procedure di stima per lʼavvio della dismissione degli immobili di pregio.

- Promuovere iniziative legislative volte alla soppressione delle contribuzioni improprie gravanti sullʼIstituto (ex ENPI, ENAOLI) ed alla rimozione degli attuali vincoli di teso- reria che annullano la redditività di fondi destinati a garantire la copertura delle pre- stazioni assicurative e riducono gravemente le potenzialità di investimento.

• SUL PIANO ORGANIZZATIVO

- Superare la sperimentalità e consolidare un modello organizzativo, funzionale ed operativo ancorato ai principi del decentramento, dellʼorganizzazione per processi, dell'autonomia e responsabilità di dirigenti, quadri e professionisti.

- Completare la migrazione nella nuova architettura informatica, consolidando le nuove applicazioni e banche dati di imminente rilascio.

- Sviluppare e diffondere unʼorganizzazione dei servizi sempre più orientata agli utenti in unʼottica di “qualità” e di sfruttamento delle opportunità offerte dalle tecnologie di rete e dallʼintegrazione di diversi canali per lʼinterrelazione con gli utenti /clienti.

- Valorizzare le risorse umane mediante adeguati processi di aggiornamento che ten- gano conto della riqualificazione dellʼorganizzazione del lavoro e dei servizi erogati.

- Rideterminare i fabbisogni di risorse, anche individuando nuove professionalità necessarie per l'espletamento delle funzioni attribuite allʼEnte.

- Attivare gli strumenti valutativi e di controllo previsti dal contratto e dalle altre fonti normative.

4. LE POLITICHE GESTIONALI

4.1 La Politica Gestionale delle Entrate 4.1.1 La gestione delle entrate contributive

Il nuovo assetto del sistema assicurativo introdotto dal decreto legislativo n. 38/2000 dispiegherà pienamente i suoi effetti sulla gestione delle entrate contributive dellʼeserci- zio 2001.

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Con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 414 del 20 luglio 2000, infatti, sono state approvate le Tariffe dei premi delle quattro gestioni istituite nellʼambito della gestione industriale con le relative Modalità di applicazione ed è ormai imminente lʼemanazione del decreto di approvazione da parte del Ministero del Lavoro e della pre- videnza sociale.

Lʼapplicazione delle nuove tariffe, che retroagiranno dal 1° gennaio 2000 e dei cui effetti complessivi, pertanto, si era già tenuto conto in sede di formulazione del bilancio e del budget 2000, non comporterà significative variazioni nel gettito contributivo.

La diminuzione derivante:

- dalla riduzione della misura massima dei tassi medi nazionali al 130 per mille,

- dalla revisione del nomenclatore tariffario operata per tener conto delle trasformazioni verificatesi nei cicli produttivi e tecnologici,

- dallʼapplicazione del principio dellʼinvarianza dei tassi medi, - dai meccanismi di oscillazione a carattere prevenzionale,

sarà infatti compensata dallʼafflusso di premi aggiuntivi conseguente:

- allʼampliamento della tutela assicurativa a favore di nuove figure di lavoratori (parasu- bordinati, area dirigenziale, sportivi),

- al recupero di quote di evasione, quale effetto indotto dellʼobbligo di denuncia istanta- nea nominativa degli assicurati,

- allʼapplicazione dellʼaddizionale prevista a copertura degli oneri derivanti dallʼinden- nizzo del danno biologico ex art.13 del decreto n. 38/2000,

- nonché allʼandamento dellʼindice occupazionale e del tasso di inflazione.

La previsione di competenza è stata pertanto formulata in £. 12.350.000.000.000.

Diversamente, lo stanziamento di cassa registra una diminuzione rispetto ai prece- denti esercizi, dovuta agli effetti della operazione di cessione e cartolarizzazione dei cre- diti, che sarà conclusa nello scorcio dellʼanno 2000, in adempimento alle disposizioni di cui allʼart. 36 della legge n. 488/99 e dei decreti interministeriali di attuazione, di prossi- ma emanazione.

Con tale operazione, infatti, vengono ceduti prosoluto:

- i crediti per premi maturati fino alla data di stipula del contratto di cessione, con esclu- sione dei titoli da autoliquidazione 1999/2000 per i quali sia stata avanzata richiesta di frazionamento in quattro rate;

- i crediti che matureranno entro il 31 dicembre 2000 (compresa la quarta rata dellʼautoliquidazione 1999/2000);

- la regolazione 2000, in scadenza al 16 febbraio 2001.

Conseguentemente, poiché gli incassi che verranno realizzati nellʼesercizio 2001 a valere sui titoli ceduti dovranno affluire alla Società di cartolarizzazione, al bilancio dellʼIstituto restano attribuite le riscossioni connesse ai soli premi 2001, quantificate in

£. 11.430.000.000.000.

Per quanto concerne la gestione agricoltura, lʼart. 28 del decreto legislativo n. 38/2000 ha disposto per lʼanno 2001 un incremento, nella misura del 12,5%, sia per i contributi in quota capitaria dovuti dai lavoratori autonomi sia per le aliquote dei lavo- ratori dipendenti.

Il provvedimento, pur assolutamente inadeguato a ricondurre la gestione allʼauspicato riequilibrio finanziario, è tuttavia significativo di una nuova attenzione al problema da lungo tempo segnalato dallʼIstituto, attenzione confermata dai numerosi provvedimenti legislativi adottati nellʼultimo biennio.

Ed infatti:

- lʼart. 55 comma 1 lettera o) della legge n. 144 del 17 maggio 1999, ha previsto “la revisione del sistema di finanziamento e del livello di contribuzione riconsiderando gli aspetti settoriali e gestionali anche al fine di determinare lʼaccollo a carico del bilancio dello Stato del disavanzo della gestione”;

- lʼart. 49 comma 3 della legge n. 488 del 23 dicembre 1999 ha autorizzato a carico del bilancio dello Stato, per gli anni 2000 e 2001, la spesa di £. 700 miliardi annui a

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copertura di quota parte degli oneri relativi al disavanzo della gestione agricoltura e di quelli derivanti dallʼindennizzo del danno biologico;

- lʼart. 3 comma 7 del decreto legislativo n. 38 del 23 febbraio 2000 ha, infine, disposto lo stanziamento di £. 700 miliardi annui per il 2000 ed il 2001 in via esclusiva “ai fini del finanziamento del disavanzo della gestione agricoltura”, mentre per la copertura del danno biologico lo stesso decreto, allʼart. 13 comma 12, ha autorizzato unʼaddizio- nale sui premi e contributi assicurativi.

Il bilancio di previsione 2001 registra, infine, una nuova voce di entrate contributive, riferite allʼassicurazione contro gli infortuni domestici, istituita con la citata legge n. 493/99 ed ulteriormente disciplinata dai relativi decreti attuativi.

4.1.2 Il Recupero dei Crediti e la Definizione delle Situazioni Contributive

Sul versante del recupero crediti, va preliminarmente osservato che l'operazione di cartolarizzazione avviata nel corrente anno non esonera l'Istituto dalla gestione delle procedure di esazione coattiva degli stessi, la cui tempestività e regolarità costituiscono presupposti fondamentali per il buon esito delle iniziative intraprese.

Resta, pertanto, confermata la necessità di una puntuale programmazione delle varie operazioni connesse all'iscrizione a ruolo, al fine di assicurare l'osservanza dei termini di decadenza fissati dalla legge, La definizione delle situazioni contributive rappresenta da tempo obiettivo strategico prioritario dell'Istituto il quale ha adottato, nel corso degli anni, numerose iniziative, conseguendo risultati che denotano progressivi miglioramenti.

Le scoperture per i crediti su posizioni assicurative hanno comportato nel periodo dal 1995 al 1999 la gestione di un portafoglio totale di oltre Lit. 10.000 mld., di cui Lit. 5.700 mld. circa sono stati abbattuti nello stesso periodo, conseguendo una percentuale di abbattimento del 57%.

Con lʼinsorgenza di nuovi crediti nel corso dellʼanno 2000, al 25 settembre 2000 i cre- diti su posizioni assicurative in corso ammontano a £. 3.066,4 miliardi, mentre quelli derivanti da posizioni cessate e fallite assommano a £. 2.110,8 miliardi.

Per circa il 60% dei crediti riferiti a posizioni in corso (compresi quelli soggetti a con- dono o ad agevolazioni) si è già provveduto allʼiscrizione a ruolo, mentre i crediti oggetto di contenzioso ammontano a circa £. 115, 5 miliardi.

4.1.3 La Vigilanza Assicurativa

Su questo piano la prospettiva di medio termine continua ad essere quella di una progressiva specializzazione dellʼattività di vigilanza sullʼanalisi dei processi produttivi e sulla valutazione dei relativi rischi nonché sulla qualità dei sistemi di sicurezza aziendale.

In attesa che questo processo si realizzi compiutamente, resta ferma lʼesigenza di garantire, anche per lʼanno 2001, lʼimpegno dellʼEnte sul fronte della lotta allʼevasione ed elusione, anche con riguardo al settore agricoltura, concentrando le risorse ispettive sul versante contributivo, nelle aree di maggiore significatività evasiva.

È, altresì, ribadita la necessità di un ricorso sempre più organico a forme di vigilanza coordinata, congiunta ed integrata, unitamente alla prosecuzione di forme di mobilità a livello provinciale e regionale.

Lʼattività ispettiva, tuttavia, non esaurisce la vigilanza assicurativa; infatti, ai fini di un rafforzamento e di una maggiore incisività della lotta allʼevasione ed elusione occorrerà promuovere, anche nel 2001 tutte le iniziative utili che le funzioni territoriali amministrati- ve potranno intraprendere, quali i controlli e le ricerche effettuate tramite incroci con le banche dati di altre amministrazioni, pianificando attività parallele che da una parte inte- grino quelle proprie dellʼazione ispettiva e, dallʼaltra, rappresentino un valore aggiunto rispetto a questa.

Al fine di conseguire risultati significativi occorrerà, inoltre, garantire lʼuniformità dellʼazione amministrativa di vigilanza sul territorio attraverso lʼindividuazione di indi- catori di rischio di evasione e di lavoro nero nonché utilizzando al meglio le risorse

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ispettive disponibili, soprattutto in settori di particolare rilevanza, individuati sulla base delle analisi e di studi effettuati dal Comitato per lʼemersione del lavoro non regolare di cui allʼart. 78 comma1, Legge n. 448/98.

Sarà inoltre indispensabile proseguire le interazioni con altre Istituzioni, con particola- re riferimento ai controlli incrociati con gli archivi INPS, INFOCAMERE E FISCO, al fine di identificare, in relazione alle diverse realtà produttive e zone territoriali, specifiche sacche di evasori totali oppure differenze tra nominativi e masse retributive denunziate.

4.1.4 Le Entrate Derivanti dal Patrimonio Immobiliare e Mobiliare

Lʼimpegno dellʼIstituto si concentrerà sulla prosecuzione delle attività previste dal piano di dismissione che, per il patrimonio immobiliare ad uso abitativo, prevede, a tutto lʼanno 2001, la vendita di circa 10.000 unità; prosegue altresì la stima degli immobili ad uso diverso dallʼabitativo rientranti nella dismissione ordinaria.

Contemporaneamente, saranno concluse le procedure per la dismissione degli immo- bili ad “uso diverso” (commerciale) per i quali è stata svolta attività preliminare alla pub- blicazione del bando per asta pubblica a cura dellʼADVISOR (dismissione strordinaria).

Per quanto concerne il fenomeno delle morosità da locazione, è stato appositamente costituito un gruppo di lavoro interservizi incaricato di rivisitare totalmente la procedura di gestione del patrimonio immobiliare con il preciso scopo di consentire un inserimento in bilancio delle somme effettivamente imputabili a morosità e non già a ritardi nella digi- tazione dei dati relativi allʼincasso. Saranno evidenziati, altresì, i dati relativi alle moro- sità distinte per destinazione dʼuso: abitativo, commerciale, uffici privati, pubblica ammi- nistrazione.

Tuttavia, nelle more della definizione della suddetta procedura, si prevede nella misu- ra globale del 10% lʼammontare della riduzione dei crediti per morosità rispetto alla pre- visione dellʼanno precedente.

Ciò anche in relazione al programma di dismissione ordinaria del patrimonio immobi- liare che presuppone, ai fini dellʼesercizio del diritto di acquisto, la regolarità della posi- zione amministrativo-contabile degli inquilini.

Va infine sottolineato il proseguimento del ricorso alla procedura di abbandono dei crediti derivanti dai rapporti di locazione, con particolare riguardo a quelli cessati, secon- do le disposizioni impartite con la circolare n. 40 del 24/5/99 e la successiva lettera in data 3/2/2000.

Anche per il patrimonio mobiliare saranno adottati analoghi criteri stabiliti per quello immobiliare.

In questa prospettiva si collocano anche i previsti interventi per la modifica della vigente legislazione che, ponendo vincoli alla utilizzazione di cospicue liquidità, compri- me gravemente le potenzialità di investimento dellʼIstituto.

In merito agli interventi di manutenzione sugli immobili a reddito, questi riguarderanno principalmente le opere urgenti ed indifferibili e specificatamente in relazione a richieste avanzate dalla pubblica Autorità.

La manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili destinati ad uso istituzionale, viene ricondotta ad uno specifico programma triennale di manutenzione e ristrutturazio- ne nel quale saranno individuate le priorità da inserire nelle previsioni 2001, tenendo conto dellʼazzonamento prefigurato nel progetto strutture–organico e dellʼadeguamento ambientale alle esigenze rilevate, oppure del piano di localizzazione dei presidi territo- riali aggiornato in coerenza con il nuovo assetto ordinamentale e gli indirizzi forniti per la realizzazione delle sinergie con lʼINPS.

4.2 La Politica Gestionale delle Uscite 4.2.1 Le Spese Istituzionali - Premessa

Anche per il 2001, obiettivo fondamentale rimane quello di ottimizzare la qualità dei servizi resi all'utenza, in stretta connessione con l'evoluzione della missione aziendale.

Ciò, senza perdere di vista la necessità di garantire, in ogni caso, l'equilibrio economi-

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co-finanziario nonché di assicurare la massima equità, intesa come piena ed effettiva corrispondenza tra danno ed indennizzo.

Questo settore, peraltro, risulta profondamente innovato a seguito dell'attuazione delle deleghe di cui alla legge n. 144/99 nonché delle norme dettate dalle leggi nn.

68/99 e 493/99 sopra citate.

Tali disposizioni, infatti, ridisegnano e rafforzano il concetto di tutela privilegiata, in un'ottica volta alla realizzazione di un sistema di protezione integrale del lavoratore attraverso:

- l'ampliamento dei soggetti e degli eventi tutelati;

- una più stretta correlazione tra attività assicurative e interventi prevenzionali, attuan- do una adeguata politica di incentivazione alla prevenzione;

- un più incisivo intervento in materia di riabilitazione e reinserimento professionale e sociale;

- il miglioramento qualitativo dei servizi e delle prestazioni erogate.

In questo senso si viene così a ridefinire il ruolo dell'INAIL che è quello di porsi come protagonista del nuovo modello di Welfare attivo.

4.2.1.1 Prestazioni Economiche

Lʼandamento della spesa per lʼerogazione delle indennità per inabilità temporanea ha evidenziato, nei primi otto mesi di questʼanno, una marcata tendenza allʼaumento (+15%

rispetto al 1999) cui hanno concorso tanto il settore industria (+15,5%) quanto quello agricoltura (+4,7%).

Le cause sono da rinvenirsi nella crescita delle retribuzioni e delle ore lavorate, cui si correla lʼincremento degli infortuni denunciati (+2,7%) ed ancor maggiore di quelli inden- nizzati (+6,6%), ma anche nellʼampliamento della platea dei lavoratori assicurati in attuazione delle previsioni ex Decreto legislativo n. 38/2000 e nella trasformazione del sistema di tutela per gli apprendisti artigiani (la gestione per conto dello Stato è ora ricondotta alla gestione ordinaria).

Trattandosi di cause strutturali e considerato che le previsioni macroeconomiche sono abbastanza positive sulla continuità della ripresa produttiva e sullʼandamento dellʼoccu- pazione, il dimensionamento del capitolo 371 è stato calibrato prevedendo un cospicuo incremento (+14%) rispetto alla previsione iniziale del bilancio di questʼanno.

Danno biologico

I primi effetti sul fabbisogno di competenza derivanti dallʼattuazione dellʼart. 13 del Decreto legislativo n. 38/2000, che ha disciplinato il nuovo sistema di tutela economica contro i danni permanenti, erano già stati stimati al momento della formulazione delle previsioni per il bilancio di questʼanno, per cui sarà sufficiente per il prossimo esercizio un incremento di circa il 5,17% sul capitolo 370, tenendo conto anche dei riflessi della rivalutazione annuale, fermo restando che lʼimpegno sarà concentrato sulla piena assi- milazione della nuova disciplina a livello operativo e sul costante controllo degli effetti, anche finanziari, prodotti nella fase realizzativa.

Considerato che gli eventi indennizzati con il nuovo sistema sono quelli accaduti dal 25 luglio 2000, pur permanendo un doppio meccanismo di tutela, già nel prossimo esercizio si entrerà in una situazione quasi a regime e ciò determinerà rilevanti modificazioni nei flussi di cassa, dovuti: da un lato alla riduzione del grado minimo di invalidità ai fini della corresponsione dellʼindennizzo, (dallʼ11% al 6%); dallʼaltro alla liquidazione, in conto capi- tale, con effetto immediato, delle invalidità comprese nella fascia dal 6% al 15%.

Malattie professionali

La materia delle malattie professionali dovrà essere affrontata alla luce di quanto disposto dall'articolo 10 del Decreto sopra citato che prevede, tra l'altro, la costituzione con decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, di una commissione

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scientifica per l'elaborazione e la revisione periodica dell'elenco delle malattie professio- nali contenente anche la lista delle malattie di probabile o possibile origine lavorativa.

Tale disposizione impegnerà l'Istituto nella costituzione del Registro Nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero ad esso correlate.

Conseguentemente, sarà necessario attrezzarsi sotto gli aspetti amministrativo, medi- co legale ed informatico per poter svolgere appieno i nuovi compiti, continuando a svi- luppare a livello centrale e territoriale, in attesa delle necessarie iniziative ministeriali, i processi già in atto di raccordo con le strutture deputate alla prevenzione.

In questa prospettiva, a livello centrale, si inserisce anche la prosecuzione delle atti- vità di studio e ricerca ai fini della definizione dei nuovi protocolli diagnostici e valutativi delle malattie professionali con particolare riguardo a quelle emergenti.

Infortuni in ambito domestico

La legge n. 493/99 ed i relativi decreti attuativi del 15/9/2000 costituiscono il quadro normativo di riferimento che indirizzerà le scelte dellʼIstituto verso una gestione che garantisca le prestazioni da erogare assicurando, al contempo, l'equilibrio gestionale.

A tal fine, sarà, tra lʼaltro, necessario prestare particolare attenzione allʼafflusso dei contributi ed alla gestione del fondo autonomo speciale previsto dalla citata normativa nonché svolgere adeguate iniziative di informazione ed educazione alla sicurezza, soprattutto nei confronti delle categorie a maggior rischio.

Tutto ciò, richiederà, sia a livello centrale che territoriale, un intenso rapporto di colla- borazione tra le Strutture in relazione ai rispettivi diversi ambiti di intervento.

Infortunio in itinere

In conseguenza dell'attuazione delle disposizioni introdotte in materia dal più volte richiamato Decreto n. 38/2000, è prevedibile che si registrerà in futuro un aumento degli eventi lesivi connessi alla circolazione stradale, che saranno ammessi all'indennizzo.

Pertanto l'applicazione della norma e gli esiti della stessa formeranno oggetto di atten- to monitoraggio attraverso l'elaborazione dei dati forniti dalle procedure informatizzate.

Un particolare impegno dovrà essere dedicato alla cura delle azioni di surroga, in tutti i casi in cui sia ipotizzabile la responsabilità di terzi, in modo tale da compensare in buona misura lʼincremento della spesa per le prestazioni conseguenti agli infortuni in iti- nere con il maggior gettito dei recuperi per azioni di rivalsa.

Altri riflessi produttivi

In questo contesto, gli obiettivi in termini di qualità saranno rappresentati, anche per il 2001, dalla tempestività nell'erogazione dei servizi, che si tradurrà nella riduzione dei tempi medi di costituzione delle rendite e di liquidazione dell'indennità per inabilità tem- poranea nonché di costituzione delle rendite a superstiti, di cui, alla data del 30/6/2000 sono stati registrati i seguenti risultati:

FENOMENO Situazione Obiettivo

al 30/6/2000 al 31/12/2001

Percentuale di rendite da infortunio

costituite entro 120 gg. in via ordinaria 92% 93%

Costituzione rendita infortunio + M.P.

da collegiale 318 gg. 246 gg.(*)

Liquidazione indennità temporanea assoluta 14 gg. 14 gg. (*)

Costituzione rendite ai superstiti comprese

quelle da giudizio 399 gg. 120 gg. (*)

(*) Casi che hanno provocato il decesso immediato dellʼassicurato, con esclusione delle rendite da giudizio.

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