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ir,

2

L' iscrizionechefupostanell*opificioGcazion eCarlandidiceva cosi:

GREGORIO.

XVI. POJNT.

MAX.

TVTORI. ARTIVM. LIBERALISSIMO

QVOD

OFFICINAE.AERARIAE.FERRARIAE V.KALENDAS.MAIAS.ANNO.M.DCCC. XXXIV.

praesentia.et.

COMMENDATIONE

DIGNITATEM. ADDIDERIT

NE.TANTAÈ.VNQVAM.BENIGNITATIS.INTEREAT.MEMORIA OPTIMO. PRINCIPI

IO.BAPT.ET.IOANN. GRAZIOSI. ATQ. ANT. CARLANDI OPIFICIORVM.

HVIVSMODI

PRIMI.IN.ITAUA.

PERFECTORES

GRATI.ANIMI.ERGO.PP.

479.

La

sovranavisitanonpotènon aggiunge-re

un

fortestimolo all’attivitàepremura degl’

intraprendenti, edal rapidoprogresso deltraforo delmonteGatillo. Qualestimolo dipoi,medianteil zelodeir

Emo

sig. Cardinal Rivarola, nonfumai rallentato. SuaSantità nella medesima sua visita osservòcheilpassaggio ecomunicazionedella città collaviaValeria e Sublacensc, pratticata dal

com-merciodelvicinoAbruzzo,di parte dellaSabina,c dell’AbbaziaSublaccn.se, eraaffidataadun’angusta ecascaticciapedagna; cheil passaggiosifaceain discesa, equindi connotabilissimo einconveniente pericolodovearisalirsi;perciò nellasua magnanimi-tàegrandezza sidegnòdidaregliordini oppor-tuni,affinchèsenza ricorrereallaelevazione di

un

mu-ro,oadunariempitura,sicostruisseunarco a gui-sadisicuro e solido ponte.Questolavorodegno del

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153 Sovrano,che neful'autore,h digihmoltoinoltrato, equanta primasara portatoalsuo termine.

180.Intantoil traforoandavacrescendo,ed in-ternandosinelmonteinun

modo

mirabile; egik gl’intraprendenti nel

mese

diottobre1834 presa-givanosollecito revento dello sfondo edell’ aper-tura del cuspide, percuiraddoppiavano 1’attività elosforzo;notte e giorno, csenza alcun intcrrom-pimentotravagliavano e moltiplicavano diligenzeed opera]. Difatti sull’entraredelmese*dinovembre dello stesso anno 1’intraprendente Vannclli facea gik conoscere,chenelsuo cunicoloicolpide’ pic-coni da una parte e dall’altra sentivansi, segno certo dellaprossimità del desiderato sfondo, edell’

aperturadel cuspide.

£d

invero nella notte del gior-no4del dettomesedinovembre,alleoretree mez-zaitalianesiverificòilpresagiodel Yannelli, se-gui felicemente nel di luicunicolo 1’aperturadel cuspide, eglianimosi opera]tirolesi,che spiccona-vanodallaparte dell’imbocco,s’incontraronocon quelliche venivano dallo sbocco, esternando collo strepiloditante vocilareciproca soddisfazione e la

comune

allegrezza,simileaquella de’ navigatori, chetrascorsomolto mareritrovanoedafferranoil sospiratoporto.Speditasiffattanotiziaall’

Emo

si-gnorCardinal Rivarola, amonsig. Massimo,edal signorFolchiingegnere direttore, riusciadessidi

sommo

gradimento,efuronoiprimiapassare det-tosfondo.Sìaspettava ora1’apertura del cunicolo destrodell'intraprendente Tosi.Ninnopotrà reca-re indubbio,che1’avvenimentoYannellinon pun-gessealvivor

amor

propriodel detto

intrapren-154

dente Tosi, enuovoalgik esistente stimoloaggiun^

gesse. Peraltro èdanotarsicheseinquesto fattoil TosinonfucontemporaneoalYannelli, ciònon dee recar meraviglia,perchèilcunicolo delprimoè mag*' gioreinlunghezza a quellodell’ altro,essendocal-«

colatoquello in appaltoalYannelli inmetrilinea-*

ri266, e quello in appaltoalTosi a metrilineari 278, 80.Oltre dicheilcunicolo Tosi nel principio deirappalto era

meno

inoltrato di quello toccato in sortealYannelli.

181.

Ma

giàanchelosfondo e l'apertura del cunicolo destrosiavvicinava.Circali20dellostes*

somesedinovembrelevocideglioperajdeldetto cunicolo Tosi, edicolpi de’picconi,che dal lato dellosbocco percuoteano,già sentir sifaceano ed echeggiavano colle vocieconicolpichepercu»' teano ediscendeanodallatodell’imbocco.Ibravi tìglidelTitano monte,edelle liguriedabruzzesi rupi, divenutiperdir così dì gigantescovigore«

spicconavanoinguisachelevisceredel Catillo(mi sialecito di così esprimermi) quinci e quindi in scheggeeda brani volavano;percuinon piutar^

didelgiorno27dello stessomesedinovembre,cir<

caleore23italiane,seguìlo sfondoe1’apertura delcuspidedel cunicolo Tosi,el’ariaelaluce della parte dello sbocco siricongiunseconquella della partedell’imbocco. Glistessieffetti,cheprodusse losfondoel’aperturadelcunìcolo sinistro del Yan-' nelli,cagionò quello c quella del cunicolo Tosi.

Lo

stessoentusiasmoelamedesimagioja manifestossisul volto di quegli adusti e polverosi lavoranti.

Lo

sfondoin

ambedue

icunicolisiriconobbe esattissi-<

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155 mo,tanto nellapendenza, quantonella linea,edin tut*

telealtredimensioni.Tale sfondodeiduecunicoli, inSIbreve tempoeseguito, fecegrandissimo strepi-to,ene parlarono ancheipubblicifogli.Ricevuta la consolantenotiziadisìfeliceavvenimento,ilsanto Padreversòlesue benefice gratificazioni tanto sugl’

impresarj,quanto sui lavoranti.

182. Eccoci pertanto pervenutialquasi totale compimentodelloscopodelmeraviglioso progetto

,

edecco svanitalatema edildubbiodicoloro,che nellaesecuzioned’impossibilita cdi

sommo

dispen-dioilvestivano,o che sognavanoillungotempodi piùlustri per traforare il monteCatillo. Questo

tempo

pertantosi ristrinse albreve intervallo di circa15mesi.11fattosembraincredibile,

ma

è ve-roe indubitato. L’egregiosig.Yenturolinel sullo-datodiluivoto,oltreledifficoltàaffacciate,a cui siè datalaconveniente risposta,siespresseancora così. «

Ma

quello chepiù

mi

fatemere siè,che

<nel cavare cosìpicciole grotte, nonsoffrano nè

«perangustia di luogo, nè per poca circolazione mdell’ aria.Sarà benaltra cosa,quando saranno in-golfatiper 150 metriin

un

cavo,chesi

ristrin-«ge finoadun’ altezza dimetri7,40 soprala

lar-« ghezza di 5, 30.Chimai potrà promettersi,che

«inuna bucacosìdisagiata e ristrettailcavatore

«faccialastessa operache farebbein

un

lavoro

«ordinario (1)>?Eccopertantotuttiquestitimori del signorYenturolidileguatie svaniti.1lavoranti nelcavo deiduecunicolihannosempretravagliato

(i)Memorie perservire alle storia della ehituapag.iS.^.Zi,

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conegttaleforza e robustezza,nèsièVedutoalctH no de’medesimi perpretesamancanzadi circolazione diariarimasto senzafiato,o indebolitonellavigo-’

riadellavita»ancheingolfatonei150metri«e nel-lapiùprofondaparte del medesimo cavo. Eccoci infineavedereilbenefico egranderisultatodell’

attività,dellozelo,edella intelligenzadell’

Emo

si-gnor CardinalRivarola, e di monsignorMassimo, meritamente dasua SantitàGregorio

XVI

proposti aliasorveglianza disirilevante emalagevole impre-sa.Orailpiùèfatto.

Non manca

chelospiano dell*interno de*duecunicoli,lavorocheal princi-pio delmesedi aprile 1835, tempoin cuiiosto ilpresente scrìttovergando,èmoltoinoltrato,egià ilgrandiosotraforoGregoriano agiatamentesi tras-correda

un

capoali’altro,econistupore e mera-vigliadatuttisi

ammira

la memorabile impresa,

emulatricedelie antiche opereromane.Seguito il suindicato interno spiano,edultimatalarimozione dellascaglia cavata,sifaràluogo alla tanto combat-tutaetanto desiderata deviazione delfiumeAniene nelsurriferitotraforoGregorianoescavato nelseno delmonteCatillo.

E

quiiocesso di scrivere,credendodiavere aden>-pitoaliaprimaparte delmiocronologico travaglio,con animo peròdiriprenderelapennain

un

posterio-re scrittoperparlare delleacquedelfiume intro-dotte, e de’risultatidellanuovacaduta,epernon omettere la relazione, etramandare aiposterila

memoria

diquelle inimitabili varietà e pittoriche e geologiche bellezzechelosquisito genio di monsi-gnorMassimo hasaputo ricavare dai ruderi delia

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villadiManlio Vopisconella sistemazione dellastra*

da che guidaallosbocco,epressolasuddettanuo>

vacaduta. Peraltro,primadichiudereilpresente scritto,non debbooccultareTclogiogiustamente do-vutoalsurriferito monsignor Massimo peravere nellesueinvestigazionieseguite sul tiburtino terri-torioe sue adjacenze,fattoconoscerecon1’ esperi-mento,che una certa speciedipietratiburtina c applicabile all'esercizio litograBco; echevisono due

marmi

diegregia qualità,iquali potrebbero adoprarsicon ottimosuccesso senza ricorrerea* sas-sistranieiri.

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