» fonte di lagrime (2) »
36. In tempo dunque de* succennati torbidi, e di
non possono non essersi devastati, se non in tutto
,nella massima parte almeno. Ma per avventura po-steriormente la condizione di Roma cangiossi, e so-praggiunsero giorni per essa più felici, e tranquilli?
Gli storici, ed
imonumenti tutti di que’ tempi, po-steriori alla longobardica dominazione, istruiscono
,ed hanno istruito
iposteri, che quindi
sifece luogo a que’ tenebrosi secoli che di rozzezza, e d’ignoran-za
labella Italia ricoprirono. Quali poi inconvenienti, e quale sconvolgimento producesse nelle cose di Roma
il
passaggio e la residenza della pontificale sedia di la degli Alpini monti, ed in quale stato per ciò
Ro-ma
siriducesse
,lo racconta ingenuamente
ilcan^
tore di Laura, contemporaneo testimonio.
«Giaciono
»
minate le abitazioni (scrive
ilPetrarca ad
Urba-»
no V), vacillano le mura, diroccano
itempli,
van-»
no in dimenticanza
isacri
fìcj,le leggi sono
con-»
culcate. Vacillano le abitazioni santissime degli
»
apostoli Pietro e Paolo, anzi può dirsi, che siano
»
divenute mine, ed un mucchio di sassi (1)
».Collo stesso tenore parla a Clemente V.
«Quanti sono
i»
templi, egli dice, che io rimiro, quante le rocche,
»
altrettante ferite lacerano V anima mia. Le mura
»
confuse colle frequenti mine non presentano che
»
gli avanzi funesti di una immensa e addolorata
»
città, c traggono dalle pupille degli spettatori un
»
fonte di lagrime (2)
».36. In tempo dunque de* succennati torbidi, e di
(i)
Petrarca
Epist.lib,3. epist.i.(a)
Loc.
eie.23 tantesciagure,cheper lungastagione,edintanti modi
Roma
elenostrecontradeafflissero,è molto probabile chesuccedesse ciòche soprasiè accen-nato,cioècheiquattro surriferitiacquedotti dalla incuria,dallavecchiezza,cdaaltrecircostanze ana*logheallaqualità dei tempi restassero devastatie distrutti,edilgrossovolumedelleacque,cheper mezzodiessiveniva inRoma,si riunisse all’Anie-ne,ilquale,cosiaccresciuto, epiùfurioso divenuto inforzadiqualcheforteestraordinariapiena, ab-bandonasseranticacadutadescrittada Strabene e daglialtriclassiciscrittori,epiegandoversola spon-dasinistra si aprisse
un
nuovoesito fraigorghi piùbassi,edacquistatamaggiorviolenza e velocità, cformatoun
abbassamentodell’alveo,sifacessela nuovacaduta,laquale in seguito tanti guai e danni, etantemolestie ditempoin tempo alla città di Tivoliapportò.Ma
inquale età precisaunsì rile-vanteavvenimentopossa collocarsi,lovedremo fra poco.37.Intantosirilevadall’anonimo Cronista Subla-cense,dato in luce dalMuratori,unaspaventosa al-luvioneavvenutanell’anno 1305, nelmesedifebrajo.
Oltreunadirottissima pioggia,siattribuiscela ter-ribilepienaacolpa,o piuttostoadinavvertenza di due monacidis.Scolastica,iqualiintale occasio-ne avendoindebolitol’argine,cheservivadi soste-gnoallagosuperstite,
come
sic sopra accennato,precipitò esso argine,leacquedel lago medesimo sidissiparono,edunitesial diluvio della pioggia, formaronouna terribilealluvione,idi cui danni sono raccontaticonmaggiordettaglio dall’altro
Cro-t
24
nìstaposteriore Mirzio nel
moJo
seguente.•Imonaci»dis.Scolastica invistadellaimmensa inondazione
»dubitando chepotesseaccadere di peggio,daduedi
• essipiùnerborutied animosisistaccarono dal supe-riore
muro
disostegno del lago alcunigrandisassi, ondel’acquapiùprestamentecorresse:laviolenza• peròel’impetodellacorrente futale,cheildetto
»muro,indebolito dallarimozionedi detti grossi
ma-» cigni,nonpotendosiulteriormente sostenere,
indi-> natosidall’altraparte
minò
,elastessa violenza» sentitadal
muro
nellaparte inferiore delmedesimo» lagofeceprecipitareanchequesto,percui,essen*
»do mancatototalmentel’arginedisostegno della*
• go,lamoledellesovrabbondantiacque essendosi
» precipitata,ene’sottoposti luoghidiffusa, lainon*
dazionepiù che maicrebbe, e diroccòquantole
» siopponca,cportòviafortissimiponti,edaltri
»edifìcj.Quindi specialmenteleacquedel Iago
di-• scioltoperlavalleSublacensecon gran fracasso
»sospinte,e sorprendendocolla celeritàdel corso
»gliuominiagrestine’campi, elemasserie ne’pa-scoli,tuttifurono predadella inondante piena,
«Quindicollo stessoimpetoprogredendonella valle
>dell’Aniene,per lungotrattoville,seminati,ar>
• menti,edalberifuronoconsumatie distrutti (1)».
38.Dalla storia diquestastraordinaria alluvione sideduce 1'esterminio elaperdita deiriiltimo dei trelaghiSimbruini,cagionata dalla indiscretezzaed ignoranza di que’due buoni monaci,iqualicol di-slocamentodique’ macigni,supponendodifare
un
(1
)Mirzio pressoilsig,Fealoc. cit.nell’appendiceart.3.
Digilizedby^^noglc
25 bene,fecero
un
immenso male ed irreparabile.Inforza di dettapienagrandidannisisarebbero sof-fertie nellecampagne Sublacensi, e nella valledell’
Aniene;
ma
di tantaimportanzastatinonsarebbero, sealvolumeinterodel fiume, accresciuto colla dirot-tissimapioggia,nonsìfosse unita tuttalamoledelle acquedelpredettolago, precipitandosiindeclivio conorrìbileimpetoeviolenza.39.Nellamiseranda pienadei20febrajo 1305a
me
sembradivedere,fralealtremine,
succeduta la distruzione delponte Valerio^
chesorgeanella valledell’Aniene,non moltolungidaH'interno della cittadiTivoli,gli avanzi notabilidelqualesonosi discoperti,esiriconobberonell’abbassamentodell’
Aniene,seguito nella fatale rottadei 16 novem-bre 1826;
ma
inquestaistessa circostanzaed epoca sidistrusseper avventuralavecchiacaduta dell’Anie*ne,eseneformòla nuovaP
A me
parechenò perquellochesidiràquanto prima.40.
£
qui èdarimarcarsicheintutti i secoli,allasurriferitapiena del1305precedenti, leacque dell’Anienc,benchéildi luialveo corressein mag-giore altezza diquellochehafinora corso, e facesse lasuddettacadutaprecipitandosi dall’alto scoglio incontroiltempiodi Vesta,penetravano percanali scavatinellevìsceredelmonte,sulqualelacittàè fondata,perdare,ilmovimento c la forza attiva agli opificj costruiti nellaparte inferiore deliacittà.
La
provadichecivienesomministrata con auten-ticidocumentidallavastaerudizione dellodato si-gnoravvocato Fea, dai quali risultache idintorni deltempiodiErcole tantoinTivolicelebratopar-26
tecipavanoancora essi del beneficio delle acque dell’Aniene.
41.Fraicanali,o condotti sotterranei,che scoi*-reanoperleviscere della città,sinoveraquello
,
tuttora esistente,chiamatoilcorso oacquedottodella forma.Ne’secolialiOOOprecedenti questo corso chiamavasi formaantica,cheportavaleacquealle mole deirEpiscopio, a quelle inferiori, epiùlontane dellacittàbassa,callaPorta maggioreoradetta Portadelcolle.
42.
Una
bolla diNicolòpapaprimo di questonome
dell’anno 864, parla dimoleesistentiin Ti-volifuorilaPortamaggiore.Nell’anno982 Amiz-zovescovo diTivoli fauna donazionealle mona-chedis.AgnesediRoma
fuoridiPortaPia, efra glialtribenidonatisilegge» Terra etaqua de-corrente incivitate Tiburis....abunolatorefor-MA
AiTTtQUA, qua intrataquaad
molasde
basso\etipsa aqua aliunde veniebatusqueinarco,qui estpurusetantiquusintraipsam».Altro privile-gio di conferma di Benedetto VII di una dona-zione,condata dell’anno 978, famenzionedi mole inTivolicollaformaanticapresso VEpiscopio(1).
43.Di piùnel Bollario Cassinese leggcsi altra confermadelpapa Clemente111del1189, nellaquale sifapur menzionedellemole posteinTivoli,in Presta
, enellaformaaPortaoscura. Finalmente inunacostituzione dipapa InnocenzoIIIdel 1205
sienunciano parimentilemolenellaforma a Porta oscura(2).
(i)Featoc. cit.nelsupplemento pag.45. e seg.
(3)Loc.cit.
DigilizedbyGooglc
2T
44.Dalfinquidetto,eco'lumide’ succitati do-cumentisirileva1’antichitàdelletantofamose ca-scatellediTivoli,formate daquellaporzionedelle acquedell’Àniene,lequali,dopoaver datol’attività allemole,e aglialtri opificjesistentiinVesta^sotto VEpiscopio eaPorta oscura,enellaparte bassa dellacittà,vannoariunirsi nella sottoposta valle all'altrovolumedelfiume,dopo essersi presentate sulmarginedell’erbosocolleinsiLeilae pittori-cavista.45. Sirilevainoltrecheilsuddettocondotto,o forma, che portavaleacquenellepreindicatemole dellacittàbassaesottoVEpiscopio,milleanni ad-dietroedanche piùera giàchiamata formaantica, especialmente nella riferitadonazionediAmizzo ve-scovo di TivolidcH’anno982, e nelpiùvetusto
di-ploma
dipapa Benedetto VII del978.46.Oraquesta antichità atempipiùlontani,ed almenoai tempidiAugusto devefarsi rimontare;
essendonotochequesto Cesare sovente portavasi in Tivoli a fareusodel Beneficio delleacque Albule, avedereilsuoamico, e fido ministro, e consiglierò CajoCilnioMecenate,eda tenere nel portico del tempiodiErcole eministrare giustizia (1).Perlo chesembraaffattoincredibile,cheilpreindicato ce-leberrimo tempio e gli annessi edificj col foro nonfosseroanch’essidicopia diacquefornitiper loro
commodo,
uso ed abbellimento,somministrata daquellaformaantica disopraaccennata,laquale ancheoggi passaperque'luoghi,oveesistevailri-(i)BUchicap.4. loc.cit.
28
feritoErculeo tempio,elacuicostruzione e strut' tura portaicaratteridiunaimmemorabileantichità;
percuipotrebbesenz'azzardo asserirsichequest'an*
tichitàsiacontemporaneaallaelevazionee fabbrica dello stessotempio:onde
mi
uniformoalsavio pa-rere delsig.cav.Bischi,allorchédice «La
parte superiore,eprincipalmenteiltempio,edilforo» diErcoleprendealeacquedalcondotto della for-ma, chebipartitolinoaltempiodiErcole
servi-» vaperesso,epel foro (1)».
47.
Dopo
lasurriferitastraordinariapiena dell’an-no 1303,altrepiene ed alluvionisuccessivamente seguirono.La
storiaciaddita quella del1405 sotto GregorioXII, e1’altranel 1420sottoMartinoV
,edunaterzanel1432(2).Credo pertanto la mia Cronacaesseregiuntaadun’epoca, in cuisipuò con qualche fondamento, sebbene sempre presuntivamen-te,collocare il termine della vecchia caduta,che l’Anienc facca incontroaltempiodiVesta, e l’origine dellanuovadirezione delleacquepresa dallo stesso fiume,ilqualeessendosiabbassato nelsuo alveo, piegandoversolaspondasinistra,siaprisseilnuovo corso fra quellerocce,efra que’ dirupi, donde quindi contuttoilvolume sboccando,venisse a for-marelostraordinarioeinimitabilespettacolodella grottadiNettuno.
48.
Ed
inverocircaquestitempi,edopolametà del secoloXV
cominciòa parlarsi di riparazioni dclfAnicne.Monsig. Jannesio di Ciciliane, fattove-(i)Biicbi loc,eit.eup.
4-(i)Fe»loc. cit, art. Volpilai.vetlib.iS. cap. 6.
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29 scovo diTivoli nel 1427 e che cessò di vivere nel1450, improntòal
Comune
diTivolilasomma
di200ducati perservirsenenellariparazione del fiume Aniene,ilqualedeve avercagionato deidanni nellapienadel1432(1).CAPITOLO
IL49.
Dopo
avereabbandonatalavecchia caduta, edabbassato l’anticosuo alveo,doveal’Anienepre*cipitarsidall’altodelsuonuovoalveo,senza stabi-leriparo e sostegno, fra quellecaverneeque’
mea-ti,checoll’impeto dellesueacquescavatisierain*
controalponte;poichédelmuragliene fabbricato per formarelachiusa nonsi famenzioneprima del 1489, e 1490.Nell’anno1489 avvenne una for-tissimapiena con danniespaventoallacittà. Re-gnavaallorasullacattedra dis.Pietroilpapa In-nocenzoVili. Consapevole questo,e dolentedella sciaguradacuiTivolitrovavasialilitta,vispedì su-bitolostessosuo nipotemonsig. MatteoCibo, della qualità dicommissarioapostolicorivestito,per sor-vegliarealleriparazioni, cuisifecedarsubito prin-cipio
, edordinò chesisomministrasseal
Comune un
sussidiodi400ducati. Siccome peròil pubbli-coerarioCamerale trovavasiesausto,condonòallo stessoComune
perannidueilfissotributo delle millelibbrecheinque’tempiTivolisolca annual-mentepagare.librevedelpapaportaladatadei(i)Fealoc. cil.pag.i3.Nicodeniilib.5.GiuttÌDÌiDÌvescovi di Tivoli pag. 55.
30
13luglio1489. «
Abbiamo
ordinato(diceilsanto .«PadreaiTiburtini)peraltrelettereinformadi•brevealdilettofiglionostro,affineecommissario
« apostolico,chea questanostracittàdiTivoli con-segnila
somma
di400ducati daservirsene ne*•ristauri,enelleriparazionidellarottachiusa del
«fiume:
ma
siccomealpresente1’erario dellaCa-•meraApostolicatrovasidepauperato,eda molte
« spesecircondati siamo,cosiper orasuidenari
«deirannualesussidio,chesolitisietepagarealla
«detta
Camera
Apostolica, licondoniamo per due<annidadecorrere dalla data della presente,per cerogarlinelleriparazionididettachiusa(1).>
50.Seinquesta circostanza ècommendevolela generositàd’InnocenzoVili, cdegnadipari
com-mendazione labontàdiAntonioValleranis,allora conte diTivoli, personadispecchiata probità, il
qualevolleconcorrerealsollievodellacittà, sapen-dosidairicordidella storia, averegli contribuito perloscopode'ristauridellacascatauna
somma
di denarogratuitamente (2).51.Sembra,comegiàsic accennato, chefino all'epocadicuisiparla lanuovacascata dell'Anie-ne nonavesse
un
parapettostabiledi sostegno,e che in occasione delleriparazioniallora ordinate sipensasse distabilirlo. Infattiillodatomonsignor Cibo,commissarioapostolico,venendoinTivoli seco portò rarchitettoLorenzoPietrasanta,il quale,istruitonelle idraulicheteorie per quantoallora
(i)Librotradotto delPetrarca pag.,..
(3)Giuitiniani governatori di Tivolipag. 3.Featoc.cit.pag. iS.
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31 portavanoitempi,dopoavereesaminatoe conosciu-to,che,esistendolachiusa nello stato incuiallorasi trovava,eranoinevitabiliidanniinoccasione di piene, opinòessere necessarialacostruzione di
un
muraglio-ne; esidiede principioall’opera,perlafacile co-struzione dellaqualesiformònel dettomuraglione unaportaperdare esito c scoloalleacque, duran-telalavorazione.Nello stessomuraglionefu impres-solostemma
del sullodatoInnocenzoVili. Questo muro,questostemma,cquestaportafurono ricono-sciutine’ lavorifattinel1827, inseguitodella rot-taseguitanelgiorno16novembre 1826;ma
l’ ar-co di questaportanon bencostruitodal Pietrasan-tafucagione della rottura delmuro,dicuisiavrà successivamente a parlare(1).Ilsig.Fearitrova in essomuraglionealtridifetti,che architettonicamen-teesaminaeriporta(2).52. Difattinon molto dopo,cioènell’anno1531 seguinuovaruina della chiusa collesolite funeste conseguenze. Ilpapa Clemente Vili ordinò che ve-nisseristaurataquellaporzionedelmuraglione ro-vinata,evisifeceroicorrispondenti lavori,
ma
con pocasolidità.Imperciocchè nell’anno1564sottoil pontificato diPioIV
nelmesedisettembre,stanteuna fortepienasifeceluogoadaltriguastinel suddet-tomuraglione di Pietrasanta, Iclamori e Io spa-ventodegli abitanti e della cittafuronotali,chelo stessopontefice a fine di tranquillarlisiportò perso-nalmentein Tivoli,per vederelostatodella ruina, e(i)Bischìhe.cil. pa/r.6.
'(a)Fealoc. cit. ari. 3-j.
ed"byGooglc
32
per ordinarele opportuneesolleciteriparazioni.
In questa occasionePio
IV
riconobbe lo stemma d’InnocenzoVili,comesopra, inessomuraglione scolpito.Quindi,perchèinteressavaall'ottimo pon-teficechelenecessarieriparazioni fosseroeseguite conperfezione e prestezza, incaricò della sorveglian-za lostessoCardinal diFerrara IppolitoD' Este, alloragovernatore di Tivoli. Ilmuraglionedi Pie-trasantafupertantoriattatoerialzatopertogliere tanto declivio, e frenare1'impetodelfiume.53.
Fu
inquesta occasionecheilpredetto Car-dinal diFerrara,avendo ultimata laceleberrima suavilla Estense nelle colline occidentali diTivo-li,
mandò
leacquedel fiumeAnienenelgrande ac-quedotto,scavato nelle visceredelcollesulqualeU
cittàdi Tivoliè fabbricata, colla introduzione delle quali acquedi tanti giuochietante fontane ladettavillarestòabbellita,come
loèancora pre-sentemente,e sentivasiilsuono armoniosodiun or-ganoidraulico, delladicui magnificastrutturae forma hanno con ammirazioneparlatogli storici contemporaneie posteriori, fraiqualiilBejerlinch nelsuoteatro della vitaumana
nefaspeciale men-zione(1).54.
Dopo
lasuddetta rottura diquel muraglio-neinostrimaggiori,per impedireinaltra circo-stanzadannisìforti,pensaronodiaprireun
diver-sivopelfiumesottolaportas.Angelo, chesucces-(i)Beyerlincb theat.vii.hunuui.art.organum.Mio ditterla-lienatuli'origina degli organi, e dellecampane,pressoZaccaria dittart.di storia ecclesiastica tom.io.Miastoria di Tivoli tom. S.
pag. j4i.
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33
^iVaiticnte fu chiamatola stipa.Questo plausil>il<^
provvedimentofu eseguitonell’anno 1576,essendo papa GregorioXIII,conformerisultadallememorie delZappi. <Siprovvide(dice ilZappi)col fare
«latraversa di grossi travi per mezzodella
fiu-«mana,edivertirloper ima parte fuori le
mura
«dellacittà, ditalsorte benprevisto che,
succe-•dendounaltrocaso,siprovvederà con poco
sti-« pendio(1)i>
Non
sicomprendeperciò,come pos-sadaalcuni asserirsi essere stato fatto dettolavoro sottoladirezionodell’architettoLuigiBernini, il qualenonprimadell’anno1669siportòin Tivoli.55i
Ma
nèiltante voltemenzionato muraglio-nedi Pietrasanta,nèisuccessivi ristauriin esso ese^guitinel1531enel 1564,furonobastantiagarantire lacittàda nuovi disastri nel 1589.In questoanno àvvennealtrafortissima alluvione,segueladicui,
secondoilsolitoeffetto,fulàinoperosità degli opi-ficj, essendosiabbassato1’alveo del fiume median-teunanotabilissimarotturanelsuddetto muraglio-ne.Siccomeilcanale dellastipastabilito,come so-pra,perdeviarviporzione delleacquedelfiume,
anch’ esso avea giàsofferto,cosìprimadi comincia-releriparazioninellarottura delmuraglionè, si stabilìdifaredeiristaurialcondotto sottola por-taCornuta(cheèlastipa)perdeviareleacque delfiume(2).
56.Intantosifeceprovvista dilegname,di pie-tre,cdialtri materiali, esiattivarono provviso-»
(i)Tiburlin. reparat. Anien. progett.X. pag. 4-(z)Loe.dii
3
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n4
riamente imolini a cavallo (1). In siffalLa piena
minò
ilmuro
di parapettosopra1’arcodella ri-ferita porta,costruita dal Pietrasanta,cosi che
il fiumetraboccando daquella apertura,ed abbas-sandoralveo, oltreadaverlasciato inutilied ino-perosi gli opificj,abbattè novecase,e fecetemere la
mina
dellastrada dis.Lucia.57.Molti architettifurono chiamati ad osser-vareildanno,efraglialtri GiovanniFontana ce-lebre idraulicodel ponteficeSistoV, adoperato da essoin tante operedigran momento.Il Fontana fece lasua perizia ragionata,che formaun pre-zioso
monumento
esistente negli atti comunali di Tivoli. Egli non solo dettagliatamenteraccontaidanni eguastiallora avvenuti, eprevedei possi-bili,
ma
eziandiosalutari consiglisomministra, i qualiper economia dispesa, eperdisavventura di Tivolifurono messi in non cale. IlFontana aven-doconosciutoclic il veloce corso delfiume avreb-be col tempo potuto produrrelaruinadella cit^ta,opinava che un nuovo
muro
si costruisseta,opinava che un nuovo