• Non ci sono risultati.

A conclusione delle attività di Risk Management si è giunti alla realizzazione di un Documento di Valutazione dei Rischi strutturato per processi, che è la vera e propria innovazione apportata in azienda. La valutazione dei rischi precedente era stata effettuata suddividendo l’azienda in diverse aree e calcolando per cia- scuna i rischi; tale modalità è stata ritenuta poco efficace per l’impossibilità di evidenziare l’interazione della fonte di pericolo con le persone esposte o l’intera- zione tra i diversi fattori di rischio; pertanto si è deciso di organizzare in maniera differente il nuovo documento di Valutazione dei Rischi suddividendolo in base ai processi e/o alle procedure individuati in precedenza.

Il documento realizzato consente per ciascuna fase di : • individuare la tipologia di rischio;

• valutare il rischio;

• rintracciare gli attori responsabili;

• prendere atto delle azioni volte, per quanto possibile, all’attenuazione del rischio individuato.

Struttura del DVR

Il DVR (Fig.4.6) è suddiviso in 6 colonne:

• una colonna nella quale sono schematizzate le fasi del processo;

• una colonna dove è brevemente descritta l’attività svolta in quella fase; • una colonna più ampia suddivisa in 23 caselle ciascuna della quali è relativa

ad una tipologia di rischio individuato nelle fasi precedenti;

• una colonna all’interno dalle quale sono individuate P: Probabilità, M: Magnitudo e R: Rischio, nel rispetto della formula precedentemente defi- nita e recante i valori attribuiti a ciascun parametro;

• Una colonna dove sono descritte in estrema sintesi le attività di attenua- zione implementate;

Figura 4.6: Esemplificazione DVR

Alla fine del documento sono state inserite due legende:

• una utilizzata per esplicitare ciascun rischio oggetto d’analisi (Fig.4.7); • l’altra recante le sigle adoperate per rintracciare i responsabili di ciascuna

fase del processo (Fig.4.8);

Figura 4.7: Legenda Rischi

Capitolo 5

Autovalutazione e Piano di

miglioramento

L’Autovalutazione è un’analisi esauriente, sistematica e periodica delle attività e dei risultati di un’organizzazione. Lo scopo dell’autovalutazione è quello di por- tare l’azienda verso il miglioramento continuo delle performance per mantenere nel tempo una struttura dell’organizzazione solida. Il processo di autovalutazione consente di definire chiaramente:

• punti di forza e debolezza;

• aree di potenziale miglioramento.

A livello operativo l’utilizzo dello strumento di Autovalutazione deve tradursi nell’individuazione di azioni di miglioramento pianificate e monitorate nel tempo per verificarne l’andamento.

I vantaggi derivanti dall’autovalutazione sono i seguenti: • Identificazione del modello di business

– Necessità di definire o rivedere mission ed obiettivi strategici come

punto di partenza dell’autovalutazione • Presa di coscienza del concetto di miglioramento

– Miglioramento incrementale (continuo);

– Cambiamento sostanziale, innovativo (breaktrough);

• Miglioramento come processo guidato dai risultati

– Comparazione tra risultati e obiettivi;

– Ricerca delle cause degli eventuali scostamenti;

– Sviluppo dei progetti di miglioramento per eliminare i problemi; – Impatto del miglioramento sui risultati.

Gli obiettivi connessi con la definizione di una griglia di autovalutazione del sistema di gestione della salute e sicurezza sono:

a) promuovere i sistemi di gestione della sicurezza, con il duplice scopo di migliorare le condizioni di salute e di sicurezza nelle aziende e di estendere i concetti del miglioramento continuo alla gestione dei processi per la salute e sicurezza, come componente integrante della gestione aziendale;

b) facilitare l’applicazione delle linee guida (Linee Guida UNI-INAIL) sui SGSL attraverso l’individuazione e la messa a punto di strumenti operativi di semplice applicazione;

c) far conoscere la norma a chi può applicarla, evidenziandone gli elementi essenziali, per quanto contenute possano essere le dimensioni dell’impresa; d) far comprendere al datore di lavoro il grado di adeguatezza della propria impresa rispetto ai requisiti dei sistemi di gestione della salute e sicurezza; e) rendere disponibile, in fase di riesame del sistema, un valido strumento

operativo per tenere “sotto controllo” il sistema stesso.

Il processo di Autovalutazione e definizione del Piano di Miglioramento è articolato secondo lo schema mostrato in figura 5.1.

Figura 5.1: Processo di Autovalutazione e definizione del Piano di Miglioramento

5.1

Definizione dello strumento di Autovaluta-

zione

Al fine di valutare l’approccio utilizzato per l’applicazione del Sistema di Ge- stione per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, che ne garantisca un’applicazione ed utilizzo efficace nel tempo, è stato deciso di impiegare uno Strumento di Auto- valutazione, che permetta una valutazione della propria gestione della sicurezza

dando una indicazione dello scostamento rispetto ai requisiti dei sistemi di ge- stione. I risultati dell’Autovalutazione sono stati ottenuti mediante il seguente procedimento:

1. È stata predisposta una prima tabella di correlazione tra vari modelli di gestione con lo scopo di evidenziare lo stretto legame tra gli adempimenti obbligatori per legge e gli adempimenti volontari. Accanto agli articoli di legge è riportato in modo sintetico anche se l’inadempienza genera sanzioni. Sono, inoltre, evidenziati quegli elementi del sistema di gestione che sono da considerarsi esimenti ai fini della responsabilità amministrativa (D. Lgs. 231/01).

2. In relazione a ciascun punto evidenziato nella tabella di cui sopra, è stata individuata una check list di requisiti da rispettare per ottemperare al punto stesso.

3. I dati rintracciati sono stati sintetizzati mediante un grafico radar che ha permesso di mettere in evidenza le aree con maggiori criticità.

4. Tutte le aree il cui punteggio complessivo è risultato ≤40% sono da consi- derarsi critiche e, pertanto, sono state inserite nel piano di miglioramento dell’autovalutazione.

Definizioni

Nella fase di definizione dell’Autovalutazione di è fatto ricorso all’utilizzo dei seguenti termini:

• Audit del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavo-

ro Processo di verifica sistematico, indipendente e documentato, svolto

preferibilmente con personale interno all’organizzazione, per conoscere e valutare, con evidenza oggettiva, se il sistema di gestione di salute e si- curezza sul lavoro di una organizzazione è conforme a quanto pianificato ed è applicato efficacemente per comunicare i risultati di questo processo all’alta direzione e, ove presente, all’Organo di Vigilanza (OdV).

• Azione correttiva (OHSAS 18001:2007) Azione posta in essere per eliminare le cause individuate di situazioni di non conformità o altri eventi indesiderati.

• Azione preventiva (OHSAS 18001:2007) Azione tesa ad eliminare la causa di potenziale non conformità o di altra situazione potenziale indesiderata.

• Malattia professionale (OHSAS 18001:2007) Identificabile condizio- ne fisica o mentale avversa ed identificabile derivante o peggiorata da un’attività lavorativa e/o legata a situazioni lavorative.

• Datore di lavoro (D.Lgs. 81/2008, art. 2 comma 1 lett. b) Soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. • Incidente (OHSAS 18001:2007) Evento/i collegato all’attività lavora-

tiva che ha o avrebbe potuto portare a lesioni, morte o malattia professio- nale

• Infortunio (OHSAS 18001:2007) Incidente che ha causato ferite, ma- lattie o morti.

• Mancato infortunio (OHSAS 18001:2007) Incidente che non produca lesione, malattia professionale o morte.

• Miglioramento continuo (OHSAS 18001:2007) Processo ricorrente di crescita del sistema di gestione SGSL al fine di ottenere miglioramenti in tutte le prestazioni SSL secondo la politica SSL dell’organizzazione. • Non conformità (OHSAS 18001:2007) Non soddisfacimento di un

requisito.

• Obiettivo generale (Enciclopedia della Gestione di Qualità in Sa-

nità) Obiettivo espresso in modo chiaro ma senza che sia ancora definito

come valutarne il raggiungimento. Da un obiettivo generale devono essere ricavati uno o più obiettivi specifici.

• Obiettivo di salute e sicurezza (OHSAS 18001:2007) I risultati finali, in termini di prestazioni di SSL, che una organizzazione si prefigge di raggiungere.

• Obiettivo specifico (Enciclopedia della Gestione di Qualità in Sa-

nità) Obiettivo misurabile, valutabile per il quale sono stati determinati i

criteri, indicatori e soglie di raggiungimento.

• Organismo interno di vigilanza (OdV) (art. 6 D. Lgs. 231/01) Organismo dell’organizzazione avente il compito di vigilare sul funziona- mento e l’osservanza del SGSL, dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo.

• Organizzazione (OHSAS 18001:2007) Gruppo, società, azienda, im- presa, ente o istituzione, ovvero loro parti o combinazione in forma associa- ta o meno, pubblica o privata, che abbia una propria struttura funzionale e amministrativa.

• Piano Strategia per raggiungere obiettivi generali. Comunemente è un documento che abbraccia vaste problematiche, indica linee di carattere generale, definisce i risultati da raggiungere, le risorse finanziarie, gli stan- dard operativi e i tempi. Per formulare un piano va percorso un processo costituito da successive fasi (istruttoria, di approvazione, di verifica, di adeguamento). Nell’ambito di un piano vengono comprese la soluzione di molteplici problemi e la realizzazione di diverse attività. Per il raggiun- gimento degli obiettivi che in tal modo si pongono, vengono predisposti specifici progetti.

• Politica per la salute e sicurezza sul lavoro (OHSAS 18001:2007) Intenzioni e direttive complessive di un’organizzazione relative alle proprie prestazioni SSL come espresse dall’alta direzione.

• Prestazione di salute e sicurezza (OHSAS 18001:2007) Risulta- ti misurabili della gestione dei propri rischi relativi alla SSL da parte dell’organizzazione.

• Procedura (UNI EN ISO 9000:2005) Modo specificato per svolgere un’attività o un processo.

• Salute e sicurezza sul lavoro (SSL) (OHSAS 18001:2007) Condi- zioni e fattori che influenzano, o possono influenzare, la salute e la sicu- rezza dei dipendenti e altri lavoratori (inclusi i lavoratori temporanei e in appalto) visitatori e tutte le persone che accedono ai luoghi di lavoro. • Sanzioni disciplinari Provvedimento interno all’organizzazione che pu-

nisce il mancato rispetto di principi, disposizioni, procedure e misure di prevenzione e protezione adottate dall’organizzazione stessa.

• Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL)

(OHSAS 18001:2007) Parte del sistema di gestione di un’organizzazione

utilizzato per sviluppare ed implementare la propria politica SSL e gestire i propri rischi per la salute e la sicurezza.

Correlazione tra i modelli di gestione della sicurezza

Per agevolare il processo di autovalutazione è stata realizzata una tabella di correlazione tra le Linee Guida UNI INAIL, l’ OHSAS 18001:2007, il D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. e il D.Lgs. 231/01. Con riferimento al D.Lgs. 81/08 e s.m.i. è stato introdotto anche l’eventuale regime sanzionatorio connesso al mancato adempimento dei requisiti (Fig. 5.2 ).

Struttura dell’Autovalutazione

Fino agli anni 1980, quando si parlava di valutazioni di qualità delle organizza- zioni si faceva riferimento ad attività effettuate da enti ed attività effettuate da

enti e organismi esterni all’organizzazione stessa e si usavano termini come valu- tazione, assessment, audit, verifiche ispettive interne. Con il passare del tempo si è andato a delineare un nuovo tipo di valutazioni, eseguite o comunque giu- date direttamente dall’organizzazione al suo interno, orientate ai propri fini, di conoscenza della propria situazione e/o di miglioramento. A tali valutazioni si è dato di volta in volta il nome di autovalutazione o autodiagnosi (utilizzando anche il corrispettivo termine inglese di self-assessment), audit interni, verifiche ispettive interne.

Una definizione generale, ma ben articolata, di Autovalutazione di trova nel Glossario della Qualità, a cura del Consorzio Qualital:

Attività di valutazione che un’azienda, o una sua unità, fa di se stessa, a fronte di un predeterminato modello di valutazione, allo scopo di valutare i suoi punti di forza e di debolezza, in modo da poter poi pianificare le successive attività di miglioramento

I criteri adoperati per la scelta dell’approccio da adottare per condurre l’auto- valutazione sono i seguenti:

• il livello di maturità dell’organizzazione, ovvero il livello di coinvolgimento diretto che il vertice dell’organizzazione è disposto ad assumere;

• i tempi complessivi di realizzazione dell’autovalutazione per ottenere i primi risultati concreti (miglioramento);

• il tipo di struttura organizzativa; • le risorse disponibili;

• il livello di accuratezza e completezza richiesto.

Per quel che concerne gli approcci alla valutazione dei risultati, il giudizio di valutazione verte su due aspetti:

• quanto i risultati si discostano dalla valutazione minima ottenibile; • quanto si è migliorato o peggiorato rispetto al passato (giudizio di qualità

nell’ottica del miglioramento continuo).

L’autovalutazione in Codyeco è stata strutturata ricorrendo all’utilizzo di una check list; sono state individuate una serie di domande inerenti prioritariamente ai requisiti relativi a processi e “oggetti organizzativi” del sistema di gestione della salute e sicurezza, previsti dalle Linee Guida UNI INAIL, avendo comun- que come ulteriore riferimento la Norma OHSAS 18001:2007, e i requisiti a cui si fa riferimento nell’art. 30 comma 1 del D.Lgs. 81/2008. La check list è stata, inoltre, redatta secondo criteri di semplicità, praticità ed accessibilità.

A partire dalle domande individuate è stata strutturata una tabella di autova- lutazione. Come è possibile osservare dalla Fig. 5.3 la tabella si compone di tre macro-colonne fondamentali:

Figura 5.3: Screenshot Autovalurazione

• la prima macro-colonna riporta i requisiti da soddisfare classificati in base alla suddivisione riportata in Figura 5.2:

• la seconda macro-colonna fa riferimento il grado di soddisfazione di ciascun requisito. Per ciascuno dei requisiti è stato attribuito un punteggio che sintetizzi se è presente o meno nel sistema. La scala adoperata è 0-0.25- 0.50-0.75-1, dove: – 0= assente – 0.25= qualche evidenza – 0.50= evidenza – 0.75=chiara evidenza – 1= completa evidenza.

• la terza macro-colonna riporta:

– il riferimento al D.Lgs 81/08 e s.m.i introducendo anche l’eventuale

regime sanzionatorio connesso al mancato adempimento dei requisiti

– i requisiti da soddisfare per esimere l’ente dalla responsabilità am-

ministrativa dell’impresa D.Lgs 231/01, evidenziati con il simbolo riportato in Fig. 5.4

Figura 5.4: Requisito rischiesto dal D.Lgs 231/01

5.2

Analisi dei risultati ottenuti dall’Autovalu-