ancorada Odoardo,*Rodolfo
Rè
diAnglia y da Antonio Acetodifermo
,edallaReplica
Veneta.71InofiroVGQ
contentofisidi poco,
ma
filtcifsimoStatOyViuendocoJuoi.ftdditir
vna vita
,ancorché mortale,purlontana dalle.-*
miferie. • “ •’
•<
'Fu
vigilanti/simoinfar$che.s ofseruafsero quelitaleggi>checonfitiut
fono
laMoralità,prouedeuadibuoni GiudicileCittà,T
erre,e Cafièlla dellafuagiurifdittione,jjD
cdfo nontralafciandoladouuta vigilanza foprade gouerni,^
^
oI.
fapendo quantofacilmentefipofsacorromperquella. Giu-, fitta con[Oro,che donerebbefarrefifle»\a
ad
ogni colpo s^iet.Dam.maggiore,feperòhail
Mondo
colpomaggioredi quelloii.adirine.detìinterefse. Ogni
fua
incumbenzanelregga ipropri Librariadi /additinjerfaua nelfargligodervna vita
pacifica,f/»*gSSiCi?
licesefenza aggrauarglnfapendo,chelaricchezza
defud
-Gracidi•
diti,evinocapitale del Principe,procuraua, chefiauuan-ta^fia
f
seciaficunone beni dellafortuna,ad
ontadiquei,pur
troppononsofiempi,ò fieueriPolitici,chefilmano
mafsima
dibuon gouernolefienuarlegrandezze defud-diti,pernondarglicampo£
aizzar ilcapofopraleproprie^conditioni,maffime dapratticarfidaquelli,chenon han-no prudenzadifarfiamare,comefaceuailnofiroSeretfifi fimo
VGO
,ch'eragiuntoinfiato diejfirpocomen
cheado-xrato,fila fua
Re
ligiofamode
filat
hauejjèacconfintito-%Era
l'animodi quefioEroetotalmente compofiod
impa-reggiabil pietà,esacqui(lauail titolodiPadre piu,chi'di Principe,àguifadiciò ,chefinferifice.diNerooe,
aU
thora,che praticògl'infiguarnenti diSenecaafi*detto di quell*Jmperodore,chequandogliyeniuayn
Reoauantt>eglinon potatarattener quafilelagrime
,dolendofidino»
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IS T O R
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poteraffiluerloycdouendofottofiriuerlafententa,piuvoi*
te
fu
^veduto bagnarlacolpianto:Cofiappunto accaduta*glnofiroVGO
ckejantopiud'vn
Neroneedegno dìlode ,quanto, eh”eglinonfitafetofoggettar dalle paffioni3e que-glifacendopaffarla
fua
bontàefirema,inrvnaefirem<L>fèuerità,
fé
conofcer'y ch'eglieraPrincipeyperdtfirugger ifuddtti,enon
perconfèruarglisnon godendofiche di firagij che difangue,chedi mortinon mai
rallegrando gli fpiritipropi ,chequandomortificauagl
altruiye final-mente3perche trionfantelafua Periti neglecceffi,volle*.rveder
Roma
totalmentedtpruttafralerulne,egl
in~cexdi
.
Ma
ilnofiroVGO non mai
fiompagnato daqueifenft dihumanitd
3chefi tnnefiano-dalla,natura nenofirt corpiynonmen
di quello3cheetvengonoeccitatidalCielonel-1 Anima
jinognitempodiedefignidellafua
impareggia-hìl conditione >euobiltemperante. ProteffeiluoghiPi
jyfolletto
gl
Qppreffi,ingrandìlaPietà ne fuoiPopoli, ac-chetoletumultuationidelled'tfiordieciudi3econdufiecon.realta
d
effettinellaT
ofeanailgodimentodiquelfecola dorato, eh* trafogni'vanno chimenzgfndoiPoetiyf
aceti-dotoccarcon
mano
,eh
<-vm Principe,come primo Mobile del Ctelo,eh
eigouerna,-puòeglifilofelicitareilfuo fia-to,poiché eglipofio neIPalto della,grandezza,oprando be-ve,porgeefempioa’fuoifùdditid
imitarlo*Non mai
pii profperamentegodeuaRoma
lefuefeliciti,chequando Nume
Pompiliola refi'?altempode'Tarqumi
x degtElio-gabili, efimili,pianfielefue
mt
ferierConofcendoqucfto Principe generofbeffermaffima di benaccorto Politico3 ilfepararibuoni
da
icattlniyficome
'
“
“*‘il
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DEL CONTE VGO.
.1$
ilpremiar quelh3elgafitgar qucfii3applicònonleggieri mentela forzaidelfuobraccioall'efiirpationede Forofciti, de
S
edittof
3eMafnadieri,cheperciòpropofepremi,perbattergliin
mano
smandò
bandisfeceeditti3ffjinfom-ma
ognipii*efquifitaapplicatane impiegò in quefio affa-rejsìperdi inquel tempofiraunauano quefitgenti3e de-predaiu.noquepaefìjcome anche perfarfì conofcer coment Principeda efer temuto,quale ineffettoinbreuefucceffe3 poiché offeruatalafeuerità <fVG 0 j
introduffe<-vntal -horroretra quelle gentifeditiofe,chenon archuanod
ap-proffmar
fiàfuoiS
tati3chefolo col timore. Così mofhrò3 ch’ilbuonPrincipedeuetalhora flendcreilbracciodella*forza}edel rigore3fe yuolfardileguare ognipiù pertina-cefeditionafi chelalicenzade contumacififarebbe gran-de3epericolofanellafouerchia placidezza dichideueeffer prontonelgafligarla.
Ma
nonlimitòfolamentcfraiconfini delfuo Stato3il zelo dellafuaGiufiitia3Anzi
conformel’opportunitàfé
pafiaggioad
altriancora3effendo egliyigilanttffmo d’af-faticaràdifefadellInnocente3inaccornmodarle differen-zenell'Italiatragrandi3nonmai
pigronelpacificar ancor gl’infimi3non ifdegnaua d'impiegareifuoimìnifriin quegli rvffitij3chethurnanapietàricordauaall’Anima*
propria- In
fomma
egCtteneva la libbra dì Aflreanelle-*mani
contanta aggiuflatez^a,che nonmai
piùfia
nddt-»st lietaquella
Dea
3che finferoiGreciefferfuggita dalMondo
perT
ingiùfistiade
glihuonnm
. Intefoappena dal mfiroVGO
lanouella,che inCapuafLouc Annibaie Carta
-ginefiefiinfi lapropria
fama
3erafiato yccifoilPrincipe Landenulfo}Conte deMar
fifuoparente,e quefio perfic-
chilo-1
14 HI STORTA!
dizione3econgiurasfubito con grojfoefercitofiportòsulà
h*'*epn
t
'ij?Teftez
^
L^
ProPr*°foraggio,J
otto lemura
diquella pnncip.ACittà3ebattendole
da
piùparticon Catapnlfe,ff
Ariete,
Rcg.itali po/è inneceffitàqueCittadini,eSoldati3che la difende
-ero. Cairii.-nano,
à
renderfià
fuarvoglia;Pur
eglis’appagò colfha
-tupaia
™.uercnellemani
itraditori,cheaframente
furonofatti fpettacolid
infelicitàà
tuttigt
occhi.E
bendaneaegli vendicarilparentevccifo3ancorchénon chiamato daaltra obligatione,che della parentela3percheJlimòncceffario dar'-unefempioà
tuttolMondo
3eh'iPrincipifononati perejfer riueritidafudditi,&
inferiori,e nonoltraggia-ti-3.
f
apendobenegli3cheicafìighi,chefi.dannoad vn
fi-lo3feruonoallacorrettione dimolti:
Come
anchefi moffeà
farquefia 0vendetta3perchet
impietà,con cuifu
rvccifò quelgiouinettoPrincipe3
fu
fopramodo
efecrabile.Ereu
eglinel
T
empiodi S-Marcello3nellaquintaferia di Paf-qtiacon tuttolconcorfo della nobiltà3eponendofi inginoc-chioper afcoltar laMeffacon quellamaggior uenerationey che glifomminiflrauailfuocuore3rvolfe cauarfianchei guantisondealtbora quei}chevoleuantradirlo3 moflran-dovn
fegnoetofiequio3colnjolerfareffqueltatto difer-uitù,lopreferoperlemani
3quindiglialtri co’flocchilo piagaronoinpiùparti}ct
rvocifero. Mifèro3chenèmeno
neT
empi3nètràpiùconfidentifù
ficuro nellafua
evita.Alt
bora3chefaceua maggioriefpreffionidellafua fedey contaffifiere
à
quelvenerabilefacr'ificio 3 ecoldenudarfi anche perriuerenza quellamano
,che fuol’effereJimbolo dellafede,fu
afirettoad
efperimentargt
atti dtvn
infe-deltàpiùfacrìlega. Queft'attodisìempia inhumanità defiò giufiijfimo
f
degnonelMagnanimo VGO
3e loconduffi-Dia DyGooglei
DEL CONTE VCO. **
fecoltarmi,doutlofiorueftigicimmortalidella
fuagiuS
pitia,,edelfinovalore,con riceuerencomij?di quefia attie-ne datuttiiPrincipi deltEuropa ,tf
in particolaredalSommo
PonteficeBenedettoVI. E
tantomaggiorfu
ilme-
.rito
etVGO
in quefiaimprefa,quantoch'eglipoteuarefiar di farla, mentrefittoquellifieffaCittà fierano condotti • * alme
defimofinedi vendicarLandemlfio,Tranpmondo
Conte Teatino,eliContiOderifio,eRainaldodeMar
ficon moltagente.
'
p™ &
rfi Principe,che haueuafiaputo <x>nu re infieme con laMaeftà,et Amore
,poichéeglifienzA de-porrelal
olitafiua granita,efirn#perdere quellapiaceuo-lez^a,chedanome
diPadreal Principe,fiera condottoin VnpofioetAmore,eTimore nefiudditi, ch'era
mar
auiglia,y e quafiimpoffibile
à
crederfi:Non
cieraalcuno,chenon':*kaucfieimpiegato volentieriperlui la rvita
,guidato dal
-t
affetto,che gliportaua,epur
tuttilotemeuanoal mag-giorfigno.Egli
fu
quello,chene'fiuoìtempi poteua chiamarfiCo-^fi
n
f^
xa%lonnadellaSedeApofiolica
,poichécercòfempredi difien-darla dalteoffefe5debellòCre/ccnzjo, riceuèappresodifi, rrimefienellaloroPontificia
Grandezza
GiouanniXVI.
DiGio.BaU e Gregorio V.fuoparente,perfeguitandomdijfefamenteglipì^maVc.Antipagi
y&Ji
Fomentatori diquelli,conofendo
benegli ejfernatolecondottoal comando depopoli dallaDiuina prouidenta,perafsifiereÀgi
affaridellaReligione: Che perciòncnlafio mai
d'effercongiunto in frettifsim
a ami-fià
conS. Poggio,Vefouo
diFiorenza,mentreconeffo configliauagl'affari delfiogouerno,e quellemafsime,che poteuan far goderfelicità nelfuo Stato,imprendeuairuD gufa
yDigitizedbyGoogle
Gio. Baldoui «
_
•netti,Mani-« EToe. no,c Pietro Spigliati.
V5 HUT'Ol l A
I
Tab.
.
gufa
yche tutteprfperamentefortìuaftolieti fuccefisi'y SSalriE
ff
*
merce, chenon eranoappaffonate quelle loro'Politiche,per
*a^i1!»“v"uarricchirgliErari ,bpertir
annegar
ifudditl,ma
perDSicor.
felicitargli,fintarendergli,b fiuperbi,b recalcitranti*Di**
Diceuaegli,cheS.Poggio craimiglior appoggio dellafax
rotto Bmnig
raderga
3&
all'incontroilSanto afftrmauae(faVGO
,iSc°'
PrincipeGiufh
,Pietofo,eguermtodi tutta quellaPru-d So
Ver-deynayclxpoteffeconflituirnelMondo
ynaconditìonta'Xoe- VA'jVi'
la
Corte di quefloGran
Signore poteuachiamarfieotu Areopago,poictiegftfaceuaf
celtadepiuLetteratiycda*heneperfuoiMintftri,fichequiuis<~otuu*no marauiglio-fiamenteà prodepopoliigouernidellaMonarchia,ede ol'Ottimati.
Non
s'attendeuadafudditl,cheadattioni Cauallerefche,e Nobili,perche lefempiononpermetta*
altamente,offendo chiaro,che dalle operatìonidegrandix rifilialabontà,b
l
iniquità degh
inferiorijficome
dal primo Mobile, edallaprima
intelligenig,gl'aggiramenti deIT altresfere-Non
acconfentigià mailamagnificenza dell'Animo di queflogrand
'Eroe,chesimponefealfuo
fuddito aggrs-uio alcuno diDati}sbtfaltre angherie3godendoconfienfiodì nonordinariocompiacimento, eh' il ficopopolo hauefit darallegrarfid’hauer'