-ualanguire. Inquefle affittioni della malatiad'VGOfil\ popolo hebbe
mn
poco di [allenamentomediantelanttoua»g/
augurio3chefece publtcare Pietro Vefiouo di dettaCitia tà.Standoalfuocoincompagniad'alcunifirnCanonacfts?. altri Chierici,vìdde
vn
legno dipinto,ch’ardtua,nelquaC
eranofritteleprefintilettere,
V G 0
friA RC H
10
+ L.
laro.t*.n.
ANN
IS VI X IT
3e facendo conto,chclPrincipe non.ann.ioo2. ^ J
^ N . //
' 4
ric.Dam.t.i.haue/je5o.anrn5refiro grotteaOrocon allegreT^agriXn^
1.7 *ep. 1».
^
dicendo3ch'ilPrincipe guarirebbeytenendo perbuon augurioleparole dipinte nel legno,chebructaua,ma
poco dopof
ridde,chet
auguriofi*vano,poichéil noflroPrinripefinepafsòall'altranatta
.
• Giuntafinalmentel’horafatalmentemortale,ne po-tendo piùilCiclo alt
anima
dinotaprolungarlefourane^j delitie,che s'apparecchiano perpremio àbuoni,primadi feiorfìdailacciterreni,dijfea qudtiafpfieuamlagrimofi,~
à gfnaltimiagonizzamentidellafuanatta. Ioveggio,o diletti,levo[èredoglie,leggonellelagrime vofirequanto*vi[piacciailperdermi,
me
ne rallegro,perchedaqitefii lamentiraccòlgo,chevoi
m
amate,chevifoncaro:Mà
òfigli',fi naficcon quefia conditiondi morire,conuien^
perciòconfiarfiaotnsoler diquel Dioichecidiedelavita, erìuoltdràluilelàgrime vofireaffinché,ficontenti dii
ice--tter
t
anima mianellefiuebraccia,d<tuepoi(vi prometto)'ch'iononlafitaròdì pregarui ognimaggior prò(perita,e quelbene,chenotiho potutoapportami,mentre fra voi,
*yoftra Principe
mifon
trattenuto*Se
tosiauuerrà>noru
. % -tu.traA L
i mi
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DigitizedbyGoo<
DEL CONTE VGO.
85mi
perderete nò3anzim
acqueterete tnterecfore. Parto àcari3ma
non giàpuòpartirfidame
quellabrama
,c'ho/hauutafempredelle •vofirefiodisfattioni; Se à
me f
con
-cede dallabontàdiuinalafhluez^adeli*
Anima
mia3efi làsiifiportalamemoriadelle cofe3che
f
laj'cianoalMon~
do3poteteben•voirenderuicerti
,
ch'VGO
Principe•v>o->frofarà'
fempre3
&
apprcjjòquelDio
,chemainiega d'ef ferpietofio3edellaVerghefu
aMadre
3chefempre inter-cedeperpeccatoriAuuocatodiligcntijfimo per acquiflarui ilperdono3perfarut grati3per renderui degnidiquelle^eternefelicità3ch'ioalprefentepenffode'inni peccati con lelagrimedell'anima3già chenonfinite quelledegl' occhi>
chiedo burniimenteallafiourana mifiricordra.
S
u3 sii, fi-gliboraètempo3feri:amafii in•trita,diporgermiaiuto, conleTufire Orattonimorendo. Iogià,giàferitol'anima mia3chetogliecongedodatutteleparti di quefio fango, mortale,ecco3eliioÌhò tuttasulemielabbra.A
voi,ò mioDio,àvoiraccomando3allavofira mifricordiaque-fi'anima,cheda
me
parte:A
rz:oiVi rgtne Sacratifiimtu faccioricorfo:A
•voi AngioliSanticbieggio foiltuo3ò mio-G
icsh,òmioSignore3òMaria: E
ciòdetto-3dopo‘ hauerfortificatofe(lofio co'SantijfimiSacramenti,nelle bracciade Sacerdoti3edefuoipiùintimiAmici,finiròin
Vn
bacio3chediedeamorfamente advn
Crócififii1
Anima-benedetta.•ilCorpoancorché priuo3edìfpirtto3edi
ma-««intentoj refionondimenocosì bello,
&
innm
grfio sì vi-tto 3ediuoto3cheparue appunto3chelamortevo/efie delu-dereìcircofianti.Non mai
piùfù
uedtito)pirarevn
ani-ma
sìgentilmente}f
occhidi quefio Principeeranfiocchiti-fife •vero,mà.inguifatchepurancomofirauandinotacu^
.8* HISTORIA
riofitàdi '-vagheggiarfiquel
C
brifio3cbefipropofieroauan—
tipervitignooggettodelleproprie delitieje Labbra, tratte
-vendodolcementeilrifio 3neaffattobattendoperdutoil rofi-fiore3parca3cb'àpplaudcjfiro al'volodel proprio[pinta3cbe forfè inpafiandò hauea [parfioinloronettaridi
P
aradifò; .le
Mani
teneansìprettamentelaCroce,benclx abbando-nate diforza,che haurcfìì giurato,cheglibaueffeNatura
-pofìat
anima suleditaperapprontarla àpiedi del Croci
-fiffi. In
fomma
3chi affìfìeuaaqueflogloriofiffimoyGO
, flaua attendendoych’eglipurancheparlaffé,
giàcbelgefloy.
tn cuilouedcuano,erapiuuiuo cbemai.
Non fu
alcuno, cbe per lungo[patioarrifchìaffè lauoce9per nonporger mo-leflia alt‘
attenuaneynellaqualeuedeuaciafuno,cbefi tro-uafseilfuo Principe. IlRifò dellafuaboccapargeua pur anchefpcranzadi qualche
me
glioramento$quindi è3cht-*ninno potea piangerlomorto,mentreeglirideua. Auedu-topofcìa del uero:oquantoyocomequegliaffettuofì affi*
fientifparfero amariffime lagrime di dolore. Siduifiafi pramenteciafunodellafua morte>
ma
con qualche ritegno di uoce3poichéldubbio3chaueuano,chelaCittà diPifoia nonpretendeffeilfuo corpo,efendo
nelle lormani
>daux leggeadun
doloreschenon hàlegve.Quindi
percondurre abuonportoildifigno, chauettx-no,efsendoeffidellaCittà diFiorenzaydiportar quellofi fanellalorpatria,prefiroindufiriofo partito3di daread.
intendere aPifiogliefi3che’lPrincipe rifanaua: Chilifero perciò ilCorpodi luì in luogomolto[curo3
&tn
fua vectanetletto
mi
feroRadialaoTodefico da Villafranca3che±*molto
ad VGO
raffòmiglianafi3eparticolarmente alla 'vo-ce. MofirauanoiFiorentininonordinariaallegrexgf.per« '