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2 1 Come cambia la professione “dalla carta al web”

2.6. Dentro il giornale elettronico

Le redazioni online sono vivaci luoghi aperti ventiquattro ore su ventiquattro, dove i giornalisti partecipano in prima persona alla creazione del giornale, seguono le agenzie, navigano su siti internazionali per scovare fatti e notizie da riprendere; scrivono articoli e interviste usando gli smartphone o, se necessario, recandosi sul posto83. Un aspetto che subito risulta evidente è che dal passaggio dalla carta al web, l’articolo abbandona la doppia dimensione, altezza e larghezza, a favore di uno spazio 3D: altezza, larghezza e profondità84. L’articolo web è un ipertesto multimediale. L’ipertesto è un insieme di documenti messi in relazione tra loro per mezzo di parole chiavi, la cui principale caratteristica è che la lettura può svolgersi in maniera non lineare. Multimediale è l’uso combinato di più linguaggi (testi, immagini, suoni). Sono queste le caratteristiche nuove degli articoli web. I testi digitali perdono il carattere rigido e sequenziale del documento scritto, il lettore metaforicamente entra nel testo, lo muove, sceglie il percorso che più lo attrae, diventando egli stesso parte attiva del percorso ipertestuale. Nel giornalismo online, come più spesso detto, la parola fine all’articolo, di fatto non si mette. L’informazione richiede quindi tempi velocissimi perché l’aggiornamento è pressoché continuo. Il lavoro del giornalista ha sempre le stesse regole, ma svolte in tempi più rapidi. Il giornale deve risultare nuovo, fresco e aggiornato ogni

83 Bolzoni, Giornalismo digitale…, p. 133. 84 Pratellesi, New Journalism…, p. 155.

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qualvolta l’utente si connette. Le regole auree rimangono le stesse di sempre: selezionare e gerarchizzare le informazioni a cui si aggiunge anche il compito di essere tempestivo, interattivo, multimediale, approfondire quanto possibile (non ci sono più limiti di spazio nel web) e dare sempre conto delle fonti. Nel caos informativo, dove si susseguono notizie vere e false, recuperare la fonte è di rilevante importanza per la credibilità del giornalista85. Ci sono fonti primarie, come i documenti messi in rete da siti ufficiali oppure fonti secondarie, come nel caso di notizie pubblicate da altri giornali online, che devono essere sempre verificate86. Dopo i primi anni in cui il giornale online aveva come priorità battere sul tempo i propri competitors nel dare una notizia, oggi pare che le redazioni online abbiano compreso che altri fattori possono fare la differenza, come la credibilità che il sito ha acquisito con i propri lettori: capacità di approfondire i temi di maggiore interesse; capacità di creare contenuti multimediali; capacità di offrire aggiornamenti costanti. Il problema della veridicità delle fonti è sempre stato centrale nella professione giornalistica. Oggi il numero delle informazioni è immenso e gli strumenti per contraffarle e renderle verosimili sono così sofisticati che il giornalista 2.0 dovrà saper utilizzare tutti i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia. Adesso anche una mail o un Tweet possono essere una fonte. Nei tempi recenti la mail è diventata una tra i principali strumenti utilizzati dalle fonti per comunicare con i giornalisti. Basti un esempio per comprendere l’evoluzione dell’informazione. I terroristi islamici affiliati ad Osama Bin Laden hanno più volte fatto comunicazioni o azioni di proselitismo attraverso le mail anche per rivendicare attentati. Ecco dunque, che il giornalista deve saper destreggiarsi con mezzi tecnologici e altamente sofisticati per distinguere una fonte vera da una falsa87. Nel giornale digitale, la homepage è la vetrina delle offerte ed ha molta importanza. Le redazioni sono sempre indaffarate a modificare, correggere, aggiornare le loro pagine principali, proprio perché sanno quanta importanza rivestono per il loro successo. Come ogni vetrina, la homepage deve essere appetibile per il lettore, sempre aggiornata, pur rispettando la gerarchia delle notizie che rimane la regola aurea di un giornale. I titoli degli articoli, le foto, le sezioni, gli approfondimenti, devono essere tutti simultaneamente visibili e attivabili. Una regola a cui si

85 Mazzocco, Giornalismo online…, p. 112. 86 Pratellesi, New journalism…, p.168. 87 Ivi, p. 170.

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attengono quasi tutte le homepage dei principali giornali, siano essi quotidiani o settimanali, è quella di evitare di sovraccaricare la pagina per non appesantirla; perché l’utente si troverebbe in difficoltà e abbandonerebbe il sito perché troppo lento. La figura centrale, all’interno del giornale elettronico, è il Social Media Editor. Il suo compito è quello di facilitare l’incontro tra il lettore e il giornalista, alimentare la conversazione e segnalare le correzioni suggerite dagli utenti. Inoltre, il loro compito è quello di gestire i social network al fine di aumentare l’engagement degli utenti del sito e le condivisioni dei contenuti prodotti88. Secondo alcuni osservatori, l’accesso cosi semplificato alle fonti fornito da internet, potrebbe far saltare la figura professionale del giornalista. Questa ipotesi sembra improbabile ed inopportuna. È proprio il sovraccarico informativo a cui oggi siamo sottoposti a rendere sempre più indispensabile il lavoro di selezione, gerarchizzazione, controllo dell’attendibilità delle fonti da parte del giornalista. Secondo Pratellesi “il lavoro oggi del giornalista è proprio quello di mediazione tra le fonti e le persone, che occupandosi di altro, non avrebbero il tempo di assolvere a questa funzione89”.

Oggi si parla della capacità di fare content curation, come una nuova frontiera del giornalismo. Si tratta della capacità di creare articoli attraverso fonti diverse e disomogenee: dalle conversazioni, ai filmati, agli audio di varia provenienza che abbondano sulla rete. Il giornalista dovrà appunto svolgere questa nuova funzione, quella di aggregare, filtrare e contestualizzare le notizie. Il giornale online ha portato cambiamenti anche nel modo di scrivere. La regola aurea è: scrivere semplice. La scrittura di tipo anglosassone (soggetto, verbo e complemento oggetto) deve essere un esempio. Il lettore deve capire subito quello che il giornalista intende dire, quindi usare vocaboli semplici, lineari, essere sintetici. Il primo lancio di un articolo deve essere di poche righe che debbono però contenere gli elementi chiave; la cosiddetta regola delle 5 W (who, when, where, what, why)90. Successivamente, dato che con il web la scrittura è diventata un work in progress senza fine, l’articolo può essere nuovamente rivisto, implementato, migliorato o corretto. Questo è un modo di scrivere nuovo che il giornalista di una volta non praticava. L’articolo web richiede anche l’inserimento di strumenti multimediali che servono a dargli respiro, compresi i link, che devono essere pochi ma buoni, per

88 Mazzocco, Giornalismo online…, p. 31. 89 Pratellesi, New journalism…, cit., p. 162. 90 Bolzoni, Giornalismo digitale…, p. 145.

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non far smarrire o disorientare il lettore: “nel testo online, è necessario spezzare l’andamento uniforme della scrittura con l’irruzione eversiva di altre forme di linguaggio”91. Anche le fonti luminose devono essere posizionate all’interno dell’articolo in punti chiave. Oggi il lettore web vuole leggere, ascoltare, vedere, votare ed esprimere la propria opinione sull’articolo. La capacità di coinvolgimento dell’utente è infatti una delle prerogative fondamentali di ogni buona redazione online92.