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Il digitale: un mondo da scoprire

Il Fatto Quotidiano: nasce qualcosa di nuovo

4.3. Il digitale: un mondo da scoprire

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Nel 2010, la maggior parte delle testate giornalistiche italiane erano già entrate da tempo a far parte del mondo del digitale. “Il Fatto Quotidiano”, nato un anno prima, fu in qualche modo costretto ad entrare immediatamente a far parte di un settore fino a quel momento inesplorato. Se gli altri giornali ebbero la possibilità di scegliere i modi e i tempi per entrare sul web, “Il Fatto Quotidiano” non poté aspettare; le versioni telematiche degli altri quotidiani erano già ben radicati all’interno del mondo del digitale. La versione cartacea nacque grazie alla rete, attraverso un enorme numero di abbonamenti che aveva il Blog “voglio scendere” diretto da Peter Gomez assieme a Marco Travaglio e Pino Corrias. Vi era quindi un debito di riconoscenza nei confronti dei lettori che avevano supportato economicamente la nascita de “Il Fatto Quotidiano”. L’obiettivo principale per i giornalisti della versione telematica de “Il Fatto Quotidiano” era quello di raccontare le notizie, nella maniera più semplice, al maggior numero di lettori possibili. Pertanto, l’unico mezzo in grado di fare tutto ciò nel 2010 non era più solamente la carta ma anche (e soprattutto) il digitale. Inizialmente, i giornalisti non avevano competenze digitali elevate, ilfattoquotidiano.it nasceva con una grafica ed un layout molto simile a quello dell’”Huffington Post”, blog e aggregatore di notizie fondato nel 2005 da Arianna Huffington, la cui versione italiana è diretta da Lucia Annunziata. Il sito era piuttosto rudimentale, di vecchio stampo, con poche decorazioni, dove venivano trascritti gli articoli del cartaceo. Il successo fu superiore a tutte le attese, anche se il quotidiano online, aveva problemi al server e quindi non era facilmente accessibile. Il 25 settembre 2010, vinse l’oscar dei Blog, nella categoria “Miglior testata giornalistica online”, battendo altre più illustri redazioni online come Repubblica.it, Corriere.it e Lastampa.it. Il riconoscimento fu assegnato dalla rivista “Macchianera. net” in base alle preferenze ottenute in una pubblica votazione su internet147. L’ homepage era caratterizzato da ampi spazi bianchi, in alto erano visibili tutte le sezioni e sotto di esse, il titolo della notizia principale, di solito tutto maiuscolo e grassettato; seguito da un sottotitolo abbastanza lungo. Le frasi colorate di rosso rimandavano a link di approfondimento. Da subito, lo stile di scrittura adottato nella versione telematica era aggressivo e diretto, quasi urlato. La notizia principale era in grassetto e sopra di essa vi era una macro-foto che la rappresentava. Di seguito, c’erano alcune frasi di colore rosso che rimandavano a video o articoli, seguiti da tre riquadri, i quali nella maggior parte dei casi, erano inchieste giornalistiche corredate da foto. A sinistra era tutto un susseguirsi

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di vari Blog; elemento questo decisamente fondante dell’intera struttura del quotidiano digitale e cartaceo. Nella parte centrale, in stile elenco, venivano riportate le altre notizie che spesso erano trascrizioni del cartaceo. A destra, altro elemento innovativo per una testata giornalistica online, era collocata la sezione “cattiverie”, dove veniva e viene tutt’ora postata una frase ironica e satirica di spinoza.it, blog satirico collettivo, vincitore di numerosi premi internazionali di satira. Attualmente, la caratteristica principale della versione online secondo l’impostazione datagli dal suo direttore è quella di tenere ben distinti i fatti dalle opinioni. Infatti, la grafica del sito dispone i fatti sulla colonna di destra, e le opinioni sulla colonna di sinistra. I fatti vengono poi gerarchizzati. Ciò che differenzia la versione telematica de “Il Fatto Quotidiano” rispetto alle versioni online delle altre testate giornalistiche è che la gerarchia data ai fatti, segue i principi fondanti del giornale, che sono: la Costituzione, l’anti casta e la meritocrazia. I fatti, dunque, non vengono gerarchizzati secondo le linee guida date dall’editore. Altro aspetto peculiare è l’interattività, che ha avuto ed ha tutt’ora un ruolo fondamentale. La presenza in redazione di tecnici altamente qualificati in tecniche di marketing permette al sito web di ottenere un grado di engagement molto elevato. La maggior parte del traffico proviene dai social network, non passando più per l’homepage e andando direttamente all’articolo. Qui risulta fondamentale la figura del social media manager che ha un ruolo con una sempre più elevata responsabilità. Se per le altre testate giornalistiche online, la sostenibilità economica è una questione molto spinosa, lo è ancora di più per un giornale come “Il Fatto Quotidiano”. I contenuti sono e continueranno a rimanere gratuiti, ad eccezione di alcuni articoli di approfondimento presenti solo sulla versione cartacea. Trattamento diverso hanno gli abbonati “fedelissimi”. Questi hanno diritto a navigare senza l’interferenza della pubblicità, a partecipare alle riunioni di redazione in streaming e a scrivere sui vari blog. Lo scopo è quello di aumentare la fidelizzazione, la partecipazione del lettore e mantenere un filo diretto tra l’utente e il giornalista. La rivista mensile “FQ Millennium”, la piattaforma tv “Loft” e la casa editrice PaperFirst hanno invece lo scopo di ridurre il divario tra il costo della versione digitale e quella del cartaceo e contenere i danni per l’inevitabile calo delle vendite del quotidiano cartaceo148. 148https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/05/10/cosi-linformazione-ha-deciso-in-italia-di- suicidarsi/516https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/05/10/cosi-linformazione-ha-deciso-in-italia-di- suicidarsi/5167602/7602/

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